Uomini Donne Cavalli Carri e Personaggi del Carnevale di Ivrea 2023

Carro “I Difensori del Castello” 3°Premio Classifica – Cavalli Finimenti Guida
Domenica 23 febbraio 2020, dopo pochi giorni si ferma il Carnevale di Ivrea, non era mai successo, l’epidemia da Covid faceva un’altra illustre vittima. Oggi domenica 12 febbraio 2023, in una atmosfera festosa riprende vigore uno dei più antichi e caratteristici carnevali italiani. Da sottolineare che insieme al Palio di Siena, questo Carnevale Storico di Ivrea rappresenta una bellissima promozione pubblicitaria per il superbo animale, purtroppo tristemente offuscata da troppi spot di carattere “automobilistico-petrolifero”. Nonostante tutto, fin dalle prime ore della mattinata la Piazza Rondolino ha iniziato a riempirsi di pubblico e verso le 10, orario della Presentazione dei Carri da Getto, migliaia di persone hanno già preso posizione in ogni angolo della piazza. Il percorso interamente recintato dentro il quale si devono presentare i Carri trainati dai cavalli risulta molto bello e funzionale, con un efficientissimo servizio d’ordine che ha saputo garantire un corretto svolgimento di tutte le operazioni. Quando i primi carri da Getto si sono presentati sulla piazza con il sole che metteva in risalto le caratteristiche bardature dei cavalli si è assistito ad uno spettacolo a redini lunghe che attualmente non ha pari in tutta l’Italia.

Al centro di questa piazza gremita all’inverosimile lo speaker della manifestazione (foto in basso a dx) con grande professionalità ha presentato note e caratteristiche delle 33 pariglie di cavalli e dei 14 tiri a quattro con interessanti richiami storici dipinti sui lati dei Carri da Getto da importanti pittori contemporanei
Curiosità storica
Da molti anni in tantissimi carnevali più o meno importanti prosegue la tradizione dei carri in maschera ma tutti trainati da trattori: solo qui ad Ivrea resiste e persiste questo antico ed unico sistema di locomozione a trazione animale. Abbiamo voluto saperne di più e prontamente un eporediese-doc come l’Avv. Renato Bruzzone ci ha illuminati con quella che potremmo definire una “botta di cultura”.
Renato Bruzzone: “Ivrea trae il proprio nome probabilmente dall’antica divinità celtica Epona, sussunta poi dal mondo romano in Eporedia epo e reda, carro gallico trainato da cavalli (o per altri etimologicamente derivante da ippo – greco hippos – e regia, città regia dei cavalli). Fondata nel 100 a.C. l’insediamento aveva notevole importanza nel “pagus ” eporediese quando Augusta Taurinorum era solamente un “castrum” ed Augusta Pretoria ancora non esisteva.(25 a.C.). Nel mondo antico, fin dai primordi, Eporedia fu talmente nota come città dei cavalli che Plinio il Vecchio dice dei suoi abitanti “bonus equorum dominatores”. A ridosso di Eporedia, sul lato sinistro della Dora Baltea per chi si dirige verso la catena delle Alpi, v’è una montagna particolarmente vocata al pascolo (quasi mai innevata) denominata “Cavallaria” ove si dice – senza fonte sicura – che ivi vi fossero allevamenti di cavalli bradi. Per tale motivo Eporedia fin dagli albori divenne ultimo avamposto utile a far scorta di foraggi, a ferrare i cavalli, a rabberciare i finimenti (donde ancor oggi permane la tradizione di sellai) prima del via per le Gallie.
Tale premessa ben fa comprendere perché negli abitanti di Ivrea sia così radicata la passione per i cavalli, passione che neppure negli anni ’50 del secolo scorso, quando nelle manifestazioni carnevalesche i cavalli sono stati soppiantati dai trattori, nel territorio eporediese non fu neppur pensabile sostituire la forza motrice meccanica con quella animale ben più nobile ed ecologica. La Storia ha vinto ancora una volta.”

Nel suo studio l’Avv. Renato Bruzzone ci illumina su tante curiosità storiche

Un doveroso ringraziamento a Doriana e Gianna che ci hanno accompagnati attraverso le scuderie disseminate nei dintorni di Ivrea per fotografare e registrare le voci ed i volti di una piccola parte di protagonisti. Un tour “dietro le quinte” pieno di curiosità, ricordi e aneddoti legati al mondo del cavallo a redini lunghe.
Ci siamo presentati a Ivrea qualche giorno prima, perché vedendo quanto scritto negli anni passati ci è apparso troppo riduttivo citare i soliti luoghi comuni che oramai hanno fatto la storia e sono ahimè diventati ripetitivi. Siamo andati quindi a cercare qualcosa di “misterioso” per la gran parte del pubblico che ci segue, ma che fa parte di un insieme di tasselli che, uniti tra loro, danno vita ad uno dei più caratteristici eventi con cavalli guidati a redini lunghe: Lo Storico Carnevale di Ivrea.

