Fine settimana “al completo”: a Padova ma anche oltre confine
La stagione agonistica sta entrando nel vivo e già nel weekend dopo Pasqua riparte in Italia il carosello dei concorsi completi, dopo l’annullamento di quello previsto in Toscana a metà marzo per un numero troppo esiguo di iscrizioni.
Ecco quindi che la cinquantina di iscritti al concorso presso l’Ippodromo v.s. Breda “le Padovanelle” di Padova può dirsi a ragion veduta un successo basato sull’attrattiva di una location ormai accreditata da precedenti appuntamenti come idonea allo svolgimento di gare assai impegnative. E, come era prevedibile, il concorso è stato di pieno gradimento da parte di tutti, atleti e addetti ai lavori.
L’evento è stato pianificato e preparato fin nei minimi particolari dall’instancabile Enrico Tortella (affiancato a tratti da Alessandro Calzavara e Paolo Stecca) che si è persino accollato la costruzione, su direttive dello chef de piste ufficiale Gabriele Panier Suffat, di due nuovi ostacoli, molto coreografici e particolarmente solidi nonostante si tratti del tipo “mobile pesante”, peraltro previsto espressamente dal nuovo regolamento FEI. Questa pare essere in ogni caso l’attuale tendenza, tanto che persino alcuni degli ostacoli previsti per il test event e poi per il campionato del mondo ai Pratoni del Vivaro seguono questo nuovo trend. Per il concorso di Padova sono stati inoltre ampliati i due ostacoli in legno già esistenti integrati da quello tipico in plastica multicolore usato per i derby indoor: in tutto cinque ostacoli che si sono rivelati non solo adatti alla location, ma anche competitivi al punto giusto per il primo completo della stagione.
Nonostante le previsioni meteo poco incoraggianti, il tempo non ha voluto infierire troppo sull’entusiasmo dei concorrenti e si è limitato ad una leggera pioggerellina nella giornata della maratona, quando in pratica dà meno fastidio. Questo ha dato modo di constatare che il terreno regge bene al passaggio di zoccoli e ruote e potrebbe anche essere adatto a un concorso più impegnativo (internazionale?) operando pochi miglioramenti.
Quattro i giudici nel dressage, abbastanza allineati nei giudizi, e un altro dislocato alla prova coni, dove peraltro è richiesta una tempestività d’azione ed una lucidità mentale ben solide per districarsi nel susseguirsi di categorie che si intersecano perché fortemente condizionate dal frequente uso della stessa carrozza da parte di più concorrenti.
I concorrenti ai nastri di partenza erano 37 nel completo, valido anche quale Campionato Veneto 2022, e 12 nella combinata, per un totale di 49. Si sarebbe superata la soglia dei 50 se non fosse stato per la sfortuna di due concorrenti già presenti in loco che hanno dovuto rinunciare alla partecipazione per forte malessere proprio o dei familiari. Se a questi aggiungiamo che tre assidui driver erano impegnati in concorsi all’estero e nonostante si noti purtroppo già da qualche tempo la disaffezione di alcuni giovani assai promettenti, possiamo concludere che il settore in generale sta reggendo a dispetto delle difficoltà che questo 2022 non è ancora riuscito a superare. Tra i giovani ci sono alcune figure desiderose di mettersi in gioco ma andrebbero forse seguiti più assiduamente, creando non solo un forte spirito di gruppo ma soprattutto le giuste motivazioni con precisi obbiettivi e un programma in grado di raggiungerli.
Se la maggior parte degli atleti proveniva dalla vicina Lombardia, è doveroso fare un elogio alla compagine pugliese che ha affrontato una trasferta molto più lunga di quella, ad esempio, dalla Toscana, dove l’agonismo sembra non decollare. Molto apprezzata anche la presenza di un gruppetto di atleti provenienti dall’Emilia Romagna, dove l’impegno profuso dal Comitato Regionale sembra aver prodotto un certo numero di agonisti appassionati.
