Palcoscenico europeo per mettersi veramente in gioco
Si è concluso domenica 20 giugno 2021 il Concorso Internazionale di Viechtwang in Austria al quale hanno partecipato quattro dei nostri portacolori con maggiori aspirazioni agonistiche ad alto livello. Si tratta della giovane promessa Francesca Consolini nella categoria FEI Junior Pony Singoli e di Giorgio Proietti, Ugo Cei e Ivano Bavaresco nelle Pariglie Cavalli. In tutto 45 concorrenti hanno preso il via nel CAI, mentre in contemporanea erano stati organizzati anche vari Campionati Nazionali e il concorso serviva anche quale selezione austriaca per i tanti Campionati Mondiali ed Europei in calendario per l’anno corrente. In totale 125 concorrenti da gestire: non proprio una bazzecola, ma il Comitato Organizzatore, capitanato da Albert Pointl, è talmente ben rodato in questo genere di manifestazioni che i nostri due Ufficiali di gara invitati a ricoprire due funzioni chiave, rispettivamente come Presidente di Giuria (Roland Morat) e Delegato Tecnico (Gabriele Panier Suffat) hanno potuto operare al meglio, garantendo ai driver un evento equo, stimolante, difficile al punto giusto, dove tutto si è svolto in un’atmosfera gioiosa e rilassata seppur altamente competitiva.
Francesca Consolini, che già aveva offerto un’ottima prestazione nel corso di un concorso nazionale svoltosi sempre in questa location un mese fa, ha confermato appieno l’eccellente forma sua e del suo pony Minerva Lamborghini classificandosi nuovamente prima nella sua categoria. Vincitrice nel dressage con 46,27 penalità, si è imposta anche nella maratona con circa 4 penalità di vantaggio sulla diretta inseguitrice, tanto che nonostante un risultato meno eclatante nella prova coni terminata con 10,69 penalità, nessuno è stato in grado di privarla della vittoria finale. Brava Francesca! Soddisfatto anche il suo trainer presente in loco, Johann Weitlaner, e la groom Lisa Laner, con la quale sembra essersi instaurata un’ottima intesa, oltre ad offrire insieme a Francesca un quadretto deliziosamente armonico.
Diverso il discorso per le Pariglie, dove Giorgio Proietti aveva messo a segno un ottimo – e meritato, a detta del Presidente di Giuria – risultato in dressage con 57,77 penalità ed un onorevole 6° posto in classifica, immediatamente seguito da Ugo Cei con 63,50 mentre Ivano Bavaresco aveva dovuto accontentarsi di un deludente 70,42. Dovendosela poi vedere con concorrenti del calibro del 33enne campione austriaco Stefan Bösch, dedito alle redini lunghe dall’età di 8 anni e assiduo frequentatore da numerosi anni della scena internazionale con al suo attivo 5 partecipazioni ai campionati del mondo e una medaglia di bronzo a titolo individuale vinta nel 2015, con il connazionale Thomas Blumschein, 7° agli ultimi Mondiali Pariglie o ancora con il polacco Rafal Wojtacha, vincitore di parecchi CAI – qui a Viechtwang rispettivamente 1°, 2° e 3° nella classifica finale -, la prova di maratona ma soprattutto la prova coni hanno purtroppo fatto scivolare i nostri atleti verso posizioni più arretrate.
Onore al merito tuttavia, perché gli sportivi seri non hanno paura di mettersi in gioco partecipando a concorsi decisamente più indicativi delle proprie capacità di quanto possano farlo in concorsi nostrani, dove ad esempio solo 2 settimane fa i nostri 3 atleti hanno dovuto confrontarsi per l’ennesima volta solo con il nostro guidatore di punta della categoria, Jozsef Dibak, e anche se fossero andati al Completo de Lo Stradello che cadeva nelle stesse date, avrebbero trovato a contendere le prime posizioni solo Alessandro Formia con cavalli di 5 anni ai loro esordi agonistici a livello nazionale. Indipendentemente dai risultati ottenuti dalle Pariglie, e in considerazione della bella prestazione della Consolini, è un peccato che l’impegno dei nostri agonisti in un CAI all’estero non abbia ricevuto alcuna considerazione da parte della Federazione Nazionale che non ne fa accenno alcuno sui media, mentre aveva ampiamente preannunciato la partecipazione dell’Italia nel salto ostacoli a Sopot, dove le classifiche della Coppa non sono state certo migliori.
Per quanto riguarda il concorso in sé, il campo da dressage è ben noto a tutti: costruito intorno ad un palo della corrente in modo tale da essere fuori da ogni traiettoria nell’esecuzione di qualsiasi ripresa, non ha mai creato difficoltà a nessuno e nessuno si è mai lamentato. Forse questa volta, avendo dovuto rincalzare la sabbia sul campo dopo che le avverse condizioni atmosferiche dell’ultimo concorso lo avevano profondamente segnato, il ghiaino del fondo poteva far supporre un maggiore pericolo di scarrocciamento, soprattutto nella prova coni, ma così non è stato. Poi, come sempre: stesse condizioni per tutti e ogni concorrente deve essere in grado di valutare quanto può permettersi di accelerare!
La maratona con la fase A interamente sull’asfalto, contraddistinta da numerose salite e discese facilitate però dal più agevole scorrimento delle carrozze, vedeva 7 begli ostacoli di cui uno con acqua, molto ben presidiati da personale competente, con la bellezza di 5 commissari per ogni ostacolo. Una folta schiera di volontari, tutti soci del centro ippico, di cui alcuni giovanissimi ma non per questo meno esperti, hanno fatto sì che tutto si svolgesse senza intoppi, lavorando all’unisono con gli 8 giudici sempre pronti a certificare in tempo reale l’attribuzione degli errori, tanto che un quarto d’ora dopo la fine della prova venivano già pubblicate le classifiche.
Il percorso coni era sicuramente tecnico quale si conviene ad un CAI 2* e ha visto un solo percorso netto nel tempo ad opera di un tiro a quattro cavalli, peraltro su percorso “alleggerito”. Ancora una volta si è evidenziato quanto questa parte del concorso sia importante ai fini della classifica finale, tanto da ribaltarne spesso gli esiti provvisori. Da notare che i nostri completi in Italia si svolgono sempre e comprensibilmente su 2 giorni, con il percorso coni prima della maratona: questo comporta una grandissima differenza nella gestione della prova ad ostacoli mobili che, fatta dopo la maratona, esige dai cavalli un’eccellente tenuta fisica ed un altrettanto ottimo equilibrio psichico che in un concorso dei nostri, che dovrebbe essere di allenamento ma ci si chiede fino a che punto, non possono essere verificati.
Sempre efficiente il settore vettovagliamento, affidato ad un altro cospicuo gruppo di soci, con una serie di frigoriferi portatili da campeggio regolarmente riforniti con ogni tipo di nettare rinfrescante, a portata di mano di ciascun ufficiale di gara e con continue distribuzioni di panini e altri generi di conforto. Il maneggio coperto, svuotato di tutta la sabbia in attesa di una totale sostituzione prevista per l’indomani, era stato trasformato in una grande mensa capace di ospitare i 125 clan familiari senza alcun problema di assembramento.
Come d’abitudine, un gran bel concorso, in una coreografica vallata alpina dove il gran caldo è stato un po’ mitigato dalle vicine montagne, amichevole accoglienza, professionalità nella gestione dell’evento e la tanto auspicata possibilità, finalmente, di riunirsi per ripartire alla grande sullo scenario internazionale a distanza dai confini abbordabile per i nostri agonisti più motivati.
Per le foto si ringrazia Sonja Bauer