2022 Fiera Agricola di Imola … 3 anni dopo

Per correttezza, partiamo da dove eravamo rimasti, ovvero al giugno 2019, quando gli addetti ai lavori di questo piccolo e modesto mondo del cavallo/asino a redini lunghe era uscito con il volto sorridente ed il cuore pieno di speranze da questo importante appuntamento a Imola (BO) che vedeva concentrati in un unico grande spazio verde tutte le varie entità operative della Romagna e non solo: turismo, agricoltura ed enogastronomia tipica, tutte attività nelle quali sia il cavallo Agricolo Italiano che il caratteristico Asino Romagnolo, nella giusta e proporzionata misura potevano fare sentire la loro voce.

Link evento:   https://www.carrozzecavalli.net/2019/07/cavalli-agricoli-italiani-asino-romagnolo-alla-fiera-agricola-del-santerno-2019-e-qui-il-futuro/

 

 

La Fiera Agricola di Imola 17/18/19 Giugno 2022

 

I SOGNI INFRANTI

Chi ci conosce ci apprezza, perché nelle nostre cronache non utilizziamo comunicati preconfezionati e frasi costruite in laboratorio, raccontiamo solo quello che abbiamo visto, né più, né meno.

Piccola carrellata sulla Fiera edizione 2022

Un plauso con encomio solenne va dato al Comune di Imola e ai suoi attivissimi sponsor che hanno battezzato l’evento al momento giusto, concomitante con l’eliminazione delle maledette mascherine anche nei luoghi di grandi assembramenti, unito all’ingresso gratuito che tanto si discosta dai 15/20 euro di altre importanti Fiere di settore. Risultato: un successo di visitatori che dalle prime stime supera le 50.000 presenze, un’occasione per vedere in faccia amici quasi dimenticati, il ritorno alle belle grigliate di carne con salsicce e costoline alla brace arricchite da piadine Romagnole di tutti i tipi con fiumi di birra artigianale fresca. Infatti il grande successo di questa edizione si è concretizzato nell’eterno tutto esaurito dei tavoli della ristorazione che hanno accolto sulle loro lunghe panche intere famiglie con nonni al seguito. Numerosi come al solito i banchi con la vendita di frutta di stagione dei numerosissimi produttori e aziende locali del settore. Grande la curiosità per quelli che vengono definiti “laboratori didattici” ma che in parole povere riassumono in pochi minuti e pochi gesti le antiche tradizioni contadine oramai scomparse. E’ proprio per tenere vive queste tradizioni antiche ma con interessanti risvolti di grande attualità, che L’Associazione Il Lavoro dei Contadini in collaborazione con l’Azienda agro-pastorale Caboi Claudia & Figli ha dato una dimostrazione pratica sulla tosatura delle pecore. Anche se a prima vista potrebbe apparire come un laboratorio senza particolari interessi e senza futuro, credo sia doveroso specificare che oltre il 90% della lana che si utilizza in Italia arriva dall’Inghilterra e che in Italia per smaltire la lana della tosatura delle pecore bisogna pure pagare una tassa. Non sarebbe male (dico io) se si facessero meno laboratori e più Aziende riutilizzassero la roba che abbiamo già in casa nostra. Chiudiamo la carrellata sulla Fiera segnalando l’importante e coreografico stand della Rassegna dei Bovini di Razza Romagnola il quale, unito all’esposizione di tante altre razze di animali, hanno contribuito a mettere l’accento “agricolo” a questa interessante tre giorni di inizio estate.

Interessante la Rassegna dei Bovini di Razza Romagnola, con i commenti positivi di tutto l’indotto e quelli altalenanti di due tipologie di visitatori: gli ultra ottantenni a cui scendeva una lacrima di commozione, mentre regnava grande stupore tra i giovani abituati a vedere l’immagine del bovino sull’etichetta dell’hamburgher nel banco frigo del supermarket!

