Apertura di stagione per i top driver italiani all’estero
Con il concorso internazionale di fine marzo ad Exloo/Ned è iniziata in Europa la stagione outdoor 2023 che porterà via via ai più importanti appuntamenti FEI di quest’anno, ovvero (in ordine di data):
- 22-28/07/2024 Flyinge/Swe – Campionati Europei Giovani Guidatori
- 04-08/09/2024 Szilvasvarad/Hun, Campionato del Mondo Tiri a Quattro Cavalli
- 19-22/09/2024 Le Pin au Haras/Fra Campionato del Mondo Singoli Cavalli
- 26-29/09/2024 Lamotte Beuvron/Fra Campionati del Mondo Giovani Cavalli.
CRONACA E PROSPETTIVE
I nostri portacolori più agguerriti non si sono lasciati scappare un primo approccio con i campi di gara per verificare la condizione dei propri cavalli dopo un inverno piuttosto mite che ha permesso loro di continuare con regolarità l’addestramento mirato, senza mai perdere di vista la condizione fisica che sarebbe un’utopia creare dal nulla in pochi mesi.
Ecco quindi che nei primi 2 mesi abbiamo visto i nostri atleti cimentarsi ad Exloo/Ned (Cassottana), a Kladruby/Cze (Cassottana e Cassotti) e a Kronenberg/Ned (Rigamonti). Abbiamo chiesto agli stessi qualche dettaglio in merito alla loro partecipazione e questo è il loro racconto.
LUCA CASSOTTANA – Tiro a 4 cavalli
“A dire il vero le mie aspettative per Kladruby erano un po’ più ambiziose perché venendo da Exloo speravo di riuscire a fare un po’ meglio. Infatti nel dressage ho avuto dei problemi al passo con i cavalli di volata che si buttavano addosso uno all’altro e, toccandosi, trottignavano, tanto che sono stato purtroppo penalizzato in maniera decisa in tutte e due le figure al passo. Tutto il resto è venuto abbastanza bene, anche se i cavalli erano un pelo sopra le righe a causa soprattutto del forte vento che faceva sbattere le bandelle colorate. Io ho messo in pratica un iter di preparazione classico, seguendo quello che faccio normalmente. Forse uno sbaglio è stato quello di aver dato troppo riposo alla volata: l’ho lavorata alla mattina e poi le ho dato 3 ore di riposo e queste sono state, secondo me, un filo troppe e i cavalli al pomeriggio erano di nuovo super freschi. In ogni caso il risultato è stato buono. Poi si sa com’è: quando uno incomincia a vedere la luce in fondo al tunnel, si crea un tantino di aspettative in più; io sono uno che non si demoralizza quando le cose vanno male però è naturale porsi degli obiettivi sempre più alti. Quando le cose poi non vengono bisogna accontentarsi.
