Siamo piacevolmente soddisfatti di questa bella notizia che ci arriva da oltralpe e che segna in un certo qual modo una timida ripartenza di eventi importanti anche a livello europeo. Questi eventi interessano un settore specifico; quello dei cavalli da tiro pesante o, a detta di molti, cavalli “da lavoro”. Dopo anni di abbandono quasi totale (almeno da noi in Italia) essi stanno lentamente emergendo sulla scena sportiva dell’equitazione. Va detto e precisato che, a differenza del cavallo agonista il quale viene utilizzato solo in occasione di specifici eventi agonistici, nel piccolo mondo del cavallo tuttofare da tiro pesante, il cavallo insieme al suo proprietario hanno la possibilità di vivere una vita a tutto-tondo nel  corso dell’anno, essendo utilizzati nelle più svariate attività lavorative, anche giornaliere per chi vive in campagna, senza che questo precluda la partecipazione a svariate manifestazioni agonistiche legate alla disciplina degli attacchi.

LA STORIA DELLA CORSA – Una storia di Francia

Ieri…

 

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Storicamente la Route du Poisson fa riferimento al percorso effettuato dai commercianti di pesce (oggi “mareyeurs”, un tempo “chasse-marées”) i quali, sotto l’Antico Regime, trasportavano il pesce da Boulogne sur Mer a Parigi con carri trainati da cavalli. Questi attacchi, chiamati “ballon de marées”, percorrevano circa 300 km in meno di 24 ore per consegnare in boulevard Poissonnière e ai mercati generali il pesce ancora freschissimo. Il tragitto veniva percorso in tappe appoggiandosi alle stazioni di posta dove, ogni due ore, i cinque cavalli da tiro di razza Boulonnais venivano cambiati. Gli chasse-marées hanno percorso così la route du poisson a partire dal XIII secolo fino al 1848, quando arrivò la ferrovia.

 

…e oggi

 

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Ispirandosi alla storia dei mareyeurs che un tempo trasportavano il pesce con gli attacchi da Boulogne-sur-Mer a Parigi, la Route du Poisson è stata ideata nel 1991 per contribuire alla promozione dei cavalli da tiro. Fino al 2012 si è imposta come la più grande corsa europea di attacchi a tappe.

Dopo 9 anni di assenza, per il 30° anniversario dalla sua creazione, 20 squadre, 440 cavalli e 1.400 persone si ritroveranno a Touquet-Paris-Plage per poi partire da Boulogne-sur-Mer con la più mitica delle manifestazioni dedicate ai cavalli da tiro.

Il cavallo da tiro è una vera ricchezza socio-economica, emblema nel quale sono conglobate numerose tematiche. La Route du poisson ne costituisce la perfetta dimostrazione.

 

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Rilanciando questa mitica manifestazione gli organizzatori hanno come obbiettivo di:

  • Perpetrare un importante avvenimento sportivo
  • Promuovere i territori e la ruralità
  • Valorizzare il patrimonio, l’arte e la cultura
  • Difendere l’ecologia e l’energia animale
  • Accogliere la diversità e l’handicap
  • Incoraggiare il savoir-faire e trasmetterlo
  • Impegnarsi per il benessere animale

 

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PERPETRARE UN AVVENIMENTO SPORTIVO

Se la corsa a tappe tra Boulogne-sur-Mer si svolge in 24 ore, in omaggio all’epopea degli chasse-marées, la manifestazione si estende in realtà su 5 giorni. A margine e prima della corsa le squadre affronteranno infatti 7 prove cosiddette speciali al Touquet-Paris-Plage, e precisamente:

  • Una ripresa di dressage montato
  • Una prova di maneggevolezza alla voce
  • Una prova di disboscamento
  • Una prova coni con tiri a quattro
  • Una prova di trazione
  • Una prova di maneggevolezza urbana
  • Una prova di tiro della barca

 

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La corsa di 24 ore è una prova di resistenza e di regolarità: non si tratta di andare veloci né di arrivare primi, ma di arrivare nei tempi senza che i cavalli siano esausti.

