Italiani in campo ai quattro angoli del globo
La stagione agonistica internazionale outdoor di attacchi 2023 ha avuto inizio anche quest’anno a metà marzo e nei primi due mesi ha visto la presenza di alcuni nostri connazionali da un capo all’altro del globo. Ecco una piccola rassegna dei vari concorsi e delle loro prestazioni.
CAI Ocala, Florida/USA, 15-19 marzo 2023
Grazie al proverbiale sole della Florida, il primo appuntamento di rilievo non poteva che essere oltre oceano, nelle strutture del Live Oak International dove è di casa il driver statunitense di tiri a quattro Chester Weber. Si trattava in effetti della 32a edizione di questo evento, iniziato come semplice concorso nazionale ed evolutosi nel tempo come il concorso internazionale più importante degli Stati Uniti, che vedeva quest’anno in contemporanea, accanto al CAI 2* & 3* per singoli, pariglie e tiri a quattro di cavalli e pony, uno CSI 4* di Coppa del Mondo FEI di Salto Ostacoli Longines. Due eventi di primaria importanza, capaci di attirare ben 15.000 spettatori ai quali la manifestazione sportiva, ma anche l’ottima ospitalità, una vivace area commerciale e ampie possibilità di svago per grandi e piccini promettevano una settimana tutta da godere. A fare da calamita anche la presenza degli amatissimi cavalloni Clydesdale della birreria Budweiser, capaci di attirare ad ogni loro esibizione folle di fan.
Ai nastri di partenza 63 concorrenti, comprese alcune categorie intermedie di agonisti alle prime esperienze in una cornice così prestigiosa, nonché categorie per giovani driver e per para-driver. Come da noi, la frammentazione in una moltitudine di diverse classifiche risente di una minore competitività, ma i punteggi e le prestazioni giudicate da ufficiali di gara di altissimo livello sono stati in grado di soddisfare le esigenze di verifica del proprio addestramento ad inizio stagione, in vista di altri importanti appuntamenti in Europa, con ben 5 Campionati FEI, tra Europei e Mondiali, in calendario per il 2023.
Il nostro interesse per il CAI in Florida potrebbe essere di scarso impatto se non fosse che un nostro connazionale, Gabriele Grasso, da qualche anno alle dipendenze di Chester Weber, ha la fortuna di potere di tanto in tanto, dismessi i panni di groom del tiro a quattro, cimentarsi in prima persona con i cavalli del suo datore di lavoro che, tra parentesi, ha conquistato in questa occasione il suo 20° titolo di Campione Nazionale. Ecco quindi Gabriele tra i partecipanti all’evento 3* con una pariglia formata da Gouverneur e Jake. A lui abbiamo chiesto qualche impressione sul concorso.
GABRIELE GRASSO
“La gara a Live Oak è sempre spettacolare. Come tutti gli anni è tutto ben organizzato, con intrattenimenti vari che vanno dai molti stand commerciali sia per gli attacchi che per il salto ostacoli, ai numerosi posti per mangiare, tanto che sono molti coloro che vengono semplicemente per godersi lo spettacolo, a incominciare dal tiro a quattro dei cavalli della birreria Budweiser, alle automobili Audi e ai jet messi a disposizione per potervi entrare.
In quanto alla mia gara sono soddisfatto. Non avevo mai portato ad un concorso questi cavalli e li ho messi insieme all’ultimo momento, una settimana prima dell’evento, quando Chester Weber mi ha detto che avrei potuto gareggiare, in preparazione ad un eventuale partecipazione ai Mondiali Pariglie.
In dressage sono riuscito ad ottenere un buon punteggio perché sono dei buoni cavalli, ma so anche che ho bisogno di far ancora pratica con questa pariglia. Comunque campi da dressage ottimali, tempo perfetto, tutti i giudici e o staff collaborativi al massimo, e l’atmosfera elettrizzante, con sponsor, vip, pubblico, televisione e tutto quanto può creare stress, come se si trattasse di un Campionato: ottimo quindi per un training in questo senso. Molta affluenza di attacchi: erano quasi 60 i partenti, con prevalenza di pony. Ai giovanissimi era stata concessa la partecipazione a titolo gratuito per permettere loro di fare esperienza fornendo una chance in più di crescita agonistica.
Nella maratona, date le circostanze, non sono andato male. Era la prima volta che affrontavo un percorso costruito da Mitja, un percorso tecnico e allo stesso tempo scorrevole, costruito tenendo conto che doveva essere adatto a tutti, dai principianti ai concorrenti del FEI 3*. Trovo che sia stato fatto un buon lavoro ed è venuto anche Panny ad aiutare nella predisposizione degli ostacoli.