Riguardo alla maratona, il terreno era pesantissimo, anche se in fondo lo è stato per tutti. Io comunque, devo dire la verità, mi sono divertito. Purtroppo ho i cavalli che, pur girando bene, rallentano ancora un po’ troppo nelle curve strette e non procedono in maniera sufficientemente aggressiva. Il problema è che 2 secondi per girata, su una media di 6 girate per ostacolo fanno 12 secondi che, moltiplicati per i 7 ostacoli significano una barca di punti. Ho abbattuto 2 palline in ostacoli molto tecnici: avrei potuto evitarle ma, ahimè, l’errore è stato mio. Non si tratta tuttavia di errori madornali: non ci sono state né correzioni importanti o cose strane, i giri erano abbastanza fluidi ma non, appunto, abbastanza veloci. Consideriamo che ci siamo trovati a combattere in maratona contro i campioni del mondo, non con gli ultimi sulla scena internazionale: Brauchle aveva vinto la maratona al mondiale e Boyd Exell sappiamo tutti chi è. A dire il vero agli ultimi mondiali mi ero prefissato di rimanere in maratona entro 50 punti dal primo classificato; adesso sono arrivato ad essere distanziato di 25-30 punti, quindi un miglioramento c’è stato: non è ancora sufficiente per scalare una classifica di quel tipo però mi sento più sicuro, sto facendo girate molto più difficili, anche se ad esempio nell’ostacolo 7 mi sono voluto assicurare l’entrata sul ponte che era preceduta da una girata difficile in cui, se i cavalli mi avessero scartato, avrei preso la porta al contrario; ho quindi deciso di allungare di 20 metri la traiettoria per non sbagliare e questo significa un ritardo di 5-6-7 secondi. Alla fine tutto conta. La maratona pesa tantissimo sul risultato finale quindi bisognerebbe andare forte e girare stretto come fanno gli altri top driver. Io però mi sono divertito. Boyd Exell come sempre veloce e fluido, Brauchle va veramente fortissimo anche se ogni tanto ha perso un po’ il controllo tanto che ha fatto cadere una pallina, Koos de Ronde è stato veloce, da specialista della maratona quale è. Se in parte ero un po’ demoralizzato, questo mi serve per riportarmi coi piedi per terra e per indirizzare il lavoro dei cavalli di qui in avanti. Se prima, dopo il lavoro li lasciavo un po’ tranquilli, ora devo battere molto sulla velocità il che comporta un training pesante e costante.
Anche i coni sono rimasti un po’ sotto le mie aspettative: quello che posso recriminare è che non ho mai fatto un percorso coni così male: dove in passato urtavo in genere una pallina, qui ne sono cadute 3. Il percorso era molto lungo, complicato ma fluido: io ho aumentato la velocità e così ho perso un po’ il controllo. I cavalli erano un po’ più “disordinati” e, spingendo, si perde poi in fluidità e il tempo lo si paga lo stesso.
Quindi non un CAI di piena soddisfazione perché avevo aspettative migliori, ma una gara che mi serve per darmi la motivazione a lavorare e a non sedermi in attesa del miracolo. I cavalli erano in super-condizione, cosa di cui sono contentissimo perché dopo una maratona così pesante, il giorno dopo erano brillanti come il primo giorno. Mi sono convinto che in futuro punterò sempre su questo genere di gare internazionali di alto livello dove ci sono i concorrenti più forti perché le gare minori forse accontentano maggiormente il proprio ego ma alla fine si mente a se stessi. Questi concorsi invece stimolano a migliorare e ad insistere anche se talvolta si prendono dei grandi schiaffoni.
E’ la terza volta che vado a Kladruby e la location è in continua crescita: hanno infatti investito tantissimo su questo concorso. Siamo partiti anni fa che era un CAI, per così dire, di serie B e quest’anno hanno stanziato un sacco di soldi come montepremi e questo ha fatto sì che arrivassero tutti i big: i premi in denaro fanno gola a tutti! Il posto è di per sé molto bello: si tratta dell’allevamento statale patria dei famosi cavalli Kladruber e tutto il paese lavora intorno a questo evento per farlo diventare un concorso di prim’ordine. Anche i piccoli problemi, inevitabili, venivano gestiti con disponibilità, tempestività e competenza dallo staff.
Risultati della categoria Tiri a 4 del CAIO di Kladruby
In sintesi questi i risultati di Cassottana:
- Dressage 9° con 54,17
- Maratona 21° con 125,21
- Coni 20° con 16,04
- Finale 18° su 30 con 195,62 (con B. Exell primo in tutte e tre le prove seguito da Koos de Ronde e Daniel Schneiders)
Facendo un passo indietro, ad Exloo di fine marzo, quello era stato un concorso sperimentale per me perché era la prima volta che uscivo con questa nuova formazione di cavalli, avendo aggiunto a tre dei miei vecchi un nuovo soggetto, Kallisto, acquistato qualche mese fa, che ho impiegato in tutte e tre le prove e poi ho una mia allieva che mi ha dato in affido il suo cavallo, Git-R-Done, che uso in maratona e coni e grazie al quale ho sicuramente messo una marcia in più in queste due prove.
