Ferragosto 2021 – Il Friuli in carrozza

Una tranquilla passeggiata d’altri tempi riproposta nel 2021

Sentieri ombrosi e tranquilli per la felicità dei cavalli-viaggiatori!

Le caratteristiche borgate Friulane visitate in carrozza
Chiusa con successo a fine luglio l’ultima passeggiata in carrozza del calendario AFAC, pareva naturale sospendere le attività a redini lunghe e dedicarsi a quella antica attività tipica di questo periodo, meglio conosciuta con la sigla FERIE – Forse E se RIEsco provo a divertirmi.
E fu così che Mario Gambellin, l’organizzatore dell’ultima passeggiata a San Giorgio della Richinvelda (PN), è stato costretto a ritornare sui propri passi e riproporre un’altra passeggiata per accontentare … chi?
I “negazionisti” dello stress
Viene spontaneo chiedere a questi appassionati di redini lunghe: “Cosa ti turba la mente figliuolo? Quali tristi pensieri ti fanno spegnere il sorriso?” In effetti fino a 10/15 anni fa per quasi tutti i residenti in una città di medie o grandi proporzioni il distacco da casa non era poi così traumatico come in questo finale di agosto 2021 con alle spalle quasi 20 mesi di lotta al Covid-19. Accanto ad un trailer, mentre sistema il cavallo, sentiamo il parere a caldo di un partecipante: “Se prendo l’automobile e parto alle sei del mattino alla chetichella per non incontrare nessuno, dopo 30 minuti mi trovo altre 400.000 auto davanti che hanno avuto la mia stessa idea! Finalmente dopo un pomeriggio al sole, non in spiaggia ma sull’asfalto autostradale, arrivo in un posto dove si mangia e si ripete il copione della vita cittadina delle ultime settimane: ti infili la mascherina, esibisci patente, libretto, carta d’identità, tessera sanitaria, coggin-test del cavallo, passaporto valido, documento con tutte le vaccinazioni fatte dai 15 anni in poi, varicella e morbillo inclusi e poi di fianco al registratore di cassa una Bibbia e la cassiera gentilissima che ti ordina di alzare la mano destra e ripetere: giuro di dire la verità, tutta la verità, null’altro che la verità ecc. Se si è fortunati dopo soli 20 minuti di attesa ci si siede, si guadagna tempo ordinando il menù della Casa “ti do quello che ho” e nel finale 30 minuti di fila per andare nell’unico piccolo bagno costruito e omologato nel 1965 quando giravano 100 auto alla settimana, e voilà il primo giorno di ferie è passato e le coppie più giovani con bambini al seguito si chiedono perché i ragazzini urlano e piangono invece di essere contenti che si va in ferie! Adesso la saluto, finisco di vestire il cavallo e non vedo l’ora di arrivare in mezzo ad un bosco all’ombra di 50 alberi e con i piedi sull’erba fresca.”
Radiografia di un “pit-stop” in carrozza
Come potete vedere non c’è proprio nulla da inventare per le soste e relativi spuntini con conseguente riposo per i cavalli. E’ tutto stato collaudato centinaia di anni fa e ai giorni nostri rimane solo da apprezzare alcune comodità che allora non esistevano e programmare bene i percorsi perché gli spazi liberi delle campagne di fine ‘700 non esistono più.

Si intravede sulla sinistra il camioncino con le vettovaglie fresche di frigo, con un grande contenitore di acqua per rinfrescare i cavalli. Inoltre sono stati posizionati diversi tavoli con panche per pranzare comodamente seduti.
Abbiamo detto che Mario Gambellin ha voluto riservare ai partecipanti qualche sorpresa fuori programma e infatti un’abbondante grigliata con profumate patate al forno si è presentata sui tavoli, calda e fumante, ad opera dello staff “Pozzo Dipinto”. Uno dei problemi odierni è che giustamente tutti i locali hanno gli spazi esterni concepiti per sistemare centinaia di automobili la settimana e non sono attrezzati come le Stazioni di Posta del 1850. Però, come è successo nel nostro caso, con la grigliata cotta e pronta e caricata su un’auto, in quattro minuti è arrivata sulla tavolata dei viaggiatori d’altri tempi parcheggiati sotto le piante di un boschetto attiguo al ristorante. Non credo sia il caso di fare classifiche o paragoni sulla location perchè sarebbero fuori luogo: con carrozza, cavallo, odori e sudori vari più le problematiche annesse, ogni cosa vuole nel posto giusto e il cavallo con la sua gente sanno perfettamente qual è.