Il percorso coni, abbastanza fluido, era stato allestito nello stesso campo in cui si svolgevano le gare di salto ostacoli, per cui i cavalli guardavano un po’, forse perché pensavano di essere di nuovo alle prese con una maratona e ciò rendeva più difficile concentrarsi.
Un concorso ideale sia per valutare, ad inizio stagione, cosa necessita ancora maggiormente di lavoro, sia per rendersi conto come i cavalli reagiscono allo stress di un evento di tale portata.
Ogni sera, a conclusione delle gare, un party dove gli agonisti del salto ostacoli e degli attacchi avevano la possibilità di riunirsi e di conoscersi, e questo ha creato un’atmosfera magnifica, in un ambiente dove, rispetto ad un concorso in Europa, sono stati spesi senz’altro più soldi, rientrati comunque grazie alla concomitanza delle due discipline e all’afflusso di gente estranea venuta per divertirsi.”
Per concludere con le fredde cifre, uno splendido risultato in dressage, dove Gabriele si è piazzato primo con 46,70, riportando una qualifica a livello di Mondiali FEI, davanti al più forte concorrente americano, Arnold Jacobs. Purtroppo la vittoria di quest’ultimo di stretta misura nella maratona ma più consistente nei coni, relegava il nostro connazionale ad un comunque prestigioso secondo posto in classifica finale.
Se Gabriele Grasso ha già avuto modo più volte di mettersi in luce in altri concorsi, sia con il singolo che con la pariglia, c’è un altro personaggio italiano che ha fatto il suo debutto in terra americana, anche se in tutt’altra veste: il nostro mitico Panny – Gabriele Panier Suffat – che ha affiancato il costruttore di percorso, lo sloveno Mitja Mahorcic. Lasciamo a lui la parola per un resoconto di cosa lo ha colpito maggiormente di questa esperienza, dal suo punto di osservazione dietro le quinte.
GABRIELE PANIER SUFFAT (alias Panny)
“La grossa differenza che salta subito all’occhio rispetto all’Italia è innanzitutto che in America hanno tanti soldi e tanto spazio. Inoltre secondo me concorrenti e trainer sono molto più accomodanti, ovvero se talvolta qualche lamentela c’è, è ben poca cosa: nessuno si sognerebbe ad esempio di puntualizzare se i box sono lontani dal campo prova o se qui o là c’è una piccola buca nel fondo. Semplicemente si adattano.
A livello tecnico, il loro nazionale è più “morbido” del nostro, forse anche perché hanno tanti partenti amatori grazie ad un sistema che ne agevola la partecipazione. Riguardo ai percorsi, per fare un esempio, la prova coni del loro 1° Grado prevede una larghezza della carreggiata di +25 cm, mentre da noi è di +20 cm. La maratona è più o meno come la nostra. La differenza consiste forse nel fatto che loro approntano tutto molti mesi in anticipo e poi procedono senza tentennamenti, sono più decisionisti. E’ il caso del concorso del prossimo marzo per il quale siamo già stati convocati per novembre di quest’anno.
Per me è stata una bellissima esperienza. E’ stato sicuramente un ottimo trampolino di lancio per entrare nel circuito internazionale grosso, soprattutto ora che i costruttori di percorso top-level avanzano con l’età e la FEI è alla ricerca di un ricambio generazionale, prediligendo figure che non lavorano presso allevamenti di stato, interessati quindi alla vendita di cavalli.”
CAI Exloo/Ned, 22-26 marzo 2023
Primo Internazionale 2023 in Europa nei piovosi Paesi Bassi con un CAI 2* & 3* per tutte e 3 le categorie, sia cavalli che pony. Le previsioni atmosferiche non sono riuscite a spaventare i concorrenti desiderosi di mettersi alla prova, tanto che si sono presentati ai nastri di partenza oltre 150 driver in provenienza da 9 nazioni, seppure con un forte apporto di oltre la metà rappresentato della nutrita compagine di guidatori olandesi. L’occasione era golosa soprattutto per i tiri a quattro cavalli, che qui disputeranno il loro Campionato Europeo alla fine di agosto e per i Para-driver impegnati contemporaneamente nel loro Campionato del Mondo.
Proprio in previsione degli appuntamenti clou, sono stati costruiti nuovi ostacoli di maratona, tutti posizionati a breve distanza l’uno dall’altro per permettere agli spettatori di seguire passo passo i loro beniamini. La prova del fuoco riguardo al fondo è stata superata brillantemente sia durante la maratona che per la prova coni, in quanto il terreno ha retto molto bene alle intemperie.