La Fagiolata di Montenavale
La Fagiolata di Montenavale – Paolo, organizzatore e anima pulsante di questa fagiolata, ci racconta che “l’inizio vero e proprio è stato nel 1988 dopo che era stata interrotta nel 1946 per i tragici fatti del dopoguerra, e si fermò nel 1963. Gli inizi di questa “fagiolata” dopo il ritrovamento di un antico vessillo, pare risalgano al 1861. Dopo 30 anni, partendo da zero senza neppure un piatto o una pentola, siamo riusciti a creare questo evento che ci porta in pochi giorni migliaia di persone. Questa fagiolata la facciamo tutti gli anni una settimana prima del Carnevale perché, essendo anche squadra di Aranceri di Carro da Getto, non avremmo il tempo materiale per sostenere in contemporanea i due eventi. Questi “fagioli-grassi” sono fatti con le cotenne del maiale arrotolate e speziate dette “previe”, cotechino, ossa, orecchie, zampini, ecc. In questa serata di venerdì 11 febbraio 2023 stiamo facendo degli assaggi o degustazioni perché sarà nella giornata di domani, domenica 12, la distribuzione vera e propria alla popolazione, ai visitatori e ai turisti. Domani alle quattro del mattino si inizia a fare fuoco sotto gli otto enormi paioli e si attende il prete per la benedizione. Dentro i paioli, quest’anno, sei quintali di fagioli, 350 kg di salamini e 280 kg di cotenne. La squadra dei volontari, volenterosi e instancabili, è formata da una quarantina di persone che, nei momenti di punta, arriva a cinquanta. Età media di questi volontari è dai 40 anni in giù. Fa molto piacere a noi volontari anziani vedere tanti giovani e giovanissimi appassionarsi a queste tradizioni che rappresentano le radici di questi territori e dei nostri nonni. Per il discorso dei prezzi, la tradizione vuole l’offerta libera e questa formula non ci ha mai tradito: non abbiamo fino ad oggi mai avuto problemi di danaro. Ogni anno insieme all’assaggio dei fagioli grassi proponiamo alcuni piatti alternativi; in questo 2023 abbiamo “Polenta con le lumache” e “Riso al nero di seppia”.

Doriana Mino ci ha fatto da guida qui a Montenavale e dobbiamo ammettere che, nonostante la fredda serata, il mix composto dal suo sorriso, il vino caldo e gli incredibili fagioli, ci ha trasportati con la mente in un paradiso tropicale!

A tutta la comitiva dei “Cavallanti” è sembrato troppo riduttivo fermarsi a pochi piatti di fagioli e relativi pochi bicchieri di vino caldo; d’altronde il freddo era pungente e così abbiamo proseguito il nostro tour alla scoperta delle antiche tradizioni eporediesi alla fagiolata di “Cuj dij Vigne”
“La fagiolata di “Cuj dij Vigne” nasce nel 1976 e, nel nostro piccolo, riusciamo ad effettuare tutte le lavorazioni in proprio utilizzando i nostri 15/20 volontari, sempre disponibili e volenterosi. Come da tradizione, nella prima settimana di gennaio si dipana attraverso le nostre contrade un piccolo corteo preceduto da persone con pifferi e tamburi che intrattengono casa per casa tutti coloro che vogliono farci un’offerta: questa è la tradizionale “questua”. Anche noi come tutti ci autofinanziamo e per il pubblico vale sempre l’offerta libera. La nostra opera di volontariato non si esaurisce nelle poche settimane di febbraio per i momenti clou, ma richiede un lavoro continuo durante tutto l’arco dell’anno per programmare e coordinare al meglio.”

SERATA DANZANTE PER “CAVALLANTI”
Continuiamo a soddisfare la voglia di sapere dei nostri lettori ma per farlo al meglio abbiamo partecipato alla loro festa di venerdì 10 febbraio.

