4 e 5 Settembre 2021 – 2° Edizione “Aquileia in Carrozza”
Aquileia, una città che ad oggi attira a sé migliaia di turisti da tutto il mondo
“Le recenti scoperte geoarcheologiche hanno portato alla luce un vasto insediamento protostorico (sec. IX a.C.) ai margini di quello che doveva essere un importante fiume che poi i romani, nel secolo II a.C. hanno regimentato e reso navigabile, dando vita ad uno dei più importanti porti dell’epoca. Fino a tutta la prima metà del IV secolo d.C. le acque dell’Isonzo, Torre e Natisone lambivano la parte orientale di Aquileia, dove, con opportune imponenti opere idrauliche e strutturali, sorgerà il grande bacino portuale romano, largo 48 metri e lungo oltre 400 che farà diventare Aquileia fiorente e prosperosa, alla pari di Milano, Capua e Pompei. Aquileia divenne la capitale della X regione dell’impero romano: la Venetia et Histria.”
http://www.comune.aquileia.ud.it/index.php?id=6950
Tutti avete piacere di essere informati e oggi l’informazione viaggia bene e con rapidità sul web. Per quanto riguarda gli eventi che interessano la città di Aquileia e dintorni, vi segnaliamo alcuni link molto interessanti e pratici da utilizzare per vivacizzare un fine settimana a volte noioso o malinconico. Ci permettiamo di darvi una “dritta” perché in questi momenti di confusione accuratamente pianificata con una disinformazione che ha raggiunto punte record e migliaia di incapaci travestiti da tecnici web, il nostro parere vi sarà sicuramente di grande aiuto. Eventi ad Aquileia: https://www.prolocoaquileia.it/eventi Approfitto anche per chiedere scusa nel caso l’articolo che segue risultasse un po’ più lungo del previsto ma devo intervenire nel nome dell’Informazione con la “I“ maiuscola perchè ho notato che nell’edizione passata del 2020 qualcuno aveva dedicato la prima pagina e tante informazioni di cronaca sull’evento, mentre in questa edizione del 2021 terminata da pochi giorni non abbiamo notato nessun interessamento particolare su cavalli, carrozze, ecc. Pazienza, provvederemo noi nel corso dell’articolo. Buona lettura a tutti.
Evento “Aquileia in Carrozza” … ogni viaggio arricchisce …
edizione “Un viaggio in ricordo del Milite Ignoto”
L’evento rientra nell’ambito delle celebrazioni del centesimo anniversario della tumulazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria a Roma, la cui salma fu scelta, fra le undici spoglie, nella Basilica di Aquileia da Maria Bergamas, una donna del luogo eletta quale simbolo di tutte le madri che avevano perso un figlio durante la Grande Guerra. La nostra Associazione (AFAC) a fine luglio, ha partecipato al cast del docu-film di RAI 3 “La scelta di Maria” film che sarà trasmesso sulla RAI il 4 novembre prossimo. Tra i protagonisti di questo docu-film si segnala la presenza di Cesare Bocci, Sonia Bergamasco e Alessio Vassallo.
Quest’esperienza emozionante ci ha reso protagonisti dell’omaggio a un corpo senza nome, simbolo del sacrificio per amore della Patria. Nelle targhe di riconoscimento, che sono state consegnate ai partecipanti, è menzionata l’edizione speciale 2021 in ricordo del Milite Ignoto.
https://www.turismofvg.it/cimitero-degli-eroi-di-aquileia
https://www.storicang.it/a/perche-nellaltare-della-patria-fu-sepolto-milite-ignoto_15290
4 e 5 Settembre 2021 – AQUILEIA IN CARROZZA
Per chi si fosse collegato da poco o per tutti coloro che da qualche tempo hanno perso la connessione a redini lunghe, vi diamo il benevenuto e vi illustreremo come meglio potremo l’argomento della manifestazione odierna. In Italia esistono diverse associazioni che praticano la disciplina degli Attacchi Sportivi, altri che si occupano di trekking a sella e in carrozza e solo due associazioni, il Gruppo Italiano Attacchi (GIA) e l’Associazione Friulana Appassionati Carrozze (AFAC) si preoccupano di mantenere in vita l’Arte di attaccare un cavallo ad una carrozza. Come tutte le cose del mondo, sono avvenute delle trasformazioni e dei cambi di direzione nelle strategie e nelle modalità operative al fine di rendere più vivace e interessante questa passione sportiva, ammettiamolo, un po’ di nicchia, perché salire in carrozza è leggermente più costoso che salire in bicicletta. Due anni di stop per Covid con le problematiche annesse hanno fatto riflettere i tantissimi appassionati che in questo settembre 2021 iniziano a risvegliarsi armati di nuovi propositi. Premettiamo che il termine sport di nicchia forse sarà da rivedere perché in Italia da un rapido e sommario censimento da noi effettuato, pare che ci siano circa un migliaio di persone che amano lavorare qualche ora alla settimana con redini lunghe e animali vari attaccati.