Per l’Italia era presente Mirko Cassotti con il suo Joy Boy H, al suo esordio in un internazionale3*. Se di primo acchito il risultato può apparire piuttosto deludente, lasciamo al nostro driver il commento sul duro cammino di crescita agonistica per il quale si è affidato, fin dall’anno scorso, al campione olandese Rudolf Pestman.
MIRKO CASSOTTI
“Dopo un inverno dove gli allenamenti sono stati possibili grazie al clima non troppo freddo e alla possibilità di fare ben 3 stage con il mio attuale trainer, Rudolf Pestman, siamo partiti venerdì 17 marzo in direzione dei Paesi Bassi. Prima tappa a Monaco di Baviera per poi ripartire il secondo giorno in direzione scuderia Pestman per qualche giorno di training prima del CAI di Exloo. Purtroppo lo scoppio di due gomme del camion ci ha fatto rallentare, rendendo impossibile arrivare nella giornata di sabato 18 presso il mio trainer, per cui, grazie all’ospitalità della famiglia Tischer, stop obbligato fino al mattino seguente. Il terzo giorno finalmente arrivo ad Eext presso la scuderia Pestman dove abbiamo sostato per 3 giorni di allenamento prima del trasferimento per il nostro primo CAI 3* cat. Singoli.
La competizione era organizzata in maniera impeccabile, campi di gara con terreni super, idonei nonostante la quantità immensa di pioggia scesa nei giorni di gara, per non dimenticare il forte vento, che non ci ha mai abbandonati. Il nostro obiettivo era quello di fare una gara pulita, senza commettere errori, sapendo di dover competere con nomi importanti nel panorama mondiale degli attacchi singoli.
Il giorno del dressage è stato più duro per me che per il cavallo, in quanto la paura di commettere errori e la tensione non mi hanno lasciato scampo, facendomi così commettere l’errore più grande: quello di non far esprimere al meglio il mio cavallo. Prova deludente con voti bassi che ci fanno finire in fondo alla classifica. A questo punto grazie – e devo dire davvero grazie – alla mia compagna/groom Justine e al trainer Pestman che mi hanno fatto ritrovare la motivazione, facendomi concentrare al massimo per la prova successiva.
La maratona consisteva in 6 ostacoli tecnici, molto errorabili in quanto 3 avevano lo stesso tipo di ingresso e di fondo. E’ stata la prima maratona 3* per il mio cavallo, dato che l’ultima è stata al test event dei Pratoni del Vivaro, dove però abbiamo partecipato ad un CAI 2*. Il cavallo ed io eravamo un vero binomio; ho provato a spingere in maniera progressiva ad ogni ostacolo, riuscendo così ad ottenere un secondo tempo nell’ostacolo 2 ed un quarto tempo nell’ostacolo 4. Al termine il cavallo era in condizioni perfette ed eravamo risaliti in classifica fino alla quarta posizione. Tutto il team era super soddisfatto.
Nel terzo ed ultimo giorno di gara, per la prova coni, l’arena principale è stata suddivisa a metà con un percorso coni per pariglie e tiri a quattro e l’altra metà per i singoli, pony e cavalli. Un tracciato impegnativo con due serpentine, 4 porte ristrette di cui 2 oxer. Dopo un campo prova un po’ difficoltoso (il traffico di 15 carrozze in un coperto di 65 x 35m non ci ha aiutati), siamo entrati in campo gara concentrati sull’obiettivo di far bene. Nella prima parte del percorso bisognava spingere molto in quanto dalla porta numero 7 in avanti il percorso diventava molto tecnico e quindi più lento. Dopo un errore al numero 5 ho smesso di spingere fino alla fine della prima serpentina ma poi, non perdendomi d’animo, ho provato il tutto per tutto accelerando molto di più nella seconda parte per rimanere nel tempo, cosa che mi ha fatto commettere altri due errori alla terz’ultima e alla penultima porta. Abbiamo terminato con 9 penalità ma nel tempo, io super soddisfatto del mio cavallo, il trainer un po’ meno di me, in quanto non avevo guidato come previsto durante il warm-up.
Chiudiamo questo concorso al 10° posto con tutto il team abbastanza soddisfatto, ma tutti con la stessa idea chiara in testa: quella di dover lavorare ancora molto per poter competere al meglio in questa categoria. Io ho visto questo evento come un vero training sia a livello mentale che per la preparazione del cavallo, un appuntamento che mi ha fatto aprire gli occhi su quanto ancora devo migliorare per essere competitivo con questi guidatori eccezionali.”
CAI Kronenberg/Ned, 13-16 aprile 2023
Diciassette nazioni si sono contese le 12 categorie programmate (2* & 3*, singoli, pariglie, tiri a quattro, cavalli e pony) con oltre 190 partenti, in questa location super-collaudata, dove la giuria composta di 3 membri ha saputo dare indicazioni precise sul livello di avanzamento della preparazione per impegni più importanti.