Padova ha visto l’esordio delle nuove disposizioni imposte dal regolamento FEI tra cui spiccano l’adozione per tutte le categorie presenti del rettangolo cosiddetto “piccolo”, ovvero di 40x80m, oltre alla nuova configurazione del percorso di maratona, con il controllo veterinario prima della partenza, il riscaldamento in campo, la disponibilità di un ostacolo di prova prima della fase B e il campo riservato per il defaticamento finale. Per i concorrenti ciò non ha comportato sconvolgimenti epocali ma per gli addetti ai lavori è stato un importante banco di prova a livello organizzativo. Soddisfatti gli ufficiali di gara e prezioso il lavoro dello staff di supporto tecnico rappresentato dai volontari dell’Associazione AFAC (Associazione Friulana Appassionati Carrozze) sia lungo il percorso che negli ostacoli fissi. Questo ha permesso anche di mettere in evidenza che alcune norme previste a livello internazionale andrebbero necessariamente modificate in sede di stesura del regolamento italiano riallineandole alla nostra realtà nazionale.
Se nella prova di dressage, a detta del Presidente di Giuria, Roland Morat, tutti hanno dimostrato di essere sufficientemente ben preparati per il proprio livello di patente, nella maratona si è vista in alcuni casi ancora la necessità di rinforzare l’allenamento dei cavalli, cosa d’altra parte plausibile, dopo la lunga sosta invernale. I 5 ostacoli sono stati volutamente predisposti in maniera tale da richiedere percorrenze più lunghe proprio per testare la condizione fisica dei cavalli ma anche la tenuta psichica dei driver. In quanto alla prova coni, percorso misto con tratti tecnici ed altri scorrevoli, con tutte le insidie di un percorso all’altezza di un concorso nazionale. Il noto driver olandese di livello mondiale Rudolf Pestman, che negli album fotografici non passa inosservato in quanto attacca sempre cavalli pezzati ed è diventato recentemente il nuovo trainer di Mirko Cassotti, ha espresso i suoi complimenti al costruttore di percorso per la configurazione del tracciato coni, ben più competitivo rispetto a quelli solitamente previsti nei concorsi nazionali nel suo paese. Ciononostante i driver si sono destreggiati bene e, più della caduta di palline, hanno dovuto registrare penalità per superamento del tempo accordato.
Da notare la presenza del veterinario di squadra, dott. Giacomo Botticini, incaricato dalla FISE di verificare i cavalli/pony di interesse federale, che tuttavia si è prestato volentieri a controllare anche gli altri, cosa risultata molto gradita ai concorrenti.
In conclusione un’atmosfera serena e un concorso molto godibile, che ha visto la Presidente del Comitato FISE Veneto, Clara Campese, presenziare alle premiazioni di domenica, alla conclusione della terza prova. Ecco qui il suo commento a caldo:
“E’ per me molto semplice esprimere grande soddisfazione per la manifestazione che si è svolta presso l’ippodromo Breda di Padova.
Quando si lavora con persone estremamente serie e competenti, che oltretutto ben interpretano con il loro impegno lo spirito di squadra, tutto diviene più armonico e preciso.
Il Dipartimento Attacchi Veneto capitanato da Enrico, da sempre si è distinto per capacità organizzative e di coordinamento straordinarie, e ha saputo mantenere nel tempo uno standard qualitativo che trova la chiave del suo successo anche in un atteggiamento sempre pro-attivo e non polemico di fronte a difficoltà ed imprevisti che fanno inevitabilmente parte del gioco. Con loro si ha sempre la garanzia che lo Sport riceva un adeguato supporto e un doveroso servizio, si lavora davvero con il cuore per questa disciplina in particolare.
