Partenza alla grande per la Fiera Campionaria di Lonigo edizione n. 536

Edizione n. 536: la Fiera di Lonigo non si ferma e … neppure i cavalli!
In questo 2022 qui alla Fiera di Lonigo abbiamo trovato un nutrito gruppo di giornalisti, storici e fotoreporter che ci hanno dato manforte nella cronaca di questo importante evento, e noi della Redazione di Carrozze&Cavalli non possiamo fare altro che ringraziare l’affascinante presentatrice itinerante VANNA VIGOLO che ha illustrato al pubblico passo passo, la cronaca degli accadimenti, il Sig. ANTONIO TOGNON per la sua cronaca e le belle fotografie, e il Dott. ANTONIO FRAZZA per le sue interessanti note storiche su Lonigo.

Il Sindaco di Lonigo Pierluigi Giacomello con le Autorità procede ai tanti tagli del nastro per inaugurare i vari padiglioni espositivi della Fiera

Il Sindaco di Lonigo Pierluigi Giacomello preceduto dalla presentatrice Vanna Vigolo che illustra al grande pubblico le varie fasi delle inaugurazioni
Lonigo, 26 marzo 2022 – La Fiera
Partenza alla grande per la Fiera Campionaria di Lonigo edizione n. 536
A cura di Antonio Tognon
Dopo 2 anni di fermo imposto dalla pandemia, ritorna più vigorosa che mai nella sua data storica del 25 marzo. Un ritorno con lo stesso entusiasmo da parte degli operatori dei vari settori e da parte dei visitatori che si sono riversati nelle vie cittadine e in particolare nell’area dell’ippodromo, con grande affluenza. La grande sfilata dell’inaugurazione è stata accompagnata, come da tradizione, da un paio di carrozze d’epoca trainate da pariglie di maestosi cavalli lipizzani che hanno accompagnato il corteo fino all’ippodromo percorrendo i vari tratti dell’anello con ai lati gli espositori mettendo in risalto il binomio Cavallo-Macchina ed evidenziando il repentino cambiamento della tecnologia che ha visto il tramonto del cavallo come forza lavoro in aiuto dell’operatore nell’agricoltura e nel trasporto.

Trattori a benzina e diesel contro cavalli a fieno ed erba medica: come finirà questa “guerra silenziosa” che si sta combattendo?

Samuele Boaretti e Nadia Brescianini

Al centro l’ex Sindaco di Lonigo Giuseppe Boschetto insieme all’Assessore Peter Hubl, in rappresentanza di Abensberg, cittadina tedesca gemellata con Lonigo

Bruno Favaretto e Tiziano Druso, al timone due cavalli Lipizzani grigi
La piacevole novità della giornata ci è arrivata dalla brava presentatrice Vanna Vigolo, esperta speaker e giornalista televisiva la quale, microfono alla mano, ha illustrato al grande pubblico tutte le fasi più salienti e particolari dell’inaugurazione. A prendere per primo la parola il sindaco di Lonigo Pierluigi Giacomello soddisfatto per il ritorno a pieno titolo della Fiera, congratulatosi per la presenza delle numerose autorità. Non ha nascosto la sua preoccupazione per i gravi eventi riguardanti il conflitto Russia – Ucraina e in forma di solidarietà con il popolo ucraino ha voluto essere accompagnato, nei vari tagli del nastro, dal bambino Igor Petrenko profugo ed ospitato con la sua famiglia in un appartamento del comune. Molti i sindaci presenti nell’area del Basso Vicentino, mentre a rappresentare la Regione Veneto erano presenti Roberto Ciambetti. Roberto Marcato, Milena Cecchetto, Mara Bizzotto, Giacomo Possamai, Cristina Guarda e Marco Zecchinato.

