Nelle ultime settimane due sono gli eventi clou che hanno caratterizzato l’avvicinamento dei nostri atleti ai grandi appuntamenti dei Campionati in calendario per la fine dell’estate. Ecco quindi che Luca Cassottana con il suo tiro a quattro si è cimentato nello scenario imperdibile di Beekbergen/Ned dal 27 al 31 luglio, accompagnato peraltro dalla pariglia di Ugo Cei, mentre i singoli, rappresentati da Cristiano Cividini e Gabriele Grasso, hanno affrontato i top driver a Chablis/Fra dal 3 al 7 luglio.

Accenneremo in chiusura anche agli atleti in crescita che non demordono e, pur di trovare conferme, affrontano trasferte all’estero per misurarsi con i pari grado in concorsi nazionali: i due singolisti Enrico Tortella e Stefano Bordignon a Piber/Aut e la Junior cat. Children Bice Castelli a Schijndel/Ned. Ma andiamo con ordine.

 

 

CAI 3* Beekbergen/Ned

Nella categoria tiri a quattro c’erano praticamente tutti quelli che contano, quelli che di medaglie ne hanno già vinte tante o che si sono trovati in più di un’occasione ad un passo dal podio, praticamente tre quarti di quelli che andranno a rappresentare la propria nazione ai Campionati del Mondo dei Pratoni del Vivaro in settembre.

Non è un caso che alla fine si sia affermato l’astro nascente degli attacchi Bram Chardon – che poi tanto nascente non lo è più, visto che, a seguito della cancellazione del mondiale 2020 di Kronenberg/Ned causa pandemia, nell’ultima edizione disputata a Tryon/Usa nel 2018 ha vinto l’oro a squadre e nei due anni intermedi, ai Campionati Europei del 2019 e 2021, ha vinto l’oro a titolo individuale: un biglietto da visita decisamente promettente. E a Beekbergen? Primo in dressage, primo in maratona, primo nei coni dunque sul gradino più alto del podio davanti a Koos de Ronde e Benjamin Aillaud, entrambi con più di 15 punti di distacco. D’accordo, è mancata la sfida diretta con Boyd Exell: per questa dovremo attendere fino a settembre.

Il nostro LUCA CASSOTTANA, che quest’anno non si è proprio tirato indietro ed è passato da un capo all’altro dell’Europa per testare la sua competitività, la tenuta dei suoi cavalli, l’adeguatezza del suo equipaggiamento, l’affiatamento dell’equipaggio e, perché no, la sua tenuta psicologica. Ebbene proprio questa è stata la difficoltà maggiore a Beekbergen: trovarsi catapultato in mezzo ai top driver del mondo. Ma sentiamo da lui cosa ci ha raccontato.

“Un concorso fantastico, con una coreografia spettacolare e una presenza di pubblico imponente in tutte le giornate di gara. Persino durante il dressage le tribune erano gremite fino all’ultimo posto. Mi ha fatto un certo effetto dividere il campo prova con i migliori atleti del mondo, quelli a cui si guarda sempre quasi fossero degli extraterrestri.

 

Luca Cassottana durante il dressage (photo credit Olthof Driving Images)

 

Sono soddisfatto del mio dressage, che mi ha visto 12° su 30 partenti con 55,97 penalità, nonostante l’entrata in campo gara fosse piuttosto complicata. Il campo prova infatti, anziché essere adiacente al campo gara, era piuttosto distante, in un angolo molto appartato e tranquillo, quindi l’entrata in campo significava doversi confrontare improvvisamente con orde di spettatori vocianti, bandiere, musica, speaker, ufficiali di gara dovunque: insomma una grande baraonda. Eppure i cavalli si sono dimostrati subito molto collaborativi e hanno saputo neutralizzare le mie perplessità fino ad accettare di buon grado persino i miei piccoli errori. Devo ancora limare sull’esecuzione degli angoli ma i riscontri che ho avuto sia da parte di alcuni membri della giuria che da Bram Chardon e da Claudio Fumagalli sono incoraggianti: i cavalli sono piaciuti ed è stata notata una progressione nelle loro prestazioni. Questo è uno dei fattori che più ho apprezzato: pur non facendo parte dell’olimpo, c’è da parte di tutti, ufficiali di gara e driver, un grande rispetto, un dialogo sincero, una disponibilità a consigliare questo o quell’accorgimento per ovviare ad una manchevolezza. Insomma: quello che ci si aspetta in uno sport sano.

