A Padova pioggia di medaglie e al Piemonte la Coppa delle Regioni 2023
Dopo aver ospitato lo scorso aprile il primo Completo della stagione 2023, l’Ippodromo “Le Padovanelle” è stato sede l’8 e 9 luglio di uno degli appuntamenti clou nel panorama degli attacchi in Italia: il Campionato Italiano di Combinata con annessa Coppa delle Regioni. Grazie all’efficiente organizzazione sul campo da parte del Consigliere Regionale FISE nonché referente di disciplina, Enrico Tortella, coadiuvato da Paolo Stecca, tutto ha funzionato a dovere, dalla logistica con dovizia di aree a disposizione alla fruibilità degli spazi ricreativi e del vettovagliamento per arrivare alle strutture adibite alle gare, di buona qualità e ben preparate.
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Coppa delle Regioni 2023 al Piemonte
Due le giurie incaricate sotto la Presidenza di Massimo Ciolli, affiancato nel Campo A da Angela Toschi e Luigi Marinoni, mentre nel Campo B operava Massimo Petaccia coadiuvato da Rita Onofrio e Roland Morat.
Molto professionale la segreteria, gestita da Doriana Mino con la collaborazione di Valentina Mauriello giunta appositamente da Roma: oltre a completare i risultati delle prove, il team della segreteria è riuscito nell’arduo compito di armonizzare gli ordini di partenza nonostante le varie sovrapposizioni ma soprattutto di definire i punteggi per la Coppa delle Regioni, un vero rompicapo, in tempi record, finora mai realizzati.
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Le squadre del Piemonte (in alto) e del Veneto (in basso)
Battuto il numero di partenti rispetto all’edizione dell’anno scorso a Campalto/Pisa, nonostante la defezione di ben 3 regioni allora presenti (Toscana, Umbria e Puglia) che vanno così ad ingrossare il numero di quelle in cui l’attività degli attacchi agonistici in ambito FISE si è totalmente fermata (ad esempio Sicilia, Lazio, Friuli VG, Valle d’Aosta, Alto Adige). Quest’ultima purtroppo, essendo la patria dei cavalli Haflinger, è caduta vittima del veto imposto dalla Federazione ai cavalli che risultino DPA, ovvero destinati, eventualmente ma non obbligatoriamente, al consumo alimentare e quindi si è ritirata in buon ordine dalla partecipazione ai nostri concorsi: un vero peccato, visto che a soli pochi chilometri di distanza, in terra austriaca, la loro attività è molto assidua e vivace, soprattutto nelle fila dei cultori della disciplina degli attacchi.
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Le squadre dell’Emilia-Romagna (in alto) e della Lombardia (in basso)
Alla fine i partenti sono stati oltre un’ottantina (78 in Campionato/Coppa più 4 solo nella Coppa) in rappresentanza di Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia, e l’evento può sicuramente essere catalogato come un successo. Qualche malumore ha creato l’annosa questione dell’accorpamento di cavalli e pony nelle categorie in cui il numero tutt’altro che esiguo dei concorrenti non avrebbe forse giustificato tale decisione, almeno se si vuole rimanere fedeli ai Regolamenti approvati dal Consiglio. Scontentare driver e tecnici, oltretutto “addomesticando” il regolamento, non giova sicuramente a creare l’atmosfera serena e piena di buona volontà che assicura la continuità.
Per la cronaca, ecco il medagliere.
Sempre per dovere di cronaca, abbiamo ancora una volta raccolto qualche impressione a caldo da parte dei partecipanti, sia driver che ufficiali di gara e tecnici, onde dar voce a tutte le anime di un concorso del calibro di un Campionato Nazionale.
ROLAND MORAT, membro della giuria di terreno
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Il giudice internazionale FEI Roland Morat
“Dal punto di vista dell’organizzazione della gara, la manifestazione è andata, per conto mio, molto bene: tutto è filato liscio, senza problemi. Alla sera di sabato, finito il dressage, c’è stata la tradizionale sfilata delle regioni, poi ogni regione aveva preparato un tavolo di leccornie locali che andavano dai formaggi, ai salumi, ai dolci ed è stata veramente una grande festa, una parentesi molto carina gradita da tutti.