Le Carrozze si trasformano e arrivano in mezzo a Voi
Se quindici o venti anni fa le carrozze antiche con gli equipaggi in sintonia sfilavano all’interno di ville nobiliari o ampi campi erbosi in beata solitudine con 50 persone tra parenti e trasportatori ad osservare e una quindicina di spettatori in religioso silenzio e ammutoliti per il fatto che non sapevano quello che stava succedendo, oggi non è più così, e l’evidenza dei fatti è emersa prepotentemente nella due giorni a redini lunghe di Aquileia. Il discorso di chiusura della manifestazione del Sindaco di Aquileia, Emanuele Zorino, è stato schietto e conciso nell’affermare che quegli antichi mezzi che si vedevano facevano parte della storia di un territorio e delle loro genti, le quali, con sacrifici indicibili, insieme ai loro animali hanno creato l’attuale benessere. E oggi, questi mezzi, debitamente organizzati e gestiti, trasportano nella loro invisibile scia anche cultura, storia e perchè no … benessere senza ossido di carbonio e polveri sottili! Non sono mancati poi gli applausi delle centinaia di persone che affollavano il grande prato in erba antistante la Basilica. Tutto questo per la cittadinanza al passo con i tempi si trasforma in una grande parola: Turismo, il volano che tra non molto dovrà fare ripartire l’economia di una nazione che non può dedicarsi faticosamente a scavare sottoterra minerali strani, ma deve solo tendere la mano e ricevere una monetina d’oro da tutti coloro che gradiranno osservare i capolavori artistici che abbiamo (gratuitamente) ereditato.
CARROZZE CULTURA TURISMO e il valore aggiunto … da chi?
In molti sono a conoscenza delle infinite tribolazioni che avvengono nel caso qualcuno decidesse di allestire mostre in luoghi diversi dai musei, e non saremo certo noi a ricordarvelo, però ci teniamo a precisare che nel nostro settore delle Carrozze d’Epoca si è verificato un notevole progresso, grazie a persone che battezzeremo Estimatori della Tradizione, i quali, silenziosamente, stanno creando quel valore aggiunto che mancava. Fino a pochi anni fa chi gradiva ammirare un’antica carrozza sulla quale era salito il Re, il Pontefice, il Conte di Cavour o Garibaldi entrava, ammirava e immagazzinava cultura, una cultura storica e visiva, senza toccare naturalmente. Oggi i Musei ricolmi di carrozze ci sono ancora, ma si sono aggiunti gli estimatori ed appassionati collezionisti i quali, essendo cultori della guida a redini lunghe, vogliono guidare il proprio cavallo seduti su una carrozza di bell’aspetto e gradevole. Un po’ come indossare un bel vestito: perchè impedirlo? E così sempre più persone acquistano sul mercato antiquario libero antiche carrozze e come meglio riescono le riportano all’originale, quasi come uscite da una bottega del 1800. Scherzi a parte, i più bravi di questi Estimatori della Tradizione riescono ad ottenere una originalità del veicolo in ferro e legno che si potrebbe quantificare in un 40/50% perché è matematicamente provato che un cavallo o più cavalli da 800 kg l’uno quando iniziano a tirare … tirano, e tutti gli accessori con 100 o 150 anni di età farebbero una misera fine. Ecco però che oggi ad Aquileia il pubblico è riuscito ad aumentare il proprio bagaglio culturale vedendo quelle carrozze trainate da eleganti destrieri, e, confrontandole con quelle “museali” purtroppo sprovviste dei cavalli veri, ha potuto acquisire quel valore aggiunto di cultura equestre a cui abbiamo accennato prima.