In basso a destra Roberto Anselmo, il “Generale” con Elisa Anselmo che stringe il quadro ricordo dell’Associazione “Violetta la forza delle donne” di cui lei stessa è socia fondatrice.
Prima di catapultarci all’interno del locale affollato da oltre 280 persone abbiamo intervistato Roberto Anselmo, Presidente dell’Albo Conducenti dei Carri da Getto.
Roberto Anselmo: “Per guidare un carro da getto a Ivrea ci vogliono alcuni requisiti: alla guida di un carro da getto oltre al 1°Conducente bisogna averne al fianco un secondo.Dopo 5 anni da 2°Conducente si maturano i requisiti per diventare 1°Conducente. Ultimamente è stato concordato un tetto massimo riguardo al numero dei carri e di conseguenza nessun nuovo carro può iscriversi. Sopra il carro ci sono gli “Aranceri” che fanno parte dell’Associazione “Aranceri Carri da Getto”. A seguire, l’Associazione “Aranceri a piedi”. Le pariglie di cavalli (2 cavalli) possono caricare sopra il carro 10 persone, i tiri a quattro cavalli, 12 persone. Responsabile degli Aranceri sul carro è il “Capo Carro”. In questo 2023 abbiamo 47 carri iscritti di cui 33 pariglie e 14 tiri a quattro. Un’altra regola da rispettare è che si può stare solo due anni fermi senza partecipare al carnevale con il carro, dopo di che al terzo anno si deve partecipare pena la estromissione definitiva del carro stesso che verrà inserito nell’albo d’onore dei carri da getto. Una classifica molto particolare di questo carnevale è quella riguardante la “combattività”,dove le squadre a piedi votano con determinati criteri chi tra le squadre dei carri da getto “tira di più” e a sua volta le squadre dei carri da getto votano con determinati criteri la squadre a piedi che “tirano di più”. Un’altra classifica viene stilata da un’altra Giuria per quanto concerne cavalli, finimenti, guida e tenuta di redini. Un’altra classifica ancora viene stilata tenendo conto dell’immagine complessiva del carro, il cosiddetto “Colpo d’occhio” che include anche l’omogeneità dei colori e abbigliamento del mix composto da cavalli, conducenti e aranceri sul carro. La somma di queste due classifiche dà in automatico la Classifica Generale con il 1°, 2° e 3° posto.

La dura vita del fororeporter equino. Per fare 4 scatti e forse uno scoop bisogna camuffarsi come camaleonti tra la folla, bere anche se non si ha sete, vedere e alle volte … non vedere, resistere alle tentazioni, mangiare fagioli grassi in piedi con sciarpa, scarponi e giacca a vento. Unica consolazione. la paga: con le leggi restrittive sul contante, io personalmente chiedo un piccolo lingotto d’oro massiccio da 10 kg per ogni giorno di lavoro e devo ammettere che mi trovo bene!

Alla presenza del “Generale” e del suo staff di accompagnatori si è dato inizio ai festeggiamenti. Da un comunicato stampa diramato dal gestore del locale e dall’organizzatore della serata con il visto definitivo in carta bollata dei partecipanti, comunichiamo che all’interno del locale è stata servita acqua minerale naturale e gasata mentre per i vogliosi di emozioni forti e afrodisiache, succo di frutta ananas/banana!
Scusate: c’è ancora qualcuno che pensa o crede che la gente di cavalli e nella fattispecie a Ivrea i “Cavallanti” trascorrano il loro tempo libero a trasportare carriole di letame dal box del quadrupede alla letamaia? Disilludetevi, non è così!

Lo abbiamo visto tirato e teso come Groom ai recenti Campionati del Mondo di Attacchi ai Pratoni del Vivaro (Roma) Oggi il poliedrico ed eclettico guidatore (Davide Ollearo) lo troviamo impegnato a “redini corte” nelle foto in alto e a “redini lunghe” in basso alla guida del Carro da Getto
Un’altro Conducente di cui torneremo a parlare è Massimo Noviello, che vediamo nella foto a destra alla guida della “Quadriglia” con al fianco Doriana Mino. Autore di una esibizione di guida-spettacolo il giorno della presentazione dei Carri da Getto, lo abbiamo seguito da vicino all’interno della sala da ballo e abbiamo capito da dove deriva quella sua grande “manualité” nel maneggio di mani+redini!

Nelle due foto a sin. mani di fata, delicatezza e occhio “aquilino”, a destra, pugno chiuso con vigore e redini salde su mano e frusta, immutato l’occhio “aquilino”
Sempre per rimanere nell’argomento donne guidatrici di Carri da Getto e relative “Quote Rosa” vediamo anche i loro nomi aggiornati a questa edizione 2023 con le dovute distinzioni in base al regolamento in vigore del carnevale di Ivrea. Sui carri ci sono alle redini, sul posto di guida due persone: il 1° Conducente e il 2° Conducente
Quote Rosa – Prime Conducenti: Massetto Anna Maria – Anselmo Elisa – Anrò Sara. Seconde Conducenti: Cristina Ponsetto – Sciacero Roberta – Chiara Giovanetto – Anselmo Alessia – Giglio Tos Tiziana – Bollati Debora – Moirano Ellen – Mino Doriana.
(Per i soliti tristi motivi di velocità e rapidità di comprensione abbiamo usato il termine “Quote-Rosa”, ci affrettiamo subito a chiedere scusa per il termine riduttivo e frutto della “fanta-politica” dei giorni nostri.)

Massetto Anna Maria dal 1984 sul Carro “I Grifoni” è la “decana” delle Conducenti femminili, alle redini: Sciacero Roberta

Elisa Anselmo 1°Conducente dei Carri da Getto, fa parte del direttivo dell’Associazione Conducenti ed è anche Socio Fondatore dell’Associazione “Violetta la forza delle donne”. Questa Associazione riprende il nome dell’antica “Mugnaia” che ebbe il coraggio di ribellarsi al tiranno del posto.