Ecco infatti che due italiani si sono messi in gioco per capire se fosse lecito sperare in una nomination per i Campionati, oppure se i tempi non sono ancora maturi. Così Andrea Pili, ultimamente poco assiduo nel frequentare i campi di gara in patria, anche per impegni di lavoro, che ha partecipato con il suo pony Blakt’s Darwina alla categoria 3* Pony Singoli, dove ha dovuto battersela con ben 34 altri concorrenti. Ottimo il risultato del dressage, che con 51,89 penalità lo vedeva al 9° posto in classifica, e buona anche la maratona che gli permetteva di terminare la prova al 14° posto, con un piazzamento in decima posizione nella classifica provvisoria dopo le prime due prove. L’abbattimento di 2 palline nei coni e il superamento del tempo accordato purtroppo lo facevano scivolare al 18° posto, che su tanti concorrenti di primo rango tuttavia non è da sottovalutare. Ma sentiamo cosa ci dice Andrea della sua gara.
ANDREA PILI
“Per quanto riguarda il concorso, a me è piaciuto molto. Non ero mai stato in quella location e a mio avviso c’è stata un’organizzazione veramente ineccepibile, anche perché credo che ci sia stato il record di partenti, oltre 190, quindi devo dire che hanno gestito la situazione veramente al meglio, usando due campi in sabbia nei quali sono stati suddivisi i partenti sia per il dressage che per i coni. Ostacoli di maratona molto belli, come mi dicono essere normale per quel posto, e una struttura in genere assolutamente al top.
Per quanto riguarda le nostre prestazioni, partendo dal dressage, premetto che sia io che il mio pony venivamo da un periodo di stop abbastanza lungo; Darwina ha dovuto infatti riprendersi da un infortunio che l’ha tenuta fuori dai campi di gara per parecchi mesi e di conseguenza anch’io sono rimasto fermo ai box. Dopo più di un anno siamo ritornati in gara e in generale devo dire che non mi aspettavo dei risultati così positivi. Prevedevo sicuramente qualche lacuna in più dovuta al fatto che la distanza dai campi di gara si fa sentire, soprattutto per un carattere come quello di Darwina. Però devo dire che l’ho trovata veramente “sul pezzo” – se posso usare questo termine. Sono molto soddisfatto del dressage, sia per il punteggio in cui mi ritrovo pienamente, sia per la prestazione in sé. Crediamo, sia io che il team che mi segue in questo momento, ovvero la Riant con Claudio Fumagalli e Mieke van Tergouw, che ci siano parecchi spunti su cui migliorare nel dressage, cosa che vediamo di realizzare già a partire dalla prossima gara, che sarà a Bornem, in Belgio, tra un paio di settimane, dove puntiamo a fare un bel dressage, soddisfatti sia di quello che è stato, sia di quello che dovrebbe essere in procinto di arrivare, visti i risultati ottenuti nel training quotidiano.
In merito alla maratona, anche se ovviamente non c’era nulla di impossibile, si trattava sicuramente di una prova tosta sia per i driver che per i cavalli. C’erano molte linee, quindi per noi guidatori era talvolta difficile raccapezzarsi e guidare con delle linee pulite, mentre per i cavalli era impegnativa soprattutto in termini di condizione fisica. Noi non arrivavamo al 100% della forma dato che il lungo periodo di stop non ha aiutato a mantenere una condizione ottimale ma già nella prossima gara pensiamo di ottenere qualcosa in più. A questo proposito ho trovato la mia pony molto collaborativa e animata da tanta voglia di gareggiare, il che non guasta.
Infine la prova coni, quella delle tre che è andata peggio e mi assumo tutte le responsabilità delle due palline che sono cadute e del tempo extra che abbiamo accumulato. Ho bisogno di rientrare in condizione anch’io e il percorso coni a Kronenberg me lo ha fatto capire. Stiamo già lavorando per tornare in forma anche sotto quel punto di vista per riuscire a portare a casa una prova coni come eravamo soliti fare in passato, puntando ovviamente al doppio zero. Data la situazione da cui uscivamo, devo dire che sono molto soddisfatto perché non mi aspettavo così tanti feedback positivi. C’erano moltissimi punti di domanda ai quali abbiamo già avuto parecchie risposte positive, quindi, essendo la prima gara dell’anno, non potevo chiedere di più. Sono contento anche di aver trovato un buon affiatamento con Pierre-Manuel Brasseur, che mi fa da groom in maratona e mi affiancherà per tutta la stagione: una comprensione reciproca tutt’altro che scontata. E’ sicuramente confortante avere una persona come lui su cui contare, un giovane con così tanta esperienza e passione”.
