Dicembre 2022

Paolo Besana. Mastro sellaio.

Guarda che bello! L’ha fatto Besana. E’ l’espressione di sorpreso stupore che sovente sfugge alla vista ammirata dei manufatti della bottega di Paolo Besana e del figlio Luigi. Mastro l’uno, figlio d’arte l’altro. Ancorché già citati in “Carrozze & Cavalli” e “Tradizione ed Attacchi EU” la fortunata e creativa perseveranza nell’arte del restauro, merita riprenderne la figura in occasione dell’ultima performance d’artista. Io non saprei dire meglio, quando nell’ammirare questo finimento da cavallo restaurato da Besana, anche tu provi il senso di compiutezza che ti appaga lo spirito. L’apprezzamento non è esagerato. Qui posso solo mostrare. Puoi vedere il  cuoio rigenerato, il fregio recuperato, la tesa dell’impuntura, i punti fermi che richiamano il pregio della salda cucitura a vista. E qui mi soffermo; saddlestitch (termine rubato dai miei libri) o cucitura a vista è lavoro di brava maestria e grande pazienza con il risultato che quando il filo si rompe per usura, non può sfilarsi e la rottura si ferma da sé. Una magia. E che magia! Ma immaginate di poter toccare, sfiorare superfici, fregi e finiture, bardare il vostro mezzo cavallo; perché di animale piccolo deve trattarsi, viste le dimensioni della briglia.

Da tempo avevo in casa questa piccola briglia, passata attraverso offese dell’uso fino all’estremo, incurie e trascuratezze di chissà quali proprietari, Non ne ricordo la provenienza né l’occasione che la portò a me. La conservavo in attesa di qualche idea plausibile, ma la condizione assai miseranda avviliva la stessa natura dell’oggetto e scoraggiava dal prendere iniziative. Mi accorgo ora che l’ho definita oggetto. Non meritava di più ai miei occhi. L’insieme di paraocchi, frontalino, nasiera, ciondolo, fregi e miniature d’argento non ne facevano una briglia. Mancava e tuttora manca il mozzo, che non ho voluto sostituire con un volgare succedaneo.

Poi, venne Besana. Glielo mostrai, ammetto, con poca convinzione. Ma lui da  artista qual é, scrutò, soppesò, rigirò. Vide tutto quello che a me era impedito e lo portò con sé nella sua bottega. Non toccava a me chiedere, non toccava a lui spiegare. Il genio non cerca; il genio trova, rapito dalla sua inventiva. Passò il tempo necessario e mi restituì un capolavoro. Tutto in perfetta armonia di componenti, materiali, colori, proporzioni come si addice alla definizione del bello compiuto. “Così mi fece sbigottir lo mastro” (Dante, Inferno, Canto XXIV) Perdonate il saccheggio, non ho parole mie per descrivere l’emozione e devo usare la poesia di un altro per esprimere quello che sento. Su piani diversi, le creazioni di Besana sono la sua poesia.

Il claim, l’appello pubblicitario di Hermes “the precious becomes natural” (perché questo inglese per un grande simbolo francese?) per Besana va citato appropriatamente “ciò che è naturale diventa prezioso” dopo essere passato per le sue mani.

Ivo Baldisseri