Con il Campionato del Mondo Giovani Cavalli, svoltosi per il secondo anno consecutivo negli impianti del Centro Equestre Federale Francese di Lamotte Beuvron dal 25 al 29 settembre, si è conclusa l’intensa stagione 2024 dei Campionati Internazionali di Attacchi.

 

 

UN REGOLAMENTO PARTICOLARE

Questo appuntamento top level, dedicato ai cavalli di 5, 6 e 7 anni, segue un regolamento molto particolare che ha l’obiettivo di valutare quanto un soggetto sia promettente in vista di un brillante futuro agonistico. Ecco quindi che tutte le prove sono sottoposte ad una valutazione da parte della giuria, dove i vari membri emettono un unico voto concordato, influenzato solo in minima parte da eventuali penalizzazioni.

Una particolarità è la possibilità di partecipare con più di un cavallo anche nella stessa categoria, in quanto non è il driver che fa testo, bensì il cavallo. Infatti nelle classifiche compare prima, in evidenza, il nome del cavallo, per così dire accompagnato dal suo driver.

Lo schema prevede una prima prova di qualificazione per la finale, suddivisa in due parti da effettuare senza interruzione e nello stesso rettangolo, con alcune figure di dressage seguite da alcune porte coni. Il raggiungimento di una determinata valutazione minima dà accesso direttamente alla finale. Per i restanti concorrenti, a seconda delle valutazioni ottenute, alcuni accedono ad un’analoga prova di ripescaggio mentre altri terminano qui la loro partecipazione. Dopo il ripescaggio, solo i binomi con un determinato punteggio possono cimentarsi nella finale, mentre gli altri si fermano qui.  Per la finale, che si divide in una prova di dressage puro, seguita il giorno dopo da un percorso derby, tutti i voti sin qui ottenuti vengono azzerati e conteranno solo le valutazioni ottenute nelle ultime due gare, entrambe sottoposte a valutazione, derby compreso.

 

I 3 vincitori delle medaglie d’oro: Jessica Wächter/Ger con Carlo 570 (5 nni), Weronika Kwiatek/Pol con Elektroda FST (6 anni), Bettina Winkler/Ger con Gucci (7 anni)

 

CHI SONO I CONCORRENTI?

Questo è il regno dei grandi addestratori che partecipano vuoi con cavalli della propria scuderia destinati ad essere venduti per lo sport agonistico di punta, vuoi con i cavalli dei grandi centri di addestramento statale e non, presso cui sono impiegati. La minoranza dei partecipanti è data da singoli proprietari che, in proprio o affidando il proprio cavallo a professionisti, desiderano testare se i loro giovani cavalli hanno prospettive tali da meritare di continuare la loro formazione.

Ecco quindi che nelle 9 edizioni di questo Mondiale fin qui disputate, i concorrenti non sono mai moltissimi: in genere intorno alla cinquantina, e i nomi sono sempre gli stessi, soprattutto quelli che vanno per la maggiore e si aggiudicano le medaglie.

Anche quest’anno non ha fatto eccezione: 42 cavalli ai nastri di partenza – un po’ meno del solito – in rappresentanza di 14 nazioni.

Per la categoria 5 anni, dei 18 partenti la giuria ha deciso che, a parte 1 attacco eliminato e i 9 qualificatisi fin da subito per la finale, gli altri 8 sarebbero andati tutti al ripescaggio, fino ad ottenere una griglia di partenza per la finale di 12 binomi. Stessa procedura per cavalli di 6 anni, partiti in 11, qualificati direttamente in 6, andati al ripescaggio in 5 ed entrati nella finale in 8. Analogamente la categoria 7 anni ha registrato alla partenza 13 attacchi dei quali 7 qualificati al primo tentativo, 6 andati al ripescaggio e 9 in lizza per le medaglie.