Sara Anrò – 1°Conducente al suo fianco: Nicola Paino

Cristina Ponsetto e Favre Giuseppe

Il Signor Maniscalco, Sandro Peretto: è da lui e quelli come lui che dipenderà il buon esito del Carnevale
Maniscalco Sandro Peretto – In due giorni di visite e interviste ai vari conducenti dei Carri da Getto, ogni qual volta sentivamo uno sbatter di ferri nelle scuderie, dopo poco incontravamo la sua figura, con lo sguardo attento fisso sull’incudine, mentre modellava con maestria ed esperienza i ferri dei cavalli che avrebbero dovuto partecipare al carnevale: quella di Sandro Peretto. Lui ed i suoi validi assistenti già da settimane sono impegnati dalla mattina alla sera e forse anche la notte, per sistemare al meglio le ferrature dei cavalli partecipanti al carnevale. Potremmo dire, figura chiave di questo evento perché il buon esito della sfilata dipende principalmente da lui. Se un cavallo scivola sul pericoloso selciato fatto in prevalenza di cubetti di scivolosissimo porfido sono guai a non finire. Nella foto ci fa vedere i ferri che confeziona su misura con quattro “pastiglie” di vidiam più quattro buchi per avvitare i ramponi con le punte in vidiam.

Durante il nostro tour attraverso le scuderie dei “Cavallanti” che si preparavano per la Presentazione dei Carri da Getto, in più di una occasione abbiamo incontrato lo stesso volto indaffarato su incudine e martello; ci è sorto un dubbio: che nella sua famiglia ci siano altri tre fratelli gemelli uguali a lui che fanno i maniscalchi oppure …. ?

Paolo Vicaro, impeccabile, si presenta alla piazza Rondolino con il suo artistico Carro da Getto

Tutti affacendati nella lucidatura dei finimenti, nessun particolare è trascurato; in alto i nuovi “pennacchi” che Paolo ci mostra con orgoglio. Visto in seguito il giudizio del pubblico non possiamo fare altro che dire: Complimenti!

Priorità assoluta: leggerezza e sicurezza. Infatti il regolamento (ben fatto) prescrive 10 passeggeri per i carri trainati da pariglie che salgono a 12 per i tiri a quattro. Nelle tre foto a sin. vediamo le pedane in alluminio zigrinato per non scivolare e quelle dove gli “arancieri” combattono sono ribaltabili, in modo da essere sempre pulite e sgombere da immondizie varie e scivolose. La rampa si salita e discesa posta nella parte posteriore del carro facilita la discesa ed in caso di emergenza un rapida fuoriuscita degli occupanti. Piccolo “vezzo estetico”: il pedale del freno a tamburo costruito con due piccoli ferri da cavallo uniti tra loro. A fianco il freno di “stazionamento”.

Dopo mesi di lavoro finalmente il tanto sognato momento è arrivato. Nella nuova Classifica Web che debutta in questo 2023; “Il Carro più Social” si è piazzato al 1° posto, Complimenti Paolo!
Abbiamo visto come sono fatti questi leggerissimi e tecnologici Carri da Getto i quali come da regolamento devono avere rigidamente le stesse misure e gli stessi accorgimenti tecnici per la sicurezza propria e altrui. Tutto il carro è stato dipinto personalmente dall’artista Alessandro Siviglia ed è dotato di attrezzature ed accessori in alluminio robusti e leggeri. Il Carro da Getto “Gli Araldi della Regina” debutta nel 2019 e vince il secondo posto per allestimento ed immagine. Quest’anno ha già vinto il primo posto come “carro più social”, nel nuovo contest ideato dalla Fondazione del Carnevale d’Ivrea.

Iacopo Vicario che illustra a noi e Gianna Cerchiaro le caratteristiche del Carro da Getto

Cristina Ponsetto e Giuseppe Favre entrano in Piazza del Rondolino per la Presentazione dei Carri da Getto

