Attacchi ai Pratoni del Vivaro: si entra nel vivo

Benvenuti ai Pratoni del Vivaro, Comune di Rocca di Papa
Si è concluso domenica 22 maggio 2022 il tanto atteso Test Event ai Pratoni del Vivaro inteso per mettere a punto tutta l’organizzazione per i prossimi Campionati del Mondo di Tiri a Quattro che si svolgeranno qui nella seconda metà di settembre.
Contrariamente ai Mondiali, questo concorso internazionale era aperto a tutte le categorie, Singoli, Pariglie e Tiri a Quattro, sia cavalli che pony ed era affiancato da un concorso nazionale per gli aspiranti alla partecipazione ai Campionati Europei per Giovani Guidatori.

Le (non tanto) dolci colline dei Pratoni del Vivaro, uno spettacolo a perdita d’occhio
Nonostante l’ampio spettro di categorie offerte, alla fine il numero dei partenti ha fatto registrare 28 concorrenti in tutto di cui 9 stranieri, con solo 6 tiri a quattro rispetto alla cinquantina che sono attesi per l’evento clou di settembre. In campo in questa categoria solo un italiano, Luca Cassottana, che per la terza volta quest’anno è stato vittima di un destino avverso. Dopo aver effettuato una buona prova di dressage che lo vedeva al terzo posto dietro al francese Benjamin Aillaud e all’ungherese Jozsef Dobrovitz Junior, con un ottimo punteggio di 54,11 che gli avrebbe garantito un risultato valido ai fini della prima qualificazione, Cassottana si è tenuto molto sulla difensiva nel percorso di maratona, ben sapendo che in questa prova e nella successiva l’unico paletto era quello di portarle a termine con qualsiasi punteggio. Ecco quindi il motivo dell’ultimo posto nella prova di campagna dove peraltro il francese vincitore del dressage doveva arrendersi ad uno sfortunato ribaltamento. Infatti, terminato il passaggio nell’ultima porta del primo ostacolo e dirigendosi con impeto verso l’uscita, Aillaud urtava un palo e la carrozza perdeva l’equilibrio; un vero peccato tanto più che nella successiva prova coni avrebbe messo a segno un magnifico percorso con un solo abbattimento, al pari del vincitore della gara coni, il connazionale Anthony Horde che si aggiudicava così il primo posto nella classifica finale davanti rispettivamente a Dobrovitz figlio e Dobrovitz padre. Altrettanto sfortunato nell’ultima prova anche il nostro Cassottana a cui si rompeva il gancio di un bilancino di volata e, non avendo a corredo nessun ausilio di emergenza per tentare di riparare il danno e portare a termine il percorso ad ogni costo, doveva ahimè rassegnarsi al ritiro, facendo sfumare la qualificazione.

Luca Cassottana, unico concorrente italiano in gara nella categoria Tiri a Quattro, alle prese con uno dei due ostacoli d’acqua
L’altra categoria con un numero accettabile di partenti è stata quella delle pariglie (9 in tutto), dove il nostro Jozsef Dibak, con cavalli di sette anni nuovi all’agonismo, metteva a segno un secondo posto in dressage con uno strabiliante punteggio di 47,01 dietro all’americana Misdee Wrigley-Miller che avrebbe dovuto partecipare con il tiro a quattro ma, a causa di un inconveniente ad un paio dei suoi cavalli durante il viaggio, aveva chiesto di poter far parte della categoria pariglie. Dibak rinsaldava la sua posizione predominante con un 4° posto in maratona e la vittoria nei coni, tanto da poter salire sul gradino più alto del podio della categoria, davanti a Giorgio Proietti che aveva messo a segno una magnifica vittoria in maratona ed era primo nella classifica provvisoria prima dei coni ma nell’ultima prova aveva totalizzato un po’ troppe penalità, perdendo la supremazia ma spuntandola comunque sulla diretta inseguitrice americana che terminava terza. Buone in generale le prove degli altri concorrenti italiani, da Alessandro Formia a Ivano Bavaresco, da Ugo Cei a Francesco Aletti Montano.

