“La Lodovica” Qui Tradizione ed Eleganza non tramontano mai!
Se dopo questa “ciliegina sulla torta” ci avviamo rapidamente verso gli ultimi appuntamenti di Tradizione a redini lunghe di questa stagione, per gli attacchi sportivi dovremo attendere ancora fino a novembre. La panoramica delle attività a redini lunghe non agonistica è stata fino ad ora molto soddisfacente in tutta l’Italia, nonostante la timida riapertura delle attività post-covid. In questo periodo di cambiamento si stanno mettendo a punto nuove strategie e nuove modalità organizzative per meglio coordinare un settore, quello delle redini lunghe, che è ancora in larga parte legato al fai-da-te e conseguentemente facile preda dei nostri avversari più temibili: il club delle polveri-sottili. Basti pensare che ai massimi livelli dell’informazione cartacea e web sono stati spesi (valutazione in kg) 843 kg di parole e immagini su 4/5 carrozzelle o botticelle di Servizio Pubblico a trazione animale mentre solo a un paio di volonterosi è toccato informare correttamente gli appassionati su tutto il resto!.
Quando si parla di attacchi d’élite il pensiero degli esperti e ben informati corre subito alla sede storica; La Lodovica di Dino Crippa; in questi campi in erba e nel suggestivo parco alberato attiguo si sono alternati nel corso degli ultimi 40 anni gli equipaggi che costituiscono la crème de la crème degli attacchi di Tradizione con i piu abili guidatori del momento, giudicati in maniera inflessibile sempre dai più esperti giudici del settore. Anche se oggi, Anno Domini 2022, è rimasto ben poco di quel mondo passato, non è giusto mollare le redini a ciondoloni e attendere che il cavallo vada dove vuole lui. Indietro non si torna! Gli uomini e le regole del passato sono, appunto, passate; bisogna farsene una ragione e, da quanto visto oggi dal vivo, possiamo permetterci di dire che la ripartenza seria e continuativa di Tradizione ed Eleganza a redini lunghe è appannaggio della macchina organizzativa del Gruppo Italiano Attacchi il quale, sotto l’egida dell’AIAT (Association Internationale Attelages de Tradition), riesce su tutto il territorio nazionale ed europeo, a dare un minimo di regole e comportamenti per cercare di scoraggiare il fai-da-te.
Andiamo a vedere cosa è successo oggi, 25 luglio 2022 a “La Lodovica” di Oreno di Vimercate.
Partiti con oltre 15 adesioni gli equipaggi si sono ridotti a causa dell’esodo estivo che ha visto le strade trafficate all’inverosimile con un caldo opprimente, soprattutto considerando che in caso di incidenti i cavalli trasportati e chiusi in un automezzo avrebbero sicuramente sofferto. In tutti i casi lo “zoccolo duro” delle redini lunghe firmate GIA si è presentato sugli ex-prati verdi della Lodovica, ora un po’ ingialliti causa siccità, ma che hanno riservato a tutti una piacevole sorpresa: il 90% dell’evento era all’ombra e solo i tre minuti della prova di maneggevolezza sono risultati baciati dal sole. (Al Partito degli Animalisti comunichiamo che nessun cavallo è deceduto dal caldo, anzi nessuno ha mostrato il benché minimo indizio di sudorazione e stanno tutti magnificamente!).
Presentazione di tutti gli equipaggi che a turno hanno sfilato nelle tre postazioni dei Giudici coadiuvati da segretarie professionali e ben organizzate. Trattandosi di un Concorso Internazionale sotto l’egida dell’AIAT la terna giudicante era così formata: Reinhold Trapp (Francia), Matteo Bianco e Massimo Nicolotti, affiancati da Michela Botta, Doretta Friso e Olga Chiello.
In questo collage notiamo l’evoluzione avvenuta nel corso degli anni sotto la presidenza di Enzo Calvi; seguendo alcune direttive programmatiche a livello governativo sulle “quote rosa” l’ex Presidente del GIA intraprese a suo tempo un interessante percorso innovativo a favore del “gentil sesso”. Chiaramente ad oggi pare che la situazione gli sia leggermente sfuggita di mano, infatti al 90% vediamo donne, e a seguito di regolari elezioni è stato spodestato pure lui nel ruolo di Presidente a favore di … un’altra donna! Ci pare evidente che nel comparto a redini lunghe la regola delle quote-rosa vada rivista o quanto meno modificata, nel segno delle pari opportunità – anche se le avvenenti collaboratrici sicuramente offrono un maggiore appagamento per la vista!
Tutte le varie fasi che vedevano i Giudici impegnati ad esaminare gli equipaggi e confabulare con i guidatori erano brillantemente commentate minuto per minuto dalla bravissima speaker; Emanuela Brumana, neo-eletta a Presidente del Gruppo Italiano Attacchi. Gli spettatori, comodamente seduti all’ombra dei maestosi alberi con accanto bibite fresche provenienti dal vicino chiosco-bar, hanno potuto godere di un rilassante spettacolo anche sotto il profilo culturale, viste le interessanti informazioni provenienti dalla professionale Emanuela. Terminate le valutazioni dei Giudici gli equipaggi si sono dileguati tra i pini secolari e le alte siepi del parco per la “Routier”. Posizionati nei vari punti della Routier con tanto di cronometro per i tempi: Elena, Cico e Battista Manenti, Manuela Cerri, Gabriele Coffetti e Ivo Fibioli, tutti sotto l’occhio vigile del Delegato Tecnico e responsabile organizzativo: Enzo Calvi. Prima dei dodici rintocchi del campanile tutti gli equipaggi erano con i piedi sotto una tavola imbandita in attesa dell’ultima prova in programma: la Maneggevolezza. Prova che si è conclusa con una certa rapidità per terminare poi con le premiazioni.
