Mariangela Beverina, giudice al concorso internazionale di Caravino (foto di E. Ferrari)

 

Mariangela Beverina: oggi tutti la conoscono perché fino all’ultimo ha calcato i campi di gara nei concorsi di attacchi, sempre molto professionale, forte di un’esperienza che pochi, anzi pochissimi possono vantare, e forse nessuno al par suo in ambito agonistico. Non è un caso, perché Mariangela – o Marisa, come il suo entourage era solito chiamarla – è cresciuta a latte e carrozze, e questo forse è sconosciuto ai più.

 

Il buon giorno si vede dal mattino: la piccola Mariangela con il fratellino Alessandro vogliono esperimentare fin dalla più tenera età cosa sono questi famosi “attacchi” (archivio di famiglia)

 

Sono trascorsi pochi anni ma ormai i pony – e più tardi i cavalli – entrano a far parte del DNA di Mariangela e Alessandro (archivio di famiglia)

 

Figlia d’arte, eredita dal padre una passione che viene da lontano, quando papà Beverina è tra i primi ad importare dalla Gran Bretagna i pony Shetland, che poi attacca, anche in tiro a quattro, nelle principali sfilate e manifestazioni equestri, molto prima che in Italia nascesse il Gruppo Italiano Attacchi, del quale Mariangela entrerà a far parte fin dai primi albori. Lei stessa, giovanissima, si presenta spesso in maniera impeccabile nelle sfilate: allora lo sport della tradizione non era ancora nato ma il settore era più che mai vivo e fatto di persone per le quali lo stile, quello autentico, non aveva segreti.

 

Papà Beverina sfila a Piazza di Siena in occasione del CHIO, in alto nel 1955 con un tiro a quattro di pony Shetland da lui importati e in basso nel 1963 con un pony Hackney (archivio di famiglia)

 

Come abbiamo detto, il Gruppo Italiano Attacchi viene fondato nel 1974 ma Francesco Ajosa ricorda ancora l’inizio dell’attività agonistica di Mariangela, quando a Montelibretti, nei primi anni ’70, affrontava la maratona con un vecchio carretto del fieno che i freni a disco non sapeva neppure cosa fossero. Qualche anno dopo si ripresenta in gara, questa volta con una carrozza da maratona avuta in prestito da Carlo Mascheroni, un veicolo moderno per quei tempi, ma che con le attuali tecnologie non ha nulla a che vedere.

 

In alto Mariangela Beverina con un pony Hackney attaccato ad un Tilbury alla Fiera di Verona del 1979, con al fianco un groom d’eccezione: un giovane Carlo Mascheroni. In basso Mariangela con una pariglia di quattro cavalli grigi facenti parte di un tiro a quattro affidato in altra occasione alla guida esperta di Albert Moyersoen (archivio di famiglia)

 

Da allora il coinvolgimento nell’attività degli attacchi non si è più arrestata. Ha militato nel Gruppo Italiano Attacchi fino alla fine del 1999, facendo parte anche del Consiglio Direttivo, negli anni in cui l’associazione gestiva in toto lo sport su delega della FISE fino a quando nel 2000 il settore passava definitivamente sotto la conduzione diretta della Federazione. Ecco allora che Mariangela ricopre per molti anni la carica di referente per gli attacchi della regione Piemonte, fino a raggiungere incarichi di assoluto primo piano nella gerarchia federale, entrando a far parte, insieme ad Adolfo Paul Gross e Giuseppe Del Grande, del Dipartimento Attacchi. Sono quelli gli anni in cui la disciplina, grazie alla passione del capo dipartimento che però molto contava sulla lunga esperienza di Mariangela e sulle doti diplomatiche di Del Grande, fioriva al punto da vedere la presenza, in una storica Coppa delle Regioni a Punta Ala, di ben oltre 100 attacchi, fatto mai più verificatosi. E’ stato quello il periodo più felice dello sport, dove a dettar legge era la passione comune e la capacità, attraverso la professionalità e la lungimiranza, di tenere diritta la barra del timone. La stessa situazione positiva si ripeté in seguito con il Dipartimento Attacchi retto da Antonio Broglia, sempre affiancato da Mariangela e Peppino che, per pura coincidenza, hanno dovuto tutti e tre soccombere allo stesso male che ha colpito lo stesso organo.