Dal punto di vista del Campionato, si è registrata la presenza di tanti attacchi in categoria elementare e tanti brevetti, mentre decisamente meno frequentate sono state le classi superiori. In ottima forma e assai numerosa la compagine piemontese (21 partenti) che si è aggiudicata, dopo qualche anno, la Coppa delle Regioni, seguita in classifica da Veneto (21 partenti) ed Emilia-Romagna (17 partenti), mentre la Lombardia (21 partenti) ha dovuto accontentarsi, dopo tante vittorie nelle scorse edizioni, della medaglia di legno.
Dal punto di vista tecnico, almeno a giudicare dalla mia postazione (campo B) ho visto alcuni brevetti guidare veramente bene, così pure gli integrati e i cavalli da lavoro. Sempre nel campo B si sono presentati anche i possessori di patente di 2° Grado, dove purtroppo i giudizi sono risultati poco allineati, con differenze di punteggio a tratti veramente consistenti.
Nei coni sono stati predisposti dal costruttore Gabriele Panier Suffat, affiancato da Pier Francesco Cocchio, due percorsi distinti, uno piuttosto lineare destinato alle categorie basse (elementari e integrati) e ai cavalli da lavoro, dove numerosi sono stati i percorsi netti, e l’altro, molto più tecnico, con un solo doppio netto, per le categorie superiori (dal brevetto in su), dove tuttavia gli errori sono stati fatti principalmente sugli ostacoli semplici, forse a causa della perdita di concentrazione.”
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Gli atleti meglio piazzati che hanno determinato la classifica nella Coppa delle Regioni con gli Ufficiali di Gara e i rapppresentanti della FISE
Da segnalare la presenza, in entrambe le serate di gara, della Presidente del Comitato Regionale FISE Veneto, Clara Campese, e di quello dell’Emilia Romagna, Ruggero Sassi, del Consigliere Nazionale Luigi Favaro (delegato da Luca D’Oria) e del Coordinatore del Dipartimento Attacchi, Ferdinando Bruni.
GABRIELE PANIER SUFFAT (Panny), costruttore dei percorsi
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Due percorsi coni distinti, costruiti dal mitico Panny dos-à-dos
“Grazie all’organizzazione e al posto che ben si presta a questo tipo di gara, è stato un concorso dove tutto si è svolto senza problemi. Oltretutto è la prima volta da parecchi anni, a mia memoria, che non ci sono state polemiche ad esempio per l’uscita a notte fonda degli ordini di partenza, soprattutto dei coni. Nonostante non si sia potuta tenere la stessa distribuzione delle categorie come per il dressage, in quanto i due percorsi erano diversi e destinati a due livelli di capacità diversi, appena mezz’ora dopo la fine del dressage, quando, presane visione e su richiesta degli interessati erano stati apportati gli ultimi aggiustamenti per venire incontro alle esigenze sia dei concorrenti che dei loro tecnici, gli elenchi definitivi sono stati affissi in bacheca: erano le 18 in punto! Qualche benpensante pretendeva che per il campionato l’ordine di partenza rispecchiasse la regola dell’ordine inverso rispetto alla classifica del dressage: ebbene, ha dovuto ben presto arrendersi all’evidenza in quanto stesso cavallo/pony guidato da driver diversi nella stessa categoria o in categorie diverse, stessa carrozza per vari driver e cavallo/pony, magari con la necessità di regolare la lunghezza delle stanghe, tecnici con funzioni di groom impegnati a correre da un campo all’altro, hanno fatto sì che si ricorresse al caro, vecchio adagio “si fa di necessità virtù”, rispettando comunque la norma per cui lo stesso driver con 2 attacchi diversi partiva per primo con il meglio classificato. Tutto ciò ha tranquillizzato tutte le figure coinvolte, permettendo loro di godersi appieno la simpatica festa eno-gastronomica della sera, che ha fatto dimenticare anche il grande caldo diurno. Il percorso coni è stato particolarmente appassionante, provocando vari ribaltamenti della classifica provvisoria e dando così ad ognuno la chance di emergere nella sua “specialità”.
Questa volta ho avuto la fortuna di potermi avvalere di un valido assistente, Pier Cocchio, che a mio parere è bravo, sveglio, attento e buon lavoratore: ha gestito uno dei due percorsi coni da solo senza incappare in nessun errore e secondo me promette bene. Provenendo dal mondo dei cavalli, conosce i regolamenti, è più sgamato e l’esperienza se la sta facendo con l’assiduità della presenza.
