Agosto 2021 Cambio di passo per la “Festa del Grano” di Bastia di Ravenna

Filomena Rufolo e Ivo Fabbri immancabili figure di questa Festa del Grano

DIETRO LE QUINTE – La costante fissa di questa Festa è rappresentata dallo staff del Podere Sansoni che ha messo in tavola migliaia di persone per 10 ore al giorno e per quattro giorni consecutivi. In alto i cosiddetti “posti a sedere” rustici e innovativi, presse di paglia e tavoloni di legno, esattamente come 200 anni fa nelle aie contadine. Prima dell’ingresso i parcheggi “in erba” per le mucche romagnole, dopo, quelli riservati ai mezzi a motore

Gli antichi mestieri che oggi non esistono più … peccato! La signora al telaio che fabbricava gli indumenti necessari alla vita di tutti i giorni. Lavori completamente fuorilegge oggi sotto il profilo sindacale. Ai tempi al telaio lavorava la vecchia nonna nei momenti liberi dall’alba al tramonto, con l’aiuto dei ragazzini minorenni non pagati. Uno sfruttamento generalizzato della mano d’opera, fortunatamente ai tempi nostri eliminato. La nonna all’ospizio, il bambino davanti alla tv o con il cellulare, mamma e papà al ristorante o in palestra e per gli indumenti si va nei bazar cinesi. Finalmente è arrivato il progresso!

Durante le serate, con le dimostrazioni degli antichi mestieri, a rallegrare i visitatori la musica dal vivo dei “Cantastorie di Romagna”
Tanti gli Stand presenti che riproponevano gli “antichi mestieri”. La lavorazione del ferro battuto, la tessitura con originali telai romagnoli, la preparazione del pane con forno a legna e grani antichi, il tutto arricchito con giri panoramici sul trenino per ammirare i tanti animali presenti alla Festa: mucche romagnole, pecore, asini, cavalli agricoli da tiro pesante e piccoli pony. Intrattenimento musicale con i “Cantastorie di Romagna”

Il “mitico Roberto”, organizzatore e anima pulsante di tutta la Festa del Grano, onnipresente in ogni spazio della Festa e pronto ad accontentare le richieste e le curiosità di tutti. Tra i 100 lavori che lo hanno tenuto impegnato in questa assolata quattro giorni, lo vediamo alla guida di un antico trattore adibito ai giri turistici di grandi, piccini e belle signore!
Come ci evidenzia il titolo, la frase Cambio di Passo riferita all’edizione 2021 della Festa del Grano dà un quadro esaustivo di quanto avvenuto nei quattro giorni della Festa ma merita un approfondimento immediato perché riflette l’andamento economico ed il pensiero dominante non solo italiano ma anche europeo.
Analizziamo le motivazioni
Solo tre o quattro anni or sono questa tipica festa campagnola era un’occasione per rinverdire i ricordi dei più anziani sulle tradizioni contadine e per fare un po’ di spettacolo agreste sulle abitudini di 150 anni fa dei nostri nonni o bisnonni. Incluso nel prezzo (offerta libera) c’era anche l’aspetto culturale con tutte le attrezzature e animali vari che servivano a produrre pane, latte, ricotte, formaggi, carni, vino e, in poche parole, il sostentamento di migliaia di famiglie. A completamento di questa lezione di civiltà agricola mancavano solo le scolaresche con i loro insegnanti che qui non sono mai arrivati. Un antico motto molto a tema con l’argomento recita: “Passata la Festa, gabbatu lu Santu!“, tradotto e codificato per il nostro caso significa che fino all’anno scorso tutti i visitatori tornavano alle loro solite abitudini, entravano nel supermercato, acquistavano in velocità il pane decongelato, il latte riciclato, la carne contraffatta, leggevano l’etichetta falsificata, non si lasciavano scappare un saporito e prelibato pollo allo spiedo già cotto a soli tre euro poi si concludeva la stressante settimana lavorativa in qualche locale a pasteggiare in allegria con vini “Doc” da 1,.80 euro a bottiglia e in tavola olio sopraffino extra-lusso del Mediterraneo dagli ingredienti … tutti da scoprire. E il dolce? Non lo fa più la “nonnina con zucchero, latte e fior di farina” ma dagli ingredienti in etichetta pare confezionato da un laboratorio chimico farmaceutico.
Agosto 2021 – Cambio di Passo
Una più ampia diffusione della bella faccia di internet unita a una nuova generazione di buon giornalismo d’inchiesta accompagnato passo passo dagli interventi delle Forze dell’Ordine ha fatto sì che qualcuno alzasse il sipario sullo spettacolo che il nostro stomaco recita due o tre volte al giorno (dato minimo per non allarmare la popolazione).
Link. https://ilfattoalimentare.it/argomenti/controlli
Il Panificio “Cappelletti e Bongiovanni” è attivo a Dovadola (FC) dal 1979 e si appresta a divenire un punto di riferimento non solo in Romagna ma in tutta l’Italia. Il loro segreto? E’ stampato sulle loro locandine pubblicitarie ed è in linea con le più avveniristiche e tecnologiche correnti di pensiero della nuova robotica ingegneristica applicata alla pagnotta: Lavoriamo con le migliori e più moderne tecnologie: le nostre mani!
Per contatti: Dovadola in Piazza Vittoria, 6 (FC) – Tel. 333.41.24.710 nelnomedelpane.it

