Boyd Exell: un decimo titolo ben meritato!
Si è svolta a Bordeaux (Francia) nelle giornate di sabato e domenica, 4 e 5 febbraio 2023, la finale di Coppa del Mondo di Attacchi FEI 2022-2023. Come avevamo anticipato in un precedente articolo, sei erano i qualificati e precisamente: Boyd Exell (Australia), Bram Chardon (Paesi Bassi), Ijsbrand Chardon (Paesi Bassi), Jerôme Voutaz (Svizzera), Dries Degrieck (Belgio), Koos de Ronde (Paesi Bassi) oltre al rappresentante della nazione ospitante, il francese Benjamin Aillaud in campo come Wild Card.

Jumping de Bordeaux 2023. Attelage. CAIW – FEI DRIVING World Cup™ FINAL by LAITERIE DE MONTAIGU. Remise des Prix. Photographie FEI / Eric KNOLL
Diciamo subito che lo spettacolo fornito da questi tiri a quattro lanciati al galoppo, in grado di effettuare girate a 180° fluide e rimanendo assolutamente compatti, senza mai una ribellione contro la mano o un atteggiamento di fastidio, bensì quasi orgogliosi e soddisfatti, coscienti di fare tutti insieme un ottimo lavoro per il quale sono stati lungamente addestrati, è il massimo del godimento in questa specialità. Adrenalina, eccitazione, competitività, bellezza, virtuosismo – tutte parole che calzano a meraviglia e il pubblico delle grandi occasioni ne è perfettamente consapevole se sabato ha aspettato fino quasi a mezzanotte per godersi un’ora di show per il primo round, e domenica pomeriggio ha riempito gli spalti fino all’ultimo posto (biglietti esauriti da tempo!) per l’entusiasmante epilogo.

Jumping de Bordeaux 2023. Attelage. CAIW – FEI DRIVING World Cup™ FINAL by LAITERIE DE MONTAIGU. Boyd EXELL avec Emma OLSSON et Hugh Scott-BARRETT (AUS). Bajnok, Maestoso Jupiter, Barny RW & Mad Max -Photographie FEI / Eric KNOLL
Pur avendo già ben 9 titoli al suo attivo, Boyd Exell (50 anni) ha dovuto vedersela ancora una volta soprattutto con il giovane che avanza, Bram Chardon (29 anni), campione in carica. Infatti nelle ultime edizioni è stato tutto un alternarsi di vittorie: Boyd si è aggiudicato il premio nel 2018, Bram glielo ha soffiato nel 2019 (il driver più giovane ad aver mai vinto la Coppa), poi Boyd si è nuovamente imposto nel 2020 e, dopo l’interruzione per la pandemia, Bram ha messo a segno la sua seconda vittoria nel 2022. Questo del 2023 avrebbe dovuto essere il turno di Boyd – e così è stato, ma ha dovuto guadagnarsela!
Ma andiamo con ordine, esaminando più da vicino i tre mattatori che si sono guadagnati il podio.

Boyd Exell (photo credit FEI/Artiste Associé))
Già nella prima manche di sabato Boyd si era imposto con un percorso netto, leggermente più lento di quello di Bram che tuttavia, con l’abbattimento di una pallina (4 punti trasformati in secondi), si era classificato secondo a 3,27 dal leader. Punti importanti questi perché, contrariamente alle tappe di qualificazione dove ogni competizione fa per conto suo, nella finale il 50% della differenza rispetto al vincitore della prima competizione viene riportato come eredità negativa nella manche finale. Ecco quindi che Bram si è trovato a partire già con 1,64 secondi prima che scattasse il cronometro. Alle loro spalle il papà di Bram, Ijsbrand Chardon con un percorso ancora un po’ più lento e, analogamente al figlio, con la caduta di una pallina. Questo comportava un riporto di 5,19 secondi da aggiungere al percorso finale.
Nella seconda manche, nella quale il risultato determina quali tre concorrenti disputeranno il barrage, si è vista in pratica una replica della prima manche. Percorso netto per Boyd Exell e una pallina ciascuno per figlio e padre Chardon con classifica invariata prima del barrage.