Le prove speciali sono più sportive. Definite adeguandosi ai regolamento della FEI, hanno lo scopo di aggiungere dei criteri di valutazione delle squadre alla fine delle competizioni. Molto apprezzate dal grande pubblico, queste prove di maneggevolezza, di abilità o di forza vengono organizzate anche per valorizzare le attitudini dei cavalli da tiro. Plasmati dal loro territorio e il loro utilizzo ancestrale, i cavalli da tiro non presentano in effetti le stesse attitudini: a seconda della razza e quindi del loro territorio d’origine, si possono osservare differenze di taglia, di forza, di modello, di mantello … che sono altrettante pagine di storia da raccontare. Questa diversità costituisce la ricchezza del nostro patrimonio vivente e legittima la Route du Poisson che, ricordiamolo, ha come obbiettivo quello di sensibilizzare il grande pubblico sull’eccezionale potenziale dei cavalli da tiro.

 

PROMUOVERE I TERRITORI E LA RURALITA’

 

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300 km da percorrere tra Boulogne e Parigi, seguendo le strade dipartimentali, sentieri con dislivelli e percorsi in foresta, il tutto al ritmo del passo dei cavalli. Se la Route du poisson è un avvenimento sportivo, è forse anche e soprattutto un elogio alla lentezza e un’ode alla ruralità. Come le maglie di un’invisibile catena, i cavalli e gli attacchi collegano i territori e gli uomini: 2 regioni, 3 dipartimenti, 100 città e villaggi attraversati e tanti spettatori venuti da vicino e da lontano per assistere all’evento.

Un evento festoso che si prepara per mesi, viene atteso per ore e resta ancorato nella memoria per anni. Un evento popolare che mette in luce numerosi territori: quelli attraversati dal tragitto ma anche i territori rappresentati dalle squadre provenienti dalla Francia, dalla Svizzera e dal Belgio. Un evento partecipato che è l’occasione per organizzare diverse animazioni che coinvolgono gli abitanti e le associazioni locali.

Gli attacchi attraversano 100 città e villaggi, dove ai concorrenti e al pubblico viene riservata un’accoglienza festosa. Decorazioni, punti ristoro, animazioni … ogni comune potrà organizzarsi a piacere. Per promuovere al meglio l’identità dei territori attraversati, le due località di partenza e di arrivo sono immaginate e organizzate come una vera e propria vetrina delle conoscenze, dei produttori e degli attori regionali.

 

VALORIZZARE IL PATRIMONIO, LE ARTI E LA CULTURA

 

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La Route du poisson non è solo una questione equina. Si tratta anche di una storia di uomini e di territori, che ricorda il posto occupato dai cavalli un tempo nella nostra quotidianità e le condizioni che, non tanto tempo fa, permettevano ai parigini e più generalmente a tutti gli abitanti che non vivevano sulla costa, di consumare i prodotti del mare. Questa storia è inevitabilmente legata alle tradizioni locali, al patrimonio costruitosi come testimone della vita quotidiana e al patrimonio vivente, plasmato dalla storia locale. Tutto viene messo in atto affinché, al di là dell’evento sportivo, la Route du poisson testimoni anche un passato molto ricco di patrimonio e di cultura. L’associazione spera così di far registrare la Route du poisson come patrimonio immateriale. Il tragitto della Route passerà quindi per luoghi emblematici del patrimonio regionale per mettere in luce la ricchezza, la storia e l’identità dei territori. Nelle 20 città che segnano le 20 tappe della route, gli spettatori avranno occasione di interfacciarsi con le squadre. Il capitale di simpatia offerto dal cavallo da tiro facilita questi incontri e avvicina gli uomini.

Inconsciamente i cavalli rifletteranno un’immagine positiva della ruralità e dei territori, avvicinando ciasuno alle proprie radici. Susciteranno lo scambio e la voglia di riscoprire il patrimonio e la cultura dei nostri territori. Per facilitare la scoperta del patrimonio locale, un “percorso patrimonio” inviterà il pubblico su luoghi storici e insoliti, vicini al tracciato della corsa o in legame diretto con la sua storia e le sue tradizioni. Questo percorso proporrà anche al pubblico di soggiornare in questi luoghi carichi di storia o di vivervi delle esperienze eccezionali.