Nella categoria 3* Pariglie Cavalli, presente per l’Italia anche Rocco Cordera, ormai residente da molti anni nel Belgio, con una nuova pariglia di cavalli ancora inesperti, Dirkje e Info Nl, al loro debutto insieme in un concorso internazionale. In considerazione di ciò il suo risultato finale al 23° posto su 33 concorrenti lascia ben sperare per il futuro. Soprattutto degno di nota il punteggio del dressage, che con 59,26 penalità è ampiamente sufficiente in termini di qualificazione. Questo è quanto Cordera ci riferisce in merito alle sue prestazioni.
ROCCO CORDERA
“Per quanto riguarda il concorso di Kronenberg, l’organizzazione è stata spettacolare, perfetta sotto tutti i punti di vista. Comprendeva, se ben ricordo, ben 197 partenti con più di 480 cavalli. I campi di gara erano super belli. Il dressage è stato suddiviso su 2 campi con 2 arene differenti, entrambe in sabbia, molto belle e molto ben visibili da parte del pubblico. I campi di allenamento non erano bellissimi perché risentivano delle piogge battenti dei giorni precedenti, ma è stato possibile usufruire anche del maneggio coperto di cui dispone la struttura. Gli ostacoli, come sempre, molto tecnici, non super veloci, però con passaggi non eccessivamente stretti il che è risultato in una bella maratona. Percorso coni di nuovo sui campi in sabbia, molto tecnico e reso un po’ più insidioso dal fondo in sabbia che permetteva alle carrozze di sbandare moltissimo.
Per quanto riguarda me, Kronenberg era un pochino troppo grossa come prima gara dopo un anno e mezzo di fermo e soprattutto con una pariglia nuova. Io sto usando la mia vecchia cavalla in pariglia con il cavallo di 10 anni di un amico che sta vicino a me, un soggetto che è alla sua prima esperienza in gare internazionali. Sono molto felice del risultato che mi hanno dato, soprattutto per il 59 in dressage. I cavalli hanno dimostrato di avere molte potenzialità e hanno risposto molto bene ad una gara così impegnativa: tutto sommato pensavo che guardassero di più nei campi prova e nell’arena del dressage. La maratona è stata la prima che facevano assieme, anzi per il cavallo del mio amico era la prima maratona di questo livello in assoluto. In conclusione sono molto positivo rispetto a questi due cavalli. Nella prova coni abbiamo pagato un po’ per la mancanza di esperienza in concorso, tuttavia tre palline in un percorso molto tecnico non le vedo come un problema grave; più grave invece il fatto che sono andato piuttosto piano e ho preso più di 15 punti di penalità sul tempo. Spero che i cavalli continuino a lavorare così e che non capiti niente; secondo me loro dispongono di molte ulteriori capacità e mi auguro di riuscire a tirargliele fuori.”
CAI Kladruby/Cze, 20-23 aprile 2023
Il prestigioso allevamento di stato di cavalli Kladruber nella Repubblica Ceca è una delle location più ambite per un concorso internazionale perché l’atmosfera di un luogo storico, nato come tale nel 1579 ed inserito nel 2019 nell’elenco dei siti dell’UNESCO, unito ad uno sport che affonda le radici nella storia pur essendosi evoluto in chiave moderna, rappresenta un connubio unico al mondo.
Ampie tribune permettono agli spettatori di seguire in maniera ottimale sia le prove di dressage che il percorso conclusivo dei coni effettuati su un fondo con ottime caratteristiche, mentre grande cura è stata posta negli ultimi anni per modernizzare gli ostacoli di maratona, inserendone due nuovi proprio quest’anno, di cui uno dal disegno spettacolare, che ripropone in scala gli edifici dello stesso allevamento.
Nonostante la delusione di una mancata qualifica nel 2022 subita in terra ceca, Luca Cassottana ha voluto prendere la sua rivincita e non ha esitato a sobbarcarsi con i suoi 5 cavalli la lunga trasferta, accompagnato dalla sua allieva Giorgia Brillantino alle prese con il nuovo testo di dressage, e dall’inossidabile Ugo Cei con la sua pariglia di cavalli bai.
Nella categoria tiri a quattro c’erano tutti i top driver, da Boyd Exell con 2 attacchi, a Bram Chardon, ai Dobrovitz padre e figlio, ai due Nesvacil a difendere i colori nazionali e quindi l’8° posto in classifica finale di Cassottana su un totale di 18 partenti ha un sapore inebriante. Ma sentiamo cosa ci racconta il diretto interessato.