Ma non finisce qui
Abbiamo fino ad ora accontentato i puristi delle carrozze celate e conservate bene nei musei, abbiamo accontentato un’altra fascia di persone offrendo la cultura della carrozza attaccata ad un cavallo in movimento e ora ecco la ciliegina “cultural-turistica” approntata dall’Amministrazione Comunale e dall’AFAC: la carrozza turistica con cocchiere a disposizione del pubblico per due giorni. Un capolavoro, non c’è che dire. Nell’illustrazione in alto possiamo vedere il depliant che veniva consegnato ad ogni passeggero quando saliva sulla carrozza, i vari punti di interesse turistico con la mappa del percorso e la spiegazione di ciò che si vedeva. Il cocchiere, Roberto Marasco, ha avuto un unico rammarico: essere stato solo, con una sola carrozza, mentre la gente era tantissima! Secondo le antiche regole del rispetto dell’amico e compagno di lavoro cavallo, alla fine di una lunga giornata di tour attraverso Aquileia, cocchiere e cavalli sono andati a riposare con l’amarezza di decine di bambini che con mamma e papà avrebbero fatto ancora un giro turistico.
Per un’occasione unica, o una cerimonia d’autore, non esitate, ecco l’indirizzo giusto: www.realfriuli.it
Ma siamo sicuri che le Carrozze siano “legni originali” oppure …
Un po’ tutti i consumatori sono a conoscenza che per tantissimi prodotti alimentari e di altre tipologie esiste il “Controllo Qualità” e il Presidente dell’AFAC, Bruno Cotic ha cercato come meglio ha potuto di risolvere il problema con due abili mosse. La scelta di un Giudice di Tradizione Internazionale che valutasse le carrozze e gli equipaggi in maniera approfondita ed esperta, con l’aggiunta di una Giuria Popolare che a sua volta potesse esprimere un più modesto parere ma pur sempre un parere visivo che riflette fin dalla notte dei tempi l’antico detto: “Anche l’occhio vuole la sua parte”.
Missione compiuta. Successo fuori discussione.
Il Giudice di Tradizione che ha accettato l’invito è il sig. Ivo Baldisseri che ha riportato su carta le descrizioni precise dei legni e le ha consegnate alla bravissima speaker Sara Puntin che ha così potuto illustrare al pubblico le caratteriche minuziose delle carrozze, sia che fossero abbastanza in linea con gli originali oppure normali “repliche” che nel gergo degli addetti ai lavori significa “carrozze costruite oggi con materiali moderni ma su disegni dell’epoca antica”.
RISPETTO PER L’AMBIENTE FIRMATO A.F.A.C.
Quello che vedete nella prima immagine in alto è un piccolo e semplice gesto all’apparenza insignificante: una persona che assaggia un frizzantino con il proprio bicchiere che tiene con sé in carrozza. Di questi tempi potrebbe essere una misura estrema per contrastare il Covid, invece no, perché questa simpatica, elegante e intelligente abitudine da anni in questi Concorsi di Eleganza firmati AFAC viene utilizzata dai soci e dai loro sostenitori per salvaguardare l’ambiente e la natura che ci circonda – ma in che modo, direte voi. E’ presto detto. In questi due giorni di eventi le carrozze ed i loro equipaggi hanno effettuato dei brevi percorsi di sei, sette chilometri attraversando punti di interesse storico-culturale e antiche aziende viti-vinicole che hanno saputo valorizzare e restaurare come un tempo le proprie sedi, e per ogni tappa effettuata oltre che a dare riposo ai cavalli, un brindisi con relativa degustazione di un prodotto locale era, oltre che un gesto di cortesia, anche una elegante forma di promozione enogastronomica dei prodotti del territorio. I conti matematici non lasciano spazio a dubbi, 18 equipaggi e 53 persone in due giornate hanno effettuato una ventina di assaggi di pregiati e unici vini del territorio e, senza andare troppo nel tecnico o nel poetico, possiamo affermare che un migliaio di bicchieri di plastica non sono stati utilizzati e di conseguenza poi buttati e successivamente smaltiti a fatica come tutti noi sappiamo. Qualcuno potrebbe pensare che poi, con il trascorrere del tempo e dei chilometri, le carrozze iniziassero a zig-zagare sulla carreggiata: nessuna paura, oltre la metà dei bicchieri contenevano acqua fresca e per le andature sbilenche gli antichi “correttori elettronici di traettorie” (cavalli) provvedevano al meglio.
Problemi con il benessere animale? Non ci tocca minimamente!