Premiazioni gestite dalla impeccabile (ed elegantissima) Adriana Furno che consegnava trofei e omaggi ai seguenti vincitori: Stefano Paschera (Singolo Pony), Daniele Maiocchi (Singolo Cavalli), Paolo Fornara (Pariglia Cavalli), e Best in Show Pino Usai con un attacco a la “Demi-d’Aumont”.
Commenti vari e assortiti sulle premiazioni? A bizzeffe: c’è solo l’imbarazzo della scelta! Nel penultimo Concorso a Venaria Reale quasi nessuno commentò la bellezza dei tanti equipaggi presenti, si spesero invece fiumi di parole per una “Collana nocciola che tirava decisamente al rosso”. Ma come siamo messi? Intanto noi diciamo la nostra: parola d’ordine: “C’è sempre da imparare!”
E’ una pastiglia dura da ingoiare ai giorni nostri dove in tanti si sentono dei Premi Nobel di Attacchi e anche l’ultimo arrivato si sente in dovere di giudicare … pure il Giudice! Se si vuole crescere culturalmente la strada da seguire è quella che abbiamo visto oggi, accompagnata da tanta modestia. Si, è vero, esistono scorciatoie “a pagamento” ma da nostre rilevazioni statistiche negli ultimi 100 anni non hanno dato grandi risultati.
La Collezione privata di Dino Crippa
Sottolineiamo senza mezzi termini l’ospitalità a 360° di Marta e Dino Crippa presenti in ogni angolo della proprietà, pronti ad accontentare qualsiasi richiesta e risolvere ogni piccolo inconveniente. Noi di Carrozze&Cavalli non ci siamo lasciati scappare l’occasione per chiedere una visita guidata nella prestigiosa collezione di legni d’epoca e siamo stati subito accontentati, pertanto rendiamo partecipi i nostri lettori dei capolavori su ruote che abbiamo avuto il piacere di osservare. Prima di iniziare l’interessante visita abbiamo chiesto a Dino Crippa un suo commento sul concorso di oggi: “Una piacevolissima impressione nel vedere l’accuratezza dell’organizzazione GIA e la grande eleganza di tutti i partecipanti, perfettamente in tema con la loro carrozza. Bravissima anche Emanuela in veste di speaker”
La prima carrozza della collezione è un “Coupé” e porta la firma del carrozziere “Ferrari”. Quando verso la fine dell’Ottocento i cavalli-vapore iniziarono a sostituire i cavalli con criniera e zoccoli, tanti carrozzieri si misero al servizio di piccole aziende per la fornitura di telai, che allora erano in legno e del tutto simili alle carrozze a trazione animale. La famiglia automobilistica Ferrari rilevò la fabbrica dove anticamente si costruivano queste carrozze. La seconda carrozza è un Omnibus privato da viaggio di costruzione francese (Poitiers). Come altri modelli simili veniva utilizzato non per il servizio pubblico ma in forma privata dai rispettivi proprietari.
Ci teniamo a precisare che il Sig. Dino Crippa, finimenti e carrozze non li lascia alla mercè di polvere e ragnatele e nella sua spendida antica dimora “La Lodovica”, in occasione di matrimoni, cerimonie, nozze d’oro, d’argento e metalli vari, vengono tirate fuori dalle loro rimesse, attaccate a baldanzosi cavalli e guidati da esperti cocchieri, per offrire a chi lo desidera un’emozione e un ricordo unico e indimenticabile! Sentite dentro di voi una irrefrenabile e irresistibile voglia di sposarvi? Dopo due anni di fidanzamento con “mademoiselle Covìd” avete trovato l’altra metà della mela? Siete capitati nel posto giusto, qui i sogni si avverano!
Se vuoi un matrimonio indimenticabile e diverso da tutti gli altri, puoi celebrare in tenuta anche la vera e propria cerimonia nuziale.
– per il rito religioso cristiano, gli sposi devono indicare il sacerdote di fiducia che offici la cerimonia
– per riti di altre culture e religioni, la Lodovica si occupa di qualunque tipo di allestimento e organizza piccole cerimonie simboliche
Giro in carrozza
Per il tragitto tra la chiesa (o il Comune) e la tenuta, puoi noleggiare le magnifiche carrozze a cavalli della Lodovica. Oppure puoi stupire i tuoi ospiti organizzando per loro piccoli tour nel parco.
AREA BIMBI. È uno spazio interamente dedicato ai piccoli, con eventuale presenza di personale qualificato perché gli adulti possano godersi il ricevimento mentre i bambini si divertono. La nursery è attrezzata anche per neonati. Visite: il museo delle carrozze e le scuderie sono aperti agli ospiti in qualsiasi momento.
Per l’album fotografico della manifestazione pubblicato sulla nostra pagina facebook, questo è il link