Insieme al Dott. Frazza vediamo il Presidente della sezione Alpini ANA di Lonigo Sergio Portinari, responsabile dello stand degli Alpini
Sono intervenuti, inoltre, l’assessore Peter Hubl in rappresentanza di Abensberg, cittadina tedesca gemellata con Lonigo, il capitano Joseph Art in rappresentanza delle forze USA di stanza a Vicenza e rappresentanti delle associazioni dei commercianti e dell’agricoltura. Dopo la benedizione del parroco di Lonigo don Roberto Castegnaro si è proceduto al taglio del nastro per la visita degli stand espositivi sotto i tendoni con il corteo della autorità precedute dalla musica della Filarmonica di Lonigo guidata dal maestro Bruno Brunelli.
Un posto di prestigio è stato riservato all’area riguardante il settore vitivinicolo con un apposito stand e l’esposizione di numerose macchine per la coltivazione della vite e la produzione del vino. Possiamo senz’altro ritenere che la Fiera è ritornata con il fragore di sempre, complice anche il bel tempo il quale, oltre al periodo dei giorni di Fiera, ha aiutato notevolmente anche i preparativi dei giorni precedenti.
Si auspica che gli organizzatori della Fiera non dimentichino la tradizione che lega la città di Lonigo con il cavallo e che si ripristinino, come un tempo, manifestazioni in cui il cavallo torni ad essere l’emblema della storia ultracentenaria che ha sempre legato la città di Lonigo con la presenza del cavallo.
Antonio Tognon

Negli ultimi anni siamo abituati alle “esasperazioni” di tutto e su tutti, manteniamo la calma e vedrete che ci si troverà d’accordo su tutto proponendo la classica … via di mezzo!
Grazie per l’appunto che Antonio Tognon ha rivolto agli organizzatori della Fiera di Lonigo a favore del cavallo da lavoro che silenziosamente si sta facendo strada in tante realtà agricole. Noi ne parliamo da anni e speriamo che il prossimo anno la Fiera guardi … avanti e proponga al pubblico le nuove frontiere dell’agricoltura, naturalmente a trazione-animale!
https://www.carrozzecavalli.net/2018/06/agricoltura-turismo-e-cultura-alla-folaga-rossa-di-verona/

Il Monumento al cavallo da lavoro “Pojan” oggi , 2022, in Piazza 4 Novembre a Lonigo

Alle volte il passato ritorna … anche sotto forma di una “vecchia” cartolina in bianco e nero

La giornalista Vanna Vigolo ha chiesto al Dott. Antonio Frazza qualche nota storica curiosa di questa Fiera, anticamente riservata solo ai cavalli
LA FIERA CAVALLI DI LONIGO
A cura del Dott. Antonio Frazza
L’origine della Fiera di Lonigo si perde nei secoli ma, secondo la tradizione, essa viene fatta coincidere con l’anno 1486, nel quale avvenne il noto miracolo della Madonna effigiata in una “edicola votiva” esistente lungo la strada che dalla città porta a S.Bonifacio e che vide protagonisti tre commercianti di stoffe di ritorno dal mecato annuale leoniceno. All’epoca, a Lonigo si tenevano tre manifestazioni fieristiche, dette “della Madonna”, e si svolgevano il 25 di luglio, il 15 agosto e l’8 settembre. Con il passare degli anni le tre Fiere furono, per esigenze commerciali, concentrate in una, quella del 25 marzo, che secondo la cristianità è il giorno dedicato all’Annunciazione di Maria Vergine. Essa mantenne comunque la denominazione di Fiera della Madonna unita, a partire dal primo ‘800, a quella di Fiera di Cavalli, in quanto in tale secolo il cavallo si stava imponendo quale animale principe dei mercati della nostra area e soprattutto quello leoniceno. Con l’avvento della dominazione austriaca, la Fiera di Cavalli di Lonigo si sviluppò a tal punto, che nel 1843 il Commissario Distrettuale portò a sei giornate la durata della Fiera.
All’espansione della Fiera fece eco un notevole realizzarsi di importanti iniziative quali: la costruzione dell’Ippodromo, del Duomo, del Teatro, l’ampliamento dell’Ospedale, la sistemazione urbanistica della Città, la costruzione di significative strutture ricettive, nonché la nascita di enti e associazioni a carattere culturale, sociale ed economico. La fama e l’importanza della nostra Fiera di Cavalli varcarono ben presto i confini regionali e nazionali, tanto che le presenze equine in Fiera raggiunsero il numero di alcune migliaia ed erano provenienti da tutta Europa; erano cavalli da lavoro, da corsa, da carne ed idonei ad impieghi militari. I cavalli vicentini e veneti presenti in Fiera erano, all’inizio dell’Ottocento, in numero esiguo, anche se anticamente il Veneto era serbatoio pregiato di cavalli veloci e nevrili, da utilizzare in guerra e nelle corse dei circhi, fin dall’età preromana.
Verso la metà del XIX secolo nascono alcune associazioni per il miglioramento delle razze equine, anche nel Veneto, su ispirazione di appassionati e illuminati allevatori; in particolare a Vicenza, nel 1863, sorge la “Società Ippica Vicentina per la propagazione e il miglioramento della specie del Cavallo”. L’articolato dello Statuto societario prevedeva l’acquisto di sei stalloni: uno inglese, uno di mezzo sangue arabo, uno friulano, un quarto napoletano, un quinto inglese ed uno svizzero. Considerato che oltre alle importanti Fiere di Padova e Rovigo, all’epoca, vi era quella in rapido sviluppo di Lonigo ed anche quelle di Cittadella, Montagnana e del Zocco si può affermare che, accanto alle stazioni pubbliche di monta equina, funzionavano in maggior numero quelle private di proprietà, ovviamente, dei più illustri casati berici come i Martinati, i Repetta, i Chiericati, i Breganze ed i Poiana. Per conseguenza logica ecco affermarsi nel territorio le più importanti razze equine come la Manfredi, Repetta, Pojana, Sangiantofetti, Martinato, Breganzato, ecc.
Nel 1861 lo storico vicentino Fedele Lampertico scriveva: “Più non possiamo menar vanto di quelle celebri razze di cavalli, dette Polesane perché vendute per lo più al mercato del Polesine delle quali anche i Principi ambivano rifornire le loro scuderie; i cavalli di lusso ci vengono tutti da fuori…“
Al riguardo si ricorda che nel XVI secolo, l’Arciduca Carlo di Stiria iniziò la selezione del cavallo Lipizzano con un nucleo di fattrici italiane provenienti da Verona, Rovigo ed Aquileia. Gli autori del tempo di queste statistiche (J. Cabianca e F. Lampertico) citano anche una statistica ufficiale governativa dove rilevano che nel mandamento di Lonigo esistessero 3 stalloni, 294 cavalle, 503 cavalli, 73 puledri e 118 fra muli e bardotti.