Durante la fase di relax del sabato sera, quando gli animi sono più aperti verso disquisizioni e progetti futuri, si sono sentiti tanti discorsi sul modo più opportuno di dare nuovo impulso alla disciplina ma personalmente credo che riproporre i mezzi fin qui messi in atto non serva granché: se non hanno dato frutti tangibili finora sono destinati a fallire anche in futuro a meno di un drastico cambiamento di rotta.”
DORIANA MINO, segretaria del concorso
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La segretaria del concorso, Doriana Mino, qui con lo speaker, Marco Grossi
“Per la prima volta mi sono trovata a dover gestire la segreteria del Campionato di Combinata ma soprattutto della Coppa delle Regioni, evento al quale avevo partecipato anni addietro solo in veste di concorrente, ma a conti fatti posso dire che tutto si è dipanato senza intoppi, a dire di tutti con soddisfazione generale e questo mi fa ovviamente molto piacere.
L’organizzazione è stata all’altezza del compito e gli 82 partenti sono stati equamente distribuiti sui due campi di gara, in modo che entrambe le giurie avessero nel proprio contingente sia patenti basse che di livello superiore.
Molto apprezzata la sfilata della regioni di sabato al termine del dressage, dove l’allegria dei circa 100 tra driver, groom, tecnici, responsabili regionali e nazionali, ecc. ha preso il sopravvento. A conclusione della sfilata una graziosissima corsa al trotto di mini-pony attaccati ai sulky da parte di 6 bambinetti di cui 4 con le casacche delle 4 regioni partecipanti al Campionato e gli altri due portatori del vessillo della FISE Centrale. Per la cronaca, vittoria dell’attacco abbinato al Veneto, sancita da regolare e festosa premiazione, quale viatico per l’attesissima “Festa delle Regioni”. Per questa novità – riuscita e quindi da ripetere – ciascuna regione aveva allestito un lungo tavolo su cui facevano bella mostra di sé le specialità culinarie del proprio comprensorio, prelibatezze a cui era difficile resistere persino per i giudici che poco dopo sarebbero stati ospiti del Comitato Organizzatore nel ristorante “Le Staffe” all’interno dello stesso ippodromo, con accompagnamento musicale, danze e tanta affluenza di pubblico venuto appositamente da fuori per godere della serata di intrattenimento.
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Accattivante conclusione della sfilata delle regioni con una corsa di mini-trotter e tanto di premiazione
Molto apprezzate anche le premiazioni finali alle 15.00 di domenica, con le medaglie distribuite ai nuovi campioni da Clara Campese (Presidente FISE Veneto), Ferdinando Bruni (Capo Dipartimento Attacchi) e Luigi Favaro (in rappresentanza della Federazione Centrale). Orari rispettati scrupolosamente per permettere a tutti un agevole rientro a casa, in attesa del Campionato Italiano di Completo nella prima metà di ottobre a Ravenna.”
LARISSA LOMBARDI, tecnico di attacchi, lombarda
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Larissa Lombardi, capo equipe della Lombardia
“La location è bellissima ma a livello di gara ci sono alcune cose che meriterebbero un ripensamento, tipo la divisione, promessa ma non fatta, tra cavalli e pony. Le strutture ci sono, i campi di gara ci sono, i giudici erano perfetti, distribuiti equamente sui due campi di gara, le prove coni fantastiche, con un percorso per i principianti dal tracciato adattissimo a loro con tecnicità adeguate, mentre dall’altra parte, per i brevetti e le patenti superiori un percorso molto efficace, selettivo, tecnico ma anche divertente.
Premiazioni molto ben riuscite. In conclusione quest’anno per la Lombardia è andata purtroppo così e ci dispiace. D’altra parte quando i pony della nostra scuola si trovano a dover affrontare “ad armi pari” i cavalli super addestrati per categorie superiori, l’esito è quasi scontato, indipendentemente dalla bravura e preparazione dei driver.”
ALBERTO TOSI, tecnico di attacchi, lombardo
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Alberto Tosi, qui in veste di groom di uno dei suoi giovani allievi
“Il Campionato secondo me è andato bene, buona l’organizzazione su cui non c’è assolutamente niente da ridire, belli i percorsi, molto apprezzata la festa del sabato sera, insomma da quel lato tutto positivo.
