Cavallo Magazine si è fatto portatore di un progetto che vede in campo un pool di relatori di tutto rispetto, capace di catturare l’interesse di vecchie e nuove conoscenze del mondo degli attacchi

 

Carlo Misasi, organizzatore di questo ciclo di seminari, davanti ad uno dei gioielli del nostro patrimonio italiano, la carrozza “Telemaco” esposta nelle scuderie del Quirinale a Roma

 

Alcune delle interessanti pubblicazioni edite dall’AFAC (Associazione Friulana Appassionati Carrozze)

 

Dopo la presentazione del 15 marzo 2021 sulla piattaforma di Cavallo Magazine eccoci arrivati al terzo appuntamento del 7 Aprile 2021.

Dobbiamo ammettere che questi seminari sulla Tradizione via web stanno diventando interessanti e attirano un numero sempre maggiore di appassionati i quali, nonostante la poca dimestichezza con piattaforme, mouse e aggeggi simili, ce la stanno mettendo tutta per partecipare nel nome e per la gloria delle redini lunghe. Uno degli indici più attendibili è senza ombra di dubbio la sempre maggiore quantità di persone che intervengono nelle discussioni, apportando nuovi e interessanti pareri e approfondimenti. Ricordo perfettamente il tema sulla guida Achenbach che venne trattato alcuni anni fa presso il Museo delle Carrozze di Piacenza e ricordo pure che in mezzo agli ospiti c’era gente che arrivavano dalla Campania, dalla Puglia e dalla lontana Sicilia, sobbarcandosi una trasferta faticosa e, volendo, non proprio gratuita. Fare il confronto è cosa facile: tre anni fa a Piacenza una ventina di persone per due ore di discussione, ieri sera circa 70 persone collegate via web comodamente sedute sul divano di casa e tre ore di discussioni a tema.

Abile conduttore e moderatore l’Avv. Carlo Misasi che ha saputo traghettare la discussione e le argomentazioni in maniera fluida, elegante e con i giusti tempi per gli interventi, mai noiosi.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Nella prima riunione del 24 marzo il relatore, Paco Gatti, si è accollato il compito di illustrare i due elementi CAVALLO e FINIMENTI  riferiti ad un attacco di tradizione. Grazie alle eloquenti slide da lui preparate, Gatti ha saputo illustrare in maniera efficace e vivace le sue argomentazioni, mettendo a fuoco anche le manchevolezze talvolta osservate, in modo da illustrare in maniera concreta i punti da osservare e la strada da percorrere per una presentazione il più possibile qualitativa. In quanto abile ed appassionato fabbricante di fruste, ha dato spazio anche a brevi cenni sia sulla loro costruzione che sulle caratteristiche che fanno la differenza.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

E’ stata poi la volta di Fabrizio Canali che nella seconda riunione del 31 marzo ha ricordato brevemente la recente pubblicazione ad opera dell’AFAC (Associazione Friulana Appassionati Carrozze) della seconda edizione, rivista e corretta, del Manuale sulla Presentazione in un concorso di Tradizione, a firma di Elvezia Dorigo Ferrari, un utile manualetto dedicato a chi si avvicina a questa avvincente attività e desidera partire con il piede giusto. Canali ha quindi illustrato con dovizia di particolari la prima delle due ricerche storiche in programma, che lo hanno impegnato negli ultimi mesi, riguardante le cosiddette REDINI MORTE, ovvero uno studio sul trattato scritto da Salvatore Villani nel lontano 1857 che apre interessanti scenari sulla guida adottata in Sicilia ben prima che comparisse all’orizzonte Benno von Achenbach. Purtroppo il secondo trattato riguardante LA TRIGA, particolare attacco a tre cavalli, ha dovuto essere rimandato ad un prossimo incontro a causa di un infausto attacco hacker che ha costretto i partecipanti ad interrompere l’ascolto e alla ripresa, dato che non tutti sono riusciti a ricollegarsi, ci si è limitati ad un interessante dibattito sull’argomento in questione. Un peccato che un progetto destinato soprattutto alla divulgazione della materia presso nuovi adepti e quindi reso fruibile da parte di tutti, abbia dovuto fare i conti con chi occupa il tempo in maniera sciocca, inutile e irrispettosa della libertà altrui, costringendo ad un cambiamento di modalità che rende accessibile la riunione solo a persone conosciute o da queste presentate.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Ecco quindi che si arriva al terzo seminario, tenutosi mercoledì 7 aprile e affidato a Roland Morat, dedicato guida con il SISTEMA ACHENBACH, un argomento che accomuna sia il mondo della tradizione che quello della guida sportiva, almeno nella fase di formazione di solide basi su cui costruire un futuro da agonista di successo.Una chiara esposizione, quella di Morat, delle basi su cui poggia quello che viene universalmente considerato “il metodo” e come tale viene applicato in tutte le nazioni del mondo ad eccezione, in parte, della Gran Bretagna, dove l’influsso del Coaching condiziona anche la guida degli altri tipi di attacchi, seppure non a quattro cavalli. Molto interessante ed opportuno l’alternarsi di Morat con Susanne E.L. Probst, autrice di un articolo molto ben documentato sull’argomento, apparso qualche tempo fa sulla nostra rivista online (link), che si è addentrata nelle fondamenta storiche e sociologiche che hanno dato vita al sistema Achenbach e ne hanno poi decretato la grande diffusione.

