Osservazioni sull’ultimo voto nelle riprese di dressage attaccato
Con il raggiungimento di sempre più alti traguardi anche lo sport si evolve e si adegua in modo da rispondere in modo puntuale alle tendenze intrinsecamente legate al progresso.
Così come abbiamo visto già parecchi anni fa la nascita di carrozze da maratona tecnologicamente avanzate, che ben poco hanno a che fare con le loro antenate (basti vedere quelle di cui si serviva il Principe Filippo di Edimburgo solo qualche decennio fa), così cilindro e bombetta hanno spesso ceduto il passo, soprattutto nelle categorie di attacchi singoli o in pariglia, all’uso da parte dell’intero equipaggio di moderni caschi sportivi e il tutto viene ritenuto pienamente conforme dalle giurie nei concorsi a tutti i livelli, campionati del mondo compresi. Ci si allontana, insomma, sempre più dalla tradizione.

Il primo step di modernizzazione è stato quello di dotare il solo groom di un cap di stile tradizionale, cosa tuttora prediletta da molti driver
In assenza in ambito nazionale di sessioni di aggiornamento ad hoc per i giudici di attacchi, nei quali si avrebbe la possibilità di ragionare più approfonditamente su questo o quel particolare fino a trovare la famosa quadratura del cerchio, possiamo rifarci unicamente ai corsi indetti regolarmente dalla FEI dove il confronto è sempre vivo e costruttivo.
A seguito delle sterili polemiche che si sono sentite circolare anche recentemente, con critiche all’operato di questo o quel giudice fatte anche da loro colleghi, ci soffermiamo oggi su un argomento che, seppure di importanza minore nel quadro di una ripresa di dressage, ha il solo scopo di ragionare per mettere a fuoco alcuni aspetti nella formulazione dell’ultima voce che compare sulla scheda delle valutazioni e precisamente quella indicata come “Impressione generale & Presentazione”.
A tale proposito abbiamo interpellato il nostro giudice FEI di 3° livello Roland Morat, che segue regolarmente i corsi di aggiornamento internazionali e quindi ha avuto modo, dopo la piuttosto recente rielaborazione nella formulazione degli ultimi cinque voti ridotti ormai a due, di discutere con i suoi colleghi sulle varie sfaccettature di questa piccola rivoluzione.
Ecco quindi il suo punto di vista.
Da “Presentazione” a ….
Appearance of athlete and grooms, correctness, cleanliness harmonizing with of harness and carriage. Fitness, matching and condition of Horse(s), balanced picture of the complete turnout. Harmony between horse(s) and atlete – Tradotto con “Aspetto di guidatore e groom, correttezza, pulizia, armonia tra finimenti e carrozza. Idoneità, abbinamento e condizione del/dei cavalli, aspetto equilibrato dell’intero attacco. Armonia tra cavallo/i e atleta.
… dove è finito il voto della presentazione? … non c’è più! O forse sì ….
Se prima esisteva il quinto voto dei punti di insieme che era definito “Presentazione “ e i giudici più o meno acculturati si dilettavano ad applicare i rigidi canoni della tradizione mentre i guidatori facevano a gara per apparire i più eleganti e rispettosi della regola del bell’attaccare, da qualche anno a questa parte, spariti i cinque punti di insieme, è scomparso anche l’ultimo voto, definito della “Presentazione” – con la “P” maiuscola.
Questo voto ha fatto faticare molto i groom, nello strigliare i cavalli fino a farli apparire quasi metallici, nell’ingrassare i finimenti e lucidare gli ottoni e tanto denaro hanno investito i guidatori sperando in qualche mezzo voto in più.
Ora di tutto ciò cosa è rimasto?
Analizziamo punto per punto quanto precisa la FEI nelle indicazioni sul “to be judged” (cosa giudicare) delle proprie schede
Appearance of athlete and grooms – Aspetto di guidatore e groom
In tale nota viene richiesto di verificare un adeguato abbigliamento dei guidatori e dei loro groom,
- innanzitutto, che rispetti ciò che richiede il regolamento: copricapo, (cap, oltre che body protector, obbligatori per i minorenni), guanti e grembiule, quindi che l’abbigliamento sia consono ad una gara dell’ambiente equestre – pulito, ordinato, elegante ecc.
- non per forza l’abbigliamento dei groom deve essere uguale o adeguarsi a quello del guidatore. Prendiamo ad esempio i guidatori ungheresi che si presentano spesso in abito formale ed i loro groom in abito tradizionale.
- nulla è scritto che l’abbigliamento debba essere conforme a quanto prevede la tradizione (stivali con trombino, colore dei cilindri abbinati all’uso di giungole o chaînettes, ecc.).