Purtroppo il problema è un altro: vengono ascoltati troppo poco i tecnici della base, il che non li aiuta a dirimere il malcontento e a portare avanti un discorso che duri nel tempo. Ad esempio la decisione di fare di tutt’erba un fascio per ridurre le categorie è sicuramente stata un’arma a doppio taglio perché i bambini non gradiscono di doversi confrontare con i propri genitori o con gli adulti in genere (e viceversa), quando per tutta la stagione si sono preparati in categorie juniores con l’obiettivo incentrato sulle ponyadi, indipendentemente dal fatto che poi uno dei miei giovanissimi allievi si sia imposto nella categoria surclassando “i grandi”. Ho però fatto molta fatica a convincere le famiglie a partecipare. Se su un totale di circa 80 partenti il grosso – direi un buon tre quarti – è costituito dalle giovani leve, vuol dire che questo settore è in crescita ed è su questi che bisogna lavorare con un occhio di riguardo, facendone crescere ulteriormente il numero attraverso una politica di incentivazione, visto che stiamo lentamente ma inesorabilmente perdendo gli adulti. Tre medaglie in più per la Federazione non spostano nulla ma accontentano quello che si spera sia il futuro dello sport. Anche i regolamenti spesso contradditori e non di rado soggetti a interpretazioni personali o comunque tardive non aiutano certo il compito dei tecnici. Io sto ovviamente parlando per me, per la mia tipologia di allievi e non so se il mio pensiero sia condiviso, ma queste sono le mie sensazioni. Se non facciamo qualche sforzo in più per gratificarle i giovani, rischiamo di perderli. Parlando di Lombardia, i patentati di 1° e 2° Grado erano quasi totalmente assenti quindi occorre incentivare questa piccola schiera di neofiti, che poi tanto piccola, per la nostra disciplina, non è, perché se andiamo indietro agli anni passati notiamo che i numeri dei concorrenti juniores erano veramente poca cosa, mentre ora sono quelli che reggono da soli l’intero concorso. Quindi occorre trovare il modo di stimolare le famiglie e di riflesso i loro bambini: rischiare di perderli mischiando le categorie non è, secondo me, una mossa vincente.
Tutto questo non ha nulla a che fare col fatto che la Lombardia quest’anno sia arrivata quarta: non si può sempre salire sul podio, ma con qualche categoria in più la musica sarebbe cambiata parecchio. Poi onore al merito. Cassottana ha prestato i suoi cavalli super-addestrati a persone sicuramente meritevoli, ma il confronto con i modesti pony di una scuola affidati a chi ha iniziato da poco e fa fatica – o è ancora titubante – ad attrezzarsi adeguatamente in proprio porta ad un confronto impari. Un risultato costruito espressamente per questa Coppa delle Regioni ma nel momento in cui i cavalli saranno impegnati col proprietario, l’intero castello si sbriciola. Per loro fortuna il regolamento assegna anche dei bonus particolari per i cavalli da lavoro ovviamente non DPA (di cui uno registrato, forse erroneamente, come “trottatore francese” – ndr) nonché per gli integrati e il gioco è fatto. L’importante è che il tutto si traduca in un’assiduità protratta nel tempo. E’ comunque positivo che si veda una certa ripresa nel parco agonisti piemontesi e c’è da augurarsi che proprio questa vittoria serva loro da sprone per continuare su questa strada.”
ENRICO TORTELLA, consigliere reg.le FISE Veneto/referente attacchi, driver, tecnico e organizzatore
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Enrico Tortella con i giovani allievi che fanno parte del gruppo di nuovi talenti seguiti giornalmente da Rebecca Pizzulli
“Mi sembra che a livello organizzativo, vista la totale assenza di lamentele, il Campionato si sia svolto in maniera soddisfacente per tutti. E’ stato un peccato che la presenza si sia limitata a sole quattro regioni, in pratica quelle dove il settore si dà più da fare, e va dato loro atto che ciascuna ha schierato un congruo numero di partenti. Anche il Piemonte, che negli ultimi tempi sembrava avere qualche difficoltà a far scendere in campo rappresentative locali, ha dimostrato che, quando c’è la volontà, gli agonisti ci sono. Speriamo che tutto ciò si rifletta nella partecipazione anche ad altri concorsi di attacchi nel corso dell’anno in modo da sostenere altri comitati organizzatori a proseguire nella loro attività. Visto che solo chi semina raccoglie, la speranza è che la ricca presenza di giovani si traduca in un sempre più cospicuo vivaio di driver con intenzioni serie da cui possa scaturire l’auspicato ricambio generazionale ormai atteso da tempo e diventato sempre più evidente con l’assottigliarsi delle fila di agonisti di più alto livello e più avanti negli anni.