 

Luca Cassottana nella prova coni (photo credit Olthof Driving Images)

 

Nella maratona i cavalli hanno dimostrato di essere in piena forma fisica, arrivando in fondo con ancora parecchia energia da spendere. Questa volta mi sono azzardato a scegliere delle traiettorie con girate più strette e queste devo dire che hanno avuto pieno successo; i due stupidi errori che ho fatto erano infatti nelle evoluzioni più facili e quindi affrontate forse con più superficialità.

In quanto alla prova coni, una pallina in un oxer e qualche penalità sul tempo. In totale 12° con 4,20.

In conclusione Beekbergen è un posto inimmaginabile, a metà tra un concorso con il massimo della cura sia nell’allestimento in generale che negli aspetti tecnici della gara, e una fiera, con tanti stand, servizi ristorazione di prim’ordine, intrattenimento per grandi e piccini e di conseguenza tanto, tanto pubblico. E’ un sacrificio in ogni senso spostarsi con un mega-van fino in Olanda, ma sicuramente ne vale la pena.  

Adesso continuo a lavorare per mantenere in forma i cavalli e all’inizio di settembre verrà da me Bram Chardon per un ultimo lavoro di rifinitura.”

 

Qualche intemperanza durante l’ispezione dei cavalli si può sempre verificare ma Ugo Cei è abituato all’allegria dei suoi cavalli

 

Di UGO CEI possiamo dire che purtroppo, trovatosi nella situazione di dover sostituire nel dressage un cavallo della pariglia, affiancando a quello più giovane il cavallo normalmente destinato alla maratona, si è trovato un po’ spiazzato ed è entrato in campo con una marcia in meno, buttando via un buon risultato che sarebbe stato nelle sue corde. Sicuramente anche a lui la soggezione creata dal posto e dall’essere circondato dai mostri sacri della categoria, a cominciare dall’inarrivabile Martin Hölle, ha giocato un brutto scherzo. Nella maratona si è comportato abbastanza bene e nei coni, oltre ad aver perso per un attimo la strada, il che ha influito sull’infrazione di tempo, ha fatto un paio di errori tanto da terminare verso la fine della classifica. La cosa positiva per Cei è stata la consapevolezza che anche questo abbinamento di cavalli, con un po’ di allenamento, può funzionare.

 

Questa volta le redini in mano le hai tu, Ugo, ma vedrai che tra qualche anno toccherà a me – parola di Francesco Anzalone

 

Classifiche

 

 

CAI 3* Chablis/Fra

I nostri portacolori, Cristiano Cividini e Gabriele Grasso, facevano parte entrambi della categoria Cavalli Singoli ma quello che più colpisce è il numero di concorrenti con i quali hanno dovuto vedersela: ben 59! Vedremo inoltre dal resoconto che Cividini si è cimentato anche nella categoria Giovani Cavalli in vista dei Mondiali di specialità tra un paio di settimane in Ungheria.

Abbiamo dunque chiesto al nostro portacolori più titolato, CRISTIANO CIVIDINI, di farci un breve resoconto ed ecco le sue impressioni.

“Essenzialmente direi che dopo due anni di assenza dalle competizioni veramente di alto livello, è stato un piacere partecipare a questa gara. La cosa che colpisce di più è accorgersi che la qualità ad alto livello internazionale si sta alzando in modo incredibile. Anche in questa gara, sia in veste di trainer che di concorrente  nel CAI3* cat. Singoli e nei cavalli giovani, mi sono reso conto che, secondo me, l’unica strada per poter partecipare a questi concorsi e sostenerne le spese è fare più cose.

 

Ottime performance per Nico das Figueiras, il cavallo di 5 anni portato in gara da Cristiano Cividini nella categoria Giovani Cavalli

 

Infatti ho portato anche il cavallo giovane, Nico das Figueiras, seppure in Francia la gara sia impostata diversamente dai parametri FEI. Il primo giorno non avevo capito il tipo di testo del dressage che loro fanno, seguito poi da un percorso coni uguale a quello dei cavalli normali, cosa che può essere positiva o anche avere degli aspetti negativi da un certo punto di vista perché il percorso era veramente difficile per un cavallo di 5 anni. Comunque il primo giorno il cavallo è andato bene, poi c’è stato un giorno di riposo e il secondo giorno di gara il cavallo si è trovato sicuramente più a suo agio anche perché ho chiesto espressamente di fare il testo FEI della finale dei 5 anni e non queste riprese completamente diverse usate dai francesi, che ho visto per la prima volta lì. E’ seguito un percorso coni normalissimo, con multipli e oxer, dove il cavallo è andato bene totalizzando un bel 72,60% nel dressage e con un giro netto nei coni.