Jozsef Dibak, vincitore della categoria Pariglie (© Massimo Argenziano)

Giorgio Proietti, vincitore della maratona, cat. Pariglie
Questo 2022 è anche l‘anno dei Mondiali Singoli e ci si sarebbe aspettati una più massiccia partecipazione. Invece hanno risposto all’appello solo Gabriele Grasso, in Europa per la stagione agonistica con il suo datore di lavoro l’americano Chester Weber che generosamente gli affida spesso un suo cavallo per le manifestazioni internazionali e Cristiano Cividini con due diversi cavalli. A Grasso vanno i complimenti per aver messo a segno un primo posto in tutte e tre le prove, risultando vincitore della categoria, mentre Cividini incontrava alcune difficoltà soprattutto con il cavallo lusitano, dovute ad un problema meccanico della carrozza da maratona che lo costringeva al ritiro al primo ostacolo della maratona. Obiettivo qualifica messo a segno invece con il cavallo KWPN Kareltje, di proprietà di una driver americana, anche se con un punteggio finale deludente rispetto a quello di Gabriele per evidenti problemi sia in maratona, soprattutto negli ostacoli con l’acqua, sia nei coni, dove la presenza in campo di irsuti cavallini di legno presi a prestito dal completo montato ha creato a lui – come d’altronde a tutti i cavalli della sua razza – una tendenza alla difesa che al nostro portacolori è costata 5 punti di penalità. Un atteggiamento di questo cavallo mai riscontrato prima, quindi probabilmente un fatto temporaneo.

Gabriele Grasso, concorrente italiano da tempo residente negli USA e facente parte del Team Weber, vincitore della categoria Singoli 3* (© Massimo Argenziano)
Nella categoria Singoli 2*, benché entrambi già detentori della qualifica di Atleti 3* per aver concorso in numerosi CAI ma evidentemente non alla ricerca di una qualificazione per questi Mondiali, Mirko Cassotti, con un cavallo intero ancora in crescita agonistica e con qualche problema da risolvere, e Matteo Crimella, ai nastri di partenza con un nuovo cavallo.

Nella categoria CAI 2* si è classificato 1° Mirko Cassotti (in alto) davanti a Matteo Crimella (in basso) (© Massimo Argenziano)
Nel complesso molto dignitose le prestazioni dei sette giovanissimi ottenute nel concorso nazionale per giovani guidatori, suddivisi in 4 categorie, a cui ha fatto sicuramente bene mettersi in gioco in un contesto da Mondiali, anche se atleticamente i pony di queste categorie sono poco allenati a sforzi fisici così intensi.
Abbiamo chiesto al tecnico dell’Emilia-Romagna Ivano Cavina, che ha portato in gara Anita Salghini (Children) e Gaia Casadio (U25 Pony Singoli), cosa ne pensa di questa esperienza. Ecco il suo racconto.
“Sono molto soddisfatto delle prestazioni fornite dalle mie allieve, segno che abbiamo fatto un buon lavoro di preparazione. Infatti entrambe avevano partecipato allo stage tenuto la settimana scorsa dal tecnico Johann Weitlaner che ha fornito validi consigli per risolvere alcune problematiche relative alle andature e all’ottenimento del corretto atteggiamento dei pony e il risultato si è visto soprattutto nel dressage. Purtroppo per quanto riguarda la maratona nei normali concorsi in calendario in Italia le caratteristiche tecniche sono decisamente meno impegnative e questo è stato per loro il debutto ad alto livello in un contesto fatto di salite e discese a tratti molto ripide, in ostacoli molto lunghi, due dei quali con acqua (e nel secondo l’acqua era veramente alta!) e con tutta un’organizzazione da capogiro. Infatti nella prova coni è venuto fuori tutto l’accumulo di stress dei giorni precedenti e un percorso che non era tra i più difficili e dove solitamente le due ragazze non avrebbero abbattuto più di una o al massimo due palline, ha messo a dura prova la loro tenuta psicologica che ce la stanno mettendo tutta ma si sono trovate a fronteggiare una situazione a loro pressoché sconosciuta. Quando mai avevano dovuto partecipare a vari briefing, quando mai erano state circondate da stuoli di steward che controllavano anche l’aria che respiravano, quando mai avevano fatto la ricognizione dei percorsi fianco a fianco con i mostri sacri del circuito internazionale di più alto livello? Tutto questo ha un prezzo. In conclusione però una trasferta molto positiva per la crescita agonistica delle giovani speranze”.

In alto le due rappresentanti dell’Emilia-Romagna (da sin.) Anita Salghini, cat. Children, e Gaia Casadio, cat. U25 Pony Singoli; in basso la piemontese Emily Pecollo, vincitrice della cat. Children
L’unica altra nuova leva, la piemontese Emily Pecollo, seguita nella preparazione da Michele Gullace, nonostante fosse alla guida del pony più piccolo presente ai Pratoni, si è comportata egregiamente, persino nell’impegnativo percorso di maratona, vincendo la categoria Children grazie soprattutto ai buoni risultati ottenuti proprio in maratona e nei coni.
Tutti gli altri concorrenti del CAN avevano invece già esperienza internazionale avendo partecipato a precedenti Campionati Europei per Giovani Guidatori.