Ho visto numerosi partecipanti gareggiare , in un clima disteso, soprattutto in una location perfetta per i Cavalli e per la scuderizzazione, oltre ad essere rispondente alle esigenze pratiche degli atleti e della logistica in senso lato.”
link al video pubblicato da FISE Veneto
Si ringraziano per le foto Valeria Nicolis e Matteo Pavani
Le foto di Valeria le troverete sulla pagina facebook di “Attacchi FISE Veneto” mentre noi sulla pagina di “Carrozze & Cavalli” pubblichiamo integralmente l’album di Matteo che segue assiduamente il figliolo Gianluigi nelle gare e ci regala i suoi interessanti scatti
Classifiche del Campionato Veneto
In Repubblica Ceca la sfortuna si accanisce
Dopo l’esperienza di Exloo/Ned, i nostri due portacolori Luca Cassottana e Ugo Cei si sono rimessi in viaggio verso l’est europeo alla volta di Kladruby nad Labem, il primo alla ricerca della prima qualifica per i Mondiali di Tiri a Quattro 2022 e il secondo per avere una conferma del risultato positivo ottenuto con la sua pariglia in Olanda. Purtroppo il diavolo ci ha messo lo zampino e ha voluto che entrambi fossero eliminati in maratona, il primo per ribaltamento e il secondo per errore di percorso.
Peccato perché Luca Cassottana, nonostante uno dei cavalli del dressage non avesse passato la prima ispezione e avesse quindi dovuto essere sostituito con il quinto cavallo riservato normalmente a maratona e coni, era riuscito a mettere a segno nella prima prova un risultato valido ai fini della qualifica. Nei coni poi si era comportato molto bene: i cavalli, non abituati a passare su un ponte, elemento che da noi non è mai disponibile, hanno guardato un po’ ma poi non hanno esitato a salirvi e alla fine hanno fatto cadere una sola pallina rimanendo nel tempo accordato. Nella maratona, pur puntando sulla sicurezza piuttosto che sul risultato, visto che per la qualifica è sufficiente portarla a termine senza eliminazione, squalifica o ritiro, la cosa non ha funzionato come auspicato e all’ultimo ostacolo, il 7°, è successo proprio quello che non doveva succedere. Il nostro driver sentiva i cavalli perfettamente in mano ed è entrato nell’ostacolo con disinvoltura, optando per una traiettoria zigzagante ma purtroppo ha urtato pesantemente un palo e la carrozza si è ribaltata. Nessuna conseguenza per guidatore e cavalli che si sono immediatamente fermati, ma ormai il danno era fatto. Una vera disdetta, perché il Delegato Tecnico, l’austriaco Kurt Seidl ha riferito che Cassottana aveva guidato veramente bene e lo stesso driver ammette di essersi molto divertito in quel concorso, proprio perché si sentiva in perfetta sintonia con il suo team.
In quanto ad Ugo Cei, tutte le prove eseguite bene, nel suo standard, con i cavalli sempre agli ordini. Ottimo il risultato del dressage, con 56,49 penalità che lo vedevano 5° su 15 concorrenti. Una pallina e qualche penalità sul tempo nella prova coni e una maratona ben guidata ma … la sfortuna era dietro l’angolo: ha mancato il primo passaggio obbligato della Fase A e quindi tutti i risultati sono stati vanificati.
Ora il prossimo appuntamento per entrambi è per il Test Event ai Pratoni del Vivaro in maggio, dove il buon rodaggio in questi due concorsi e l’esperienza raccolta dovrebbero mettere al sicuro da ulteriori errori evitabili. Dato che un solo risultato qualificante per Cassottana non sarà sufficiente, il suo calendario personale prevede la partecipazione ai CAI di Altenfelden/Aut e Beekbergen/Ned.
Classifiche finali del CAI di Kladruby
In Francia l’Italia dei giovanissimi vola alto
E’ Bice Castelli la driver di categoria Children che ha messo a segno un bellissimo risultato nel Concorso Internazionale di Sélestat/Fra, dove si è classificata seconda.