Nella categoria Singoli 3* il cavallo Gladiador ha messo in mostra tutto ciò che io sapevo di lui, sia nel bene che nel male. Il suo limite è dato un po’ dalla tensione, dallo stress e dalla sua grande volontà. Nel dressage tutto è stato ben valutato tranne le figure dell’alt e della retro che sono state fatte veramente male e dove ho preso dei voti decisamente brutti. Con un alt e una retro orribili mi sono giocato tutta la prova. Penso che se riuscirò a sistemare questi problemi il cavallo potrebbe avvicinarsi a quei 52/53 punti che al giorno d’oggi ad alto livello internazionale sono i punteggi messi a segno da cavalli di altissima qualità.

 

Cristiano Cividini durante la prova di dressage

 

Purtroppo per me, questa è stata la prima maratona vera di questo cavallo e la prima maratona dell’anno perché a Roma ancora prima del primo ostacolo ho rotto la carrozza e a Pleternica ho avuto un altro problema subito nel secondo ostacolo e ho rotto la carrozza, quindi due eliminazioni. E’ stata la prima maratona con Gladiador e io non conoscevo appieno la resistenza del cavallo, le sue capacità, le possibilità di girare stretto o meno; perciò, se devo essere sincero, arrivare ad agosto con il cavallo che fa la prima maratona, nonostante tutta la buona volontà di fargliene fare almeno tre o quattro, non è stata una cosa super. Tanto che proprio nel primo ostacolo, per una mia scelta di linea un po’ azzardata, ho fatto un errore dovendomi fermare e tornare indietro. Perciò da lì si è compromesso un po’ il mio morale e il cavallo si è un po’ spaventato. La cosa positiva è che il cavallo si è dimostrato poi quello che sapevamo: generoso e disponibile a provarci fino in fondo, anche se non ha ancora l’esperienza per determinate gare.

Ultima voce il percorso coni. Era un labirinto tutto all’interno del rettangolo da dressage di 100×40 m con 4 oxer ristretti e 3 zig-zag e la cosa impressionante è che io sono uscito dalle 23/24 porte di questo percorso coni con una pallina e nel tempo: ero contento e invece la realtà è che oramai una pallina non esiste più. Io penso che il mio sia stato veramente un bel risultato ma purtroppo non è assolutamente più sufficiente per poter entrare nella parte alta di una classifica.

 

Crstiano Cividini impegnato nella maratona

 

Ultimo aspetto. Come istruttore, sono orgoglioso di essere riuscito nelle due gare che ho fatto con la cliente americana che ha due cavalli scuderizzati da me (Leslie Berndl) a farle prendere le qualifiche per il mondiale. Anche lei in precedenza in Olanda aveva avuto qualche problema ma siamo riusciti a trovare una situazione a lei più favorevole ed è riuscita a qualificarsi nonostante non sia entrata nei tre della squadra americana; ha tuttavia ottenuto, nonostante le due eliminazioni avute quest’anno, di entrare nella partecipazione a titolo individuale per la squadra a stelle e strisce. Questo professionalmente era un tentativo disperato essendoci ben 7 concorrenti per due soli posti individuali ma sono orgoglioso di esserci riuscito.

Adesso pensiamo al prossimo impegno: portare i ragazzi agli Europei e speriamo che si comportino con onore”.

 

Abbiamo chiesto anche a GABRIELE GRASSO le sue impressioni riguardo alla sua partecipazione al concorso di Chablis. Questo il suo resoconto.

“Sono andato a Chablis principalmente per rendermi conto della concorrenza che ci sarà al mondiale.

Nel dressage, che mi pareva di aver portato a termine piuttosto bene, non sono rimasto soddisfatto delle valutazioni. Mi sarei aspettato – cosa peraltro confermata anche da esperti presenti – un 46/48 anziché i 53 punti di penalità attribuitimi.