Per i giovanissimi la carrozza da maratona è più che appropriata anche ai Campionati Europei, ma forse nell’insieme il groom in cilindro e livrea è un po’ esagerato
La frase però continua …
cleanliness harmonizing with of harness and carriage – pulizia, armonia tra finimenti e carrozza
Quindi assieme a quanto detto sopra vi è da verificare e giudicare la pulizia della carrozza e dei finimenti, il fatto che vi sia un’armonia fra la carrozza e i finimenti e per armonia si intende che i finimenti siano innanzitutto regolati bene, siano consoni alla morfologia del/dei cavalli e poi che siano integri e non rovinati o rabberciati (ne va della sicurezza).

Cattiva regolazione dei finimenti, sicuramente penalizzata dal voto (in senso orario): braga bassa, braga alta, pettorale basso, paraocchi basso

Il regolamento FEI recita “I paraocchi, se vengono usati, …” il che sancisce il fatto che la loro mancanza sia contemplata e quindi autorizzata
Passiamo alle prossime indicazioni:
Fitness, matching and condition of Horse(s) – Idoneità (ad affrontare un concorso, quindi preparazione atletica), abbinamento e condizione del/dei cavalli
Preparazione atletica significa prestanza fisica, e pertanto un componente di questo voto complesso è anche la verifica se il cavallo o i cavalli sono atleticamente pronti per le richieste del grafico eseguito. Per esempio se un cavallo non sufficientemente muscolato, presentato in un grafico con molte richieste di riunione, mostra evidente spossatezza e affaticamento andrà penalizzato e invece verrà premiata una evidente prestanza fisica da cavallo atleta.

Cavalli non idonei, per preparazione atletica (a sin. cavalli magri e non muscolati) o per indole, soprattutto se attaccati davanti a una carrozza (a destra)
Matching – abbinamento / corrispondenza (riferito agli attacchi multipli)
Qui s’intende la valutazione dell’armonia di due o più cavalli presentati nello stesso attacco, ad esempio “la vera pariglia”.

Cavalli di stature molto diverse
La frase continua con:
balanced picture of the complete turnout – aspetto equilibrato dell’intero attacco
Qui si riprende il concetto dell’armonia dell’intero attacco quindi morfologia e statura dei cavalli corrispondenti fra loro e confacenti alle dimensioni della carrozza. Esempio: pariglie scombinate, tiri a quattro con volate più pesanti dei timonieri, cavalli piccoli ed esili con carrozza pesante, cavalli grossi pesanti con uno spider pheaton “essenziale”.
Harmony between horse(s) and athlete – Armonia tra cavallo/i e atleta.
E qui le interpretazioni divergono …
Le maggiori in termini numerici che ho sentito (Klaus Christ, Pia Skar, Joaquin Medina – e direi che sono autorevoli ) interpretano questa voce come “collaborazione fra cavallo e guidatore”, ovvero quanta affinità c’è fra il guidatore e il cavallo / i cavalli.
A mio modo di vedere il voto alla presentazione è rimasto, si giudica ancora come si presenta l’attacco ma i criteri di giudizio sono diversi: infatti da nessuna parte sta scritto che una carrozza da presentazione sia da preferire alla carrozza da maratona.
Concludendo devo dire che a me personalmente dispiacerebbe che si perdesse l’eleganza delle carrozze da presentazione, ma è altrettanto vero che a noi giudici non spetta giudicare ciò che ci piace ma ciò che sta scritto, quindi, come capitato negli ultimi mondiali, anche la maratona può ricevere “perlomeno “ un otto (vedi i giudici vip) ma, secondo quanto sta scritto, anche di più.

Magalie Aillaud ai Campionati del Mondo Singoli 2020 a Pau/Francia in dressage con carrozza da maratona