Bice già conosceva questa location per avervi disputato l’anno scorso il Campionato Europeo per Giovani Guidatori, in una categoria che vedeva ai nastri di partenza ben 30 concorrenti e il suo obiettivo di quest’anno era quello di puntare ad un risultato in linea con il grande impegno profuso. Nel gennaio dell’anno scorso infatti il suo pony da salto era stato riaddestrato per gli attacchi e solo cinque mesi dopo aveva partecipato all’Europeo dimostrando comunque di avere le caratteristiche per poter ancora crescere molto a livello agonistico. A tale scopo papà Stefano, guidatore di tiri a quattro cavalli a lungo appoggiato alla scuderia del tedesco Georg von Stein, aveva deciso di affidare la preparazione della talentuosa figlia alla guida esperta della giovane campionessa olandese Rodinde Rutjens, che può fregiarsi di aver vinto già due medaglie d’oro agli ultimi due Mondiali Pony nella categoria pariglie e figlia dell’altrettanto famoso driver Riny Rutiens, vincitore di una medaglia d’oro e una d’argento a titolo individuale ai Campionati del Mondo di Pariglie Cavalli. A tale scopo papà Stefano è riuscito ad ottenere dalla scuola di Bice un patto sportivo per permettere alla giovane driver alla vigilia dell’esame di terza media di coordinare gli impegni scolastici con le frequenti assenze per la preparazione agonistica, a cominciare dai mesi di dicembre e gennaio scorsi trascorsi in Olanda, dove peraltro è scuderizzato un secondo pony di sua proprietà di 4 anni in addestramento. Con Valenzo de Chandieu Bice aveva partecipato poche settimane fa, sempre supportata da Rodinde, ad un concorso nazionale in Olanda nella categoria pony singoli, con guidatori sia senior che junior, classificandosi settima su 18 concorrenti. Recentemente tutto il periodo delle vacanze pasquali è stato dedicato al training presso le scuderie Rutjens in preparazione per la trasferta in Francia che ha dimostrato la validità del lavoro svolto. C’è da notare che a casa Bice guida regolarmente anche una pariglia di pony ancora molto giovani, previsti per futuri impieghi, raccogliendo così esperienze a tutto campo. Ovviamente è un grosso impegno che coinvolge tutta la famiglia ma le premesse per una consistente crescita sportiva sembrano esserci tutte.
Riguardo al concorso di Sélestat in sé, Bice ha vinto il dressage con quasi 4 punti di vantaggio sulla diretta inseguitrice, riportando un risultato eclatante: 54.40 penalità, dove tutti e cinque i giudici l’hanno vista prima. Qualche difficoltà in più nella maratona ma solo in termini di velocità perché la guida nei cinque ostacoli è stata perfetta e molto rispettosa degli elementi rovesciabili, dove il focus si è concentrato sul benessere del pony, visto che la combinazione del terreno reso pesante della pioggia e dei tanti dislivelli mettevano a dura prova la resistenza di Valenzo ad inizio stagione. Ben diverso era stato il percorso nel concorso nazionale olandese, dove ovviamente il terreno rispecchia le morfologia piatta del paese. Anche il terreno della prova coni a Sélestat era particolarmente pesante ma la nostra driver è riuscita a mettere a segno un bel percorso netto nel tempo, esattamente come la vincitrice del concorso, la tedesca Audrey Bannert, seconda nel dressage dietro a Bice ma poi prima in maratona.
Bice fa parte di quella ahimé ancora esigua schiera di giovani driver decisamente motivati, dai quali ci si aspettano grandi soddisfazioni in campo internazionale e chissà che il loro esempio non riesca ad invogliare altri potenziali campioni (e le loro famiglie!) a perseguire un cammino impegnativo ma di grande soddisfazione, forse più che in ogni altra disciplina equestre dove la possibilità di emergere tra centinaia o forse migliaia di atleti rampanti.
Classifiche finali CAI di Sélestat