Questo argomento stantìo e ripetitivo che impegna pagine intere di depliant pubblicitari camuffati e travestiti da Quotidiani Nazionali allo scopo di posizionare a 1.600 euro al mese il fondo schiena di personaggi affiliati alla Corporazione dei S.S.S.S. (Soldi Subito Senza Sudare) non ci tocca, e non è di nostra competenza: il nostro mondo risponde con i fatti e le immagini che seguono. Due cavalli che al traino di altrettante carrozze percorrono tranquillamente rilassanti stradine campestri, il primo cavallo si chiama “Gigio” ed ha 27 anni, lo segue la mamma, “Olimpia” una cavalla di razza Haflinger di 33 anni. Cari Signori che cercate disperatamente cavalli maltrattati e che sudano sotto il sole, qui ad Aquileia, oggi, avete sbagliato indirizzo!
L’appuntamento con Guido Rossignoli e la sua incondizionata ospitalità resta sempre la ciliegina sulla torta di questa importante manifestazione all’insegna della tradizione, dell’eleganza e del bel mondo delle redini lunghe. D’altronde ogni cosa richiede il posto giusto quando è possibile, e nel meraviglioso contesto di Villa Ritter i diciotto equpaggi che si alternavano nel cortile della Villa uscendo ed entrando dalle austere cancellate hanno fatto rivivere memorie sopite di un passato che al 100% non tornerà più ma in una più modesta percentuale forse non è azzardato sperarci. Soddisfazione al top per il servizio e le specialità servite ai tavoli grazie alla professionalità indiscussa del sig. Franco Mattiussi.
https://www.ritterdezahony.it/chi-siamo
VILLA CASSIS FARAONE
Villa Cassis a Terzo di Aquileia (UD) è una splendida villa immersa in un parco secolare nata sulle ceneri di una dimora ancora più vecchia, distrutta da un incendio nel 1895. La villa fa parte del grande patrimonio creato da Pompeo Cassis, nato a Trieste nel 1794, figlio del “Gran doganiere” Antonio Cassis Faraone che fece grandi fortune in Egitto. In seguito il figlio Pompeo, oltre a bonificare migliaia di ettari di terreno, iniziò a dedicarsi a scavi archeologici in Aquileia. Tra l’altro il Museo Archeologico di Aquileia, inaugurato il 3 agosto 1882 dall’arciduca Carlo Ludovico, è ospitato proprio a Villa Cassis Faraone. La villa ha già ospitato concerti nel suo parco ed è stata dimora della Contessa Margherita, grande sostenitrice di molte iniziative culturali e presidente dell’Associazione Nazionale per Aquileia.
Alcuni chilometri in relax attraverso immensi vigneti ed una campagna lussureggiante ed eccoci arrivati alla sosta del mezzogiono presso la Tenuta Ca’ Bolani. A fare gli onori di casa Clementina Maule, figlia dell’indimenticabile Presidente AFAC, Giuliano Maule.
Per informazioni: Tel. 0431.32670 E-mail: info@cabolani.it
In questi giorni sta per diventare operativo il sito web rinnovato dell’Azienda: www.catullio.it
Sentiamo un parere da spettatore di questo evento della Signora Daniela De Marchi, Assessore del Comune di Aquileia:
“L’evento è in sintonia con l’ambiente. Queste carrozze danzano nella campagna, sui viottoli sterrati, accanto a vigneti ricchi di grappoli pronti per la vendemmia. Ripercorrono lastricati antichi, lanciano sguardi inediti da altezze inusuali su scorci di eredità in pietra. L’occasione di un tuffo nel passato grazie alle prestigiose carrozze, ai loro splendidi cavalli ed amorevoli ed eleganti equipaggi, diviene pretesto: queste antiche carrozze ci riportano paradossalmente avanti nel tempo, con quella modalità lenta, rispettosa che speriamo diventi nuovo habitus … monito è quello di recuperare la connessione con ciò che ci circonda, di preservare e valorizzare questa nostra parte di terra.”
Una piacevole sosta in località “Ponte Rosso”
Con la collaborazione delle famiglie della località, Massimiliano Boccalon e zii, gli equipaggi sono stati accolti nella loro Azienda inserita nel borgo rurale della Località Ponte Rosso, proponendo uno spuntino che ha deliziato il palato già di prima mattina. I prodotti genuini che sono stati offerti sono a km super zero in quanto provenienti direttamente dagli animali che razzolano nel cortile o che riposano nella stalla adiacente. La famigliarità e l’accoglienza sono stati unici nel loro genere, ancora una volta, grazie!
“LA PICCOLA FATTORIA CUMUGNAI”
Una sosta propizia per assaggiare la squisita macedonia di frutta fresca preparata da Francesca. Tutto il corteo è stato poi scortato da tre baldanzosi cavalieri a sella.