LUCA CASSOTTANA
“E’ stata una trasferta partita in una maniera un po’ rocambolesca perché ho avuto un problema con un cavallo che non è stato tanto bene: quando sono arrivato a destinazione gli è venuta la febbre e sono stato in dubbio fino al giorno dopo se saremmo partiti in gara, visto che era uno dei miei cavalli di punta e il dressage con quello di riserva sarebbe stato molto meno qualitativo. Forse ha preso un colpo di freddo quando è sceso dal van e per il doping non si poteva ricorrere a farmaci; anzi mi avevano detto che se il giorno successivo non era sfebbrato, avrebbero dovuto fare il test della rinopolmonite a tutti i cavalli presenti e non mi avrebbero fatto partire. Quindi siamo stati in ansia tutta la notte poi per fortuna il cavallo è stato meglio e tutto è rientrato prima della prima ispezione veterinaria.
Dopo una stagione di stop veder riconfermare che tutto è più o meno a posto è sempre difficile perché da noi non ci sono metri di paragone. Ero uscito solo a Caravino, dove ero stato massacrato nel dressage quindi non ero sicuro che le cose avrebbero funzionato in maniera dignitosa. Invece nel dressage ci sono state delle imprecisioni come un alt con i cavalli non fermi, un passo non al top, ecc. e si sono evidenziate le cose su cui lavorare ma ho avuto la conferma che i cavalli sono piaciuti e questo è un fattore importante: i margini per migliorare ci sono e quindi il voto positivo mi dà la giusta motivazione per andare avanti.
La maratona, molto bella, alternava ostacoli veloci ad altri decisamente più tecnici. Io avevo modificato leggermente la composizione del mio team e mi sono ritrovato con i timonieri che erano più veloci dei cavalli di volata e questo mi ha creato qualche difficoltà di contatto. Poi è successo il guaio più grosso: il mio groom Davide Ollearo ha urtato pesantemente contro un maniglione posteriore della carrozza con lo sterno, tanto che questo è arretrato rispetto alla sua sede normale. E’ stato malissimo, aveva dolori molto forti, ma ogni volta che proponevo di fermarmi lui mi incitava a proseguire. Io ho comunque rallentato per evitare scossoni, ho portato a casa la maratona ma non nella maniera in cui speravo. Infatti finita la maratona Davide è stato portato in ambulanza al più vicino ospedale dove le lastre hanno confermato lo spostamento dello sterno; sembrava in un primo tempo che avesse un versamento cardiaco, con una pressione sanguigna di 200 su 110; erano tutti preoccupati ma non essendoci nulla da fare se non aspettare che i dolori passassero, l’hanno lasciato tornare in scuderia ed è rimasto sul van fino al rientro a casa dove poi si è fatto una settimana di assenza dal lavoro per malattia.
Il percorso coni era molto tecnico, con un tempo calcolato in maniera molto restrittiva. Come prima gara internazionale sono contento. Abbiamo fatto un errore all’ingresso del ponte dove i miei cavalli hanno guardato un po’ e si sono spostati leggermente di lato toccando la pallina, poi un altro errore stupidissimo all’uscita da una combinazione e alla fine un’infrazione di tempo, cosa che peraltro non ha lasciato indenne nessuno. In generale diciamo che è stata una buona gara.
La location è veramente bellissima. Ci sono degli spazi che sono fenomenali per poter lavorare, sia in training che prima della gara. La cornice della struttura di questo allevamento storico è veramente eccezionale, tutta contornata come è da una moltitudine di paddock, con i Kladruber che vengono spostati da un paddock all’altro due volte al giorno e le mandrie di 40-50 soggetti che percorrono i viali completamente liberi, con un solo uomo in testa ed uno alla fine: una coreografia veramente sbalorditiva.
Ottima l’organizzazione e proficua la possibilità di confrontarsi con dei top driver sempre prodighi di pareri, in modo da avere delle indicazioni su come potersi regolare per il futuro. Sicuramente un concorso che è di buon auspicio per il prosieguo della stagione.
In quanto ai programmi futuri, adesso andremo a Ravenna ma io non mi presenterò con il tiro a quattro ma porto alcuni miei allievi, in tutto 6 o 7; un paio sono giovanissimi e in particolare uno ha iniziato da poco ma promette già bene: ha fatto parecchio a livello di concorsi amatoriali ma sembra volersi dedicare a qualcosa di un po’ più impegnativo, in poche parole desidera migliorare e questo può farlo solo in ambito FISE. Dopo andremo probabilmente a Migliarino mentre per me ho mandato l’iscrizione ad Aachen e spero che mi accettino: quella sarebbe veramente una bella soddisfazione, trattandosi di una gara così importante ed elitaria. In seguito intendo andare a Beekbergen per poi lasciare i cavalli per una ventina di giorni prima dell’Europeo da Chardon, con Giorgia che rimane là e se ne occupa durante la settimana mentre io farò la spola nei fine-settimana in aereo. Mi rendo conto che il lavoro da fare è ancora tanto ma quello che mi piace è che ad ogni rientro mi trovo ad avere tanti nuovi spunti per migliorare. Ad esempio adesso mi sono messo alla ricerca di un nuovo cavallo di qualità perché ho capito che ne ho bisogno per poter fare un ulteriore passo in avanti, ovviamente non adesso per l’Europeo, dove porterò l’attuale team, ma per il futuro, in vista dei Mondiali dell’anno prossimo.”