Giorgia Brillantino, unico percorso netto nel tempo della giornata: un bel record!
Da notare che Giorgia Brillantino, vincitrice nella categoria U25 Cavalli davanti ad Andrea Pili – con un ritorno ai campi di gara inaspettatamente alla guida di un cavallo di nonno Tameni per indisponibilità del suo pony Darwina – è riuscita a terminare l’unico percorso netto della giornata nella prova coni, sia nazionale che internazionale: brava Giorgia!
Per la categoria Junior Pony Singoli, Giulia Ranzetti Bricchetti si è imposta su Alessandro Bonetti grazie unicamente ad un dressage che l’ha vista prevalere nelle valutazioni di oltre 20 punti e che il giovane inseguitore, nonostante la vittoria sia nella prova di maratona che nei coni non è riuscito a recuperare.

Giulia Ranzetti Bricchetti, vincitrice della categoria Junior Pony Singoli
Tutti hanno ancora una volta confermato che i Pratoni del Vivaro sono una location veramente unica in Italia, almeno per gli Attacchi.
Venendo alla gara in sé, molto opportuno questo concorso di prova che ha messo in luce alcuni aspetti critici a cui porre rimedio per i Mondiali. Innanzitutto il fondo dei campi prova, infestati di talpe – ma queste recano danni contenuti – e oggetto malauguratamente durante la notte delle razzie da parte dei cinghiali, che dissodano il terreno preparato con cura il giorno prima. Per questo inconveniente si procederà, con il consenso dell’Ente Parco, a recintare l’area in modo da tenere alla larga i fastidiosi incursori. D’altra parte i concorrenti stranieri interpellati si sono sbilanciati affermando che situazioni critiche si sono verificate anche in altre location sede di campionati senza che ciò abbia creato un inserimento nella lista nera.

Il completamento dei campi di gara per dressage, coni e maratona sono ormai in dirittura d’arrivo anche per i Campionati del Mondo di settembre (© Massimo Argenziano)
Molto bello, da sempre, il campo Posillipo destinato al dressage. Un po’ meno felice la decisione, nella maratona, di ammucchiare tutta una serie di punti nevralgici in un’area piuttosto circoscritta, quando a disposizione ci sono campi infiniti. Infatti la partenza della Fase A, il riscaldamento di 20 minuti in campo, la sosta veterinaria di 5 minuti, i 2 minuti dedicati all’ostacolo di prova e la partenza della Fase B erano tutti concentrati in poco spazio. Se a questo si aggiunge che nelle immediate adiacenze erano presenti 2 Passaggi Obbligati e che il tutto era esattamente nella traiettoria di una ripida e lunga discesa effettuata a velocità sostenuta, possiamo solo essere contenti che i freni abbiano funzionato a dovere! E’ auspicabile che a questo proposito per i Mondiali ci sia un ripensamento, anche perché la presenza di quasi il doppio di concorrenti risulterebbe inevitabilmente in un ancora maggiore ingorgo. Peccato comunque che anche ai Mondiali la Fase A sia in campo recintato, secondo le moderne tendenze: proprio sui Colli Romani, dove lo spazio non manca ed è coreograficamente insuperabile, sarebbe stata una bella passeggiata per tutti e avrebbe fatto la differenza tra cavalli più o meno allenati per un top event. Nei tre precedenti mondiali disputati in questa location, tutti avevano molto apprezzato il tragitto in campagna.

Alcuni degli ostacoli materialmente costruiti dal nostro Gabriele Panier Suffat, assistente al Costruttore di Percorso tedesco Josef Middendorf
Qualche perplessità si è avuta per l’inizio della Fase B, con una ripida salita che ha fatto storcere il naso a tanti. Per questo è stata previsto per chi non avesse voluto affrontarla un tracciato alternativo a scelta alla base della collina, più lungo di circa 250 m, senza tuttavia che fosse ritoccato il tempo accordato. Tanto rumore per nulla: l’unico pony belga in gara nell’internazionale, un Haflinger, ha fatto tutta la sua salita al galoppo ed è arrivato al traguardo senza apparente affaticamento. Ovviamente per i giovani questa seconda opzione, fortemente caldeggiata dal trainer nazionale Cividini, è stata adottata da tutti i concorrenti con un opportuno ricalcolo dei tempi.
Un ulteriore sconcerto ha presentato l’introduzione da quest’anno dei cosiddetti “ostacoli mobili pesanti”, che vengono saldamente ancorati al terreno tramite placche di ferro e lunghi picchetti. Abituati come sono i concorrenti a rispettare poco i pali solitamente infissi nel terreno per oltre 1,60 m e quindi inamovibili, il fatto di doverli affrontare con maggiore riguardo li spiazza un po’. E’ stato tuttavia fatto presente che anche la larghezza delle porte è stata aumentata di conseguenza, dai 2,5m degli ostacoli fissi ai 3,5m di quelli mobili pesanti. Questo richiederà ovviamente cavalli meglio lavorati e il maggiore rispetto dei pali gioverà anche al loro benessere, cosa da non sottovalutare. Per questo concorso gli ostacoli preparati erano 3 con pali fissi ed 1 mobile pesante oltre ai due nell’acqua, per un totale di 6. Per i Mondiali a questi andranno ad aggiungersi 1 fisso e 1 mobile pesante, quindi 8 in tutto.