 

I 3 vincitori delle medaglie d’argento: Marion Vignaud/Fra con Ohlalala FS (5 anni), Bettina Winkler/Ger con Hermann (6 anni), Weronika Kwiatek/Pol con Milo V (7 anni)

 

Se ovviamente i nomi dei cavalli li ritroviamo al massimo in un lasso di tempo di 2 anni per evidenti limiti di età, i driver più assidui sono spesso gli stessi nel corso di molte edizioni. Non c’è quindi da sorprendersi se una Jessica Wächter/Ger ha collezionato in 5 edizioni 9 medaglie di cui 7 d’oro, 1 d’argento e 1 di bronzo e la sua connazionale Bettina Winkler, ha totalizzato in 4 campionati quattro primi posti ed un secondo. Non da meno la polacca Weronika Kwiatek con 2 medaglie d’oro, 3 d’argento e 3 di bronzo accumulate in 6 edizioni e lo svizzero Mario Gandolfo con un totale di 6 medaglie in 4 edizioni, di cui 2 d’oro, 1 d’argento e 3 di bronzo.

Da notare a margine la presenza e la vincita della sua prima medaglia in questo tipo di Campionato della francese Marion Vignaud, che la settimana scorsa si è aggiudicata l’argento nel Mondiale Singoli. Stesso discorso per Mario Gandolfo, vincitore dell’oro al Haras du Pin e del bronzo qui a Lamote Beuvron per i 7 anni, con lo stesso cavallo con cui l’anno scorso aveva vinto l’oro nei 6 anni. Reduce dalla partecipazione al Mondiale Singoli anche Fabrice Martin, inconfondibile con l’uniforme rosso acceso del Haras du Pin, dove lavora, che mette a segno il bronzo nei 6 anni, dopo aver vinto l’oro l’anno scorso con lo stesso cavallo. Grande sorpresa invece per la francese Morgane Pennec, bronzo nei 5 anni, al suo primissimo concorso internazionale.

L’Italia ha partecipato a ben 8 di questi Campionati su un totale di 9, conquistando una medaglia d’argento nel 2018 ad opera di Greydanus guidato da Cristiano Cividini, che si piazzava al 4° posto in due successive edizioni, dividendo la sorte del mancato podio con Antonio Rigamonti, 4° nel 2022 con lo stesso cavallo presentato quest’anno ai Mondiali Singoli.

 

I 3 vincitori delle medaglie di bronzo: Morgane Pennec/Fra con Impuls (5 anni), Fabrice Martin/Fra con Idromel Noir (6 anni), Mario Gandolfo con Lenny-K (7 anni)

 

 

L’ITALIA

Le premesse per una partecipazione onorevole dell’Italia, rappresentata dal binomio Nico das Figueiras (Lusitano) con Cristiano Cividini c’erano tutte, visto il piazzamento al 4° posto della categoria 6 anni nella scorsa edizione. Di lavoro ne era stato fatto parecchio, compatibilmente con i tanti impegni legati agli incarichi federali e alla realizzazione del suo centro ippico in provincia di Monza-Brianza.

Sia cavallo che driver provenivano dallo scenario del Campionato del Mondo Singoli al Haras du Pin una settimana prima, dove Nico era per così dire ospite e veniva sottoposto ad un leggero allenamento di mantenimento mentre il suo compagno di scuderia, Ircolando disputava le gare. Quindi nuova trasferta a distanza di una settimana per entrambi i cavalli, tranne che il secondo aveva ormai terminato il suo impegno ufficiale, mentre Nico doveva ancora mettersi in gioco sui campi di gara.

Quello che ha cambiato le carte in tavola sono state le avverse condizioni atmosferiche che hanno molto influito sulle prestazioni di un cavallo più leggero della maggior parte dei suoi avversari, con un piazzamento finale al 9° posto. Ma lasciamo al diretto interessato il compito di ragguagliarci in merito.

 