Cristina Ponsetto e tutta la sua equipe al lavoro
Siamo andati a trovare Cristina Ponsetto nella sua scuderia privata dove alloggiano una trentina di cavalli e anche lei è indaffarata nei preparativi per la presentazione di domenica 12 febbraio. E’ dal 2018 che attacca i suoi cavalli in occasione del carnevale. I cavalli che attaccherà al carro sono i due “Frisoni” che vediamo brillare sotto il sole, lucidati e coccolati da lei personalmente e dal suo 1°Conducente, Giuseppe Favre. Cristina Ponsetto ci confida che il suo carro da getto denominato “Il boia del tiranno” è quello con la maggior “quota rosa” di tutto il carnevale. Anche lei è a conoscenza del regolamento che prescrive che a cassetta, cioè alla guida del carro, ci sia un 1°Conducente e al fianco un 2°Conducente. Tra i motivi (validissimi) di questo regolamento, non da ultimo è rappresentato quello della sicurezza personale e del pubblico che affolla all’inverosimile le piazze durante la battaglia delle arance. Cristina ci racconta di un’arancia “impazzita” che la colpì violentemente ad un braccio mentre era alla guida: stava per perdere il controllo del carro per il dolore quando la 2°Guida al suo fianco prese il controllo delle redini e tutto andò nel migliore dei modi. Un altro severissimo regolamento che riguarda il pubblico è che per nessun motivo bisogna colpire cavalli e conducenti! La rievocazione storica interessa solo i “figuranti” i quali sopra e sotto il carro, accettano la battaglia bardati e riparati.

Ogni particolare non è lasciato al caso, chi nutre passione per i cavalli sa perfettamente che “loro” gradiscono e apprezzano tutto quel lavorìo intorno a loro.

Il lavoro delle Giurie crediamo sia stato difficilissimo! Ogni Carro da Getto aveva delle bellissime coreografie, in questi casi il pubblico presente ha veramente potuto lucidarsi gli occhi!

Cristina Ponsetto e Giuseppe Favre

Giovanni Gianotti sempre sorridente con alle spalle la figlia Giuseppina che ci mostra il più ambito dei trofei vinto nel 1990
Giovanni Gianotti, decano dei “cavallanti canavesani”, classe 1939 (83 anni)
Siamo andati a trovare Giovanni Gianotti nella sua cascina che, come da tradizione, vede l’abitazione della famiglia a pochi metri dalle scuderie dei cavalli, come a sancire per l’ennesima volta il binomio indissolubile che lega il “cavallante” (uomo di cavalli) ai propri cavalli. Per ovvi motivi legati al trascorrere degli anni, 10 anni fa, nel 2013, si è ritirato dal carnevale storico ed ora, sempre con un fidato cavallo in scuderia, prosegue la sua avventura equestre assecondando le gesta e gli eventi della figlia Giuseppina, fortunatamente (dice lui) con la sua stessa grande passione per le redini lunghe. Giovanni Gianotti ha partecipato a 48 carnevali e da una stanza attigua completamente piena di quadri, coppe, coccarde esce trionfante un Drappo che certifica con assoluta certezza uno dei tanti primi posti conquistati nel corso degli anni. A differenza di eventi a base di cavalli come le classiche corse del Palio a sella, dove tanti cavalli fanno una brutta fine, abbiamo chiesto a Gianotti, forte della sua esperienza, se si sono mai verificati gravi incidenti con i cavalli. “Assolutamente no, mai, solo piccoli incidenti, senza gravi conseguenze che fanno parte del curriculum vitae di ogni cavallante. Voglio aggiungere che nella maggioranza dei casi quando capitano incidenti con i cavalli, gran parte del danno è provocato da coloro che intervengono per cercare di fermarli. Quelli peggiorano solo la situazione!”

Giovanni Gianotti ci porta nella sua scuderia dove troviamo un arzillo cavallo che la figlia Giuseppina utilizza ancora oggi per eventi, manifestazioni e passeggiate. In alto una vecchia foto datata 1963 del Carnevale Storico a cui partecipò.

Antonino Foti a sin. con Doriana Mino che ci ha accompagnato in questo tour. Ad assistere ed aiutare Antonino, anche manualmente, in queste operazioni, come da foto a des. la figlia Sabrina Foti con la nipotina Sara
Antonino Foti, il più anziano dei conducenti: classe 1943 (80 anni)
Nel nostro peregrinare andiamo a trovare Antonino Foti (per gli amici “zio Nini) mentre sistema i cavalli nella sua scuderia e con il forcale in mano, accanto ad un carro completamente pieno di “fiande equine”, ci confida che da un mese sta allenando i suoi cavalli alimentandoli bene e in grande quantità in vista del carnevale; per conseguenza diretta se mangiano bene e abbondantemente dovranno poi per forza di cose espellere abbondantemente il tutto. Attualmente è il conducente dei carri da getto più anziano in attività. Ha iniziato a guidare negli anni 80 con Luciano Moirano e ci confida che a quei tempi era invitato dal Comitato Organizzatore del Carnevale del Comune di Ivrea a sfilare per le piazze e che lo stesso provvedeva a dare un aiuto economico (50 mila lire) per l’affitto dei costumi e di materiale vario per abbellire il carro. Nel 1986 diventa proprietario del carro e gli viene assegnato il nome. In una camera attigua alla scuderia abbiamo visto appesi in ogni angolo coppe, trofei, gagliardetti e riconoscimenti di ogni genere; tra tutti spiccano i grandi stendardi che vengono consegnati ai vincitori di categoria alla fine del carnevale. Antonino Foti ci sussurra in un orecchio che nel corso della sua lunga carriera ha vinto tutto quello che c’era da vincere, in primis il nome del carro che desiderava tanto e poi due 1°premi assoluti nel 1993 e nel 2007, un 2° premio assoluto nel 2001 e, per concudere, nel 2010 un 2°premio immagine.

