IL MONDIALE DI PARA-DRIVING A SCHILDAU VISTO DALL’ALTRA PARTE DELLA STACCIONATA

Benvenuti alla Pferdesport-Arena di Schildau (Germania)
Si è concluso domenica 8 agosto 2021 a Schildau in Germania il Campionato del Mondo di Para-Driving nelle strutture gestite dall’antica Corporazione dei Tiratori (primi cenni storici nel 1542) che a livello sportivo organizza, oltre all’attività propriamente dedicata ai tiratori, quasi esclusivamente concorsi di attacchi. Lo sviluppo in tal senso è iniziato nel 2005 con la creazione della Pferdesport-Arena e da allora sono stati organizzati oltre 30 concorsi di alto livello nazionale e internazionale. Nel 2016 primo esordio come scenario di campionati internazionali: i nostri nove giovani driver che hanno partecipato in quell’anno all’Europeo loro riservato hanno potuto apprezzare a pieno l’ottima offerta sia a livello agonistico che di accoglienza. Il 2021 segna invece il primo impegno per un Campionato del Mondo, quello per i Para-Driver che, avendo un numero di concorrenti piuttosto ristretto soprattutto con i problemi della pandemia non ancora del tutto risolti, è stato affiancato da un concorso internazionale per singoli, pariglie e tiri a quattro pony come preparazione agli imminenti campionati del mondo di categoria che si svolgeranno in settembre in Francia.

La zona ostacoli della maratona, tutta facilmente visibile dalle tribune
Terza partecipazione a un Mondiale da parte del nostro Para-Driver Giulio Tronca, di Treviso, impaziente di dimostrare il buon grado di preparazione ottenuto da lui e dalla sua “Candy”, cavalla di 13 anni, generosa, brillante, affidabile.
Lasciamo oggi la parola proprio al diretto interessato che ha avuto modo, non solo di valutare con obiettività le sue prestazioni, ma soprattutto di percepire tutto quanto sta dietro le scene e che fa la differenza fra un concorso come tanti e un campionato di livello assolutamente al top.

Questi i portacolori dell’Italia: Giulio Tronca con la sua Candy
QUESTO IL REPORTAGE DI GIULIO TRONCA
La partecipazione a questo Campionato del Mondo (il terzo della mia vita dopo quello di Beesd 2016 e quello di Kronenberg 2018) ed il risultato raggiunto sono un traguardo importantissimo a cui lavoro da anni: quello di avere una collocazione positiva nel mondo del paradriving internazionale.
Il non essere riuscito a portare a termine i due precedenti campionati (a Beesd ribaltamento in maratona ed a Kronenberg errore nel percorso coni per flop mentale) mi ha lasciato un senso di sconfitta personale anche se a Kronenberg avevo ottenuto un 3° posto in dressage che mi ha dato una grande soddisfazione.
Il 5° posto in classifica finale a Schildau lo ritengo espressione del mio reale livello di agonista, frutto di una competizione certamente molto impegnativa ma che abbiamo affrontato e preparato questa volta in modo adeguato, professionale e con la giusta carica motivazionale in tutto il team.

Cerimonia di apertura con la tradizionale sfilata delle nazioni, e Festa delle Nazioni con le prelibatezze offerte dai paesi partecipanti
Questa competizione è in tutto e per tutto uguale a quella per i drivers normodotati. Le differenze stanno nel numero degli ostacoli che sono 6, al fatto che cavalli e pony partecipano insieme, che c’è uno specifico testo di dressage e che i concorrenti hanno diritto ognuno a degli aiuti specifici riferiti alla loro disabilità (fasce di aggancio, sedili adattati, uso della frusta o del freno da parte del groom o altro). Percorso, tempi di percorrenza, prove di dressage, maratona e coni, campi di gara ecc. sono gli stessi sia per i paradriver che per i normodotati.
Per arrivare a Schildau ci sono voluti circa 1100 km dato che si trova in Sassonia, quindi nel nord della Germania; Cristiano Cividini – tecnico nazionale e mio accompagnatore – insieme con Rachele Cricini – la mia groom – e Candy – la mia meravigliosa cavalla – sono arrivati facendo una tappa intermedia vicino a Monaco.
Io e mia sorella Donatella Tronca – mia accompagnatrice – abbiamo fatto il percorso in due tappe. A Schildau ci ha poi raggiunto il veterinario incaricato dalla FISE Giacomo Botticini. Mercoledì 4 agosto la visita di presentazione alla prima ispezione dei cavalli si è svolta sotto un acquazzone improvviso ma ben superato.
I primi due giorni sono stati dedicati all’ambientazione quindi a passeggiare la cavalla, attaccarla e farla distendere, ai primi allenamenti e alla presa visione dei grandi spazi che ci circondavano.

