Il passato che ritorna alla Festa del Grano di Bastia di Ravenna

 

I buoi, da migliaia di anni, indispensabili animali nelle lavorazioni dei terreni (foto: Fiorenzo Montalti)

 

Dal 16 al 21 Agosto 2023 a Bastia di Ravenna “La Festa del Grano”

Ancora una volta Roberto Foschi ha dato il meglio di se stesso: aiutato dalla sua consorte Rosa Votta e da tutto lo staff dell’organizzazione, ha saputo creare un evento apprezzato da tutti gli intervenuti già in ferie, e da tutti coloro che non hanno potuto recarsi in ferie per motivi di lavoro. Un appuntamento quello di Bastia che ha saputo coniugare la voglia di una serata in compagnia di amici con una costante rivisitazione storica delle antiche tradizioni della Romagna. Visto il successo di questo evento in costante crescita, Roberto ha aumentato il numero dei posti a sedere, consapevole del gradimento dei numerosi ospiti nel volersi accomodare davanti alle rustiche tavolate di un tempo seduti su presse di paglia secondo un rituale tipico di queste campagne di fine ‘800.

 

In alto a sin. Roberto Foschi e Rosa Votta l’accoppiata vincente che da anni ha portato al successo questa Festa del Grano

 

La “Festa del Grano” di Bastia di Ravenna non è solo una semplice festa per passare qualche ora in allegria, ma è strutturata in modo da dare al pubblico dei visitatori un quadro, o meglio, una visione di come funzionava la raccolta del grano nei secoli passati con buoi, cavalli, carri e asini sospinti tra mille fatiche da uomini, donne, bambini e anziani. La fatica ai giorni nostri sui campi è di gran lunga inferiore, con mietitrebbie e trattori ad aria condizionata i quali, mantenendo il serbatoio pieno di nafta, con pochi uomini a turni fanno risparmiare l’80% dello sforzo fatto dai nostri nonni e bisnonni. Un’altra peculiarità di questa festa sono gli stand dei lavori artigianali di un tempo che vedremo nel finale dell’articolo, mentre tra un’esibizione e l’altra degli antichi mezzi a trazione animale ci sarà anche un unteressante dibattito su tematiche attuali che riporteranno il pubblico alla realtà dei giorni nostri con una Romagna che dopo le alluvioni ed un finale di maltempo accompagnato da trombe d’aria inaspettate per queste zone, sta cercando di risollevarsi. Conoscendo le caratteristiche del Romagnolo-lavoratore, se nessuno metterà bastoni burocratici in mezzo alle ruote (pregate fratelli, Amen),  l’operazione di “risollevamento” avrà tempi brevissimi!

 

L’antico carro anche a disposizione del pubblico

Claudia Calderoni e Paolo Santandrea

 

Un dibattito televisivo in diretta su “Agrilinea.TV”

Direttore Sauro Angelini –  https://www.agrilinea.tv/video/889/

Il dibattito si è tenuto nell’ambito della “Festa del Grano” a Bastia di Ravenna, in collaborazione con Terremerse, Terratech, SimaBio, Coop Giulio Bellini, Apimai Ravenna.

Interventi: Antonio Dall’Amore, direttore cerealproteici e responsabile sementi Terremerse; Gian Luca Bagnara, economista agroalimentare; Alberto Rodeghiero, imprenditore agricolo; Roberto Tamburini, presidente Apimai Ravenna; Roberto Scozzoli, direttore Apimai Ravenna; Andrea Ridolfi, Terratech; Stefano Francia, presidente CIA Emilia Romagna e presidente Consorzio di Bonifica della Romagna; Giuseppe Ciani, presidente Coop Giulio Bellini e direttore attività molitoria Sima Bio; Enrico Gambi, imprenditore agricolo; Massimo Masetti, direttore Consorzio Agrario di Ravenna; Alberto Assirelli, ricercatore CREA-ING.

 

Sauro Angelini, mattatore indiscusso della serata ha saputo tenere viva la discussione tra le varie realtà imprenditoriali intervenute nel dibattito e tanto pubblico presente ha potuto farsi un’idea della realtà e del futuro abbastanza roseo della situazione post alluvione.