Antonino Foti nel corso della Presentazione sfoggia una appariscente parrucca. Nonostante il mascheramento è stato riconosciuto e applaudito da tutti!

La passione per i cavalli come uno tsunami ha travolto da anni tutta la famiglia che vediamo nella foto essere completamente in sella!
Anna Maria Massetto – Oggi 1°Conducente donna, guida i carri da getto dal 1984 e ha al suo attivo un record personale: da 40 anni sempre la stessa squadra sul carro! La passione per i cavalli come uno tsunami ha travolto da anni tutta la famiglia che vediamo nella foto essere completamente in sella! Nella foto vediamo Anna Maria con il marito Gianfranco Marocco che espongono orgogliosi un Drappo vinto nel 1986 quando si aggiudicarono un 1°Premio. Anna Maria è la guidatrice donna con più carnevali al suo attivo. Il marito Gianfranco è reduce da alcune riprese cinematografiche effettuate nei dintorni e ci racconta che Ivrea è la meta preferita di tanti registi che abbisognano di cavalli in grande quantità per girare emozionanti scene di film. Oggi in particolare cercavano 40 cavalli tutti grigi, e chiaramente solo in queste zone è possibile reperire i cavalli con i rispettivi (importantissimi) guidatori.

Al Carro da Getto “I Grifoni” è andato il “Premio Combattività” Cat. Pariglie

Al Carro da Getto “I Baroni del Castello” è andato il “Premio Combattività” Cat. Tiri a Quattro

Decano di questa manifestazione in veste di Giudice di Tradizione il Sig. Lorenzo “Paco” Gatti. Onde evitare spiacevoli contrattempi con “arance mortali” di passaggio, Paco si è premunito di tutti i salvacondotti & lasciapassare possibili!

Giudici (FISE) di provata esperienza e professionalità chiamati a valutare i Carri da Getto. Da sin. Lorenzo “Paco” Gatti, Rita Onofrio e Luigi Marinoni
Abbiamo chiesto a Luigi Marinoni qualche particolare in più sulle loro valutazioni, in considerazione del fatto che gli stessi sono impegnati durante l’anno in concorsi dove non si vedono carri, pennacchi, sonagliere ecc.
Luigi Marinoni: “Domenica 12 febbraio 2023 abbiamo valutato i cavalli nel loro insieme, considerando lo stato di forma, l’affinità dei mantelli, l’uguaglianza dell’altezza, la similitudine delle “balzane”, la tosatura e la qualità dei movimenti. Poi si valutava il tipo di finimento e come era regolato, il tipo di imboccatura, le redini e gli addobbi, il timone, le tirelle ed i “puntali”. L’ultima valutazione riguardava il guidatore: come teneva le redini, la frusta, se aveva i guanti e come controllava i cavalli nel giro di presentazione e nella valutazione da fermo.“
Una esibizione-spettacolo fuori programma

Massimo Noviello dopo pochi minuti capisce di avere i cavalli “in mano”, il tiro a quattro è affiatato e bene addestrato, è il momento giusto per una dimostrazione di tecnica equestre! Dopo la valutazione dei Giudici esce dal ring in semicerchio con una impeccabile tenuta di redini “all’inglese” (una mano sola) mentre con la mano destra alza la frusta al cielo in segno di saluto alle migliaia di persone che ammirano lo spettacolo a pochi centimetri dai suoi cavalli

Doriana Mino 2° Conducente Carri da Getto oggi al fianco di Massimo Noviello durante la presentazione
Il Dott. Veterinario Marco Grosso, da 37 anni svolge la professione di Veterinario e da 20 anni è Veterinario Ufficiale della Fondazione del Carnevale di Ivrea.
Dott. Marco Grosso: “La prassi che noi seguiamo per i cavalli partecipanti a questo Carnevale prevede come prima cosa di salvaguardare il loro benessere e la loro salute: tutti i cavalli sono già stati sottoposti a visita medica nei giorni precedenti da un professionista che ha rilasciato un certificato di idoneità, che noi controlliamo. Visioniamo attentamente anche la ferratura, che sia idonea per trainare il carro sul selciato di cubetti di porfido presente a Ivrea. Esaminiamo poi che i cavalli siano integri, cioè non presentino segni di ferite, fiaccature o altro.
Esiste una procedura già pronta nel caso di eventuali incidenti di una certa gravità: due/tre veterinari pronti a intervenire e un’ambulanza veterinaria a disposizione per trasportare i cavalli eventualmente feriti alla Clinica Veterinaria. Esiste anche un “Carro” (che speriamo non vedere mai) per i casi fatali, per portarli via rapidamente dalla visione del pubblico. Posso affermare che in oltre 20 anni di onorato servizio non sono mai dovuto intervenire per incidenti di una certa gravità.

