Da molti anni il sig. Cesare Martignoni lamenta un generale impoverimento delle conoscenze riguardo all’autentica Tradizione, quella per intenderci che non ammette facili concessioni, in parte basate solo sul desiderio di apparire e di poterlo fare imboccando brevi scorciatoie supportate in massima parte da disponibilità economiche e non già dall’impegno nel perseguire l’autenticità non solo nell’equipaggiamento, ma soprattutto nel vasto mondo del sapere, cosa che richiede continui approfondimenti per i quali una vita non basterebbe.

 

Cesare Martignoni in azione

 

Strenuo sostenitore dei principi anglosassoni, in opposizione a quella che è la “tradizione” del XXI secolo praticata nel resto d’Europa (AIAT), alla quale ahimè anche l’Inghilterra sembra recentemente assoggettarsi sempre più, Martignoni ha deciso di ricominciare là dove si è interrotto il legame virtuoso con il glorioso passato per recuperare le solide conoscenze che comprendono non solo le peculiarità dei mezzi ma anche e soprattutto le caratteristiche indispensabili di un cavallo degno di essere definito come “carrozziere”. A queste aggiungiamo la necessità di acquisire le manualità frutto di un continuo lavoro di limatura, per potersi fregiare di quello che gli inglesi chiamano “the whip” e non già “the driver”, oltre a tutto quel background dal quale un vero uomo di cavalli non può prescindere.

Nel suo fervore di autentico appassionato, Martignoni ha recentemente rinnovato le scuderie presso cui alloggiano i suoi cavalli nelle vicinanze dell’aeroporto di Milano-Malpensa, costruendo altresì una nuova rimessa per le carrozze in cui queste possano essere attentamente osservate, apprezzandone i vari particolari. Le strutture dispongono anche di una magnifica selleria che raccoglie una vasta panoramica di finimenti, tutti in perfette condizioni per essere usati, sui quali il proprietario è in grado di catturare l’attenzione dei visitatori con la spiegazione dettagliata della funzione di ogni correggia e di ogni fibbia.

 

I soci fondatori di “The Reins Club” (da sin.) il Notaio Andrea Tosi, Pasquale Orza, Aldo Bessero, Cesare Martignoni, Donato Orza, Giovanni Bove, Jean-Marie Moyersoen, Giuseppe Usai _ Assenti Mark Jurd e Guido Bernasconi (entrambi per problemi di salute)

 

Ecco quindi che, nello sforzo di evitare che quel poco che è rimasto vada perso, il 10 gennaio 2023 si sono ritrovati a Gallarate alcuni personaggi ben noti del mondo degli attacchi di tradizione che condividono con Martignoni il pensiero e le intenzioni, dando vita ufficialmente ad una nuova Associazione denominata “The Reins Club” le cui finalità vengono esposte qui di seguito dallo stesso promotore in maniera molto colorita ma sicuramente efficace.

 

Il logo della neo-nata Associazione

 

  • “Il perno intorno a cui ruota la giostra è il recupero delle modalità del “ben attaccare” alla luce del decadimento qualitativo degli ultimi decenni dovuto, a mio avviso, ad una serie di fattori.
  • Innanzitutto nessuno e ripeto nessuno si è preoccupato del cambio generazionale, ovvero, a mano a mano che per ragioni anagrafiche i nostri validi guidatori passavano a miglior vita portavano con sé tutte le conoscenze tecniche senza poterle trasmettere alle nuove generazioni. Qualcuno potrebbe obbiettare che al riguardo abbiamo a disposizione una grande bibliografia ma, ahimè, oltre ad essere piena di strafalcioni, è narrata per il 90% da persone che hanno scarse conoscenze. Non da ultimo è utile ricordare che una cosa è la pratica ed un’altra è la grammatica. Questa è una situazione generalizzata in tutta Europa che fortunatamente non ha interessato Inghilterra e Olanda, seppure con le loro specificità.
  • In sintesi potremmo dire che c’era e c’è una “ignoranza” diffusa ma sotto la cenere, alla luce dei ricordi di padri e nonni, l’interesse per l’attacco di tradizione non si è mai spento completamente, anzi direi che c’era e c’è “fame” di conoscenze. Ma dove vai a sfamarti se tutti i fornai sono morti (scusate se uso la metafora)? Alla fine degli anni ‘80 a sfamare gli affamati ci si inventa l’osannato Concours de Tradition che dà una ulteriore mazzata alla tradizione con la T maiuscola: d’altra parte è comprensibile che quando si è affamati anche una magra minestra fatta con 2 carote e qualche cipolla può sembrare un piatto ricco. Il Concours de Tradition non è altro che un concorso sportivo in forma molto facilitata in cui cronometro e birilli la fanno da padroni e si è giudicati da giudici poco acculturati salvo qualche rara eccezione; il cavallo è solo un motore che traina una carrozza la quale può essere più o meno in ordine, il driver può guidare più o meno correttamente ma di estrema importanza è abbattere pochi birilli nella “maniabilité” , stare nei tempi e superare le “difficulté” nel percorso “routier” – alla faccia dei francesismi!
  • I risultati del Concours de Tradition sono davanti agli occhi di tutti: qualità in picchiata, roba da fare rivoltare nella tomba i nostri vecchi.
  • Recuperare questa situazione dopo 30 anni di “ciucca” può sembrare ambizioso ma ci dobbiamo provare; tutto dipende da noi, da cosa pensiamo di fare, dalle iniziative che organizzeremo e dalla loro modalità, dalla comunicazione che saremo in grado di trasmettere e dall’interesse che sapremo suscitare.
  • Io do il massimo impegno, metto a disposizione tutto quello che mi è possibile ma è anche vero che soldato solo non fa la guerra, pertanto faccio conto sulla collaborazione di tutti, entro il prossimo mese di febbraio vorrei avere dai soci fondatori e dagli appassionati della tradizione autentica delle idee, delle proposte e dei suggerimenti sulle iniziative per il 2023.”

 

La nuova rimessa e la nuova scuderia, ancora in fase di allestimento, e la “vecchia” selleria, dove non manca proprio niente

 

Un progetto ambizioso, non c’è che dire. Il materiale c’è, la volontà e la disponibilità anche: vediamo se la risposta sarà all’altezza di chi si spaccia per cultore della tradizione. Noi daremo su queste pagine ampia informazione sul programma proposto dalla neo-nata associazione, per aderire alla quale occorre rivolgersi all’ideatore (e-mail c.martignoni@martignonisrl.it).