In alcuni casi gli organizzatori, Gambellin e Muccin, hanno voluto riservare a tutti i partecipanti un servizio ristoro extra lusso, incluso nel finale una spruzzatina di acqua fresca per lavarsi mani, viso e … corpo!
Parte vincente il gruppo dei “SI-PASS” (Si-Passa tranquilli)
Considerato che il pensiero dominante dei partecipanti oggi qui convenuti era identico a quello dell’intervistato, Mario Gambellin ha accolto di buon grado tutti i partecipanti accontentandoli in tutte le loro richieste che erano semplicemente quelle di combattere il logorio della vita moderna! Per diversificare e aggiungere sempre qualcosa di nuovo Mario non ha voluto dare troppe informazioni, e infatti si è rivelato subito un successo perché ogni sosta è culminata con una piacevole sorpresa.
Un “GRAN-PASS” avanti verso la libertà di movimento!
Bisogna ammetterlo, l’idea di Mario Gambellin nel coinvolgere tutti questi equipaggi che sarebbero stati abbandonati a se stessi nelle proprie abitazioni durante la cruciale settimana del ferragosto, ha rappresentato un gran passo avanti (Gran-Pass) a favore dell’emergente cultura del Turismo Slow & Green, il quale, dopo anni di chiacchiere e accise diversificate, pare abbia trovato una giusta collocazione. Infatti la collaudatissima formula di proporre a più riprese e a piccole dosi spezzoni di cultura del territorio abbinate a specialità alimentari dello stesso, ha fatto sì che sempre più persone stiano apprezzando questa nuova formula di turismo in carrozza. Senza contare la bellezza e l’emozione di attraversare boschi e sentieri al piccolo trotto conversando piacevolmente tra amici. Amici che sistemati sui sedili posteriori della carrozza possono essere anche ultra ottantenni o bambini perché a differenza del cavallo montato, non sono richieste doti da atleta olimpionico.

Bruno Cotic, Presidente dell’Associazione Friulana Appassionati Carrozze non ha voluto mancare all’appuntamento di Ferragosto in vista dell’importante impegno Internazionale del Concorso di Eleganza e Tradizione di Aquileia del 4/5 Settembre 2021

Una sosta all’Agriturismo “TINA” è d’obbligo per chi si trova da queste parti e per chi arriva da lontano resterà un piacevole ricordo.

Nelle foto vediamo Fausto, uno dei titolari dell’Agriturismo “Tina” che produce personalmente il vino etichettato “Uchì” che tradotto significa “di qui”, cioè prodotto in questi luoghi da antichi vitigni presenti sul territorio dalla fine dell’800

Nelle due foto in basso vediamo i due titolari dell’Agriturismo “Tina”, da sin. Fausto e Barbara, che hanno accolto gli equipaggi con le due specialità del posto: il vino “Uchi” e il pregiato salame d’oca con il quale avevano farcito gli appetitosi tramezzini serviti sopra, sotto e di fianco alle carrozze!

Qualcuno affermava che era caldo. Nessuno lo mette in dubbio, ma l’abilità degli organizzatori del tour risiede nella capacità di percorrere sentieri all’ombra delle fresche frasche!
Di giorno si suda ma … “La notte no!”
Come ripetuto più volte, il gruppo AFAC non ha gli orologi regolati con l’orario dei polli e di conseguenza a letto alle 8,30 dopo il caffèlatte non ci vuole andare. Presso le accoglienti e spaziose scuderie e rimesse dell’Azienda Gambellin a più riprese si sono esibiti cuochi dal grande talento e veri artisti della piastra-grigliata che si esibivano in una polenta a fette abbrustolita un po’ qua e un po’ là, a seguire un appetitoso “gulasch” con spezie e aromi leggermente afrodisiaci che sono esplosi prepotentemente al calar del sole per opera di un gruppo di driver femminili dalle movenze tipiche dei cavalli andalusi.