Ci pare doveroso ringraziare le tante persone e le numerose Aziende presenti sul territorio le quali hanno voluto esprimere con un segno tangibile la loro gratitudine a tutti gli equipaggi con le carrozze che arrivando anche da molto lontano, hanno voluto fare rivivere due giornate indimenticabili. Oltre a quelle sopra citate ne segnaliamo altre alla vostra attenzione qui di seguito.
L’apertura dell’evento “Aquileia in Carrozza” si è tenuta presso la caffetteria/cioccolateria il “ COCAMBO” ad Aquileia venerdì 3 settembre 2021 e la serata è stata organizzata dall’Associazione Imprenditori di Aquileia “Aquileia te Salutat ” che, come lo scorso anno, ha offerto un ricco buffet con raffinate prelibatezze di provenienza locale. Interessante è stata la visita con degustazione della produzione del cioccolato a partire dal frutto fino al prodotto finito. https://www.cocambo.com/
Nella giornata di sabato mattina gli equipaggi costeggiando uno dei canali di bonifica che caratterizzano il territorio dell’agro aquileiese e le vigne rigogliose, hanno fatto tappa da Tarlao. La bellissima casa rurale dove sorge l’Agriturismo “Alla Frasca” appartenente alla famiglia Tarlao dal 1960, e ad oggi completamente ristrutturata. Il corteo con tutte le 18 carrozze e scalpitanti cavalli si sono poi diretti presso l’Azienda di Burg Antonella che ha deliziato gli equipaggi con una produzione propria di marmellata di zucca e zenzero prodotta in loco. Questa Azienda che congiunge il Comune di Aquileia con il Comune di Terzo, si dedica anche alla coltivazione di frutta e ortaggi che trasforma in squisiti prodotti acquistabili direttamente sul posto.
UNA BELLA SERATA DEDICATA ALLE PREMIAZIONI
Tra i tanti premi e riconoscimenti ai Soci AFAC e ai partecipanti, la serata si è chiusa con la premiazione del vincitore di questo 2° Concorso di Eleganza “Aquileia in Carrozza”. Come vediamo nelle immagini l’ambito riconoscimento è toccato all’equipaggio proveniente dalla Germania di Hubert Koler e Nicole Truckenbrodt con una pariglia di cavalli e una carrozza modello Phaeton Siamese costruito dalla Carrozzeria “von Freisberger” di Zurigo. Una carrozza di costruzione tedesca della prima metà dell’800 adatta per le riunioni di caccia ma anche idonea, vista l’eleganza delle finiture, per il passeggio in città. A fare pendere l’ago della bilancia a favore di questo attacco la nota di colore e realtà storica propria del passeggero: Nigel Whiting con il suo corno da caccia che nelle diverse tappe, fermate e ripartenze, segnalava i movimenti con gli appropriati suoni del corno esattamente come in uso nei tempi passati dove non era ancora attivo “WhatsApp”.
Cerchiamo, ma non è facile, entrare nella nuova e avveniristica mentalità della dirigenza AFAC – Associazione Friulana Appassionati Carrozze – che ha come obbiettivo quello di trasmettere la cultura delle redini lunghe in tutte le modalità possibili e con l’assoluto rispetto delle regole e dei regolamenti. Per le regole del bon ton e del galateo non ci sono problemi, per i regolamenti, che tante volte risultano un po’ retorici, ammuffiti e che odorano pure di naftalina, si è pensato bene di farne di nuovi, e procedere al salto di qualità. Ecco dunque il Concorso di Eleganza “Aquileia in Carrozza” che non contempla maratone chilometriche tra i boschi o percorsi disseminati di coni con brusche sterzate, angosciati dalle lancette di un cronometro, ma regole che classificano l’originalità della carrozza, la bellezza dei finimenti, l’eleganza ed il movimento dei cavalli e l’insieme dell’equipaggio nel suo abbigliamento che non deve essere una “carnevalata” ma deve rispondere alle tradizioni e ai costumi tuttora in uso. Abbiamo citato il primo classificato ma – il premio? Anche quì il salto di qualità in controtendenza, firmato AFAC. Dopo aver ascoltato i pareri di centinaia di persone sulla bellezza e l’utilità dei premi a base di coppe e targhe a volte riciclate, coccarde e altra oggettisca inutile ma faticosa da spolverare per il personale e la servitù casalinga, il Presidente Bruno Cotic, supportato da tutto il suo staff dirigenziale, ha deciso di assegnare come premio al vincitore un Buono gratuito di partecipazione per due persone da utilizzare per la prossima edizione di Aquileia in Carrozza 2022.