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E che festa sia!
La Festa delle Regioni, sabato sera, è stata un successone: la gente si è divertita, tanto che è stata ventilata l’intenzione di ripetere l’esperienza anche al Campionato Italiano di Completo in ottobre a Ravenna in modo che ci sia un’occasione per stare tutti insieme allegramente, socializzando e godendo della musica, dell’ampia offerta di prelibatezze regionali, davanti alle quali nessuno si tira indietro. E’ forse mancato un po’ di coordinamento nella sfilata ma i gruppi regionali, ognuno contraddistinto dai propri colori, ha comunque fornito un bel colpo d’occhio.
I rapporti con l’Ippodromo si sono ancor più rinsaldati. Giuseppe Stefanelli, il proprietario, ha inviato persino un ringraziamento scritto alla Presidente del Comitato Regionale FISE Veneto, Clara Campese, soprattutto a seguito dell’inaspettato coinvolgimento dei ragazzi degli Attacchi Integrati che grande impressione hanno fatto su chi non aveva mai avuto l’occasione di avvicinarli e vederli all’opera. L’auspicio espresso è che la cosa si ripeta anche in futuro e questo dovrebbe spianare la strada al ripetersi di simili eventi, magari anche di portata più ambiziosa. Questo sarà possibile se l’Ippodromo ci verrà incontro durante il concorso almeno con una forza lavoro per tutte le evenienze, una specie di “tuttofare” in sostituzione mia e di Paolo Stecca, che oltre a preparare tutto a monte, siamo anche impegnati come agonisti, una persona a cui chiunque possa fare riferimento per qualsiasi richiesta.
Una cosa che avrebbe meritato una maggiore attenzione da parte di chi decide, è quella della divisione tra cavalli e pony. Penso che sia una richiesta generalizzata ma purtroppo non si può combattere contro i mulini a vento.”
CAROLINA CEI, driver e tecnico attacchi spec. Integrati, piemontese
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Carolina Cei
“Gli impianti dell’Ippodromo di Padova sono magnifici ed è stato bello potervi gareggiare. Il Campionato Italiano di Combinata è stato molto ben organizzato ed è per me ed i miei allievi un appuntamento atteso per il quale abbiamo lavorato per molto tempo. Due dei miei allievi hanno partecipato alla categoria Elementare, comportandosi discretamente: sono alle loro prime esperienze e devono acquisire ancora competenze tecniche. Io penso che le gare servano anche a questo, sono un momento di confronto, e con gli altri atleti e con i giudici, nel caso di specie abbiamo avuto la fortuna di essere giudicati da un collegio di professionisti eccellenti, che ci ha aiutati a capire su cosa si deve lavorare e migliorare.
Ho accompagnato al Campionato anche Veronica, mia sorella, non vedente dalla nascita; lei ed il meraviglioso Aron, un pony Haflinger, hanno preso parte alla categoria integrati, vincendo la medaglia d’oro. Non mi abituerò mai all’emozione che si prova nel vedere tutti i volontari che entrano nel campo di gara e le leggono i numeri delle porte nel percorso coni, o si posizionano intorno al rettangolo, e le leggono le lettere del dressage. Si ha la sensazione che stiamo facendo la gara tutti insieme! Veronica credo sia molto portata per questo sport, ha una spiccata capacità di comunicare con il cavallo, lei ed io siamo molto affiatate, tutto ciò permette di effettuare buone prove!
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Carolina Cei assiste la sorella Veronica, driver non vedente
Io ho partecipato alla categoria 1° Grado con Cavoro, un bel sauro che guido da un anno e che dimostra ogni volta di essere un professionista sul campo ma, soprattutto, di avere un grande cuore. Qualche settimana prima dei campionati ha subito un piccolo infortunio, sapientemente risolto dal nostro veterinario, che gli ha permesso di partecipare nel pieno delle forze. Abbiamo concluso al terzo posto della classifica, e ne sono molto soddisfatta. Grande soddisfazione ci ha regalato anche la squadra piemontese che dopo anni si aggiudica l’ambita Coppa delle Regioni.