Campi e boschi a perdita d’occhio
Questa Pferdesport-Arena di Schildau è un impianto singolare e bellissimo che si trova in una zona lievemente collinare in cui si alternano terreni coltivati a segale, girasoli, mais a grandi boschi di conifere. A vista d’occhio non si scorge nemmeno una casa ed il paesino di Schildau, che conta circa 3500 abitanti, dista circa 2 km.
L’impianto dedicato alle competizioni di Attacchi è stato fatto dai volontari del paese nel 2005 sull’area di un ex poligono di tiro al piattello e tutt’ora vi è una zona con un poligono per il tiro con pistola, fucile ecc.
Vi sono 8 ostacoli fissi da maratona molto grandi (di cui uno con grande ponte in legno, ed uno con un laghetto) tutti visibili da una gradinata per gli spettatori ed attraversati da corridoi di avvicinamento degli spettatori agli ostacoli il cui passaggio nei giorni di gara viene sorvegliato. Attorno a questo grande campo di gara un anello di 800 metri che si percorre tra un ostacolo e l’altro. Siamo nel cuore dell’area in cui è nato il luteranesimo ed ogni ostacolo ha come motivo ispiratore una storia delle prime comunità luterane della zona. Inutile dire che nei giorni di sabato e domenica ci saranno state tra le 200 e le 300 persone o forse più venute a passare una giornata di festa e godersi la gara.
Vi sono poi il campo da dressage da 100 per 40 m, il campo di preparazione pre-ingresso al dressage e il campo di training libero.

Pronti per la partenza nell’impegnativa Fase A della maratona? Sì, ostacoli memorizzati, equipaggiamento a posto, cronometri sincronizzati. Andiamo!
La fase A della maratona si è svolta su un percorso di 4,8 km: nella campagna antistante la Pferdesport-Arena per circa 1 km mentre i restanti 3,8 km attraversavano un magnifico bosco. Dato che nella notte precedente il sabato della maratona era piovuto, questo tratto è risultato particolarmente impegnativo ed alcuni concorrenti hanno poi avuto seri problemi agli ostacoli. Noi per fortuna l’abbiamo superato bene.
L’accoglienza degli organizzatori è stata direi buona anche se senza grandi fronzoli: molto era dato per scontato che dovesse essere gestito dagli agonisti e dai loro Team. Ma tutto in questi grandi eventi in Nord Europa alla fine funziona bene. Come pure i servizi che sono stati preparati per la contemporanea presenza di tante persone disabili.
Noi logisticamente siamo stati molto bene per il super living di Cividini sul cui cassone abbiamo messo un grande tavolo per mangiare, fornello per la pastasciutta (grande Donatella che ci ha nutrito) e dove io accedevo dalla rampa. Questo ha permesso a Rachele e Cristiano di essere sempre vicini alla cavalla che è stata curata e preparata in modo eccelso e a noi tutti di stare sette giorni insieme in ottime condizioni.