 

 

Da sin. Dott. Matteo Vasini Direttore ARAER, Dott. Alberto Minardi Presidente As. IRARA e il Giudice unico Giovanni Verlicchi, Perito Agrario ed esperto di Razza

 

 

Tanti gli allevatori premiati nelle varie categorie

 

Per avere più informazioni: http://www.asinoromagnolo.it/wordpress/

 

ARRIVIAMO A NOI

Ovvero all’Asino Romagnolo in tutte le sue sfaccettature, incluso l’attacco a redini lunghe con calessino o biroccino. I vecchi album di foto ingiallite dal tempo sono colme di immagini che raffigurano il buon asinello, grande e fidato lavoratore nelle campagne ed in tutti i luoghi, silenzioso e mai recalcitrante, affidabile e prezioso compagno di lavoro di donne anziane, senza il quale non potevano offrire nessun contributo alle famiglie patriarcali del tempo, dove dai 6 anni in su bisognava lavorare di buona lena almeno 10 ore al giorno. Da tempi lontani e sempre con grande passione, il Dott. Alberto Minardi coordina una Associazione “As. I.R.A.R.A “ che ha come scopo quello di valorizzare e fare conoscere l’Asino Romagnolo e conseguentemente gli allevatori e tutto il comparto che segue. In questo 2022 si è registrata una flessione naturale e scontata di tanti soggetti e anche i pochi esemplari che avevamo visto attaccati a redini lunghe non si sono presentati; pazienza, d’altronde per l’Asino Romagnolo come per tanti esseri umani sono tempi duri e risulta molto difficile riuscire a programmare attività con davanti un futuro.

 

Al centro il Sindaco di Imola, Dott. Marco Panieri alle premiazioni

 

Sempre emozionanti i momenti delle premiazioni: in primo piano Alberto Minardi e il Sindaco Marco Panieri che consegna l’ambito trofeo ricordo. Prima delle premiazioni applauditissimo il discorso dell’Assessore all’Agricoltura di Imola, Pierangelo Raffini

 

Un tuffo nel passato per capire meglio e spiegare che l’amico e appassionato della Razza Asino Romagnolo, Alberto Minardi se non ci fosse dovremmo inventarlo! Tenace ed instancabile coordinatore di tutte le manifestazioni con Asini Romagnoli che negli ultimi 20 anni si sono svolte in Emilia Romagna allo scopo di valorizzare questa bellissima e utilissima razza tipica della Romagna, non si è mai perso d’animo e con la solita grinta e determinazione che lo contraddistingue, non è mai mancato a nessun appuntamento importante, inclusa la Fiera Agricola di Imola.

Una storia fatta di lavoro e soddisfazioni quella del tipico Asino Romagnolo, che ebbe come fiore all’occhiello il tiro a quattro di Gianni Neri e Marta Nicoli, che nella foto sottostante vediamo con il sottoscritto a fianco di Gianni Neri nei preparativi prima di un matrimonio contadino.

 

Gianni Neri alle redini inquadra e sistema il tiro a quattro prima di una cerimonia nuziale in stile agricolo nel 2004

 

Alberto Minardi e Lino Zerbini durante un servizio televisivo a cura di Canale 5 una decina di anni fa

 

A Casola Valsenio (RA) in Calesse con la Dolce … Giorgia

 

Come avete potuto osservare non siamo riusciti a farvi vedere tutte le immagini a noi care, in particolare quelle legate alla trazione animale, conseguentemente dopo quasi tre anni di problematiche dovute alla pandemia, si spera che lentamente il mercato del bello e sano sport a redini lunghe del quale fa parte anche l’Asino Romagnolo riparta per il bene di tutti. Non tutti i mercati sono fermi, e in questi periodi di cornacchie ed avvoltoi che seminano pessimismo e terrore, abbiamo trovato una notizia che riguarda i nostri simpatici amici dalle orecchie lunghe e ve la proponiamo nel link sottostante con abbinata una foto recante il parere a caldo di un interessato!

Link:  https://blog.uomo-cavallo.it/la-globalizzazione-dellorrore-la-mattanza-degli-asinelli/

 

 

IL CAVALLO AGRICOLO ITALIANO  PRESENTE? NO!

Dobbiamo farcene una ragione, questa tremenda pandemia di Covid ha allungato i suoi tentacoli anche sul bel mondo del cavallo da lavoro in agricoltura che tanto felicemente avevamo decantato nell’articolo dell’edizione 2019, e purtroppo ad onor di cronaca siamo costretti a citare le zero presenze nel 2022.

 

Le antiche tradizioni dei mezzi di trasporto a trazione animale … un autentico flop!