Dalla Rivista “Il Trottatore” del 1896
Sull’esempio di Vicenza, in cui prima delle corse al trotto, organizzate dalla Società Berga, si correva il Palio nella Festività del Corpus Domini e prima ancora, la Corsa delle Slitte e Carnevale, anche la città di Lonigo, nel settembre del 1868 ebbe la “Società delle Corse di Cavalli in Lonigo” fondata dai soci promotori: Maffei, Chiampan, Pomello, Rosa, Marini, Golin, Dalla Torre e Donati. Come a Lonigo, sorsero società simili anche in altre cittadine veneta, come a Cittadella ed a Montagnana. Quindi, l’apporto di nuovo sangue, la crescita della passione per le corse, con la parallela nascita di apposite società ippiche, aumentò l’importanza della Fiera di Cavalli di Lonigo. Notevole, come si può immaginare era anche l’indotto, sia in termini di presenza di altre specie di animali come asini, bovini, suini, ovini e caprini, che di attrezzature agricole, del terziario e da diporto, come carri, carretti, calessi, carrozze, aratri, falciatrici, botti, torchi ecc.
L’importanza della Fiera di Cavalli, come consegnataci dal passato, è durata fino ai primi anni successivi alla seconda guerra mondiale, quando il cavallo, elemento cardine della nostra cultura veneta e leonicena ha ceduto il passo inesorabilmente al cavallo-vapore.
(Dott. Antonio Frazza)

Una bella, dolce e profumata iniziativa, a fin di bene. Complimenti

Antonio Frazza “paracadutato” per un attimo tra gli amici della “Folgore”.: (da sinistra) – Peruzzo Vittorio (fiduciario Nucleo Anpd’i di Arcugnano), – Pasqualin Mariano (presidente sez. Anpd’i sez. Berica di Lonigo) – Frazza Antonio – Saggiorato Dino (vice presidente sez. Anpd’i Berica di Lonigo) – Colpo Silvano (fiduciario Nucleo Anpd’i Basso Vicentino) Nota: Anpd’i (Associazione Nazionale Paracadutisti D’Italia) L’associazione “Folgore” si trovava presso lo stand degli Alpini per partecipare all’inaugurazione della Fiera perchè invitata dalla Sez. ANA di Lonigo con la quale esiste una stretta collaborazione

Samuele Boaretti il “Cocchiere per eccellenza”, presente da anni all’inaugurazione della Fiera Campionaria con l’originale “Landau” di fine ‘800 rifinito elegantemente in paglia di Vienna e due stupendi esemplari di cavalli Lipizzani grigi

Non è mancato il grande pubblico premiato dalla bella giornata di sole

Vi ringrazio per l’attenzione e spero di non avervi annoiato (Vanna Vigolo)