La pioggia durante la prima ispezione dei cavalli non prometteva niente di buono, ma tutto si è risolto in breve tampo dando spazio all’allegria della cena conviviale, al riparo nel grande van
Contemporaneamente al mondiale paradrivers si è svolto un Concorso Internazionale Pony 3* valido per qualificazione al Mondiale Pony.
Come in tutte le grandi competizioni internazionali anche qui ho vissuto questo mondo di contorno alla competizione che è fatto di persone che amano vivere all’aria aperta, vicino ai loro cavalli, tutti impegnati nel presentarsi bene e nell’avere la carrozza splendente. Di fatto è un grande campeggio in cui ognuno è organizzato a suo modo, i bimbi giocano e corrono, al mattino vendono il pane fresco e con le bici si spostano da una parte all’altra delle varie zone di gara – noi con i nostri quad o con le carrozzine a trazione elettrica. Cavalli sereni e ben curati oltre che … come dire … magnifici! Campi di gara e di training ottimi e grandi spazi, ma tutti incastrati uno con l’altro.
Entriamo nel dettaglio della competizione
- ISCRITTI: 15, di cui 8 di grado 1 e 7 di grado 2. Pochi rispetto al precedente campionato mondiale dove eravamo più di 25 (il Covid l’ha fatta da padrone); qui sono mancati inglesi ed irlandesi (per il problema dello spostamento dei cavalli) e vari altri concorrenti. I partecipanti però erano tutti molto forti, preparati, la grande maggioranza con pony o mezzi cavalli di grande qualità ma soprattutto molto più preparati delle scorse edizioni (io li conosco praticamente tutti e ci siamo seguiti in questi tre anni sui social). In Germania ed Olanda gli istruttori delle squadre nazionali seguono il lavoro degli atleti e la preparazione dei cavalli tutto l’anno per conto della loro Federazione.

Il più medagliato in assoluto: Heiner Lehrter (Ger) ha vinto 12 medaglie a titolo individuale e 12 medaglie a squadre nelle 12 edizioni di questo campionato per para-driver dal 1998 ad oggi, aggiudicandosi quest’anno l’argento individuale e l’oro a squadre
- DRESSAGE: iniziato sotto un bel diluvio poi per fortuna cessato. Il mio risultato con 60 punti negativi mi ha posto all’ultimo posto dei grado 1 ma francamente è stata una delle migliori prove della mia vita sportiva e di quella di Candy. I primi tre concorrenti sono tra il 46.68 ed il 49.79 (gli storici Poppen e Lehrter e Tracy Bowman americana che poi ha vinto); con gli altri 5 concorrenti siamo tra 4 ed il 60.88 . Sicuramente io sono stato molto penalizzato dal fatto che Candy rimane rilevata e a questo livello vogliono cavalli più flessi sull’incollatura e meno “aperti”. Il grande lavoro di preparazione che ha fatto Cristiano Cividini ha sicuramente migliorato la condizione di Candy e mia e ci ha permesso di collocarci a questo livello.

Prova di dressage
- MARATONA: sono 6° con 97.28. Si è ritirato Poppen (campione del mondo di carica e 1° in dressage) al 3 ° ostacolo per problemi ad una gamba del cavallo, uscito provato dalla fase A. Sono davanti al concorrente tedesco Wortmann che ha 121.7 penalità , ma le distanze sono molto ravvicinate, con il 3° paradriver che ha 96.49 punti negativi. Se non avessi fatto cadere una pallina, pari a 2 penalità, nell’ostacolo 1 sarei stato 3° classificato . Tutti gli altri, escluso Poppen e Wortman, hanno dei pony velocissimi mentre noi siamo lunghi e un po’ meno scattanti ma copriamo bene. Il percorso è bellissimo e gli ostacoli lunghi ma con dentro molti passaggi tecnici. Bravissima la mia groom Rachele Cricini che mi ha guidato con grande precisione e sicurezza e sostenuto nell’assetto – purtroppo instabile – dovuto alla mia lesione spinale. Comunque BELLISSIMO. Alla fine tutto il team è super entusiasta.