 

DIFENDERE L’ECOLOGIA E LA FORZA-CAVALLO

 

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Compagni di vita e di lavoro, i cavalli hanno accompagnato lo sviluppo agricolo e industriale fino alla fine della seconda guerra mondiale. Con la successiva concorrenza da parte della trazione automobilistica e la meccanizzazione, il cavallo attaccato è progressivamente scomparso dalle città e dalle campagna. Nel 1970 i cavalli da tiro formavano solo una minoranza del contingente equino francese. Inesorabilmente, in appena 25 anni, hanno visto il loro numero dividersi per 6. La scomparsa dei cavalli da tiro, come quella di numerose razze locali e dell’allevamento estensivo in generale, è inquietante per la sopravvivenza della nostra biodiversità. L’attività di pascolo ha da sempre forgiato il paesaggio, ha contribuito al suo mantenimento e ha favorito lo sviluppo di un ecosistema favorevole ai piccoli animali e ai vegetali. La meccanizzazione e la corsa alla produttività hanno arrestato il corso di virtuose pratiche secolari, provocando le derive e i danni che si constatano oggi.

Alcuni appassionati visionari tentano da una ventina di anni di reintrodurre la trazione animale in generale e la trazione equina in particolare, ma se le mentalità evolvono, il cammino è ancora lungo. Tuttavia, se la forza-cavallo non è in sé moderna, i attrezzi utilizzati oggi lo sono e permettono di rispondere alle attuali esigenze agricole, ambientali, sociali e persino economiche. Perché la forza-cavallo non è inquinante ei si rinnova, preserva la qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo. Sperimentata da secoli, la trazione animale è una reale alternativa alla nostra dipendenza dall’energia fossile: offre una risposta adeguata agli agricoltori  rispettosi di una produzione pulita e ragionata  e genera lavoro; rappresenta infine e soprattutto un generatore di legami sociali. Optare per la trazione animale produce una scelta ragionata bella e buona, con larga sperimentazione. La trazione animale permette di rispettare in gran parte gli impegni presi nel quadro del protocollo de Kyoto (1997) e del patto per l’ambiente del 2007. Il cavallo da tiro è un lavoratore coraggioso, efficace e rispettoso dell’ambiente, un mediatore popolare che genera legami sociali. Convinta del suo potenziale, l’associazione intende diffondere la conoscenza delle numerose ricchezze rappresentate dalla trazione animale.

 

ACCOGLIERE LA DIVERSITA’ E L’HANDICAP

 

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A partire dalla seconda edizione della Route du poisson, ha preso il via nella corsa accanto alle altre e con le stesse condizioni anche una squadra composta di persone in situazione di handicap. Per più di 15 anni questa squadre – battezzata Hardis mareyeurs (gli arditi mareyeurs) – ha partecipato alla Route, infondendo tutta la sua energia e veicolando formidabili valori di tolleranza, integrazione e rispetto. “Arditi” perché avevano dato prova della loro determinazione, ma anche della loro audacia, e “mareyeurs” perché si trattava di rendere omaggio agli chasse-marées che per quasi cinque secoli avevano acquistato, trasportato e venduto il pesce. Negli anni lo spirito e i valori di questa squadra ormai mitica sono rimasti ancorati nella memoria e negli archivi della Route du poisson. La rinascita della Route non poteva dunque fare a meno di loro.