Eccoli gli artefici di questo successo che in gergo equestre viene definito “Binomio”. A destra Fabio Cappelletti del Forno “Cappelletti&Bongiovanni” e Enrico De Lorenzi dell’Azienda Agricola “De Lorenzi”

Un antico detto Romagnolo affermava con sicurezza che con “Acqua e chiacchiere non si fanno frittelle!” Ci vuole la farina!

Il reparto al femminile dell’Azienda Agricola De Lorenzi ha da poco avviato un progetto per la produzione di farine legato ai terreni di famiglia, situato a poche centinaia di metri dalla Festa del Grano.
In cosa consiste il Cambio di Passo visto oggi alla Festa del Grano?
Si sono visti tre o quattro carri trainati da cavalli, buoi e asini colmi di covoni di spighe dorate dal sole e mature, pronte per essere portate vicino alla grande trebbiatrice a puleggia che tra polvere e sudore separava i chicchi dalla paglia. Quei chicchi che poi passavano dopo pochi metri (metri zero) ai fornai Cappelletti & Bongiovanni e con cui all’interno del loro forno a legna appositamente trasportati qui a Bastia, confezionavano fragranti pagnotte da consumarsi ancora calde per i fortunati ospiti del momento. Accanto al forno improvvisato il Dott. Veterinario Alfredo Marchetti, ora sereno pensionato, accanto al suo gregge di pecore “massesi” il quale, come tutti gli anni, ripete davanti alle telecamere e macchine fotografiche la lavorazione di un tempo per fare la ricotta fresca. Latte munto poche ore prima, paiolo con legna che arde, abili e intelligenti movimenti e voilà: i pochi fortunati presenti alla festa hanno potuto gustare la ricotta calda appena fatta con un piccolo strato di miele sopra. Sempre a pochi metri ecco un venditore di uova: sul cartello bene in vista “galline ovarole” allevate a terra. Cosa vuol dire, chiedevano i bambini abituati a vedere le uova “deposte” sullo scaffale di un negozio. Abbiamo visto il volto truce e lo sguardo terrorizzato di una signora che aveva appena mangiato in due bocconi il ciotolino con la ricotta calda; ci avviciniamo con circospezione, chiediamo cosa è successo, se qualcosa non va? “No, è troppo buona, pensavo con terrore alle ricotte che ho mangiato fino a ieri: cosa c’era dentro?” Torniamo al pane che nella vita di tutti i giorni il Forno Cappelletti & Bongiovanni produce con farine biologiche integrali, macinate a pietra, di grani “antichi” e per certi quantitativi prodotti nei loro appezzamenti di terreno. Questi loro grani “antichi” con i quali producono il pane provengono tutti da una filiera controllata locale di origine Romagna. Tutto questo è stato possibile grazie alla decennale collaborazione con il Mulino Pransani. Credetemi, “loro” più di così non possono fare, sono già al massimo, ora tocca a noi consumatori fare il Cambio di Passo; è necessario mangiare grani antichi, non grani lontani che arrivano da oltre oceano o dalle fredde steppe, il contadino vostro connazionale produce albicocche e pesche e se acquistate ananas e banane ingrassate la “filiera degli importatori” con migliaia di manager e impiegati sparsi in tutto il mondo. L’amico contadino con un “eurino” vi dà un sacchettino con del cibo a km-zero e un solo passaggio di mano, mentre altri tipi di frutta quando arrivano sulla vostra tavola hanno percorso migliaia di km, consumato tonnellate di gasolio mentre il vosto ex-amico contadino lascia marcire la frutta sull’albero.