Inevitabilmente, a causa della grande passione che ferve nei cuori e nell’animo dei partecipanti, si è lasciato un piccolo spazio dove prontamente sono affiorate alcune piccole polemiche che io personalmente preferirei venissero catalogate alla voce: “Commenti critici”. Citiamo il primo mosso dal Sig. Martignoni che in sintesi affermava come dopo le parole ed il cartaceo con i disegni era indispensabile passare alla pratica in campo con le vere redini, i veri cavalli e gli altrettanto veri finimenti. Ad un certo punto è stato citato il basso livello qualitativo degli attacchi in Italia e anche qui è emerso che non siamo soli: mezza Europa è più o meno messa in questa situazione con esclusione dei soliti santuari delle redini lunghe in Olanda, Belgio e Gran Bretagna. Purtroppo sparare a zero non è utile per invogliare la gente, che già ha investito tempo e denaro facendo del proprio meglio, a darsi da fare in un’ottica di miglioramento.

Dato l’argomento su cui era imperniato il terzo seminario, ovvero la guida secondo il metodo Achenbach, era quasi doverosa la dedica in ricordo di Giuseppe Del Grande, strenuo difensore di questo sistema, che a tanti allievi aveva trasmesso negli anni le sue incrollabili certezze sulla sua validità. Anzi, come riferito dallo stesso Morat, Del Grande si poteva considerare, non solo moralmente, un diretto discendente del grande maestro, in quanto Achenbach ebbe come allievo Max Pape, autore egli stesso di un prezioso volume edito sia in francese che in inglese e in tedesco, che a sua volta fu il maestro di Christian Lamparter, direttore per tanti anni del settore attacchi al Deposito Stalloni di Marbach in Germania. A Lamparter era poi succeduto il suo allievo, Dieter Gross, che insegnò proprio a Giuseppe Del Grande tutti i segreti dell’ormai collaudata tecnica e con il quale il nostro Peppino – come tutti lo conoscevano – ha ottenuto i vari brevetti di istruttore, fino al terzo livello.

 

Un ultimo commento arrivato sotto forma di mail, quasi un’implorazione chiedeva: “Vorrei imparare questa bella guida, io insieme alla mia pariglia di cavalli, a chi mi rivolgo? Chi mi insegna? Ho in tasca i soldi per pagare, grazie.” – Come prescrivono le grandi regole della Cavalleria, quando affermano che chi critica, immediatamente dopo deve proporre, ecco farsi avanti Cesare Martignoni il quale è pronto a mettere a disposizione i suoi spazi, le sue scuderie ed i suoi cavalli al suddetto scopo. Io, Ermes, mi permetto di esprimere un mio personale e modesto punto di vista: anche se pare un problema di difficile risoluzione l’abbassamento della qualità nel comparto Attacchi di Tradizione si potrebbe valutare e copiare dal più famoso e collaudato gioco del calcio. Come? Semplicemente formando una Serie A una Serie B e una Serie C. Se in questo momento gli attacchi italiani sono divisi tra Serie B e Serie C, ciò non toglie che ci possa essere qualcuno che abbia piacere di entrare a far parte della Serie A (Costituire ex-novo una Serie A:  come si fa?). 

A questo proposito mi riallaccio ad un aneddoto simpatico (per modo di dire) che vidi personalmente nel corso di uno stage di attacchi agonistici dove al centro del campo il Tecnico disse all’allievo di salutare la Giuria e il Guidatore lasciò la frusta intatta nel portafrusta, forse per paura di logorarla, non sapendo bene come comportarsi. Alla motivazione del gesto il guidatore rispose: “Nessuno me lo ha insegnato, che la devo tenere in mano!”. 

 

Fa paura e fa riflettere dover constatare che dal 1862 ad oggi siamo andati … indietro! Oppure per i più ottimisti: poco-poco più avanti!

 

Sempre in tema di applicazione pratica, avevamo pubblicato qualche mese fa un articolo che offriva un modo alternativo di vedere e vivere la tradizione (link) rispetto a quello offerto dai concorsi AIAT (Association Internationale Attelages de Trandition) / AFA (Association Française d’Attelage). Bisogna tuttavia riconoscere che questi eventi, spesso organizzati in splendide cornici di ville e castelli, con una certa frequenza che mantiene vivo l’interesse, seguendo regole applicate anche in altri paesi europei in modo da mettere a proprio agio anche una frequenza straniera, hanno avuto e continuano ad avere un innegabile merito, avendo mantenuto vivo l’interesse per un mondo che sempre più si allontana e, senza il prezioso lavoro di chi ha voluto impegnarsi, sarebbe da tempo caduto nell’oblio.

 

Il prossimo appuntamento sulla piattaforma ZOOM è fissato per mercoledì 14 aprile, sempre alle ore 21.00, e sarà dedicato a due ulteriori ricerche dello studioso Fabrizio Canali che vertono sul SEDIOLO E CALESSO e sull’interessante contenuto di un volume scritto nel 1894 dal Conte Eugenio Martinengo Cesaresco sull’Arte di Cavalcare, con una parte dedicata espressamente al CAVALLO ATTACCATO ALLA CARROZZA.