Nella prova di dressage questo team, nonostante qualche errore, sembra essere piaciuto molto ai giudici impegnati in Olanda e infatti ha ottenuto un buon risultato.
La maratona, molto tecnica, l’ho fatta un po’ in difesa, avendo messo per la prima volta in gara Kallisto come timoniere – mentre nel dressage era attaccato di volata – dove faceva un po’ fatica a mantenere la posizione, scendendo a tratti con la spalla, tanto che ho cercato di allargare le traiettorie per non urtare i pali all’interno. Diciamo comunque che è andata sufficientemente bene.
Nei coni un giro discreto: una pallina con un po’ di superamento del tempo accordato.
E’ stata in definitiva un’uscita positiva nonostante sia io che Bram Chardon, che era lì ad aiutarmi, avessimo delle aspettative leggermente più alte. Anche Bram ha notato che, soprattutto in piano, il team è molto migliorato: manca ancora un po’ nel resto, dove devo incominciare a schiacciare sull’acceleratore. Vedo che per fortuna faccio un po’ meno errori e, dato che il ritmo me lo danno i cavalli, sono contento che i timonieri siano a posto, anche se la volata è ancora un po’ discontinua e devo cercare di sveltirla.
Ringrazio i groom che mi hanno assistito in entrambe le gare: la mia fidanzata Veronica Sedran, che è più invasata di me e, in dressage e coni, ad Exloo Giorgia Brillantino e a Kladruby Carlotta Veglia. In maratona sempre nel team Adamo Martin.
In breve risultati ottenuti da Cassottana ad Exloo:
- dressage 3° con 51,66 (1° Ijsbrand Chardon con 45,67)
- maratona 5° con 129,01 <81° Boyd Exell con 97,69)
- coni 4° con 8,68 (1° Ijsbrand Chardon con 0,00)
- finale 4° con 189,35 (dietro nell’ordine a B. Exell, I. Chardon, E. van der Graaf)
Per il futuro, siamo ufficialmente nella waiting list di Aachen. Quattro equipaggi invitati a titolo individuale possono partecipare e sembra che uno di quelli già inseriti nella short list rinunci, al che dovremmo subentrare noi. Io lo spero molto: partecipare ad Aachen sarebbe una cosa bellissima, direi un sogno, ma fino a giugno non avremo una risposta.
Come altre future partecipazioni, il nostro progetto era quello di andare a Beekbergen e poi direttamente al mondiale di Szilvasvarad, se la Federazione vorrà essere presente con un equipaggio. Dato che Beekbergen è stato annullato, puntiamo su Aachen. Non ho ancora deciso se parteciperemo ad un altro appuntamento importante perché ho veramente tanti impegni in Italia, tra stage sia per FISE Piemonte che per FISE Toscana, e nelle gare nazionali ho intenzione di portare i miei allievi. Non mi rimane molto tempo per andare in giro e preferisco far venire Bram Chardon a casa mia ed affinare le tecniche qui con lui. Per fortuna, rispetto all’ultimo mondiale, prima del quale avevo partecipato a 7 CAI, ho un po’ più di esperienza e so su cosa lavorare a casa.”
Per la cronaca, quali osservatori dall’esterno, possiamo solo notare che lo sport delle redini lunghe in Europa è tutt’altro che in affanno. Ad Exloo hanno preso parte alla competizione internazionale ben 115 attacchi, mentre a Kladruby si sono presentati ai nastri di partenza nelle 3 categorie 72 concorrenti (di cui 30 nei tiri a quattro e 31 nei singoli).