La sicurezza degli equidi presenti a Ivrea è sotto il loro controllo: Dott.ssa ALICE VALLINO e Dott. MARCO GROSSO
Dott.ssa Veterinaria Alice Vallino
Lei è addetta al controllo del benessere animale degli equidi presenti: come stanno andando le cose dopo tre anni di stop forzato?
“Premetto che il maltrattamento nasce dall’incompetenza di fondo di chi deve gestire i cavalli: loro sono da sempre animali da lavoro e vanno per l’appunto fatti lavorare. Se poi alcuni dei loro utilizzi generano delle polemiche allora è un’altro discorso che non è attinente al mio lavoro. Tutti i cavalli in possesso di regolare documentazione sono sottoposti a visita medica preliminare che stabilisce l’idoneità a svolgere la manifestazione. Sono di recente stati approvati nuovi regolamenti detti “Body Condition Score”, regole che in pratica valutano la “fisicità” del cavallo, cioè un aspetto dell’insieme “dignitoso” nel suo complesso. Può capitare di vedere un cavallo che gode di buona salute ma si notano ossa sporgenti che fanno un brutto vedere, cioè, appunto, poco dignitose.”
IL QUADRO DELLA SITUAZIONE
Il Palio di Siena e il Carnevale di Ivrea, due importanti rievocazioni storiche con cavalli che contribuiscono in maniera determinante a tenere alte la cultura e le identità storico culturali delle radici non solo di un paese, ma di una intera nazione. Insieme riescono a convogliare in diverse misure, migliaia di turisti da tutto il mondo, oltre alle migliaia di appassionati made in Italy. Centinaia di persone lavorano dietro le quinte di questi eventi, in tanti casi a titolo gratuito, e inoltre muovono la macchina commerciale dell’indotto creando lavoro. Ai nostri lettori abbiamo visto da tempo che più che le notizie “storiche” interessa la “cronaca dei fatti” che oggi è difficilissima da farsi incollati a una poltrona ma bisogna alzarsi e andare di persona a verificare i fatti reali. Non basta ancora! Se a verificare gli accadimenti dei cavalli e dei carri si presenta il proprietario di una fabbrica automobilistica con l’amico titolare di 300 pozzi di petrolio, la cronaca viene irrimediabilmente sfalsata. Tantissime notizie viaggiano senza controllo e censura sul web e di conseguenza, prima del Carnevale e dopo, sentiremo il solito disco polemico girare. Noi che eravamo presenti in questa occasione del Carnevale di Ivrea 2023, proponiamo educatamente e con rispetto il “nostro disco” con i fatti, per le considerazioni finali: ognuno faccia le proprie.
In questo video vediamo il clou della rievocazione storica: tante casse di arance che solitamente andavano al macero ma che calano di anno in anno, i cavalli con i loro Conducenti transitano tranquillamente senza che nessuno li infastidisca, i tiratori di arance a piedi e sul carro sono i primi “attori” di questa rievocazione storica dove si nota dalle immagini l’assoluta mancanza di “cattiveria” o odio da entrambe le parti. Crediamo, per chi sia abituato a vedere i telegiornali nazionali con esseri umani ammazzati ad ogni ora del giorno, che questo spettacolo carnevalesco abbinato ad eleganti cavalli, abbia portato un po’ di gioia e serenità nei loro cuori. Dopo quanto visto, riprendiamo le parole del Dott. Veterinario Mario Grosso il quale certifica con assoluta certezza di nessun cavallo morto a Ivrea per il Carnevale negli ultimi 20 anni! Lo sappiamo bene che a tanti Italiani i paragoni “comparativi” danno fastidio, però fanno parte del gioco: dunque che dati abbiamo sul Palio di Siena che sempre con cavalli in movimento registra più successo di pubblico e di visualizzazioni web di quello di Ivrea? Il merito è dei grandi strateghi della comunicazione che con tecniche accuratamente studiate a tavolino e video professionali accattivanti creano l’immagine e il “contest” semplicemente perfetto, quello che piace a tutti, anche nell’immaginario.
L’ultima mossa-business è stata la “disinformazione chirurgica” applicata a tutti i cavalli che si “spaccano” o subiscono incidenti; le telecamere degli informatori tagliano e ritagliano accuratamente il fotogramma dell’incidente, una piccola amputazione e voilà dopo pochi secondi nessuno dei due o tre milioni di spettatori vedrà la scena drammatica mentre al grande pubblico resterà il ricordo di una corsa bella, emozionante, come in un film. Il parere dei veterinari? I dati? Tutto alla luce del sole, numero dei cavalli, colore del mantello, razza e pure il fantino che li monta: fanno solo un po’ fatica a dire di oltre 42 cavalli morti, più le centinaia usciti dalla pista malconci, dal 1975 ad oggi.
Arrivati a questo punto dobbiamo ammettere che a Ivrea con la gestione accorta degli organizzatori anche quest’anno con 33 pariglie (66 cavalli) e 14 tiri a quattro (56 cavalli) tutto si è svolto nella più grande serenità e tranquillità. 122 cavalli in strada e tutto è filato liscio! Siamo sicuri che qui a Ivrea ci sia molto da imparare per tutti i futuri organizzatori di eventi equini sparsi per lo stivale italico.