Il Dott. Veterinario Alfredo Marchetti come consuetudine procede alla produzione limitata di ricotta fresca con assaggi e degustazioni per il pubblico. Domanda frequente, accompagnata da risatina ironica: “Ma come fate poi ad accontentare migliaia di consumatori con questo sistema artigianale e limitato?” Dalla vicina capanna in paglia esce l’ideologo della montagna e ribatte: “Con 4/5 ore giornaliere davanti al computer o in altro posto statale, accasciati o distesi sopra una poltrona imbottita, con una ricottina da mezzo etto e un po’ di miele immagazzinate le energie sufficienti per tre giorni lavorativi! “

Leggendo il cartello scoprirete che il piccolo uovo contiene anche piccole perle di saggezza!
Un vecchio “cavallo di battaglia”, utilizzato in trasmissioni televisive o campagne elettorali da produttori di petrolio o intascatori di accise, sosteneva che il buon cavallo non aiuta sicuramente a sfamare una popolazione! Accidentaccio, è vero! Peccato che c’è stato il cambio di passo e si è imparato che una consistente fetta di popolazione per ogni kg di pane che acquista, quasi la metà, dopo poco … la butta nell’immondizia!
Allora, basta! Finiamola di ridere o sbeffeggiare i tre “birocci” trainati da animali carichi di covoni, i quali, opportunamente lavorati e trasformati in farina, con le economie familiari d’altri tempi possono fornire il pane quotidiano ad una persona per 5/6 mesi.
L’onda lunga della trazione animale
La lunga ondata di progresso-green partita anni or sono dal Nord Europa, in Italia è già divenuta una piccola realtà. Nei due settori nella quale opera, viticultura e ortaggi, si è già rivelata efficiente, si sta facendo strada nell’esbosco e in tanti lavori di montagna e si stanno lentamente creando i presupposti per tracciare delle linee guida per questi nuovi operatori, i quali, cresciuti nell’era del motore a scoppio, fanno fatica a trovare una via maestra da seguire. Da considerare che condurre una carrozza, un carro, un aratro o un mulo carico di legna, presenta le stesse difficoltà che guidare un piccolo aereo in volo, e questa è una cosa da tenere presente: non si può attaccare un aratro ad un cavallo e farlo andare giorno e notte come un trattore, bisogna studiare, apprendere, imparare ecc.
Animali in agricoltura 0 (zero), Animalisti 1 (uno)
Quello sopracitato è il risultato del primo set che si è giocato qualche mese fa in Umbria da parte di uno dei pochi esperti agricoltori che lavora con coscienza e professionalità da anni con i cavalli in agricoltura. Stage con cavalli da tiro: domenica mattina e domenica sera arrivano compatti gli Animalisti. Il parere dei partecipanti più quelli che hanno seguito l’evento (400 persone circa) non è stato tenuto in considerazione, invece il commento critico dei sette-otto soci di una Associazione fantasma è stato riportato sui giornali, in prima pagina, di mezza Italia. Purtroppo questo clima di intolleranza razziale nei confronti di onesti operatori che pagano le tasse e non maltrattano di sicuro i loro amati animali, non aiuta certo a fare crescere la benefica filiera del prodotto italiano a km-zero. Siamo di fronte, per chi non lo sapesse, ad un meraviglioso sistema di economia circolare che ha avuto il suo massimo sviluppo nel corso del Medioevo, cioè 1.000 anni fa. Il sistema è collaudato e ha funzionato per migliaia di anni, dunque avanti ora, con abbinati i benefici del progresso. Quali? Nel Medioevo non c’erano i congelatori-frigo, mentre oggi tantissime mele invendute o cadute a terra in agosto, pelate e cotte si possono trasformare in saporite torte di mele da gustare per le feste di Natale e oltre.