Queste le valutazioni ottenute, figura per figura, da Magalie Aillaud a Pau: si vede chiaramente che nell’ultimo voto ha ottenuto ben due volte un 8, nonostante la carrozza da maratona
In un’ottica di pari opportunità è inoltre discriminante penalizzare chi affronta un concorso con una sola carrozza per le tre prove (con l’assale posteriore opportunamente allargato in dressage e prova coni per conformità col regolamento) rispetto a chi può sfoggiare la crème de la crème in fatto di carrozze da presentazione. Sarà lo stesso guidatore a prendere le sue decisioni in base a questioni del tutto personali e alla possibilità, tutta da verificare, che l’uso di una carrozza da maratona possa avvantaggiarlo in una prova o nell’altra. Se poi le sue prestazioni con una carrozza da maratona sono di assoluta eccellenza, questo è ciò che conta.
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Arrivati a tali conclusioni da parte di un giudice internazionale, riteniamo sia interessante interpellarne un altro, di pari livello, a garanzia di un eventuale contradditorio. Diamo pertanto la parola alla giudice FEI di 3° livello Mariangela Beverina affinché esprima la sua opinione al riguardo.
“In linea di principio non posso non concordare con quanto asserito dal mio collega, in quanto riflette pedissequamente le poche, stringate indicazioni della FEI riassunte nell’ultima casella della scheda di una qualsiasi prova di dressage. Non vi sono quindi punti di vista molto distanti tra noi, dovendo in ogni caso conformarci entrambi a quanto indicato dalla FEI; tuttavia, trattandosi di valutazioni, è ovvio che queste lascino un certo margine all’interpretazione soggettiva data dalla propria sensibilità.
Io milito nell’ambiente da oltre 50 anni e nel mio lungo excursus formativo ho inevitabilmente sviluppato il gusto per il bello anche come elemento prettamente estetico da contrapporre al brutto – e non si può certo dire che la carrozza da maratona emani un benché minimo fascino. Essa è nata come attrezzo tecnologico per un uso specifico e meno formale, a discapito di tutto quello che può essere una gioia per gli occhi. Le prove di dressage e coni sono invece la parte più formale della disciplina, al pari del dressage montato dove a certi livelli il cavaliere o l’amazzone indossano tuttora il frak. A mio avviso ogni cosa ha una sua giusta collocazione, un suo motivo di essere. Inoltre solo chi ha un passato da agonista sa che la posizione più elevata della serpa nella carrozza da dressage trasferisce al guidatore, oltre ad una migliore visuale, anche una consapevolezza che si traduce in una maniera diversa di porsi, di atteggiarsi, di mantenere il controllo, appunto, con signorilità, con somma eleganza dei modi e dei gesti.

Marion Vignaud, la concorrente che agli ultimi Campionati del Mondo ha vinto il dressage e ha totalizzato i voti più alti nella Presentazione
Ciò non significa che io sia rimasta legata a stereotipi ormai invecchiati perché ad esempio l’uso del casco da parte dell’intero equipaggio lo trovo assolutamente appropriato in una disciplina sportiva e non mi verrebbe mai in mente di penalizzarlo, dando anzi la preferenza a questo rispetto all’eccesso contrario di un attacco singolo con guidatore in tuba di piuma di seta.

Perfettamente accettabile il casco sia per driver che per groom, in linea con l’evoluzione degli attacchi come sport al pari di altre discipline equestri che comportano sempre un certo rischio
Ciò premesso, sempre mettendo a confronto due attacchi in cui tutti gli altri elementi presi in considerazione presentino il meglio che si possa desiderare, io non potrei mai assegnare ad una carrozza da maratona più di un 7 nell’ultima voce della ripresa di dressage, rispetto a valutazioni più alte se con carrozza da presentazione. Parimenti, se con quest’ultima gli altri particolari da esaminare non sono soddisfacenti, non ho alcuna remora ad abbassare il voto anche ad un 6 o un 5.

Nonostante la carrozza da presentazione, l’attacco non potrà aspirare ad un voto di presentazione molto alto data l’evidente sproporzione tra cavallo e carrozza
Proprio perché si tratta di una valutazione fatta singolarmente da ogni giudice, il fattore soggettivo, proprio riguardo a questa voce, non potrà mai seguire schemi rigidi e stereotipati, cosa che peraltro è riscontrabile anche ai livelli di campionati del mondo dove l’anno scorso un nostro concorrente, nell’ultimo voto, ha ricevuto un 9 e un 6. E ho detto tutto!”
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Fin qui le opinioni dei nostri due più autorevoli giudici FEI di attacchi che alla fine non si discostano molto l’uno dall’altro, a parità di adeguatezza di tutti gli altri elementi. Ma il nostro regolamento FISE cosa dice in proposito? Assolutamente nulla, tranne che per le prove ludico-addestrative per le quali sancisce che “l’uso della carrozza è libero”, clausola che non viene ribadita per le categorie agonistiche, ma non viene neppure contraddetta.
In quanto al regolamento FEI al quale fa riferimento il regolamento FISE, riportiamo qui di seguito la tabella dei tipi di carrozza ammessi e nulla viene specificato riguardo ad una penalizzazione per l’uso della carrozza da maratona in dressage/coni, fermo restando che la carrozza con pneumatici è ammessa solo nelle categorie di para-driving.

Queste sono le prescrizioni FEI che riguardano competizioni internazionali con atleti di grado avanzato
La solita questione di lana caprina? Forse no. Nonostante i diversi punti di vista e le carenze di specifiche nel regolamento FISE il risultato cambia di poco e al lettore rimane lo spunto per riflettere su quanto sia difficile talvolta anche il compito del giudice!
Ringraziamo Krisztina Horvath/Hoefnet per la gentile disponibilità nel permetterci di attingere alle loro fotografie per documentare le nostre trattazioni.