Il Cavallo in Agricoltura. Un passatempo o un’attività professionale?
Nel corso del 2022 abbiamo parlato in diverse occasioni del cavallo “agricolo”, se preferite da Tiro Pesante Rapido (TPR), oppure il robusto e paziente cavallo che lavora nel comparto agricolo. Per dare impulso al nuovo che avanza e percorrere una via di sviluppo sostenibile nella giusta misura e con estrema professionalità, bisogna iniziare a rimboccarsi le maniche e avviare una filiera, come si usa dire ultimamente, per proporre al consumatore il prodotto finale, frutto di una lavorazione tutta italiana, senza troppe sostanze chimiche e in particolare senza troppi passaggi di mano che, ad ogni passaggio, decurtano il guadagno di chi ha onestamente e alacremente lavorato! Non è cosa facile perché si vedono sugli scaffali dei supermercati prodotti agricoli provenienti da paesi distanti migliaia di km e che viaggiano per nave o aereo e su gomma nella parte finale, con il risultato sbalorditivo che il consumatore li paga di meno che dall’amico contadino che ha il podere a 500 metri dal supermercato. Un po’ come l’altra magia illusionistica del coltivatore di grano italiano che deve vendere il suo prodotto in rimessa perché lo stesso grano (quasi lo stesso) proveniente da migliaia di km di distanza costa di meno. Da più parti si odono voci, non più di lamenti, ma di rivolta a questo “sistema-lobbistico” di fare commercio.
L’anno passato si è chiuso un ciclo che potremmo definire “ciclo-Covid”, durato tre anni, durante i quali per forza di cose tante attività hanno subito una pesante battuta di arresto perché con milioni di persone recluse nelle proprie abitazioni e con i movimenti fuori casa misurati, controllati e mascherati, hanno fatto da trampolino di lancio alle centinaia di supermercati, centri commerciali e negozi online che hanno letteralmente invaso le piazze e il web con i loro prodotti provenienti da tutto il mondo.
Chiudiamo la presentazione con l’ultimo nemico “rompiscatole” che ha infastidito non poco le attività del settore agricolo a trazione animale: il caro e adorato amico degli animali, conosciuto da tutti con il brutto nomignolo di “animalista”, mentre in realtà è un “sindacalista-guastatore” pagato per sabotare e bloccare lo sviluppo non solo del lavoro con i cavalli in agricoltura, ma anche di tutti i mezzi a trazione animale che per 100 motivazioni circolano liberamente con tanto di regolari permessi e licenze. Abbiamo imparato che svariate persone (senza fare nomi) hanno rinunciato a fare stage dimostrativi o esibizioni per il terrore di essere contestati (ingiustamente) da questi sparuti gruppetti di poche decine di persone spalleggiati e difesi dalla grande informazione che mai e poi mai, chissà perché, si schiera dalla parte del cavallo-lavoratore!
Ad opporre seria e coriacea resistenza a tutto quanto sopra elencato, Daniele Cardullo, da anni serio e capace professionista delle lavorazioni agricole a trazione animale, supportato da Roberto di Filippo titolare dell’Azienda Agricola “Plani Arche” i quali, insieme a titolati ospiti di riguardo che troverete elencati nella locandina sottostante, terranno nei giorni 4 e 5 Febbraio 2023 uno stage teorico-pratico sulla trazione animale in agricoltura. Chi si sente predisposto a questo genere di attività è vivamente consigliato di partecipare perché in tutta l’Italia, esistono 20/30 persone che con il loro cavallo, mulo o asino producono qualche chilogrammo di prodotti commestibili per il proprio fabbisogno casalingo, ma solo Daniele Cardullo con l’Associazione Eponalia è riuscito a trasformare la sua passione in una attività da reddito. Al momento i redditi non compensano sicuramente le professionalità e la grande passione degli addetti ai lavori, ma se gli appassionati crescono e si organizzano in queste attività a impatto ambientale zero, probabilmente qualche milione di euro che solitamente tocca all’eolico e ai progettisti di idee ecologiche, potrebbe essere dirottato verso tutti gli animali che lavorano in agricoltura. Forse si o forse no, in tutti i casi questo è il momento di provarci, per tentare di rendere l’aria di questo nostro pianeta un po’ più respirabile.
Come segnalato sulla locandina, si è inserito in questo 2023 il Gruppo Italiano Attacchi (GIA) a supportare con la sua macchina organizzativa localizzata in prevalenza nel Nord Italia, alcune importanti attività promozionali inerenti il cavallo in agricoltura. Siamo soddisfatti, noi professionisti dell’informazione, per queste collaborazioni tra persone e Associazioni che in comune hanno abilità, professionalità e idee chiare. Qualcuno diceva: “Aria nuova in cucina”: effettivamente in molti hanno capito che con acqua e chiacchiere non si fanno frittelle, ci vuole la farina!