Gli Hardis mareyeurs saranno dunque nuovamente sulla linea di partenza, incoraggiati dall’organizzazione che intende mantenere i suoi valori di tolleranza e di rispetto, ma anche promuovere la mediazione equina presso le persone in difficoltà; che siano portatrici di un handicap fisico o sensoriale, di un handicap o di una malattia mentale, che soffrano di una marginalizzazione sociale legata a dei problemi comportamentali o di dipendenze, che siano in sedia a rotelle, in fallimento scolastico o in periodo probatorio… Per gli Hardis mareyeurs il progetto della Route du poisson è un progetto collettivo globale a lungo termine il cui obiettivo è quello di partecipare alla Route du poisson ma il cui oggetto principare è soprattutto e prima di tutto il progetto di ciascuno in vista della partecipazione alla Route. Un progetto pedagogico che offre nuovi campi d’azione e apre nuove prospettive. Un progetto federatore, che riunisce dei bambini e degli adulti di orizzonti medico-sociali e geografici molto differenti. Un progetto sociale che intende ridare progressivamente un senso a delle vite in difficoltà. Un progetto umano, nel quale solo il cavallo può essere contemporaneamente il motore e il mediatore. Nelle varie edizioni gli Hardis mareyeurs hanno tessuto il filo rosso di una Route che vuole essere decisamente umana e solidale, e della quale sono ormai gli ambasciatori. Ecco perché, al di là dell’evento, l’Associazione si augura veramente di rendere la loro presenza perenne in seno alla Route. E’ stata creata dunque una commissione che comprende dei professionisti dei cavalli e dell’handicap in ambienti medico-sociali: essa permette di garantire una realizzazione coerente e coordinata delle diverse azioni svolte in favore dell’handicap, delle diversità e dell’esclusione.

 

INCORAGGIARE IL SAVOIR-FAIRE E TRASMETTERLO

 

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La Route du poisson sarà l’occasione di metter in luce presso il grande pubblico e quindi presso i giovani i numerosi mestieri dimenticati. Una bella opportunità di rivalorizzare le filiere agricole in generale, marittime ed equestri in particolare; un’occasione anche di trasmettere la passione e il savoir-faire coinvolgendo le nuove generazioni. Ha quindi preso forma la collaborazione  con licei professionali agricoli e marittimi, con scuole specializzate come la SAcuola nazionale veterinaria di Alfort (ENVA), specializzato in ambito equino. Una parte dei 6.000 volontari necessari all’organizzazione della Route verranno da queste associazioni. Le città di partenza e di arrivo saranno d’altronde animate e costruite sotto forma di villaggi per la scoperta e la promozione dei mestieri, dei prodotti e delle abilità legate alla Route: quelli del mare, ma anche, ovviamente, quelli legati agli equidi e alla loro utilizzazione (allevatori, maniscalchi, palafrenieri, cocchieri, viticoltori, ecc.). Seguendo questa filosofia di trasmissione e di formazione, l’Associazione ha fatto in modo di contornarsi dei “vecchi” della Route, di persone con esperienza nell’organizzazione di eventi equestri, ma anche di giovani imprenditori. Un modo di trasmettere con benevolenza la storia della Route, di creare solide relazioni di fiducia per l’avvenire ma anche e soprattutto di sostenere a suo modo le piccole imprese in questo periodo di crisi economica.

 

GARANTIRE IL BENESSERE ANIMALE

 

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Non si può immaginare la Route du poisson senza rivolgere una particolare attenzione ai cavalli, questi nobili compagni della strada millenaria dell’uomo. L’Associazione desidera difendere il benessere animale e dimostrare che il lavoro del cavallo, il rispetto e la salute non sono incompatibili, anzi è tutto il contrario. Lungo tutta la manifestazione c’è una continua vigilanza delle cure rivolte ai cavalli. A questo scopo è stata creata una specifica commissione dedicata al benessere animale e composta da professionisti. La sua missione è quella di stabilire le condizioni dei luoghi e proporre delle azioni volte al miglioramento dell’accoglienza e della partecipazione dell’insieme dei cavalli. La lotta contro il doping è parte integrante della sorveglianza del benessere dei cavalli.

L’Associazione intende d’altronde seguire e valorizzare la Carta Nazionale per il benessere equino basata sulle cinque libertà individuali degli animali, determinate dall’Organizzazione mondiale della salute degli animali; queste dovranno obbligatoriamente essere rispettate da tutti i concorrenti:

  • assenza di fame, sete e malnutrizione
  • assenza di paura e angoscia
  • assenza di stress fisico e termico
  • assenza di dolore, lesioni e malattie
  • possibilità per l’animale di esprimere comportamenti normali per la sua specie.