MIRKO CASSOTTI – Cavallo Singolo
“L’ultima gara a cui avevo partecipato erano i Campionati Italiani di Completo 2023, poi non ho fatto altre uscite e ho continuato ad allenarmi per tutto l’inverno qui a casa con il mio trainer. Sono ormai 2 anni che vengo seguito dall’olandese Rudolf Pestman col quale mi trovo molto bene: ogni 2 mesi viene da me per 3-4 giorni oltre a darmi qualche lezione online.
Nel concorso di Kladruby ero alla ricerca della prima qualifica ai fini del Mondiale Singoli, visto che l’anno scorso non siamo riusciti ad ottenerla perché, essendo il mio cavallo intero, nel dressage accumulava sempre un po’ di tensione e quindi non scendevamo mai sotto le 70 penalità. Alla luce di ciò, io e il mio trainer abbiamo deciso di provare a castrarlo e vedere come sarebbe andato, come se fosse, per così dire l’ultima spiaggia. A casa, dove non c’erano motivi di tensione andava bene e migliorava ma appena c’era qualcosa fuori dal normale mi creava difficoltà, soprattutto nel dressage. Dopo la castrazione, nei Campionati Lombardi di Verolanuova dell’anno scorso, ha incominciato a riprendersi e la stagione è terminata in un costante crescendo. Ecco che quest’anno abbiamo optato per una partecipazione al CAI 3* di Kladruby. Parlando con Cassottana mi aveva riferito che si trattava di un bel concorso in un posto stupendo, con una strada per arrivare bella e non troppo lunga (1000 km rispetto ai 1400 di Exloo). In effetti è stato un concorso fantastico, al pari di un mondiale, molto ben organizzato, bei campi, persone meravigliose: non c’era davvero nulla di cui lamentarsi. Peccato per il tempo: alla mattina la temperatura scendeva fino a -2/-3 gradi, con un vento fortissimo e una pioggia battente che al venerdì ha rovinato tutto il fondo della maratona, nonostante sotto ci fosse un po’ di sabbia, come a Caravino e a Ravenna: pensavamo tenesse un po’ di più ma le carrozze hanno letteralmente arato il terreno.
Il giorno prima del dressage abbiamo fatto un bell’allenamento, non troppo pesante, durato circa 30-40 minuti, per confermare tutta la preparazione, ma senza eseguire il testo. Nel giorno della gara ho fatto una video-call con Pestman un’ora prima del dressage e lui mi ha detto che andava bene, e di cercare solo di sistemare un paio di cose che aveva notato. Il campo gara era bello da vedere ma disastrato come fuori, pesante, un po’ come ai Pratoni dove però la carrozza scorreva di più. Per fortuna il cavallo era in piena forma fisica e quindi non ha fatto fatica né nelle figure al galoppo né nel passo e nella retro. Come metro di paragone guardavo a Bösch e ai fratelli Kwiatek per capire dove sarei riuscito ad arrivare. Alla fine sono stato molto contento della mia performance perché sono riuscito a totalizzare 59 penalità; Bösch, con un cavallo tutto sommato non eccezionale, un soggetto che non rubava l’occhio, aveva eseguito una ripresa estremamente precisa, vincendo la prova con 47,45 mentre i due polacchi, con cavalli di grande qualità ed esperienza, erano sui 54-56 punti: per me quello che contava era che non ci fossero i soliti 15 punti di distacco tra me e loro. I voti che mi sono stati dati, dove un solo giudice è rimasto più basso mentre gli altri quattro erano tutti allineati, erano a mio parere giusti. Il mio cavallo si è comportato bene: ha solo guardato un po’ in un angolo perché al di là della recinzione c’era un fotografo inginocchiato a terra e poi un paio di sbavature causate da me, quando nel galoppo riunito dopo il galoppo allungato ha perso un attimo il ritmo facendo un solo tempo di trotto. Abbiamo terminato il dressage al 13° posto, subito dietro alla top ten, però sapevo che sia la maratona che i coni erano un po’ il pane del mio cavallo. Abbiamo sin qui fatto un lavoro in progressione, iniziando tre anni fa con le prove a livello di brevetti e adesso eravamo pronti a raccogliere i frutti.