In maratona purtroppo sono stato eliminato al primo ostacolo per ribaltamento. Possiedo due carrozze da maratona e quella per la quale ho optato in questo concorso è una nuova, più leggera di quella che ho usato finora. Dato che il cavallo Hendrik è molto potente, viene evidentemente a mancare la stabilità ottimale nelle curve strette ma i tecnici presenti hanno ritenuto che sia una questione di sospensioni troppo morbide, problema al quale porranno rimedio già nei prossimi giorni.

 

Ultima volata verso una prova coni vincente da parte di Gabriele Grasso con Hendrik

 

Nel percorso coni sono risultato vittorioso con un doppio netto e, su 59 concorrenti di quel calibro (12 secondi più veloce della vincitrice del concorso – ndr), mi sento di dire che sono assolutamente soddisfatto: buono il ritmo, buone le traiettorie, buona la precisione.

Ora con il mio datore di lavoro Chester Weber, che è anche proprietario del cavallo Hendrik, rimarrò fino ai mondiali singoli presso le scuderie di casa Chardon, dove è possibile allenarsi sia su campi in erba che in sabbia e dove ci sono a portata di mano tutti gli esperti in grado di indirizzare il lavoro di entrambi nella direzione giusta. Terminato il mondiale singoli partirò immediatamente per i Pratoni per partecipare come groom del Team Weber.”       

 

L’Ufficio Calcoli, saldamente nelle mani dell’esperto Philippe Liénart, affiancato dallo speaker Mark Wentein, cerca di venire a capo del numero di bottiglie, ma il risultato sembra essere più incerto di quello della maratona

 

Classifiche

 

 

CAN Piber/Aut

Piber, patria dei Lipizzani che fornisce anche gli stalloni per gli show della Scuola Spagnola di Equitazione di Vienna, è sempre una location idilliaca, adagiata in una verde vallata tra le Alpi, dove afa e stress sono parole sconosciute. Due dei nostri atleti veneti, Enrico Tortella e Stefano Bordignon, approfittando della relativa vicinanza, non si sono lasciati scappare l’occasione di partecipare ad un concorso nazionale riservato solo alle patenti corrispondenti ai nostri Brevetti (L) e al nostro 1° Grado (M), con un ragguardevole totale di 50 partenti.

ENRICO TORTELLA, avvalendosi della diversa regolamentazione austriaca che non preclude la partecipazione in gara a categorie di grado inferiore rispetto alla patente posseduta, lasciando al driver il compito di decidere se il suo cavallo non è ancora in grado di competere ai massimi livelli, ha dunque partecipato insieme a Bordignon alla categoria M, la più numerosa, con 13 partenti. Ma sentiamo dal diretto interessato, cosa ci riferisce.

“Come sempre un concorso bellissimo, in un ambiente accogliente dove tutti sono pronti a dare una mano,  con ottimi campi di gara e tutti i servizi che servono assolutamente efficienti.

 

Enrico Tortella nel dressage

 

Nel dressage ho fatto un po’ fatica perché il cavallo che ho iniziato a guidare da poco, già facente parte della pariglia di Ivano Bavaresco, soffre di ansia da prestazione: quando capisce di essere in campo gara ha un unico obiettivo: finire presto. Poi, appena esce dal rettangolo, posso tenerlo fermo per mezz’ora e non accenna a muoversi. Questa sua ansia purtroppo mi impone di non richiedergli il massimo, ad esempio di estensione negli allunghi, perché poi non riesco a riprenderlo. Pensare che a casa è un cavallo completamente diverso, sempre rilassato e quindi molto più gestibile. Forse il problema è dovuto al fatto che in precedenza è sempre stato attaccato in pariglia: comunque con molta pazienza sto cercando di stabilire una reciproca fiducia che dovrebbe dare buoni risultati.