 

Mariangela Beverina, figura costante e competente sui campi di gara. A sinistra mentre premia Angelo Bianchi

 

Intrapresa la carriera di Giudice di Attacchi, prima nazionale poi internazionale, Mariangela ha fatto parte di talmente tante giurie di concorso che enumerarle sarebbe impossibile. La sua presenza era una costante sia nei Campionati Italiani che nei concorsi qualificanti per i Campionati FEI, fino a crearsi quella buona nomea che l’ha portata a giudicare varie volte in Danimarca e in altri paesi europei, con un’ultima presenza a Stadl Paura, in Austria, lo scorso settembre, quando la lotta contro il male si faceva già pressante.

Mariangela ha inoltre guidato varie volte le rappresentative italiane ai Campionati del Mondo in qualità di Capo Equipe, sempre sicura della propria competenza, non dando mai adito a diatribe o scorrettezze che potessero nuocere alla squadra da lei capitanata.

 

Mariangela Beverina nei panni di Capo Equipe, in alto ai Mondiali Pariglie di Warka/Pol del 2007 e in basso ai Mondiali Singoli di Lezirias/Por del 2012

 

Sempre in un’ottica internazionale ha contribuito attivamente all’organizzazione sia dei Campionati del Mondo di Tiri a Quattro nel 1998, che alle due edizioni dei Mondiali Singoli nel 2006 e nel 2010, tutti e tre ai Pratoni del Vivaro, facendo parte in quest’ultimo della Giuria di Appello. La sua disponibilità era stata recentemente richiesta dalla FISE anche per i prossimi Mondiali di Tiri a Quattro nel settembre 2022 ma nonostante la dedizione alla causa degli attacchi purtroppo questa volta ha dovuto declinare l’impegno.

La lunga militanza nel mondo dell’eleganza, che l’ha vista dapprima protagonista, poi sempre attenta nell’esercizio di un profondo interesse per la materia, ha portato Mariangela ad ottenere anche la nomina a Giudice di Tradizione ed Eleganza FISE.

La sua passione a tutto tondo per le redini lunghe non ha tenuto lontana Mariangela neppure da ambiti più squisitamente locali ed inconsueti, come lo Storico Carnevale di Ivrea, dove è stata chiamata varie volte a giudicare i cavalli dei Carri da Getto, grazie proprio alla sua innegabile competenza e all’occhio infallibile di chi i cavalli li sa inquadrare e valutare esattamente anche da molto lontano.

 

Mariangela Beverina qui ritratta nei panni di giudice in due differenti edizioni dello Storico Carnevale di Ivrea, in alto con Roland Morat e Mario Gennero e in basso con Paco Gatti e Giuseppe Giacovelli nella conferenza stampa di presentazione, prima che l’evento fosse annullato per pandemia

 

Tecnico di attacchi di 3° livello, i suoi consigli sono sempre stati apprezzati da chi sa riconoscere la competenza. Alla guida, insieme al fratello, prima del Centro Ippico San Biagio a Palazzolo Milanese, poi a Momo, nel Novarese, ha contribuito a formare schiere di allievi, tra i quali spiccano i due amati nipoti Riccardo ed Edoardo, anche se questi hanno poi preso strade diverse. Degna di nota anche la prima sessione del corso di formazione per nuovi tecnici di attacchi tenuto dai fratelli Beverina nel lontano 1992 proprio a Palazzolo Milanese, iter conclusosi poi ad opera di Albert Moyersoen presso la Cascina Longora di Carpiano (MI).

Sulla scorta di tutto quanto Mariangela ha vissuto in prima persona è facile comprendere come sia venuta a mancare una colonna portante dello sport degli attacchi, anche se non sempre ahimè riconosciuta come tale. Dalla sua parte anche una formidabile memoria che la portava a catalogare a priori come irrealizzabili vari più o meno azzardati progetti messi in cantiere, semplicemente per averne già visto il fallimento in analoghi tentativi precedenti.

La sua competenza mancherà molto a tutti ma, come per ogni grande donna, il suo ricordo rimarrà a lungo.

 

Con eleganza e discrezione io mi avvio