Con il Conte Grumelli scompare l’ultimo autentico galantuomo degli Attacchi
Se n’è andato in punta di piedi il 27 giugno 2022 nella sua Bergamo Alta il conte Bonaventura Grumelli Pedrocca, un personaggio che ha saputo dare al mondo degli Attacchi e non solo, un’impronta di signorilità, lealtà, saggezza, non disdegnando mai impegno, conoscenza e passione.
Molti gli incarichi ricoperti nella sua lunga vita, giunta quasi alla soglia dei 100 anni, sia in ambito politico, come vicepresidente e assessore alle attività produttive della Provincia di Bergamo che nel mondo imprenditoriale, dove gestiva con dedizione e lungimiranza la sua azienda vitivinicola La Tordela di Torre de’ Roveri in provincia di Bergamo. Da sempre cultore di un forte legame al territorio, ha profuso grande cura nel miglioramento della qualità della produzione locale tanto da ricoprire per oltre trent’anni la carica di stimato presidente del Consorzio Valcalepio per la tutela e la promozione dei vini del territorio. Consigliere della Banca Popolare di Bergamo e co-fondatore della Cantina Sociale Bergamasca, ha sempre messo al primo posto le sue qualità umane, non perdendo di vista il suo impegno per il sociale e spendendosi sempre per la gente con la quale riusciva a dialogare e discutere, facendosi benvolere e mettendo tutti a proprio agio, senza mai far pesare il mondo nobiliare da cui proveniva.
In ambito più strettamente legato al mondo dei cavalli, quando nel 1974 nasceva a Bergamo il “Gruppo Italiano Attacchi” per iniziativa di Piero Cinquini, egli ne fu tra i padri fondatori unitamente al conte Carlo Moroni, ad Agostino Vavassori e ad Antonio Vergani. Nasceva così una costola italiana della disciplina degli Attacchi che all’estero prendeva corpo sotto la guida del principe Filippo di Edimburgo.
Il conte Grumelli, proprietario della tenuta in Val Calepio dove produceva vino, si dilettava anche ad allevare cavalli avelignesi, che allora avevano una struttura di cavalli da lavoro e che affidò qualche volta, attaccati, alla guida del dott. Vergani.
Fu anche promotore di gare di completo e di combinata nel magnifico scenario del castello di Malpaga, sempre in provincia di Bergamo.
Per la sua indiscussa sobrietà e per la non comune capacità di dialogo e di mediazione, fu, per tradizione, chiamato per molti anni a presiedere le assemblee del Gruppo Italiano Attacchi e fu anche eletto, in quanto sempre misurato, equilibrato e saggio, presidente del Collegio dei Probiviri.
Lascia un ricordo di signorilità mai esibita e di un’etica ad oggi difficile da trovare.