Una parte dello staff composto dai Giudici agli ostacoli e dai militari di supporto: (da sin.) Sara Bombelli, Doriana Mino, Francesca Grosso e Virginia Sategna
Qualche mugugno si è avuto per l’impossibilità, dettata dalla regolamentazione del Parco che ne vieta l’accesso a chiunque, di effettuare la ricognizione del percorso di maratona con relativi ostacoli usando le biciclette. Una volta accertato tuttavia che questi mezzi potevano essere posteggiati a poca distanza dagli ostacoli, il dissenso è presto rientrato. D’altra parte la stessa sorte era capitata una settimana prima nel concorso internazionale di completo montato con distanze ben più lunghe e nessuno aveva avuto da ridire.
Qui, nella maratona, è stato sperimentato con grande successo anche il coordinamento centrale della sicurezza e della logistica a cui facevano capo lo staff medico, lo staff veterinario e il gruppo di manutenzione degli ostacoli che aveva posizionato ad ogni singolo ostacolo un gazebo con infermieri della Croce Rossa e un veterinario per il primo soccorso, ben istruito sull’eventuale impiego dei telini per occultare al pubblico i cavalli incidentati. Sufficiente in questo frangente ma sicuramente non per un Mondiale la consistenza numerica del gruppo di manovalanza. Inoltre una maggiore disponibilità di ripari dal sole sferzante di un’estate mediterranea anticipata e qualche sedia aggiuntiva per commissari agli ostacoli, personale medico, veterinario e di supporto, in parte militare, sarebbe stata molto gradita.

(in alto) Al centro l’Assistente CdP FEI Gabriele Panier Suffat con le sue aiutanti in campo coni (da sin.) Doriana Mino, Virginia Sategna, Sara Bombelli e Francesca Grosso. Al centro (a sin. in senso orario) R. Morat, Matilde Boscarelli (in affiancamento come steward), V. Sategna, S. Bombelli, D. Mino e Gabriele Muratori (in affiancamento come steward). Al centro a sin. lo steward Walter Mileto. In basso, in seconda fila, la giudice danese Pia Skar, R. Morat, lo Chef de Piste tedesco Josef Middendorf con il suo Assistente Gabriele Panier Suffat
Molto ampio lo spazio riservato ai box con tutti i servizi, docce per i cavalli efficienti e un impianto elettrico che ha retto per tutta la durata del concorso. Anche i servizi igienici, sui quali in passato tanti avevano avuto da ridire, sono stati ben gestiti sia come collocazione nelle diverse aree che come pulizia.
Il catering, adeguato a questo livello di concorso, è stato più che consono e apprezzato da tutti, con specialità romane secondo la buona nomea della cucina casalinga tradizionale. Per i Mondiali ci sarà ovviamente un servizio totalmente nuovo, in linea con il prestigio dell’evento.
Ottima l’organizzazione guidata da mani esperte di chi sa esattamente a cosa va incontro. Infatti Giuseppe Della Chiesa, Show Director che era già presente al Mondiale Tiri a Quattro dei WEG 1998, ha dimostrato di avere la situazione saldamente in pugno e di saper guidare un’impresa tutt’altro che semplice.

La mascotte dei Campionati del Mondo di Tiri a Quattro 2022 vi dà appuntamento qui a settembre. Non mancate! (© Massimo Argenziano)
Per le foto professionali si ringrazia Massimo Argenziano, fotografo ufficiale della manifestazione, che ha scattato tante altre bellissime immagini e può essere contattato tramite il sito www.massimoargenziano.it oppure direttamente al link https://gallery.massimoargenziano.it/drivingpratonidelvivaro2022/. Sua anche l’immagine in evidenza che ritrae il francese Anthony Hordé, vincitore della categoria Tiri a Quattro, che è venuto ai Pratoni del Vivaro per un assaggio di Mondiale!