(Aggiungiamo che non è cosa da poco, perché due giorni spesati di tutto, dall’albergo ai pranzi in dimore storiche con pensione cavalli ecc. per due persone, è una motivazione sufficientemente valida per iniziare a preparare un attacco elegante per il prossimo anno. Inoltre, se ci saranno le condizioni giuste, potrebbero arrivare premi altrettanto consistenti anche per i secondi, terzi o quarti classificati)
SI CONCLUDE TRA GLI APPLAUSI DEL PUBBLICO “AQUILEIA IN CARROZZA”
Una carrellata attraverso gli Equipaggi di “Aquileia in Carrozza”
Abbiamo detto in precedenza che ci dilungavamo un po’ più del solito nella stesura di questo articolo e a nostra discolpa possiamo addurre alcune importanti motivazioni: intanto questo è il primo importante Concorso di Eleganza con carrozze aperto al pubblico che si svolge dopo due lunghissimi anni di Covid, e anche se non si è ancora fuori dal tunnel si è iniziato a vedere qualcosa di interessante. Con immenso piacere abbiamo rilevato un miglioramento su tutto il fronte delle carrozze di tradizione che ha coinvolto vecchi settori e ne ha valorizzati di nuovi. Partiamo con una doverosa spiegazione tecnica per aiutarvi nelle vostre valutazioni: essendo noi non di parte e sotto il profilo editoriale non ricevendo finanziamenti occulti, possiamo dunque permetterci una imparzialità di giudizio estrema!
Nel piccolo universo delle carrozze d’epoca noi Italiani siamo fortunati, potendo annoverare grandi capolavori su ruote visibili nei numerosi musei disseminati sul territorio, i quali grazie ai loro antichi occupanti, hanno fatto la storia d’Italia. Queste carrozze sono solo da vedere senza toccare ed essendo veicoli a trazione animale alcuni musei per renderle più gradevoli alla vista le hanno accompagnate a finti cavalli in cartapesta o plastica per addolcire l’impressione del veicolo mozzo, sprovvisto del suo elegante motore, e allo stesso tempo mettere in risalto i bellissimi finimenti e bardature che indossavano in assetto di marcia, oggi in tanti casi rinchiusi e ammassati in vecchi armadi. Assolutamente non possono essere attaccate a cavalli vivi e vegeti per ovvie ragioni.
Gli “Estimatori delle redini lunghe”
Queste persone presenti da anni nel mondo delle carrozze d’epoca in movimento offrono un valore aggiunto che abbiamo riscoperto proprio in occasione di questo Concorso di Eleganza ad Aquileia. Questi estimatori acquistano e restaurano a loro spese antiche carrozze e dovendole attaccare a dei cavalli pieni di energia da circa 800 kg sono costretti a sostituirne o modificarne elegantemente alcune parti togliendo una parte (dal 10 al 50%) della loro antica originalità. Il risultato? Il piacere di guidare un legno calandosi nell’epoca in cui venne costruito e non da ultimo gli applausi dei fortunati spettatori i quali, senza la loro presenza, non potrebbero rendersi conto di come ci si muoveva cento e più anni or sono. Una lezione di storia dei trasporti terrestri a cielo aperto.
Gli “Estimatori delle redini lunghe” con “repliche”
Un giusto e doveroso spazio a queste persone che tengono in considerazione un po’ più i cavalli che la carrozza e i finimenti; essi, sempre elegantemente vestiti ed a conoscenza di tutte le regole del galateo, preferiscono guidare carrozze di nuova fabbricazione, robuste e pratiche, che di antico posseggono solo il “design” mentre per tutto il resto non troviamo nulla che ricordi il passato: il loro termine tecnico è “replica”.
Gli “Artigiani delle redini lunghe”
In questa categoria troviamo i tanti Vetturini o Cocchieri che in giro per città d’arte e località turistiche fanno provare per breve tempo le senzazioni di quando non c’era l’automobile. In due giorni di evento ad Aquileia, l’artigiano e professionista Roberto Marasco ha trasportato sulla sua carrozza “replica” un numero di persone pari a quelle che hanno visitato i musei italiani delle carrozze negli ultimi due anni.
Si chiude il cerchio e se nell’ammirare un quadro o una scultura all’interno di un museo dopo la magica visione tutto finisce al nostro rientro a casa, con le carrozze non è così: in tono leggermente minore il viaggio culturale con le carrozze continua anche fuori dai musei, in tanti concorsi e in tante altre occasioni. Continuate a seguirci, vi terremo informati.