Un enorme stiscione con le opere artistiche fotografiche in bianco e nero di Fiorenzo Montalti accoglie i visitatori al loro ingresso alla Festa del Grano

Un buon bicchiere di rosso, una piadina farcita e, accanto, Sauro Angelini “Art-Director” di Agri Linea e Fiorenzo Montalti, da anni fotografo ufficiale della manifestazione
https://www.facebook.com/AgrilineaTv/

Alessia Rivalta, da qualche anno protagonista con la sua cavalla “Margot” di questa Festa del Grano, aiutata e assistita dal papà Gianluca che vediamo nella foto sottostante con forcone, addetto al carico del carro

Il difficile e impegnativo lavoro del carico dei covoni sul carro. Effettuato anticamente per svariate settimane all’anno sotto il sole di agosto e per 10 ore al giorno, rendeva i fisici dei giovani e meno giovani asciutti, muscolosi, privi di grassi saturi e colesterolo, senza contare che, a differenza della odierna palestra a pagamento, ai tempi era … completamente gratis!

Gianluca Rivalta, il padre di Alessia, la giovanissima guidatrice del Biroccio, mentre si occupa del carico dei covoni con forca, occhio, muscoli e buona volontà

Vecchie e nuove generazioni a confronto e in mezzo sempre loro, gli animali, i quali hanno aiutato il genere umano a sopravvivere e progredire per migliaia di anni. Ultimamente grazie all’avvento degli “animalisti esasperati” e delle “modificazioni genetiche” del “simil-asino” che potrebbe anche essere una “pantegana incinta” modificata geneticamente, gli animali veri e propri si avviano ad una lenta estinzione … o no? Chissà?!
La Collezione privata di carri, calessi e birocci di Gian Paolo Calderoni
Nelle foto vediamo Gian Paolo Calderoni con i suoi collaboratori mentre attacca uno dei suoi più belli e rari “Birocci”. Come grande intenditore e uomo di cavalli da lunga data, Calderoni assiste e aiuta nella vestizione del cavallo, il quale perché lavori e operi bene deve essere bardato correttamente. Molto interessante da notare quell’arco in legno che si vede distintamente in tre immagini; infatti senza nessun carico non si capisce bene l’utilità dell’attrezzo, ma nell’ultima foto tutto ci è più chiaro, infatti tanti carichi di materiale che potevano infastidire o ferire l’animale durante il trasporto venivano evitati da quell’intelligente riparo.
Nel collage di foto in basso vediamo lo staff di Gian Paolo Calderoni (primo a sin.) al completo, con Paolo Santandrea e Norberto Gentilini e al centro il cavallo “Furia”

Interessante notare nell’ultima foto in basso la “bilanciatura” dei carri. Infatti con il carro così ben bilanciato, il cavallo trascina circa un centinaio di kg mentre sappiamo che come regola e per il suo benessere, un cavallo può (in piano) trainare due volte il suo peso. Nella foto il cavallo da Tiro Pesante Rapido di circa 900kg potrebbe trainare 1.800 kg invece dei 900 circa che vediamo nella foto.