È stata una bellissima esperienza che sono stata felice di aver condiviso con la mia famiglia, mia figlia, gli allievi, e tutti i concorrenti e gli addetti ai lavori, che sono per me Amici!”
CHIARA FAVARO, driver, ASD “I Cavalli di Gilgames”, Buttigliera d’Asti
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Chiara Favaro con il suo giovane cavallo di 5 anni Esplendido
“Bellissima esperienza, struttura veramente ottimale per questo tipo di competizioni, ci siamo trovati bene sia nei box che per i campi gara.
Dal punto di vista personale è stata una vera soddisfazione arrivare al primo posto in una competizione di questo livello, visto che i partecipanti erano numerosi. Maggiore ancora la soddisfazione di arrivarci con un giovane cavallo (di soli 5 anni) domato e addestrato dal mio compagno Roberto Forneris, che mi ha trasmesso la sua passione per il mondo degli attacchi. Sia io che suo figlio Cristian Forneris abbiamo iniziato dal circuito amatoriale e solo da quest’anno abbiamo intrapreso questo percorso agonistico.
All’interno del nostro centro stiamo istruendo nuovi allievi di diverse età, al momento nell’amatoriale ma con buone prospettive per il futuro.
In questa gara di Padova abbiamo portato 2 attacchi singoli, ma abbiamo anche una pariglia che utilizziamo in questo tipo di competizioni.”
CRISTIAN FORNERIS, driver piemontese di 16 anni
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Per Cristian Forneris un esordio in Campionato pieno di soddisfazioni
“Questo Campionato Italiano di Attacchi a Padova si è concluso per me molto bene dato che ho portato a casa sia la medaglia d’oro nei brevetti junior, la mia categoria, sia la medaglia d’oro per la Coppa delle Regioni, come uno dei migliori 4 risultati della regione. È stata una bellissima esperienza, con grandi emozioni, anche un po’ inaspettate, perché per me l’agonismo è un mondo nuovo che parte da quest’anno, grazie a Luca Cassottana che mi ha dato la possibilità di essere seguito da lui e mi ha messo a disposizione Rassel, un cavallo che qualche anno fa ha partecipato ai Campionati del Mondo.
Parlando della gara in sé, abbiamo eseguito un buon dressage (47,20) e dall’ultimo concorso a Migliarino si è visto un bel miglioramento: io mi sono trovato più a mio agio e piano piano sto prendendo sempre maggiore confidenza sia con il cavallo che con la disciplina, per me nuova. Nella gara coni dobbiamo lavorare ancora un po’ sulla precisione, però tutto sommato anche li abbiamo portato a termine un bel percorso. Io ero super soddisfatto di come si è comportato il cavallo, sempre alla mano e composto. Adesso l’obbiettivo è di andare avanti, continuando ad allenarmi e cercando di migliorare sempre di più.
La mia passione per i cavalli nasce praticamente da quando sono nato, grazie a mio papà Roberto Forneris presente anche lui come concorrente al campionato, e mia mamma che mi ha sempre appoggiato. La passione l’ho sempre coltivata e portata avanti sia negli attacchi che a sella, partecipando da diversi anni a gare di attacchi anche se mai nel mondo dell’agonismo, ma piuttosto nell’ambito amatoriale. Poi grazie ad amici e ad una gara dell’anno scorso a Caravino, dove ho partecipato al derby, ho avuto modo di conoscere meglio Luca e poterci lavorare assieme. Da lì siamo rimasti in contatto e lui, probabilmente vedendo in me qualcosa su cui poter costruire un futuro, mi ha dato la possibilità di entrare nel mondo dell’agonismo che io ho colto al volo perché è una mia forte passione. Il mio sogno sarebbe quello di andare avanti e di cercare di arrivare ad alti livelli, sempre compatibilmente con le possibilità della mia famiglia, perché è un bellissimo sport anche se piuttosto oneroso e non sempre è facile sostenere tutti i costi.”
IVANO CAVINA, emiliano, tecnico di 2° livello con specializzazione in sport integrati e paradriving
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Ivano Cavina con il piccolo Giorgio Di Guida, categoria Integrati ma con grinta da vendere
“Il Campionato a Padova è stato un evento piacevole. La cosa più bella è che ho visto tanti ragazzi giovani e questo lo ritengo positivo: mi fanno ben sperare per il futuro degli attacchi. La “vecchia guardia” ormai è sparita tanto che i concorrenti seniores di 2° Grado si contavano più o meno sulle dita di una mano.