Maratona molto impegnativa, con 6 ostacoli molto lunghi
- CONI: il percorso è bello aperto, con dentro vari passaggi tecnicamente impegnativi ma senza mai obbligarti a bloccare il cavallo. Lo si può vedere al mattino di domenica perché appena finito ci saranno le premiazioni del Mondiale Paradriver e nel pomeriggio la maratona dell’Internazionale Pony. Sicuramente è il mio punto di maggior debolezza perché ormai da 1 anno ho pessimi risultati in questa prova. Cristiano Cividini passeggia, riscalda e scioglie Candy che comunque è in splendida forma e poi saliamo in carrozza io e Rachele ed entriamo per secondi. La mia prova non è il massimo: 5 palline e 10 penalità sul tempo. Sono poco preciso sulla perpendicolarità di due porte e soprattutto giro prima di essere fuori della porta con tutto l’attacco: quindi 3 palline cadono sulla ruota posteriore della carrozza (siamo lunghi…). Comunque anche per gli altri non sono rose e fiori e la terza in classifica, la danese Henriette Bendorff, ha un trip mentale e si rigira dentro la combinazione mentre tutti abbattono molte palline.

La prova coni
- RISULTATO: nella classifica finale sono quinto. Vince Tracy Bowman (USA), secondo Heiner Lehrter (GER), terza Patricia Grosserichter (GER), quarta Dinja Steenkamp (NED), quinto io (ITA), sesto Stefan Wortmann (GER), eliminati Henriette Bendorff (DEN) e Jacques Poppen (NED).
- SQUADRE: vince la squadra della Germania, seconda la squadra dell’Olanda, uniche partecipanti.

Le premiazioni
Quindi una lunga competizione, caratteristica del nostro sport, in cui bisogna reggere con tutte le proprie forze fino alla fine.
Il percorso di avvicinamento che ho fatto in Italia mi ha sicuramente permesso di arrivare con una buona preparazione e soprattutto con fiducia in quello che sapevamo fare. Mentre le altre volte mi sono trovato in situazioni che mi parevano sconosciute ed a cui ero impreparato, in questa occasione mi sentivo pronto e quindi riuscivo a concentrarmi perché senza panico ed angoscia.
Devo dire che Cristiano e Rachele sono stati BRAVISSIMI e mi hanno dato una sicurezza eccezionale, Giacomo Botticini ha seguito Candy momento per momento ed è stato con noi in tutte le fasi del campionato. La mia sorellina Donatella è un elemento di straordinaria stabilità e garanzia di efficienza dei servizi necessari che, per uno nelle mie condizioni, non sono pochi.
E poi la sera della FESTA DELLE NAZIONI … bellissima. Intanto ci conoscevamo tutti perché, come ho detto, eravamo in pochi e tutti che avevano già partecipato allo scorso mondiale, tranne 3 tra 1° e 2° grado. Tutti aspettavano la mia SOPRESSA VENETA /PANE BISCOTTO/PROSECCO DOC. Ho affettato a mano 3 SOPRESSE da 1,5 kg l’una ed abbiamo distribuito due casse di PROSECCO e poi una splendida serata con tutti questi atleti, i loro tecnici ed i loro accompagnatori che ci mettono tanto cuore, ma anche tanto impegno, professionalità e cultura equestre per fare di questo nostro sport una grande realtà.