La maratona è senz’altro il suo forte. Darebbe anche il cuore: non si ferma mai, dovunque lo si indirizzi lui va, generoso al massimo. Basta saperlo guidare perché rasenta la temerarietà, e il gioco è fatto. Infatti il secondo posto conquistato in questa prova, in una nazione dove i concorrenti spingono sempre al massimo, è la testimonianza evidente di quanto ho detto. Una cosa bella di questa prova nel concorso di Piber è che finalmente era prevista la “vecchia” fase A, tutta in mezzo alle montagne, ideale per riscaldare i cavalli e far rilassare l’intero equipaggio prima dell’impegno sugli ostacoli; secondo me, l’attuale tendenza, che va per la maggiore, di organizzare il riscaldamento in un rettangolo, ad andatura libera, con tutto il team che si annoia, procedendo al passo, nell’erronea convinzione di risparmiare l’energia dei cavalli, in realtà rivela poco rispetto per i cavalli stessi che si trovano di punto in bianco ad essere lanciati nel primo ostacolo.

Concludendo posso dire di essermi veramente divertito, di pensare già alla prossima edizione del 2023 alla quale non mancherò, e di essere in generale soddisfatto della mia prestazione, in linea con i progressivi miglioramenti nell’addestramento.”

 

Discesa, entrata nell’acqua, risalita – tutto questo non è solo sport ma anche divertimento, soprattutto per Enrico Tortella

 

Per STEFANO BORDIGNON, con il suo inconfondibile cavallo pezzato, si trattava del battesimo oltre confine e non ci siamo fatti sfuggire l’occasione per sentire la sua reazione.

Esperienza magnifica! L’intera conduzione della gara è molto rigorosa e non viene perdonato nemmeno il più piccolo errore. Proprio per questo è una tappa importantissima nella propria formazione e mi sento di invitare tanti altri nostri connazionali, soprattutto i giovani o i meno esperti, a mettersi in gioco anche in concorsi fuori porta, tutti organizzati con grande professionalità e con caratteristiche tecniche molto più impegnative di quanto viene offerto da noi. Anche solo entrando nel campo da dressage ci si rende conto della differenza, senza parlare poi della maratona, con ostacoli molto grandi e lunghi, che danno un chiaro riscontro sia sulla preparazione atletica dei cavalli che sulla tenuta psicologica del driver. Molto generose anche le dimensioni del campo coni, con un percorso lungo, comprendente 4 oxer e 2 zig-zag.  

 

Stefano Bordignon durante la prova di dressage

 

Per quanto riguarda tutto il corollario della gara, ho trovato tutti molto ospitali e cortesi. Nonostante le difficoltà di linguaggio – che non si sa come, quando si tratta di cavalli vengono sempre risolte brillantemente – molti sono stati i consigli ricevuti e, messi in pratica, hanno dato risultati immediati. Uscendo dal proprio guscio ci si rende conto che a casa pensiamo tutti di saperla lunga per poi scoprire che, confrontandosi con chi bazzica nell’ambiente da decenni e ha probabilmente già dovuto risolvere problemi analoghi, la soluzione è, tutto sommato, semplice: basta conoscerla!

 

Stefano Bordignon affronta un ostacolo di maratona

 

Cosa porto a casa da questa esperienza? Un’emozione indicibile, quasi un brivido, e, una volta rotto il ghiaccio, la voglia di ripetere l’avventura l’anno prossimo perché sono rientrato in Italia con un bagaglio veramente immenso.”

 

Per concludere, la prova coni, portata a termine da Stefano Bordignon con un solo errore agli ostacoli

Classifiche

 

 

CAN Schijndel/Ned

Terminiamo la nostra carrellata con la nostra portacolori più giovane, BICE CASTELLI, ormai da parecchie settimane di stanza in Olanda presso la sua allenatrice personale, la campionessa del mondo in carica in categoria pariglie pony, la 25enne Rodinde Rutjens.

Abbiamo chiesto a papà Stefano Castelli qualche indiscrezione sia sulla gara di Schijndel che sui programmi futuri e questo è quanto ci ha riferito.

“Siamo andati a Schijndel, tra l’altro campionato del Nord-Brabante, gara con molti partenti, dove Bice ha partecipato ancora in classe L (corrispondente al nostro brevetto) affrontando le normali prove di maratona – tutti gli ostacoli con tutte le lettere – e coni – senza particolari restrizioni – ma con la variante, richiesta espressamente da Rodinde, di poter eseguire il testo FEI previsto per i Campionati Europei Giovanili della seconda metà di agosto. In dressage è andata molto bene, con un ottima punteggio che tra l’altro è stato il miglior risultato di un concorrente Children di quest’anno. A questo concorso partecipava anche un ragazzo spagnolo, sempre momentaneamente di stanza presso i Rutjens, in preparazione per i campionati.