CRISTIANO CIVIDINI

Purtroppo questa gara non è andata come speravo. Il posto, nonostante disponga di ben 25 arene in sabbia di dimensioni pazzesche, purtroppo a causa delle continue piogge, è arrivato al punto di non averne nemmeno una in grado di sopportare la gara perché erano tutte completamente allagate. Perciò, nonostante il C.O. volesse che il concorso si svolgesse assolutamente su campo in sabbia, ha dovuto desistere e spostare le gare sul campo in erba. Anche questo tuttavia, seppure al momento sembrasse bello, quando è arrivato il mio turno di entrare in campo per la prima prova, si è rivelato una fangaia pesantissima. Volevo riuscire a qualificarmi subito per dare una giornata di tregua al cavallo, perché con l’esperienza degli anni precedenti ho visto che il dover fare i recuperi poi comprometteva il ripescaggio. Ho provato a spingere anche un po’ forte, forse addirittura leggermente troppo, e il cavallo si è risentito un pochino su un posteriore, nel senso che, quando entrava in difficoltà per il maggiore sforzo nel tiro, non riusciva più a tenere lo stesso ingaggio con i due posteriori, c’era differenza tra il destro e il sinistro e dato che in questa gara viene proprio giudicata la qualità del movimento non ce l’abbiamo fatta a camuffare la cosa, anche chiedendo di spingere un po’ meno. Con ciò le andature alte, come il trotto medio e il trotto allungato, sono quelle che mi hanno maggiormente penalizzato.

Successivamente il tempo è un attimino migliorato per il giorno dei recuperi; alla mattina non è piovuto e quindi il campo in erba, con il rettangolo spostato perché la posizione precedente era stata distrutta completamente, mi ha permesso di entrare con un fondo migliore e sono riuscito a fare il miglior dressage della giornata vincendo il recupero, pur sentendo che il cavallo era veramente affaticato.

 

Cristiano Cividini con Nico das Figueiras, Lusitano di 7 anni – groom Laura Bortolato (foto di fotografie-bygfeller.ch)

 

A quel punto ero indeciso se non partecipare alla finale, e quindi ritirarmi, ma dato che ero lì con i due cavalli, e visto che anche Ircolando stava approfittando di poter continuare a lavorare in quel contesto movimentato, ho scelto di andare avanti per rendere onore al posto e alle possibilità offertemi, puntando su una gara tranquilla per vedere cosa riuscivo a fare. Effettivamente nel dressage della finale il cavallo si è impegnato molto ma le fasi al trotto medio e allungato sono state ancora una volta carenti.

Mancava ancora la seconda prova della finale, il derby, nella quale i giudici vogliono vedere una prestazione molto regolare e il più possibile fatta al trotto. Io però sapevo che se l’avessi fatta al trotto il cavallo avrebbe evidenziato ancora di più la sua irregolarità e avrei preso sicuramente un punteggio basso. Ho quindi provato a fare un derby un po’ più brillante, e, potendo galoppare, il cavallo ha sofferto meno il campo, però la tipologia di cavallo, che i giudici avevano ormai visto come irregolare, ha fatto sì che in questa gara non sia stato per nulla premiato.

Sono rimasto un po’ deluso dalla scelta della location, dato che già l’anno scorso avevamo visto come il luogo avesse creato molti problemi: era bastato sbagliare con l’irrigazione che avevano addirittura dovuto rimandare gli orari della finale. Seppure sulla carta il posto sia fantastico, quest’anno il fattore pioggia ha rivelato come per gli attacchi non sia assolutamente idoneo e questo è veramente un peccato. I cavalli che invece sono andati molto bene sono tutti cavalli dotati di una grandissima forza fisica, cavalli molto imponenti.

 

 

Mi è rimasto un po’ di amaro in bocca ma sono state comunque due settimane di lavoro fuori casa molto intense, a contatto con guidatori di altissimo livello con cui ho potuto sviluppare nuove idee, stabilendo alcuni contatti per il lavoro nel prossimo anno: adesso vediamo. Nico comunque verosimilmente finisce qui la sua stagione. Pensiamo, a livello di team, di portare avanti con il lavoro in Singolo Ircolando, che è un cavallo decisamente più forte. Con lui andremo ai Campionati Italiani in modo da farlo crescere. Avevamo addirittura pensato di partecipare al concorso di Lipizza ma purtroppo il lavoro a casa è molto e non posso permettermi un’altra settimana di assenza. In queste ultime due settimane in Francia abbiamo visto veramente dei bei cavalli e una qualità di lavoro altissima. E’ stata ancora una volta una bella esperienza: peccato un po’ per il clima.  Adesso ci prepariamo ad affrontare la stagione invernale pensando a come sviluppare al meglio la prossima stagione agonistica.

 

 

 

Classifiche finali

 

Photo credits (medaglie e coccarde) FEI/FFE/PSV