Nella maratona avevo timore non tanto per la Fase A, inserita nel parco di Kladruby, bellissimo, con l’ultimo km e mezzo sull’asfalto, quindi senza problemi di danni da pioggia, tanto che avevano alzato un po’ la velocità della fase. Il mio cavallo ha compiuto tutto il tragitto ad un bel trotto e l’ultimo tratto sull’asfalto ha potuto permettersi di andare al passo. La parte che mi preoccupava maggiormente era il percorso tra un ostacolo e l’altro a causa delle pessime condizioni del suolo con il pericolo che a metà fase scoppiasse. Grazie però al lungo lavoro invernale di condizionamento, anche se a casa il terreno è sabbioso e quindi sempre in buone condizioni, il cavallo è arrivato benissimo alla fine, senza un filo di schiuma addosso e, dopo il cool-down il veterinario ha misurato 80 battiti al minuto. Negli ostacoli era super reattivo, ho galoppato dal primo al settimo, perdendo solo un po’ di tempo nelle girate perché non chiamavo il galoppo per non rischiare troppo. Comunque siamo arrivati sesti ed ero contentissimo, riuscendo così a risalire al 6° posto anche nella classifica provvisoria dopo le prime due prove, con i primi 12 concorrenti tutti molto vicini tra loro.
Il percorso coni sembrava semplice, paragonabile a quello dei Pratoni del 2022: facile a prima vista, con gli ostacoli piuttosto distanziati l’uno dall’altro a parte i due zig-zag e l’onda. Il problema è che quando c’è così tanto margine i concorrenti sanno che il costruttore solitamente calcola la lunghezza del percorso al ribasso. Per questa ragione tutti tendono ad aumentare la velocità per rimanere nel tempo. Io ho deciso di cercare un ritmo che mi permettesse di non cambiarlo troppo spesso. In quella gara era presente anche Hannes Weitlaner in qualità di allenatore di Bösch il quale mi ha detto che, se a metà percorso fossi stato sugli 82/83” sarei rimasto facilmente nel tempo accordato. Quindi ho detto alla mia groom Justine di tenere d’occhio il tabellone avvisandomi se al 10° ostacolo avevamo superato i 90”, il che avrebbe comportato di dover accelerare; in caso contrario avremmo potuto proseguire con lo stesso ritmo. Per fortuna il cavallo era in avanti e girava con due dita: dovevo regolare la velocità solo sulle serpentine poi lui ripartiva subito. Non ho quindi incontrato nessuna difficoltà sul percorso e Justine, a metà percorso, mi ha riferito che eravamo a 74”. Ho quindi proseguito senza modificare nulla e abbiamo terminato senza errori e nel tempo. Ovviamente dovevano ancora partire i 5 concorrenti che mi precedevano nella classifica provvisoria, quindi il verdetto finale doveva ancora attendere, però la speranza di essere risalito di una o due posizioni c’era. Caso vuole che nessuno sia riuscito a fare doppio netto, per cui abbiamo vinto la prova coni, rimontando di 3 posizioni nella classifica finale e guadagnando il terzo gradino del podio. Una soddisfazione immensa, perché partendo dal 13° posto del dressage sarebbe bastata una pallina e un po’ di penalità sul tempo e ritrovarsi al 20° posto è un attimo.