 

Bice Castelli durante l’ottima prova di dressage

 

Dopo il dressage era prevista la prova coni, con un percorso molto tortuoso in un campo non grande, con molte girate proprio a ridosso del perimetro esterno del campo e tutta la raccolta di porte impegnative (oxer, zig-zag, onda); qui Bice ha fatto un giro bellissimo, con zero penalità sugli ostacoli e solo 0,40 penalità sul tempo.

Il giorno successivo è stata la volta della maratona, affrontata con la grinta di sempre; Bice è andata molto veloce, terminando per la prima volta quest’anno sotto la soglia dei 100 punti, un risultato che permette di mantenere tutti i vantaggi acquisiti con un buon dressage e un’altrettanto positiva prova coni.

Siamo tutti molto contenti, allenatrice compresa, per la conferma della validità della preparazione. Ora l’allenamento prosegue in vista degli Europei. In questi giorni sono in partenza per l’Olanda con van e carrello perché vado a riprendere figlia, pony ed equipaggiamento per il trasferimento in Ungheria per il Campionato, al termine del quale ripasseremo dall’Olanda per caricare quello che è rimasto là, prima di tornare a casa per l’inizio della scuola. Probabilmente Bice tornerà da Rodinde nei mesi di dicembre e gennaio, grazie ai permessi scolastici per attività sportiva.

 

La grinta a Bice non manca e il pony, da parte sua, non si tira certo indietro

 

Vediamo intanto come andranno questi Europei. Noi cerchiamo di fare del nostro meglio, i presupposti ci sono, sapendo comunque che le gare sono ognuna diversa dall’altra e alla fine vanno come vanno. Nulla è mai scontato.”

 

Classifiche

 

Weert/Ned, 12 luglio 2022

A proposito di Bice Castelli, ci è appena giunto il contributo che riportiamo qui di seguito da parte della sua allenatrice, Rodinde Rutjens, che ringraziamo per essersi presa il tempo di scrivere qualche riga, nonostante gli impegni di una stagione agonistica ancora in pieno svolgimento.

 

Durante il training presso le sue strutture di Weert/Ned, Rodinde Rutjens osserva meticolosamente le manovre della sua giovane allieva, Bice Castelli, impegnatissima a non farsi riprendere

 

Bice ha partecipato alla sua prima gara qui in Olanda nel 2022 al CAN di Heukelom. Un bel concorso per iniziare la stagione e vedere a che punto è la preparazione. Si è trovata a fronteggiarsi con un gruppo di 17 guidatori senior ed è arrivata 7a! Successivamente siamo andate a Sélestat e anche in questa occasione si è comportata molto bene in gara. Un bel dressage, un percorso netto nei coni e una maratona veloce, terminando al secondo posto con una differenza minima dal vincitore: direi che è proprio sulla strada giusta! Tappa successiva St. Margarethen, con una buona prestazione sempre all’altezza delle sue capacità.

Dopo aver terminato gli esami scolastici, Bice è venuta a stabilirsi nelle mie scuderie con il suo pony Valenzo, con il quale abbiamo affrontato un’ulteriore concorso qui in Olanda, a Schijndel. La mia intenzione era che rimanesse nel ritmo prima degli Europei e in effetti ha portato a termine il miglior dressage di tutta la sua carriera, con un punteggio di 47,42, oltre ad un percorso netto nei coni e ad una maratona veloce. Sia nel training che in competizione il suo livello continua a crescere.

Ora lavoriamo solo sulle rifiniture finali per arrivare al campionato il più pronte possibile e durante l’allenamento si vede come stia migliorando costantemente. Nel dressage va già bene e deve semplicemente occuparsi di poche, piccole sbavature.  In questa prova potrebbe a volte andare un po’ più all’attacco ma inizia comunque a mettere in mostra efficacemente il suo attacco. Nella prova coni è sempre molto costante e sicura. Anche nella maratona dimostra una buona padronanza: deve solo imparare ancora come spingere al massimo e dove. Era comunque una brava guidatrice già prima di entrare nelle mie scuderie: noi abbiamo cercato solo di tirare fuori al massimo quello che c’è di buono in lei e nel suo pony.

In ogni caso la cosa più importante è che si diverta con il suo pony.”

 

Tanto allenamento … e il risultato si vede!