Non pago dell’impegno in prima persona, Cassottana ha voluto anche rimanere il più possibile al fianco della sua allieva Giorgia Brillantino (anzi, in maratona più che a fianco era dietro con funzioni di groom), compito che gli ha riservato grandi soddisfazioni, visto che la giovane veneta è riuscita a salire sul 3° gradino del podio, mettendo a segno persino una vittoria nella prova coni. Il punteggio di 57,48 in dressage la dice lunga sulla costante crescita delle sue capacità di driver e del suo affiatamento con il cavallo Caprichoso. Un’esperienza che Giorgia ci racconta così.
GIORGIA BRILLANTINO
“A me è piaciuta molto come gara, in un posto magnifico, all’interno dell’allevamento statale di Kladruber.
Nel dressage, nella mia categoria siamo stati tutti un po’ penalizzati dal terreno, piuttosto pesante. Abbiamo fatto tutti un po’ fatica e infatti io non sono per niente contenta del mio dressage, anche se a conti fatti non è poi andato così male.
La maratona era molto, molto bella, con nuovi ostacoli rispetto all’anno scorso. C’erano 2/3 ostacoli un po’ tecnici mentre gli altri, soprattutto quelli con l’acqua, erano molto scorrevoli, galoppabili e in generale, salvo poche eccezioni, senza girate troppo strette. Noi in maratona siamo arrivati quarti: sono abbastanza soddisfatta, considerate le nostre possibilità. Era impressionante, durante la maratona, notare come ci fosse veramente una marea di gente venuta dai paesi vicini ad assistere allo spettacolo.
Per i coni è stato allestito un bel percorso, con tratti dove si poteva accelerare ed altri più tecnici, che sono poi quelli che a me piacciono di più: infatti mi sono divertita, anche perché siamo riusciti a vincere la prova con un solo abbattimento e rimanendo nel tempo”.
Alle parole di Giorgia fanno da cornice quelle del suo trainer, Luca Cassottana:
“In dressage Giorgia è andata bene, classificandosi al 2° posto. In maratona ha fatto un errore nel primo ostacolo, poi si è ripresa, anche se il fatto l’aveva demoralizzata. Per fortuna siamo riusciti a spronarla per cui ha fatto il resto degli ostacoli bene. La vittoria nei coni è stata ancora una volta una conferma che il cavallo è a posto e forma con lei un bel binomio”.
In quanto ad Ugo Cei uno straordinario 1° posto in dressage con 53,06 penalità – e questo su 28 concorrenti tutti reduci dalla partecipazione a svariati campionati del mondo! Più problematiche le altre due prove, che tuttavia non lo privano dell’auspicata qualifica FEI – ma ci affidiamo alle sue parole per i dettagli.
UGO CEI
“E’ stato un bel concorso, anche se la trasferta di 2.500 km moltiplicati per due è veramente massacrante. Il risultato del dressage, che mi ha visto 1° in classifica, ha sbalordito anche me. D’altra parte i cavalli sono andati veramente bene e sono stato molto contento che tutto il lavoro fatto quest’inverno sotto la guida di Luca Cassottana abbia dato i suoi frutti. In maratona non sono andato forte perché non volevo rischiare l’eliminazione, magari per un errore di percorso o per una manovra azzardata. Per fortuna anche il fatto di affrontare la gara con la massima calma e serenità mi ha permesso di restare perfettamente lucido nella scelta delle traiettorie e abbiamo terminato il percorso dignitosamente. Un grazie lo devo anche al mio groom Francesco Anzalone, che con i suoi 16 anni ha dimostrato di essere molto attento e preparato: sicuramente farà rapidamente grandi progressi anche come driver. Nei coni purtroppo ho avuto un problema perché uno dei cavalli ha passato la lingua sopra il cannone e quindi è stato quasi impossibile da guidare, soprattutto su un percorso di quella levatura: questo è il motivo della caduta delle 5 o 6 palline, che però è una questione di sfortuna. Comunque sono soddisfatto di aver portato a casa la qualifica.