 

I CALESSI, I BIROCCI E I CARRI AGRICOLI DI  Gian Paolo Calderoni

Nell’edizione del 2019 avevamo dato tanto spazio al sig. Gian Paolo Calderoni e alla sua rara e pregiata collezione di antichi rotabili a trazione animale che con tanto zelo e volontà faceva uscire dai suoi locali per esporli al pubblico nelle Fiere più importanti di Romagna. Nel caso della Fiera Agricola di Imola poi, per tante edizioni alcuni “legni” li attaccava alle stanghe con un robusto e fidato cavallo da tiro meritandosi applausi a scena aperta da tutto il pubblico presente. Questo 2022 ha visto l’esposizione di carri, calessi, birocci e antichi trattori sopra un bellissimo prato verde e ben rasato, davanti ad un ingresso principale della Fiera con centinaia di persone che li schivavano frettolosamente, come se quei “vecchi cadaveri” in legno e ferro stesi a terra, ricordo di immense fatiche e sofferenze, dessero fastidio. Non pare vero ma in due giorni di Fiera su tre, si sono viste solo tre/quattro persone fermarsi un attimo a guardare, e forse per merito di una gelateria che era poco distante e sulla traettoria dei rotabili.

 

L’Associazione Butteri “Fattoria di Pomone” saluta e ringrazia il pubblico prima di lasciare il ring

 

Un attacco che ai giorni nostri è difficilissimo da presentare a causa del progresso inarrestabile dei motori. Adesso che siamo arrivati sulla vetta del progresso a motore, direi che è l’ora di scendere a valle, piano piano a … trazione animale!

 

I CAVALLI, I CARRI E I BUOI MAREMMANI

A salvare e portare una boccata di ossigeno al mondo delle redini lunghe (si fa per dire) la coppia di buoi di razza maremmana dell’Associazione Butteri della Fattoria di Pomone, i quali, in collaborazione con la “Bardella Maremmana” e gli Allevatori della Razza Cavallo Maremmano in Romagna hanno saputo convogliare intorno al ring degli spettacoli, migliaia di spettatori attenti ed entusiasti.

 

Emozioni in puro stile Maremmano

 

 

POTEVA MANCARE IL CALESSINO CON IL PONY? NO!

Ringraziamo anche lui. I più piccoli hanno provato l’emozione di una passeggiata in calesse, beati loro! Per gli adulti e vaccinati resta un miraggio poter fare un giro in calesse con un cavallo vero: troppi nemici, troppi problemi e troppa gente che ci rema contro. Pazienza.

 

Il calessino con il Pony, appuntamento immancabile per mamme e bambini

 

Considerata la scarsità di attacchi a redini-lunghe prima di congedarci da voi, cari lettori, vogliamo spendere due parole sulla solita pubblicità sfrenata e irrispettosa delle Associazioni animaliste che ad ogni ripresa delle attività equestri non perdono occasione per infangare ed avvilire tutti gli appassionati onesti!  Ma fanno veramente paura e incutono terrore questi nostri cavalli che a scopi turistici muovono con calma e serenità il volano del turismo italiano?

Link:  https://www.lifegate.it/rapporto-zoomafia-2021-lav

Nell’ultimo dettagliato rapporto Zoomafia emerge che delinquenti turistici in carrozza non ce ne sono, in compenso ecco le classifiche dei più maltrattati: corse clandestine di cavalli, combattimenti tra animali e competizioni non autorizzate, traffico illegale e clandestino di cuccioli di cane e sempre per restare in tema con l’amico cane ecco un’altra informazione che riguarda il business legato alla gestione di canili “illegali” (strutture spesso sovraffollate e inadeguate sotto l’aspetto igienico sanitario e strutturale), così come il business sui randagi, che mantengono intatto il loro potenziale criminale garantendo agli sfruttatori introiti sicuri e cospicui grazie a convenzioni con le amministrazioni locali per la gestione dei canili. Nel 2020, e le stime si ritengono per difetto, sono stati sequestrati quattro canili che, complessivamente, contenevano oltre 1.100 cani; sette le persone denunciate a vario titolo. Dal 2004 al 2020 compreso, sono stati almeno 68 i canili sequestrati, con 8.013 cani e 200 gatti, e 92 le persone denunciate.