La chiave della soddisfazione è in gran parte merito di una squadra coesa
Fin qui il racconto di Tronca, vissuto minuto per minuto, dalla visuale privilegiata di chi fa parte del gioco.
Per la cronaca vorremmo aggiungere un profilo delle due vincitrici delle medaglie d’oro 2021 nelle categorie grado I e grado II, che sicuramente hanno meritato con le loro prestazioni le luci della ribalta in questo Campionato del Mondo.
Chi sono le nuove campionesse del mondo?
Nella categoria Grado I si è aggiudicata la medaglia d’oro la statunitense Tracy Bowman. Già amazzone di completo ad alto livello, poi trainer di successo nella stessa disciplina a seguito dell’acquisizione nel 1984 delle Kismet Farms in California, vittima in età infantile di un neroblastoma, subì nel 1994 un’operazione per l’asportazione di una cisti al midollo spinale che l’ha ridotta sulla sedia a rotelle. Non disposta a soccombere, nel 2000 ha iniziato la sua nuova avventura sportiva nella disciplina degli attacchi ottenendo un 8° posto in classifica ai mondiali di para-driving del 2018. Lungi dall’arrendersi, il suo obiettivo era quello di fare meglio e ci è pienamente riuscita con la vittoria di quest’anno alla guida del suo Welsh Pony. Dopo un terzo posto in dressage, una splendida maratona li ha visti salire al primo posto provvisorio prima della prova coni, posizione mantenuta fino alla fine. Tracy aveva acquistato il suo pony su suggerimento di papà e figlio Chardon per partecipare al mondiale nel 2020 poi cancellato per pandemia. Ecco allora che il pony affronta il lungo viaggio fino in California e, con le poche opportunità di partecipare a concorsi di alto livello in patria, questo campionato 2021 era in effetti la prima grande sfida che affrontavano insieme, sebbene il pony avesse già avuto al suo attivo la partecipazione al precedente mondiale di Kronenberg nel 2018 con Francisca den Elzen. Una volta confermato lo svolgimento del Campionato, Tracy si è affidata nuovamente negli ultimi due mesi a Bram Chardon per l’affinamento della preparazione ma le aspettative non erano certo quelle di vincere l’oro, tanto che si sono persino dimenticati di portare con sé una bandiera americana da sventolare durante la premiazione. Come allenamento avevano partecipato al Campionato olandese per normodotati di Oirschot, vincendo il dressage, per poi terminare all’ultimo posto in classifica per una manovra sbagliata in maratona e un percorso coni disastroso: le premesse non erano rosee, ma la forza di volontà, un team di persone esperte e sempre collaborative, un ottimo feeling con il proprio pony basato sulla reciproca fiducia .e un ambiente come quello di Schildau, dove Tracy si è sentita a suo agio fin dall’inizio hanno compiuto il miracolo.

Tracy Bowman (USA), neo-campionessa del mondo nella categoria Grado I
Per quanto riguarda invece la categoria Grado II, si tratta in effetti di un “déjà vu”. L’olandese Francisca den Elzen è alla sua terza medaglia d’oro consecutiva nel mondiale di para-driving, ognuna ottenuta con un pony diverso. Francisca aveva iniziato ad attaccare all’età di 15 anni, guidando soprattutto pony Fjord. Ad un certo punto aveva dovuto interrompere l’attività per seri problemi di salute, tanto che aveva venduto tutto, sia pony che carrozze. Dato tuttavia che la passione è difficile da silenziare, nel 2007 aveva ripreso in mano le redini lunghe, questa volta affidandosi a dei Welsh Pony, e da allora la sua ascesa agonistica non si è più fermata, facendole vincere una lunga serie di concorsi nazionali ed internazionali e assegnandole più volte la vittoria nel campionato olandese. Questa medaglia d’oro non fa che confermare le sue eccezionali doti di guidatrice.

Francisca den Elzen (Paesi Bassi) alla sua terza medaglia d’oro nella categoria Grado II
La classifica a squadre ha visto prevalere la Germania davanti all’Olanda, principalmente a causa del ritiro in maratona da parte del campione in carica olandese, Jacques Poppen, che ha privato la squadra del suo ottimo primo posto in dressage.
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Ringraziamo Tronca sia per il grande impegno profuso nella preparazione e per l’onorevole risultato ottenuto che per aver assunto le vesti del cronista dai campi di gara: ora l’arrivederci è per la prossima edizione, sperando che altri guidatori italiani riescano ad affiancare Tronca in modo da poter partecipare con una squadra nazionale.
Per le belle immagini professionali si ringrazia il fotografo ufficiale della manifestazione Jürgen Sendel www.pictureblind.de.
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