Il Carro da Getto “I Guerrieri di Re Arduino” con Noviello Massimo (1°Conducente) e Doriana Mino (2°Conducente) si classifica al 3°Posto nella Classifica Assoluta Carri da Getto Tiri a Quattro Cavalli
IL (meritato) RIPOSO DEI GUERRIERI!
Prima di congedarci da Ivrea abbiamo accettato l’invito di Doriana Mino a vistare la roccaforte dei “Guerrieri di Re Arduino” che hanno voluto festeggiare il loro meritatissimo 3° posto nella Classifica Finale dei Tiri a Quattro cavalli.

In questo periodo dell’anno la specialità assolutamente da assaggiare è rappresentata dai “Fagioli grassi” che un agguerrito staff di cuochi propone a tutti gli intervenuti. In basso a des. un “guerriero” dallo sguardo svelto ci svela il segreto per alleviare il freddo pungente di dosso mentre si lavora con i cavalli. E’ il solito zuccherino che si dà ai cavalli, solo che nel caso degli umani è lasciato a macerare in grandi quantità di frutti del sottobosco, erbe spontanee, acqua sorgiva di fonte e una piccolissima percentuale (0,o1%) di alcool.

Questi scatti sono stati fatti il giorno della Presentazione dei Carri da Getto alle ore 5 e 30 del mattino! Chi è capace di lavorare è anche capace di divertirsi!

Ritroviamo il Conducente del Tiro a Quattro, Massimo Noviello. Lo avevamo visto uscire dal ring della Giuria con una elegantissima tenuta di redini all’inglese e da alcune foto che mostra lui in persona, vediamo che non è un tipo fortunato a cui è andata bene, tutt’altro: è un conducente che spesso e volentieri si allena come testimoniano le foto che lo ritraggono alla guida di attacchi con sei/dieci cavalli.

PRIMO PREMIO Classifica Assoluta Cat. Pariglie – Carro “Gli Sorpioni del Tiranno” –

PRIMO PREMIO Classifica Assoluta Cat. Tiri a Quattro – Carro “I Traditori del Tiranno” –

PRIMO PREMIO Classifica Design Tiri a Quattro – Carro “I Seguaci di Re Arduino”

PRIMO PREMIO Class. Design – Carro ” Gli Aranceri del Centro Storico”

PRIMO PREMIO Cat. Tiri a Quattro – Cavalli Finimenti Guida – Carro “Gli Aguzzini del Biandrate”

PRIMO PREMIO Cat. Pariglie – Cavalli Finimenti Guida – Carro “I Giustizieri”

GIANNA: ” Il Carnevale è passionale … come la sua città. Vive al suono degli zoccoli come nell’antica Eporedia, quando i cavalli ne erano i padroni “
Sempre con l’intento ed il desiderio di fare cosa gradita e pure diversa dal solito abbiamo cercato di farvi vedere i volti ed i nomi di quelle persone che hanno fatto concretamente il Carnevale Storico di Ivrea 2023. Forse ne manca qualcuno ma su segnalazione possiamo rimediare (non siamo bravi come le Forze dell’Ordine con le loro foto segnaletiche).

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Il “fantasmagorico” mondo dell’informazione.
Sappiamo tutti che la moda corrente che spopola sul web è di “autoincensarsi”: tanti, tantissimi “mi piace” davanti allo specchio del bagno di casa! A me è capitato il contrario esatto, un avvilimento deprimente!
Ho letto in queste ultime ore i titoloni da prima pagina apparsi sul web alla chiusura del Carnevale Storico di Ivrea 2023 e devo fare una considerazione giornalistica allarmante: qualcuno non ha capito nulla di come si esercita il mestiere (o Arte se preferite) di informare l’opinione pubblica!
Migliaia di “Cavallanti” e volontari che da un anno lavorano allo stremo delle forze con esborso gratuito di euro e lavoro spazzati via dal web dalla “arancia-assassina”, le loro fatiche posizionate dalla stampa molto dopo il numero dei feriti da “aranciate” che si sono medicati da soli! E ancora … il numero preciso degli infortunati da “aranciate” trasportati con l’ambulanza! I cavalli in quanti erano? … chi li ha visti?
Un saluto dal vostro reporter irreale!