 

 

Carrozze&Cavalli, in un angolo in disparte, ha seguito alcune fasi del dibattito che i lettori potranno rivedere seguendo il link sopra riportato. Oltre alla trasmissione registrata, dato l’argomento di notevole importanza, vi proponiamo due articoli sull’argomento per approfondire una tematica che, (anche se non sembra) è molto complicata e di non facile risoluzione.

 

https://ilfattoalimentare.it/grano-pasta-andrea-villani.html

Parlando di cereali, e in particolare di grano, si parla di prodotto italiano al 100%?
“Quando si parla di grano portare avanti una battaglia per il made in Italy non ha molto senso – esordisce Villani – la cosa davvero importante è importare un prodotto di qualità garantendo l’efficienza dei sistemi di controllo che tutelano i consumatori.”

Importare è dunque indispensabile?
“L’Italia produce poco più del 50% del proprio fabbisogno complessivo di cereali e semi oleosi. Per quanto riguarda il grano, importiamo più del 50% del grano tenero e il 30/40% del grano duro”

L’Italia li importa entrambi?
“Il nostro Paese è il principale produttore di grano duro al mondo insieme al Canada. Però circa il 50% della nostra produzione di pasta viene esportata, ed è una voce importante della bilancia commerciale.

https://www.dissapore.com/spesa/come-si-determina-il-prezzo-del-grano/

Contratti di filiera.

Ci sarebbe un modo per mettersi al riparo, almeno parzialmente, dalle fluttuazioni nazionali e globali dei prezzi: con i contratti di filiera. Sono contratti in cui i singoli agricoltori, i singoli trasformatori di tutta la filiera si accordano per una determinata produzione, assicurandosi il sostegno a vicenda. Sono accordi volti sia a tenere sotto controllo i prezzi, ma anche e soprattutto a garantire standard qualitativi e di provenienza. Ma come tutti gli accordi, possono essere più o meno convenienti a seconda delle variazioni, e possono venire sospesi o rinegoziati di volta in volta.

 

 

La rievocazione storica della raccolta e trebbiatura del grano

Sempre interessante per il folto pubblico presente vedere dal vivo queste rievocazioni curate e interpretate nei minimi dettagli da tante persone le quali ci tengono in maniera particolare a mantenere deste le tradizioni, gli usi ed i costumi tipici della Romagna. Potremmo paragonarli ad un antico guerriero che si erge (inutilmente) con lancia e scudo, contro lo strapotere e l’avanzare del progresso.

 

Claudia Calderoni e Paolo Santandrea impegnati in questa rievocazione storica sono stati applauditi e apprezzati da tutto il pubblico presente

 

Il passato non ritorna più e noi oggi a Bastia di Ravenna non abbiamo avuto il piacere di salutare e scambiare due parole con un personaggio-simbolo di questa Festa: Gian Paolo Calderoni. Ci ha lasciato per sempre l’anno scorso pochi mesi dopo la fine della Festa del Grano edizione 2022, ma a tenere vivo il ricordo di questo appassionato cultore e collezionista di antichi mezzi a trazione animale ha provveduto in questa festa edizione 2023 la figlia Claudia Calderoni accompagnata dal fidato Paolo Santandrea che da anni collaborava con Gian Paolo Calderoni nella gestione di carro e cavallo. Che dire? Semplicemente che un altro pezzo di storia se n’è andato.