Gara bellissima, peccato che sia stata rovinata dal tempo. Penso senz’altro che l’anno prossimo ci ritornerò. Tra l’altro avevano accorpato i concorrenti per nazionalità, quindi Luca ed io eravamo vicini, sia come logistica mezzi che come box. Un clima umano bellissimo, tanto per il nostro gruppo quanto per tutti gli addetti ai lavori, a differenza del clima atmosferico dove abbiamo dovuto vedercela con il ghiaccio, con la neve (anche durante la maratona!) e con temperature polari. Persino la strada del ritorno era pesantemente innevata, soprattutto sull’autostrada per raggiungere, dopo 500 km, la sosta intermedia a Monaco: per fare 120 km ho impiegato 2 ore e mezza, viaggiando a 60 km/h. Bello anche il parco concorrenti. Bartlomiej Kwiatek lo conoscevo già dal 2014 quando ho partecipato all’Europeo Giovani e lui era in gara nel 3*, così come conosco da tempo sua sorella Weronika e il concorrente della Repubblica Ceca Daniel Bejr. La cosa bella è potersi confrontare con loro perché i concorsi in Italia sono sicuramente più comodi essendo vicini a casa, ma della mezza dozzina di concorrenti di Singoli 3* italiani non tutti partecipano a tutti i concorsi.
Attualmente il problema non è tanto il fatto che i costi sono lievitati e che gli atleti non partecipano alle gare per questioni economiche: il fatto è che non ci sono in vendita cavalli di qualità adatti alla disciplina. Se è un soggetto tipicamente da dressage poi rischia di fallire nelle altre due prove. Ad esempio il francese Fabrice Martin, fortissimo in dressage, nella maratona è retrocesso vistosamente. L’unica via di uscita è investire sul tempo, ovvero acquistare un cavallo giovane e con tanta pazienza e tanto lavoro, che si protrae per anni, cercare di ottenere un cavallo competitivo. In questa ottica io ho acquistato lo scorso agosto da un’anziana signora proprietaria di un piccolo allevamento un nuovo cavallo di 4 anni, nipote di Totilas e figlio di Governor (KWPN), verdissimo – e quindi non rovinato all’origine – , che ho lasciato per la doma in Olanda e che presto inizierà il suo cammino di cavallo da attacco.
In quanto ai miei prossimi programmi, penso di partecipare al CAI di Bühl/Ger: mi hanno detto che non è una gara spettacolare e super organizzata come Kladruby: i campi presentano un po’ di buche – ma c’erano anche a Kladruby – e poi noi siamo sempre pronti a lamentarci delle location in Italia, quando a volte all’estero non sono migliori! Fino a Bühl sono 800 km che farò sicuramente in 2 tappe all’andata, mentre al ritorno valuterò se fermarmi di nuovo a Monaco per la notte. Per fortuna non ho l’assillo di dover essere al lavoro lunedì mattina e viaggiare per lunghi tratti dopo lo stress del concorso non è sicuramente l’ideale né per chi guida, né per il cavallo. In seguito sarò in gara per la Coppa delle Regioni poi, a seconda del risultato ottenuto in Germania, valuterò se fare Chablis in agosto o Budapest, perché Ksiaz in Polonia è troppo lontano, oppure se partecipare semplicemente al Campionato Regionale.”
Risultati CAI 3* di Kladruby, categoria H1
Per la cronaca, Cassotti ha conquistato il 3° gradino del podio con i seguenti punteggi:
- dressage 13° con 59,10 (1° Bösch con 47,45)
- maratona 6° con 87,15 (1° Bösch con 82,81)
- coni 1° con 0,00 (unico netto nel tempo della categoria)
- finale 3° con 146,25 (dietro a Bösch con 136,26 e B. Kwiatek con 145,01)
ANTONIO RIGAMONTI – Cavallo Singolo
Per l’intervista al nostro connazionale Antonio Rigamonti, che ormai risiede stabilmente in Olanda dove ha messo su famiglia e gestisce con la compagna Céline la propria azienda di addestramento e commercio di cavalli sportivi, ci siamo affidati ad una “vecchia” conoscenza del mondo degli attacchi lombardi, Matteo Brambilla, che all’inizio del secolo si cimentava personalmente nei concorsi a redini lunghe o collaborava con Domenico Villa e con lo stesso Rigamonti, allora ancora in Italia. Per un certo numero di anni Matteo si era trasferito per motivi di lavoro (esperto informatico, specialista nella creazione e gestione di siti web) dalla natia Villasanta proprio in Olanda, dove era in stretto contatto sia con Rigamonti che con Claudio Fumagalli e la Riant e quindi meglio conosce la realtà del luogo. Ecco il suo racconto, per il quale lo ringraziamo (nella foto Matteo un quarto di secolo fa).