I PARTECIPANTI AL CONCORSO “AQUILEIA IN CARROZZA”
Marco Puntin, proviene da Terzo di Aquileia (UD) con un cavallo Kwpn Olandese di nome “Liroy” che indossa un pregiato finimento artigianale su misura costruito dai F.lli Moirano. La carrozza è una “Charrette” a due ruote di metà Ottocento ancora con gli originali cerchioni in ferro. Grazie al sedile dos-a-dos, posteriormente alle spalle del proprietario che guidava l’attacco poteva prendere posto il groom.
Bruno Cotic, proviene da Gorizia e guida una pariglia di cavalli olandesi Kwpn che indossano finimenti a collana costruiti artigianalmente dai F.lli Moirano e trainano un “Phaeton Siamese”; questa particolare carrozza possiede un mantice posizionabile sia sul sedile anteriore che posteriore a seconda della necessità. Presente una panchetta posteriore per il groom. L’importante legno porta la firma di uno dei più importanti costruttori italiani di carrozze del secolo scorso, Cesare Sala.
Katrin Wunderlich arriva dalla Germania e guida una pariglia di cavalli spagnoli attaccati ad un raro e particolare “Dog-cart” a quattro ruote costruito in Francia dalla ditta Binder nei primi anni dell’800. Carrozza sportiva ma con una certa eleganza, utilizzata in passato per trasportare nell’apposito vano sotto i sedili, i cani nelle battute di caccia e anche per passeggiate in campagna e città.
Hubert Koler proviene dalla Germania con una pariglia di cavalli attaccati ad un “Phaeton Siamese” della carrozzeria von Heisberger di Zurigo. Questa carrozza datata 1800 poteva essere utilizzata per accompagnare gli equipaggi nelle battute di caccia o anche per eleganti passeggiate in città.
Heiner Staub proviene dalla Svizzera e guida un cavallo di razza “Franches Montagnes” che indossa un finimento a pettorale in cuoio naturale firmato dai F.lli Moirano. La carrozza è un Klapp-Break (o Break a Tabacchiera) in legno naturale, tipicamente svizzera, utilizzata per passeggiate in campagna.
Alessandro Cattarin accompagnato dalla moglie Roberta arriva da Manzano (UD) e presenta un elegante cavallo “Lipizzano” con elegante finimento a collana inglese attaccato ad un “Rally Car” di metà ‘800 costruito da Raimondo Bottazzi di Napoli, noto costruttore di carrozze della Casa Reale. Particolarità di questo modello in stile inglese sono le fiancate ricurve all’infuori rivolte verso l’alto per proteggere i passeggeri dal fango sollevato dalle ruote. Come tutti i modelli di questo tipo, possiede sedili dos-a-dos.
Ermete Dognini arriva dalla provincia di Brescia con un cavallo che indossa un finimento a collana inglese. La carrozza è un elegante “Lady’s Phaeton” dei primi anni del ‘900 di costruzione francese, molto in voga nel periodo della Belle Epoque. Da notare in riferimento stretto al nome, l’ampia seduta anteriore dove le dame potevano sfoggiare i loro eleganti abiti durante le passeggiate sui Boulevard e nei Parchi. Posteriormente una panchetta per ospitare il groom.
Fabrizio Canali arriva dalla Lombardia e guida un cavallo di razza “Hackney” con finimento a collana inglese attaccato ad una “Wagonette” in tinta legno dei primi anni del ‘900. La carrozza fa parte della numerosa famiglia dei Break e possiede la caratteristica dei due sedili vis-a-vis con i passeggeri seduti su due panchette longitudinali e l’accesso posteriore tramite uno sportello.
Natalino Milanese proviene da Villavicentina (UD) e guida una cavalla di razza “Frisona” con finimento a collana inglese. La carrozza è un “Doctor Wagen” replica. Normalmente nel passato questo tipo di carrozza veniva utilizzato prevalentemente da veterinari, commercianti e fattori che non disdegnavano di utilizzarla anche per scampagnate fuori città con la famiglia o con gli amici.