L’Associazione poggia su tre leve primordiali del benessere equino:

  • la formazione e la sensibilizzazione dei professionisti
  • la lotta determinata contro qualsiasi forma di brutalità nei riguardi dei cavalli
  • la corretta regolazione dell’equipaggiamento utilizzato in gara.

L’Associazione vuole circondarsi di organizzazioni serie che lottano per il benessere animale al fine di controllare l’insieme delle disposizioni messe in atto, di aiutare al miglioramento e portare un messaggio innovativo e determinante presso i professionisti della filiera equina che desiderano partecipare alla Route du poisson.

 

 

Le prove speciali

 

A Touquet – Paris – Plage

Se la corsa a tappe si svolge da Boulogne a Parigi in 24 ore, in omaggio all’epopea degli chasse-marées, la manifestazione si estende su 5 giorni.

A margine e prima della corsa, le squadre si affronteranno infatti su 7 prove cosiddette speciali al Touquet-Paris-Plage. Le prove speciali della Route du poisson hanno lo scopo di aggiungere criteri di valutazione alla fine della competizione. Molto apprezzate dal grande pubblico, vengono organizzate anche per valorizzare le attitudini dei cavalli da tiro.

 

Prova n. 1 (21/09) – Dressage montato con musica

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Il cavallo montato presenta una sequenza di figure libere ed imposte, tra cui il salto di due ostacoli, su sottofondo musicale libero, in un tempo accordato di 5 minuti. In questa prova vengono valutati la polivalenza e la qualità del lavoro del cavallo.

 

Prova n. 2 (22/09) – Prova alla voce in singolo

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Attaccato ad una leggera slitta, il cavallo deve effettuare un percorso e attraversare una serie di porte con precisione, guidato unicamente dalla voce del suo guidatore. Questa prova si indirizza principalmente ai cavalli da disboscamento, abituati a lavorare nella tranquillità del fitto bosco. Implica dunque la massima discrezione da parte degli spettatori ai quali verrà chiesto di rispettare il silenzio e l’immobilità.

 

Prova n. 3 (22/09) – Disboscamento in singolo

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Questa prova intende riprodurre il lavoro del disboscamento col cavallo. Nei boschi difficilmente accessibili ai mezzi motorizzati, il cavallo resta il mezzo più efficace, il più ecologico ed il più economico per portare fuori i tronchi che sono stati abbattuti e convogliarli fino alle vie carrozzabili. Sono diverse le difficoltà che possono presentarsi al conduttore e al suo cavallo. Durante la prova verranno messi alla prova attraverso una serie di difficoltà tipiche del lavoro di disboscamento la complicità, l’intesa e la precisione nello sforzo.

 

Prova n. 4 (23/09) – Maneggevolezza a quattro cavalli

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Quattro cavalli attaccati ad una carrozza detta “da presentazione” dovranno effettuare un percorso costituito da un insieme di birilli sormontati da una pallina che non devono far cadere. Questa prova ricalca quella organizzata alla FEI ma con velocità adattate ai cavalli da tiro.

 

Prova n. 5 (23/09) – Tiro in pariglia

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Due cavalli vengono attaccati ad una slitta sulla quale salgono durante le fermate progressivamente delle persone. A pieno carico la trazione è nell’ordine degli 800 kg. Durante i primi tre arresti, ogni volta salgono obbligatoriamente due persone. E’ al 4° e ultimo arresto che verrà regolato il peso in modo da corrispondere allo sforzo massimo previsto: sarà allora che il guidatore che sceglierà il numero di persone che saliranno sulla slitta in base alla sua stima di quanto i suoi cavalli sono in grado di tirare per raggiungere la linea di arrivo. I concorrenti che portano a termine il percorso beneficiano di un bonus di punti. Vari errori vengono penalizzati, come il rovesciamento delle porte, l’arresto intempestivo, ecc.