Esposizione di Calessi e Birocci della Collezione Gian Paolo Calderoni

Tantissimi mezzi e attrezzature esposte al pubblico in una interessante mostra all’aperto. Per ogni oggetto una storia, come fare a raccontarle tutte? Al centro con il sedile avvolto da una rete in corda c’è la “Spallona”: perchè quel nome? La Spallona era una specie di calesse tuttofare robusto e rustico, inoltre era trasformabile in base al carico che doveva trasportare, infatti per certi carichi non c’era neppure il posto per il guidatore che doveva tenere le redini da terra. Era una vera grande “spalla” di aiuto per il contadino. Da qui il termine Spallona.

Una trasmissione in diretta diversa dal solito: ascoltare i commenti della gente di oggi immersi nelle atmosfere del passato
La diretta TV di AGRI LINEA
Anche in questo caso un interessante Cambio di Passo. Dopo anni di censura mediatica su tutto il mondo dei cavalli e il loro indotto, ecco uno spiraglio di luce all’orizzonte che si è materializzato nella serata di venerdì 20 agosto 2021. Il Patron e presentatore di Agri Linea, Sauro Angelini, con un dispiegamento di uomini, tecnologie e mezzi non indifferente, ha trasferito lo studio televisivo abituale dall’interno di un teatro ai campi coltivati del Podere Sansoni per una diretta televisiva che ha coinvolto ed entusiasmato le centinaia di persone presenti e le migliaia che seguivano da casa. La premessa di questo successo è dovuta in larga parte alla notizia che si era diffusa di tanti antichi mestieri che non erano raccontati dal cantastorie di turno con fotomontaggi taroccati magari di zebre pennellate in tinta unita, ma si poteva vedere dal vivo uno spezzone di vita vissuta 200 anni fa. A queste immagini emozionanti sono seguiti i qualificati commenti di esperti di settore i quali, ognuno per il proprio ambito di azione, ha descritto programmi e speranze futuri e strategie per attuarli. Mentre gli esperti seduti in giacca e camicia esponevano le loro teorie avveniristiche, i tanti addetti ai lavori interessati stavano sudando e faticando intorno a carri e cavalli pochi metri più in là, e considerata l’età di alcuni “faticatori” che si aggirava sui 70 anni la speranza di tutti loro era che le belle parole e i bei progetti non si trasformassero in “Aria fritta e chiacchiere in padella”

Il set televisivo di Agri Linea è arrivato nel bel mezzo della “Gente di cavalli che … lavora e suda”
La speranza è oramai l’unica strada da seguire, siamo nel pieno dell’Epopea dei Virologi, dieci esperti per 11 pareri qualificati. Quattro Italiani che costituiscono tre Partiti. Siamo sulla strada del non ritorno e se non ci lasciano passare velocemente, noi con i nostri mezzi a trazione animale e le nostre idee, qui finisce male per tutti!

Alcuni cavalli da Tiro Pesante Rapido che lavorano in diverse aziende italiane

Una realistica ed interessante rievocazione storica della filiera del grano oggi qui a Bastia di Ravenna
Vi proponiamo a titolo di curiosità alcuni nostri articoli di qualche tempo fa che illustrano più nel dettaglio il mondo ancora un po’ misterioso della Trazione Animale in Agricoltura.
Sant’Antonio Abate, le tradizioni, i carrettieri, gli animali, oggi a Concamarise (VR)
Rural Heritage Magazine

Due baldi e aitanti giovanotti che controllano da vicino i covoni e … la guidatrice Alessia!

Norberto Gentilini

Paolo Santandrea
a questo link troverete altre immagini nell’album fotografico pubblicato sulla nostra pagina facebook