Battista Battiston proviene da Fossalta di Portogruaro (VE) e presenta una “Charrette Anglaise” costruita dal famoso costruttore francese Henry Binder di Parigi, attaccata ad un cavallo olandese di nome “Balans” che indossa un raro finimento in cuoio-vernice confezionato da un importante sellaio francese. La carrozza a due ruote grazie ai sedili disposti “Dos-a-dos” può trasportare fino a quattro persone e veniva utilizzata per brevi passeggiate o piccole spese quotidiane. Questo veicolo fa parte della più importante collezione privata di carrozze a due ruote attualmente esistente in Italia ed è stata restaurata meticolosamente dal proprietario stesso nel 2015. Con questa carrozza dai grandissimi requisiti di originalità ed integrità ha partecipato ai più importanti Concorsi in Europa insieme al fidato ed addestratissimo cavallo, ottenendo sempre prestigiosi risultati.
Franco Pancera e Marika Fraciosi arrivano da Mantova con una pariglia di cavalli dal mantello baio e finimento a pettorale alla guida di una carrozza modello “Spider” replica. Come indicato dal nome stesso è un’agile e pratica carrozza con una seduta di guida alta per meglio controllare i cavalli e veniva costruita in diverse versioni, sia eleganti che sportive in color legno. Attualmente questi modelli in versione “replica” sono tra i più utilizzati in tutti i principali concorsi sportivi di attacchi in Italia e all’estero.
Renato Bolzon proviene da Bicinicco (UD) e guida un cavallo di razza “Hackney” che indossa un finimento a pettorale attaccato ad una tipica “Carretta Friulana” risalente ai primi anni del ‘900. Questo legno veniva utilizzato dai fattori per trasportare prodotti ai mercati o per piccoli spostamenti quotidiani attraverso le campagne. Particolare la cassa dove sono seduti i passeggeri, completamente intrecciata in vimini, un vero capolavoro artigianale che lo stesso proprietario è riuscito a riportare all’originalità dopo anni di ricerche e tanta fortuna.
Ivan Pernarcic arriva da Visoliano (TS) e guida due cavalle olandesi di razza Kwpn con un finimento a pettorale attaccate ad un “Break Ungherese” tinta legno mod. replica. Questa era la tipica carrozza più utilizzata dai magiari per i loro spostamenti nella vasta puszta ungherese.
Mario Bozzini proviene dalla provincia di Monza-Brianza alla guida di due cavalli dal mantello morello che indossano pregiati finimenti a collana dei F.lli Moirano. La carrozza è un “Phaeton” di costruzione inglese. Questa carrozza molto in voga nel 19° secolo veniva sempre guidata dal proprietario, molto leggera e con la cassa sempre di colore nero, aveva solitamente sedili ampi e spaziosi che permettevano alle dame del tempo di sfoggiare i loro eleganti vestiti.
Renzo Pezzutto arriva da Roveredo in Piano (PN) e guida un cavallo meticcio di nome Gigio di 27 anni, bardato con un finimento a collana inglese e attaccato ad uno “Spider Phaeton” dei primi anni del ‘900. Questo raro e particolare modello di “Phaeton” leggero ed elegante al tempo stesso non è provvisto di mantice e possiede un’ampia seduta “a giorno” al fine di dare sfoggio all’eleganza delle dame del tempo.
Angelo Da Fre arriva dalla provincia di Pordenone e guida una cavalla di 33 anni di razza Haflinger di nome “Olimpia” che indossa un finimento a collana inglese attaccata ad una carrozza “Pistoiese” di costruzione italiana di fine ‘800. Questa piccola e pratica carrozza a quattro ruote con un comodo sedile avvolgente era la preferita da medici, veterinari e fattori per i loro veloci spostamenti dalla città alle campagne circostanti.
Gabriele Simion proviene dalla provincia di Venezia e guida una pariglia di cavalli di origine ungherese che indossano un elegante finimento a collana tedesco. La carrozza “replica” di fabbricazione tedesca ricalca il modello di un “Dog Cart”. Questa comoda e spaziosa carrozza a quattro ruote veniva solitamente utilizzata nelle battute di caccia per trasportare i cani. I sedili sono “Dos-a-Dos” (schiena contro schiena) e possono ospitare fino a quattro persone. Il modello è molto simile al ”Hunting Break” ma è più corto e più compatto.
Linda Cordenos e Samuel Muccin arrivano da Casarsa della Delizia (PN) e ci propongono la “Mascotte” di questo evento; un simpaticissimo Pony pezzato alto un metro e 10 centimetri con finimento a pettorale attaccato ad un calesse “Baracchina” in legno naturale.
A questo link troverete altre immagini inserite nell’album fotografico sulla pagina facebook di Carrozze & Cavalli.