Ma è davvero così bravo, buono e fedele l’amico Fido?

Qualche tempo fa sul sito web di Bill Gates era uscita una particolare classifica sugli animali più pericolosi per l’uomo ed emerse che il Cane era al 4° posto con 17.400 persone uccise ogni anno! Purtroppo in un mondo tutto cuoricini e coccole (guai ormai a dire “attenti al cane” anche dopo reiterate aggressioni), l’unica voce fuori dal coro rimane quella del Codacons che ci ricorda come solo in Italia si registrano 70 mila aggressioni canine all’anno e come queste siano aumentate a dismisura da quando il Ministero della Salute ha eliminato qualsiasi obbligo per i proprietari: +10% in tre anni di attacchi con danni fisici gravi o mortali.

 

 

Anche ” l’Amnvi ” spesso richiama l’attenzione sul ripetersi di episodi, anche drammaticamente gravi, di aggressioni canine, spesso a danni di bambini. Secondo l’associazione dei veterinari le norme vigenti non risultano efficaci a prevenire (educazione/patentino) né a gestire il fenomeno (interventi sanitari e veterinari sulle persone e sui cani aggressori-aggrediti, tracciabilità dei casi, statistiche di monitoraggio, misure sanzionatorie).

https://www.quattrozampe.online/cani/curiosita/aggressioni-di-cani-alluomo-70-mila-casi-allanno/

http://www.bighunter.it/Cani/ArchivioNews/tabid/207/newsid729/25582/Default.aspx

 

Il punto di vista “etico” di CiroTroiano, Criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV: “La questione criminale entra fortemente in gioco in questo discorso. I crimini contro la natura e gli animali non solo mettono in pericolo la biodiversità e violano i diritti animali, ma hanno conseguenze negative anche sulla nostra vita e sul nostro modo di vivere. L’aggressione alla natura genera disumanità, anestetizza il sentimento di solidarietà intra ed extra-specifica, crea divari e discriminazioni, diffonde logiche di dominio; rende, in sintesi, l’uomo più tenebrosamente misero, oscurando la sua bellezza interiore e abituandolo alla bruttezza emotiva e all’antiestetica sociale”

 

 

Sono quelli della foto i pericolosi esseri umani che maltrattano i cavalli? A sentire Stampa, Web & Social si direbbe proprio di SI!

In più di una occasione ci eravamo chiesti: “Chi potrà mai essere che ci odia così tanto? Ma che male gli facciamo con i nostri buoni e bravi cavalli attaccati alle romantiche carrozze?”  …..

 

Con quasi 3.500 prodotti e un giro d’affari di 2,4 miliardi di euro, in crescita dell’1,2% annuo, il petfood per cani e gatti conquista sempre più spazio nei supermercati e ipermercati italiani, seguendo gli stessi valori-guida e trend emergenti del cibo destinato ai loro padroni. È quanto emerge dalle analisi dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy che nella sua decima edizione dedica un focus sul mercato dei prodotti degli animali domestici e sulla sua evoluzione, così com’è raccontata dai claim presenti sulle etichette dei prodotti. Per sfamare i nostri amici a quattro zampe nel 2021 in Italia sono stati spesi circa 2 miliardi e mezzo (fra acquisti nei supermercati e online) per un totale di 658 mila tonnellate di cibo.

Dal XIV Rapporto annuale Assalco – Zoomark: durante i lockdown del 2020 e 2021 sono stati molti gli Italiani a sentire la mancanza di un pet, e a procurarselo. Euromonitor ha stimato che in Italia vivano oggi oltre 62 milioni di animali d’affezione (erano 60 nel 2019), di cui quasi 30 milioni di pesci, più di 16 milioni di cani e gatti, circa 13 milioni di uccelli e oltre 3 milioni e mezzo tra piccoli mammiferi e rettili. Infatti, durante il periodo pandemico, il pet è stato per molti proprietari uno dei pochi soggetti – se non l’unico – con il quale avere un contatto “reale” in un contesto di relazioni prevalentemente virtuali. E chi non ne aveva uno lo ha adottato, forte anche del cambio di stile di vita (smart working) che ha liberato ampi tempi per dedicarsi ad esempio a un cane e alle sue esigenze.