 

Prova n. 6 (24/09) – Maneggevolezza urbana in pariglia

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Questa prova intende valorizzare l’attività cosiddetta di “cavallo da utilità”. In ambiente urbano e di periferia urbana i cavalli vengono sempre più frequentemente usati per compiti diversi come il trasporto degli scolari, la raccolta dei rifiuti (cartone, vetro, alberi di Natale, ecc.), per la manutenzione e l’innaffiatura degli spazi verdi, la manutenzione delle spiagge, ecc. La prova presenta una serie di difficoltà che ci si può trovare a dover affrontare durante questi lavori di utilità (rumori diversi ed improvvisi, un bambino con un pallone che sorgono dal nulla lungo la strada) e dimostrano l’abilità dei conducenti che intendono dedicarsi alla professione.

 

Prova n. 7 (24/09) – Tiro della barca in pariglia

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Prova mitica della Route du poisson che consiste nel trainare sulla sabbia della spiaggia di Boulogne-sur-Mer un “flobart” (barca da pesca tradizionale) per una distanza di 125 metri, in linea retta, al passo regolare e senza arresti. In questa prova lo sforzo di trazione è calibrato sui 550 kg;  la classifica viene stilata valutando il risultato oggettivo e il modo in cui viene raggiunto.

 

Le prove speciali sono sportive; definite adeguandosi al regolamento della FEI, hanno come scopo quello di aggiungere dei criteri per valutare le squadre alla fine della competizione.

Molto apprezzate dal grande pubblico, queste prove di maneggevolezza, di abilità o di forza sono anche organizzate per valorizzare le attitudini dei cavalli da tiro.

 

Le squadre dell’edizione 2022

Quindici squadre partecipano alla competizione. Le squadre sono composte da 8-11 pariglie di cavalli da tiro e da 50-70 persone. Sotto la direzione di un Capitano, esse comprendono un guidatore e un groom per ogni pariglia di cavalli, ma anche un maniscalco e un veterinario e tutto uno staff tecnico (autisti, cuochi, aiutanti ecc.) per assicurare il benessere dei cavalli e dell’intera squadra durante tutta la settimana.

 

 

Ci sono 3 tipi di squadre:

  • le squadre di razza dove l’80% dei cavalli appartiene esclusivamente ad uno dei libri genealogici elencati nel regolamento e il restante 20% ha almeno il 50% di appartenenza allo stesso libro genealogico. Queste squadre valorizzano soprattutto le qualità di una razza.
  • le squadre del territorio, legate ad un territorio che valorizzano soprattutto le ricchezze di quel territorio
  • le squadre miste, composte intorno ad un tema completamente differente. Tra queste si distingue quella degli Hardis mareyeurs, composta di persone in situazione di handicap o di diversità, raggruppate intorno al cavallo.

 

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 Ringraziamo il sito ufficiale della “Route du Poisson” per averci gentilmente concesso l’autorizzazione alla traduzione dei testi e alla loro pubblicazione sulla nostra rivista online unitamente all’uso delle immagini tratte dallo stesso. Per ulteriori dettagli visitate il sito

 

Come siamo messi in Italia con i Cavalli da Tiro Pesante Rapido?

 Sinceramente non abbiamo grosse notizie in merito; causa Covid, anemie infettive e mancanza di informazioni certificate e realistiche, il quadro della situazione è alquanto nebuloso. Riguardo ad una eventuale partecipazione di una squadra italiana all’importante evento sopra descritto, possiamo riportare un’intervista con scambio di idee risalenti a un paio di anni fa, con il Dott. Giuseppe Pigozzi, Direttore di ANACAITPR, attualmente l’unica Associazione che si occupa di cavalli da Tiro Pesante Rapido della quale si hanno notizie ufficiali (non immagini vaghe e notizie frammentarie dai social). Nel corso di quella intervista a margine di una manifestazione di morfologia di settore, venne alla luce la motivazione più importante che bloccava tutto il comparto, cioè che un eventuale Team Italia doveva disporre di almeno 20/30 cavalli ottimamente allenati, e non solo al normale traino ma anche a specifiche discipline a redini lunghe. Per tutto il resto, finanziamenti inclusi, non sarebbe stato un problema. Concludiamo annotando la solita lezione o insegnamento che ci arriva da oltre frontiera (ci siamo abituati da anni) e cerchiamo con la solita dose di ottimismo che ci accompagna di andare avanti.

W i Cavalli da Tiro Pesante Rapido Italiani!