A ferragosto oppure tutto l’anno, ogni occasione è buona per fare festa! In alto il “Re della piastra” in arte Castelan Maurizio, nelle sue mani la polenta si … trasforma!
SPAZIO ALLA CULTURA E ALLA NOSTRA STORIA
Cercando se possibile di non dimenticare…
http://www.tauriano.com/eroi-e-caduti-della-carica.html
Nel link troverete un’efficace e commovente descrizione dettagliata della battaglia che pare sia stata l’ultima carica di cavalleria avvenuta sul territorio italiano. Cosa dire che possa interessare le generazioni future che non sia già stato detto? Può essere interessante comunicare, dopo aver letto il racconto della battaglia, le motivazioni delle cinque Medaglie al Valor Militare e cosa fecero quegli uomini per meritarsele. In modo tale che al prossimo condominio che crolla e sotto le macerie viene salvato un gattino o un cagnolino dai Vigili del Fuoco o dai Volontari della Protezione Civile, attrezzati di ruspe, camion e gru, qualche addetto-stampa non si metta a parlare di Eroi o gesti eroici! (sarebbe un reato: millantato credito!)

Le carrozze sostano in religioso silenzio davanti al monumento dei caduti, il brio e l’energia dei cavalli si placa e pare siano tutti d’accordo nel chinare la testa mentre Raffaele Tomasella inizia a raccontare alcuni cenni storici

Gli equipaggi ascoltano un po’ increduli: sono passati solo 103 anni ma per coloro che hanno 50/60 anni questi racconti hanno dell’incredibile.

Alcune testimonianze fotografiche del tempo, gentilmente concesse da Raffaele Tomasella

Le carrozze ad un trotto tranquillo proseguono su un lungo sentiero che li porterà alla “Garitta Militare” Associazione Culturale gestita dalla Pro Loco di Tauriano e anticamente utilizzato come deposito e rimessa per carri armati

Una piacevole sosta allietata dai sapori particolari di alcune specialità davvero uniche
Azienda Agricola “Serenissima” – az.agr.serenissima@virgilio.it
Battistella Formaggi – www.battistella-affinamento-formaggi.com

Mario Gambellin transita davanti al Tempietto dedicato a S. Maria Della Sassonia, Ausiliatrice dei Cristiani

Caratteristico e abbastanza ben curato il Tempietto dedicato a S. Maria Della Sassonia

In località Pozzo piccola sosta al Museo della Civiltà Contadina. Nelle due foto in basso vediamo sempre Mario Gambellin, oggi (a sin.) e in abito da cerimonia qualche annetto fa. Il cavallo naturalmente non manca mai!
IL “MUSEO DELLA CIVILTA’ CONTADINA” in loc.tà Pozzo – S.Giorgio della Richinvelda
Il buon cavallo che per due volte salvò la vita a Mario Gambellin.
Durante la sosta presso il Museo della Civiltà Contadina in loc. Pozzo (S. Giorgio della Richinvelda) si è trovato un momento culturale per citare uno dei tanti episodi che in un modo o in un altro sono legati ai vecchi ricordi di queste borgate, anticamente amministrate dai Conti di Attimis. Nel fabbricato ora sede del Museo anticamente c’era la stalla per le mucche e uno spazio per i cavalli mentre al primo piano si trovavano le abitazioni delle famiglie dei braccianti che lavoravano i terreni. La vita subito dopo la Prima Guerra Mondiale scorreva lenta e operosa ed i ragazzini per passare il tempo si inventavano strani giochi, tra cui quello di fare scoppiare le munizioni inesplose trovate a terra. Una di queste, esplose in malomodo, investì con mille schegge il piccolo Mario Gambellin che allora aveva solo 7 anni. Il più vicino ospedale si trovava a circa sette chilometri, e qui entrò in azione il veloce cavallo di famiglia il quale, attaccato ad una carretta, arrivò velocemente all’ospedale concludendo felicemente la brutta avventura.
Passarono gli anni e per Mario, oramai adulto, arrivò un’altro male, che esplose dentro di lui in modo più silenzioso e di quelli che tante volte non se ne vogliono andare via, con il conseguente avvilimento difficile da placare. Ancora una volta dopo varie vicissitudini si presentò nel cortile di casa l’animale cavallo e per la seconda volta riuscì a dare la svolta giusta all’esistenza di Mario. Da allora ad oggi sono divenuti inseparabili amici di tante passeggiate, compresa quella di oggi.
Questo commovente racconto di vita vissuta con tanti particolari e approfondimenti non citati, è stato stampato su carta dall’autore e sarà possibile averlo in omaggio al termine di una vista nel Museo della Civiltà Contadina oppure presso la collezione privata di manufatti in legno della Civiltà Contadina del signor Giovanni Galasso.