Ora ho appena acquistato in Olanda un nuovo cavallo che dovrebbe arrivarmi a breve: vedremo come si comporterà una volta messo insieme a quelli che ho ora. Come programmi futuri andrò la settimana prossima al completo-palestra di Ravenna (condizioni atmosferiche permettendo) insieme a un nutrito numero di allievi di Cassottana; poi penso di partecipare ancora ad un paio di eventi internazionali – forse al Haras du Pin e a Beekbergen -, sempreché non vi siano imprevisti dell’ultima ora.
CAI Sélestat/Fra, 26-30 aprile 2023
Su Sélestat le cronache dei siti d’informazione che vanno per la maggiore tacciono completamente, forse per la concomitanza con altri concorsi di maggiore attrattiva per i “driver che contano”. Per questo ci affidiamo in toto a Stefano Castelli, papà della nostra giovane portacolori in campo, Bice Castelli, sicuri così di offrire un quadro sintetico ma veritiero di una gara internazionale che ha visto l’Italia salire sul gradino più alto del podio in categoria Juniores con pony singolo – e scusate se è poco!
STEFANO CASTELLI, papà di BICE CASTELLI
“Il concorso è andato decisamente bene. Il posto io lo conoscevo ed è per questo che l’ho scelto: i campi sono decisamente belli, lo staff è molto accogliente, non abbiamo mai avuto un problema e anzi con noi sono tutti sempre molto affabili, ci accolgono bene. Il direttore di campo è veramente molto bravo il che garantisce dei percorsi ben disegnati: insomma proprio un concorso piacevole. Unica nota dolente la pioggia, che ha reso tutto un po’ più difficile, d’altronde i concorsi di attacchi nel Nord Europa sono così, ormai ci siamo abituati.
Per quanto riguarda la gara, Valenzo è stato bravissimo e, nonostante non fosse ancora in super-forma, ha fatto bene tutte e tre le prove. Nonostante possa sembrare dai risultati che il dressage fosse sotto tono, in effetti così non era: infatti tutti i partecipanti erano in linea, a pochi punti di distanza l’uno dall’altro, quindi il risultato di Bice non era certo da considerarsi così così. Il problema è che erano tutti bravi!
Nella maratona Bice è stata bravissima. Nonostante il terreno pesante ha spinto un po’ e ha ottenuto il miglior tempo in un paio di ostacoli, arrivando seconda nella prova: un ottimo risultato tenendo conto che ha dovuto vedersela con il francese e il portoghese, ragazzi che hanno già alle spalle concorsi importanti.
Nella prova coni, mia figlia, come al suo solito, è fredda, lei entra in campo e non si lascia emozionare – gli altri no! Ha preso qualche penalità sul tempo ma è la sua prima stagione come Junior e deve ancora aggiustare il tiro sulla velocità, ma sul percorso non ha fatto errori.
Non so se riusciremo a partecipare al concorso di Bühl, prossima tappa in programma, perché il pony ha preso tanta acqua ed è tornato a casa con la tosse. Vedremo come riorganizzare gli appuntamenti.
Per quanto riguarda il pony giovane, nonostante il risultato finale un po’ alto, è andato in maniera più che soddisfacente. Il primo giorno ha fatto una bella prova di dressage con 55 penalità. La maratona l’ha fatta piano perché in fondo il pony è ancora in rodaggio, ha 6 anni, ha ancora difficoltà a fare delle girate strette, però l’ha portata a termine in modo dignitoso. Nei coni, proprio a causa della sua inesperienza, passando la porta n. 1 ha guardato di traverso il gazebo dei giudici e ha fatto cadere la pallina, dopodiché ha proseguito facendo un bel giro anche se non tanto veloce. Il tempo però è quello che è, e Bice ha preferito tirare un po’ i remi in barca e considerarlo come un esercizio. In fondo questo pony lo stiamo portando ai concorsi per fare esperienza, non alla ricerca del risultato ad ogni costo, quindi siamo contenti.”
Forti di tutte queste esperienze, altri appuntamenti internazionali aspettano i nostri driver nelle prossime settimane. Ecco quali:
Stadl Paura/Aut (Presidente di Giuria Roland Morat) – 11-14/05/2023
- Cat. 2* H1 – Stefano Bordignon, Michele Cattelan, Rebecca Pizzulli, Enrico Tortella
- Cat. 3* H1 – Mirko Cassotti
- Cat. 3* P1 – Francesca Consolini
Bornem/Bel – 17-21/05/2023
- Cat. 3* H2 – Rocco Cordera
- Cat. 3* P1 – Andrea Pili
Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito rilasciando interviste e inviando foto, ma soprattutto si ringraziano i fotografi professionisti che ci hanno permesso di condividere gli scatti da loro pubblicati:
Marybeth Dixon – MbDixonPhotography