 

 

Anno 2022: l’immancabile Gian Paolo Calderoni che da quest’anno non è più tra di noi

 

 

Azienda Agricola De Lorenzi, una realtà proiettata verso il futuro. Enrico De Lorenzi e consorte impegnati nei preparativi per la dimostrazione dal vivo di come si produce un buon pezzo di pane

 

Cerchiamo una soluzione, un faro che ci indichi la strada da seguire…

AZIENDA AGRICOLA DE LORENZI

Sono diversi anni che qui a Bastia di Ravenna è presente l’Azienda Agricola De Lorenzi, non solo con il suo staff di collaboratori e titolari, ma anche attrezzata di un forno mobile per la panificazione grazie al quale i partecipanti alla Festa hanno potuto gustare e acquistare pagnotte di pane caldo appena sfornato. Un vero e proprio rito al quale non si è più abituati, come pure l’antico profumo del pane che fuoriusciva dal forno a legna. Se poi consideriamo la qualità del pane fatto con grani di farine antiche e coltivato personalmente dall’Azienda De Lorenzi, c’è da rimanere veramente soddisfatti di come questa piccola azienda a conduzione famigliare abbia saputo evolversi nel tempo ed oggi è pronta a dare battaglia alle multinazionali dei cereali giocando l’unica carta vincente possibile: la qualità! Questa battaglia però non può essere vinta in solitudine da pochi, è necessario che queste realtà si moltiplichino e in particolare con l’aiuto dei cittadini consapevoli, consapevoli e decisi nell’andare il più possibile ad acquistare pane e derivati presso le aziende che lavorano sul modello “De Lorenzi”.

 

La panificazione, un vero e proprio spettacolo “appetitoso” in diretta da Bastia di Ravenna

 

Tutta una serie di prodotti della terra che da secoli seguono i ritmi e le cadenze delle stagioni, non possono in alcun modo essere gestiti dalla famosa e pubblicizzata “I.A.” (Intelligenza Artificiale). La mano dell’agricoltore e dei tanti artigiani, collegata ai sensori del cervello umano, risulta ancora insostituibile nel 50/60% dei casi; per il restante è giusto che il progresso avanzi come abbiamo potuto vedere oggi con i buoi ed i cavalli che per centinaia di anni nel passato trainavano il carro mentre gli agricoltori con le loro famiglie lavoravano per mesi dall’alba al tramonto. Qualcuno non crede a tutto questo? A voi la scelta: il cappuccino con accanto il piattino con il bignè caldo appena sfornato al Bar-Pasticceria con la barista che vi sorride mentre vi ricama un cuoricino sopra la schiuma bianca o in alternativa la “macchinetta-bar” posizionata in un angolo buio di uno stabilimento, si inserisce la moneta, poi non ti dà il resto, oppure te la “mangia”, tu ti arrabbi, le dai una pacca e poi … ? Telefona alla “IA”!

 

GLI ARTIGIANI AL LAVORO

Nelle immagini che seguono i numerosi artigiani intenti a lavorare diversi tipi di manufatti; alcune tipologie di queste vere e proprie creazioni artigianali frutto dell’ingegno umano, possono ancora essere acquistate presso i loro banchi, altri oggetti purtroppo non hanno mercato e sono divenuti introvabili. Speriamo in un futuro migliore che premi l’estro e la fantasia dell’essere umano e metta almeno un freno alla miriade di oggetti tutti uguali tra loro, prodotti in milioni di esemplari.

 

 

 

 

IVO FABBRI e FILOMENA RUFOLO da anni impegnati con il loro gregge di pecore, l’asinello e il calesse in questa Festa del Grano

 

 

La Festa del Grano volge al termine, la troupe televisiva carica tutte le sue tecnologie sui camion, soddisfatta per l’ottimo lavoro svolto, i visitatori oltre ad aver accontentato il palato con l’ottima e genuina cucina locale sono compiaciuti per lo spettacolo interessante a cui hanno assistito e gli animali che hanno dato spettacolo tornano in stalle e scuderie soddisfatti (crediamo noi) di essere stati utili nel fare comprendere alla gente che un mondo al 100% di robot guidati dalle I.A. (Intelligenze Artificiali) non è realizzabile nei prossimi 824 anni circa, forse di più! Nel frattempo sarebbe utile stare con i piedi per terra e il cervello attivo senza guardare se in cielo gli asini si mettono a volare! Arrivederci a tutti per l’edizione del prossimo anno 2024.

 

 

 

Seguiamo il consiglio di Claudia Calderoni: “Arrivederci al prossimo anno”