Il signor Giovanni Galasso ci propone ben allineati nel baule della sua auto, alcuni dei suoi manufatti in legno eseguiti rigorosamente su disegni originali del tempo

L’ospitalità di Claudio Fornasiero è una cosa seria. Inutile mettersi a parlare senza bere o assaggiare alcune delle sue specialità alimentari. Nella foto in basso il ritratto di famiglia con Claudio Fornasiero, Graziella Carlutto, Samanta Giusti e Selene Fornasiero
Una delle tappe a sorpresa ci ha portato nel Salumificio Provesanese gestito dalla famiglia Fornasiero che in un qualche modo pare abbia a che fare con i cavalli, ma per non sbagliare sentiamo cosa ci racconta Claudio Fornasiero in persona: “Sono 64 anni che faccio questo mestiere e la nostra attività di famiglia come Salumificio Provesanese è in piedi da oltre 40 anni. Come si vede dalle fotografie alle mie spalle siamo anche allevatori di cavalli da trotto. Devo ammettere che il trotto è la mia grande passione, una passione che è iniziata da quando avevo 7 anni.”

La serietà della Gente di Cavalli esiste ancora e non la troviamo solo in un anello di sabbia all’Ippodromo!

Una gradita sosta per una fetta di cocomero fresca e un “taj” di frizzantino presso la famiglia di Lenardon Luciano

Piccolo aperitivo e sosta presso “Il Pozzo Dipinto”

Ogni occasione è buona per festeggiare! Questa volta tocca a Olimpia & Gigio!
Una pausa relax alla “Fattoria degli Animali”
Come vuole la prassi per gli organizzatori di questi tour in carrozza, se in inverno e mezza stagione si cercano spazi assolati, è naturale che in estate vengano prediletti altrenntanti spazi ombrosi. Uno di questi è stato alla Fattoria degli Animali dove sono stati fatti gli auguri vivissimi a due partecipanti (in prima persona) alla passeggiata di oggi: “Olimpia” cavalla Haflinger di 33 anni (18 marzo 1988) e suo figlio “Gigio” di 27 anni.
Complimenti vivissimi ai due cavalli in forma splendida ed ai loro rispettivi proprietari che con abilità e rispetto hanno saputo farli arrivare in forma e in salute a questa età. Un’ennesima dimostrazione che la disciplina degli attacchi è per tradizione rispettosa oltre ogni limite del benessere animale e pare che gli appassionati non abbiano nessuna voglia di recedere da questo sano principio di vita.

Alle stanghe OLIMPIA alle redini Angelo Da Frè

Il mitico GIGIO, proprietario Renzo Pezzutto
La tre giorni in carrozza è terminata
Aggiungiamo che è terminata nel migliore dei modi, lasciando tutti con dei bei ricordi e con il buon sapore in bocca delle prelibatezze culinarie dei territori attraversati. Come ci ripete a più riprese l’amico Mario Gambellin, fiero, onorato e orgoglioso della sua appartenenza contadina: “Mi sono permesso di riproporre in versione ridotta datata 2021 una “zingarata” come si usava da queste parti 100/200 anni or sono, e che era una consuetudine apprezzata e stimata da tutti.” Ma cos’era e quali caratteristiche aveva questa zingarata? In pochi lo sanno e sicuramente sarà la sorpresa a redini lunghe del 2022 che vi invitiamo a scoprire se continuerete a seguirci.