Ijsbrand Chardon (photo credit FEI/Artiste Associé)
Papà Chardon ormai non contava più su una vittoria, anche se, con i suoi 62 anni, non è il tipo da mettere a freno la sua combattività. Si vedeva tuttavia dall’aperto sorriso e dall’incitamento rivolto alla folla di sostenerlo in maniera mai sufficientemente sonora, che stava soprattutto divertendosi. Tuttavia, siccome un agonista è un agonista sempre, è riuscito ad effettuare un percorso velocissimo di soli 110,48 secondi gravati purtroppo da ulteriori 4 secondi per l’abbattimento di una pallina.
E’ poi stata la volta del figlio Bram, con un percorso ancora più veloce (107,16), malauguratamente “sporcato” da un errore, come era successo al padre.

Bram Chardon (photo credit FEI/Artiste Associé)
Ultimo ad entrare in campo Boyd Exell, super concentrato, che, prima del suono della campana, ripercorreva con la mente insieme alla groom il percorso da effettuare, leggermente diverso dal precedente per l’eliminazione di una porta in ciascuno degli ostacoli di tipo maratona per renderlo ancora più veloce ed eccitante. Tante sono ormai le conferme che quando il grande campione australiano è maggiormente sotto pressione, dà il meglio di sé: avrebbe potuto smentirsi questa volta? Percorso più lento di entrambi i Chardon – ma netto! E con questo exploit è arrivato il 10° titolo di campione della FEI Driving World CupTM.

Il podio
Bram Chardon, che è stato costantemente più veloce del vincitore, ha riconosciuto che il titolo è stato pienamente meritato da Boyd Exell, l’unico concorrente a non commettere alcun errore agli ostacoli nei tre percorsi effettuati, mentre lui si è reso conto di aver fatto un paio di errori sbagliando la tempistica in due girate. Poi ha concluso con una nota d’ironia, che in base all’alternanza, la prossima volta la vittoria toccherà a lui.
A conti fatti anche Ijsbrand Chardon si è dichiarato soddisfatto della sua prestazione, considerando che ha dovuto inserire nel suo team un nuovo cavallo e ci vuole sempre un po’ di tempo prima che i quattro diventino un tutt’uno benché il nuovo arrivato si sia comportato molto bene nelle vesti di timoniere e poi, salire sul podio insieme al proprio figlio è la cosa migliore che possa esserci: si tratta tra l’altro della prima volta che ciò accade in una Coppa del Mondo! A margine ricordiamo che tra i due groom di Ijsbrand c’era la figlia Edith, mentre il figlio Bram si è avvalso della presenza in carrozza della sorella Lianne. Non c’è da meravigliarsi se Boyd Exell ha affermato di combattere da solo “contro un’intera famiglia”.
In quanto al vincitore, ha ammesso di disporre attualmente di un team di cavalli eccezionale e questo si è notato anche nell’assoluta compostezza delle sue manovre sulle redini, sempre molto misurate, senza che abbia mai dovuto correggere all’ultimo momento e mantenendo con loro un contatto morbido e costante che gli hanno permesso di pennellare tre percorsi perfetti. Tutto ciò è frutto anche della preziosa collaborazione nella loro preparazione da parte di Sarah Garnett, suo braccio destro da ormai 30 anni, che per la prima volta non ha potuto essere presente alla gara e alla quale Boyd ha dedicato la sua vittoria.

Gli altri quattro driver della finale (in senso orario): Voutaz, Degrieck, de Ronde e Aillaud
Per la cronaca, il percorso, con 12 ostacoli in tutto di cui 2 di tipo maratona, una scatola e un ponte, era stato disegnato dall’ungherese Gabor Fintha e lasciava varie opzioni di girate a destra o a sinistra negli ostacoli di tipo maratona, in modo che i concorrenti potessero decidere la propria traiettoria ideale.

Famiglia Chardon con i cavalli, rientrati felicemente a casa, in attesa dei prossimi concorsi
Con la conclusione del circuito indoor, si guarda già ai prossimi concorsi internazionali CAI-W di completo, alla ricerca delle qualifiche per la prossima edizione, perché la FEI Driving World CupTM è il massimo delle aspirazioni per i top driver di tiri a quattro. Guardare per credere!
Questo il video del barrage di Boyd Exell
Sul sito di Hoefnet tante belle foto scattate da Mélanie Guillamot
Classifiche della prima competizione