“Rigamonti: Kronenberg, una gara tosta con cavalli giovani e una carrozza nuova”.
Antonio Rigamonti è reduce dalla gara internazionale di Attacchi di Kronenberg, in Olanda, dove ha affrontato un terreno reso pesante dalla pioggia e concorrenti di altissimo livello. Nonostante le difficoltà, Rigamonti ha ottenuto risultati incoraggianti, soprattutto in vista dei prossimi Campionati del Mondo.
“È stata una bella gara, peccato per il meteo che in Olanda è sempre un’incognita e ha reso i campi un po’ impraticabili – ha commentato Rigamonti. – Questo ha penalizzato soprattutto i nostri cavalli giovani, Mito e Mister, che hanno sofferto il terreno pesante.”
L’obiettivo di Rigamonti a Kronenberg era quello di ottenere la qualificazione per i Mondiali, ma a causa di alcuni cambiamenti nei programmi di allenamento dovuti al suo primo figlio, Nicolò, non era ancora al top della forma.
“Non eravamo ancora pronti – ha ammesso Rigamonti – ma i cavalli, nonostante la poca esperienza in gare di alto livello, si sono comportati bene.”
Un’ulteriore sfida per Rigamonti è stata la partecipazione con due cavalli, una scelta logisticamente complessa. Inoltre, la nuova carrozza da dressage ha creato qualche problema durante la prova dei coni.
“Abbiamo testato la nuova carrozza da dressage che ci ha dato qualche grattacapo,” ha spiegato Rigamonti.
Nonostante le difficoltà, Rigamonti è soddisfatto del suo risultato a Kronenberg.
“I giudici ci hanno comunque incoraggiato a proseguire su questa strada, perché hanno visto in Mito e Mister un futuro interessante. Con la poca preparazione che avevamo, non avremmo potuto fare di meglio – ha affermato -. Sicuramente per le prossime gare sappiamo su cosa lavorare per migliorarci ed essere più competitivi.”
Lähden: obiettivo seconda qualificazione
Il prossimo appuntamento per Rigamonti è la gara di Lähden, in Germania, che si terrà tra sole due settimane. L’obiettivo è quello di ottenere la seconda qualificazione per i Mondiali con il cavallo Mito.
“Lähden sarà una gara più tranquilla perché parteciperò con un solo cavallo, – ha spiegato Rigamonti -. Ci stiamo preparando lavorando sul dressage e sulla condizione fisica dei cavalli.”
Rigamonti si aspetta una maratona tosta a Lähden, con ostacoli lunghi e molti saliscendi.
“Dopo Lähden abbiamo in programma dei concorsi nazionali in Olanda per aumentare l’esperienza in gara dei cavalli giovani – ha concluso Rigamonti. – Vi terremo aggiornati.”
Conclusione
Nonostante le difficoltà incontrate a Kronenberg, Antonio Rigamonti è fiducioso in vista delle prossime gare. Con il lavoro e la dedizione è sicuro di poter raggiungere i suoi obiettivi e qualificarsi per i Campionati del Mondo. In bocca al lupo Antonio!
Classifiche CAI Kronenberg/Ned
Tante bellissime foto dei concorsi sono reperibili sui seguenti link:
Gabriela Pilarova x Hippoevent.at
Wil Smeets/Werne Timmer Photografie x Hoefnet.nl