Noi come Emilia-Romagna avevamo tutta la squadra di Paolo Cervi – oltre a lui, la Bizzarri, Rizzo e Pevere -, i ragazzi integrati di Forni, poi avevo un integrato anch’io (Di Guida) oltre alla Salghini, alla Casadio e alla Monti. Io come tecnico sono rimasto molto soddisfatto. I ragazzi integrati portati da Forni hanno gareggiato tutti con la guida assistita ma si sono comportati bene; il mio integrato invece, un bambino di 7 anni, ha fatto tutto da solo, è bravo, viene da me 2-3 volte a settimana, gli piace, sta crescendo bene; tra pochi giorni lo porterò alle ponyadi, lui e un’altra ragazzina di 10 anni normodotata, che purtroppo non ha potuto essere presente a Padova perché le è nato un fratellino.
Mi è dispiaciuto di aver sentito a Padova qualche polemica di troppo, con istruttori che lasciavano intendere come siano propensi a lasciar perdere questo sport a favore di altre discipline e la cosa non mi piace. Io sono dell’idea che tutti i problemi – e ce ne sono, ci mancherebbe, perché a uno non sta bene che abbiano cambiato i testi, all’altro che le categorie siano mal assortite, ecc. – discutendo e ragionando insieme si risolvono. Poi non è detto che tutto debba essere come ciascuno pensa perché accontentare tutti non è facile, ma io ci tengo ancora a questo sport, cerco di andare avanti e di superare i problemi. E’ normale che il dipartimento decida di imboccare una determinata strada ma se c’è qualcosa che disapprovo, io lo contatto e devo dire che alcune volte, portando gli esempi giusti, mi danno ragione. Non sempre, è ovvio, ma almeno ho fatto presente una criticità e il dipartimento ne viene a conoscenza. E’ vero che i praticanti sono pochi, ma non ha senso lasciar naufragare una disciplina che, secondo me, merita quanto le altre di essere coltivata. Se le cose vengono affrontate intorno ad un tavolo, quando ci si alza si ha almeno la soddisfazione di averne discusso e di aver trovato magari un compromesso che vada bene per la maggioranza.
Di cose che non vanno ce ne sono. Solo per fare un esempio la decisione, tardiva, di cambiare il testo degli integrati per le ponyadi non è stata una scelta felice, innanzitutto perché per insegnare un nuovo testo ad un ragazzo con difficoltà conclamate, richiede tanto tempo e tanta pazienza: bisogna lavorare sodo per riuscire a farlo. D’altronde io mi dico che è il mio lavoro e quindi mi rimbocco le maniche e mi do da fare. Un altro esempio: eravamo tutti d’accordo che avevamo troppe categorie, poi magari da troppe siamo andati a finire per averne troppo poche. Quindi ci sarebbe da rivedere qualcosa ma io sono convinto che si riesce a risolvere il problema.
Io nel mio centro faccio solo questa disciplina ma vedo che i ragazzi, tutto sommato ci sono. Poi bisogna darsi da fare: io vado nei vari centri ippici, porto con me una carrozza, un paio di cavalli o pony con i loro finimenti e faccio provare. Se, come l’ultima volta, su una trentina di ragazzi che provano ce n’è uno a cui piace e che decide di voler proseguire, è già una vittoria. E così si riprova da un’altra parte. Siamo noi a doverci muovere, anche se è faticoso.”
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Ascoltate le varie voci dal campo, si può concludere che è stato un bel Campionato in una struttura che si adatta magnificamente all’evento, dove non solo i campi di gara sono all’altezza di un appuntamento di top level ma dove non manca tutta una cornice di servizi ed intrattenimento che rendono la partecipazione accattivante ed unica nel suo genere. L’auspicio è che il rammarico per non avervi preso parte spinga altre regioni ad impegnarsi nel corso dell’anno per preparare atleti in provenienza da TUTTA L’ITALIA, perché lo sport è anche socializzazione, solidarietà e divertimento condiviso. E se tutti i driver, indistintamente, sono tornati a casa soddisfatti di questa uscita, vorrà pur dire qualcosa…
Si ringrazia ancora una volta Matteo Pavani per le belle foto dei concorrenti in gara, inserite in un album fotografico visionabile sulla nostra pagina facebook
Classifica Coppa delle Regioni