SAR il Principe Filippo, Duca di Edimburgo, emblema della signorilità di un gentleman alle redini lunghe

 

Si è spento ieri, 9 aprile 2021, al castello di Windsor, all’età di 99 anni, SAR il Principe Filippo, Duca di Edimburgo, marito della regina Elisabetta II d’Inghilterra.

Il mondo intero, ma in particolar modo quello legato alle carrozze, piange una personalità che è stata una chiave di volta negli sport equestri a livello internazionale. Verso la fine degli anni ’60, durante la sua presidenza della FEI (Federazione Equestre Internazionale), carica che ricoprì per oltre un ventennio, si rese conto che, accanto alle tre discipline equestri facenti parte dell’universo olimpico, c’erano altri sport equestri degni di essere accolti nel massimo organismo mondiale dedicato al cavallo in tutte le sue sfaccettature e la quarta disciplina, quindi la prima non olimpica, ad entrare in ambito FEI fu proprio quella degli attacchi, con il primo regolamento internazionale per le gare di attacchi approvato dall’assemblea generale FEI a Madrid nel novembre 1969.

A questo evento fondante fece seguito nel 1971 il primo Campionato Europeo a Budapest – allora si parlava esclusivamente di tiri a quattro – e nel 1972 a Münster fu organizzato il primo Campionato del Mondo. Egli stesso iniziò ad attaccare nel 1971 e dal 1973 in poi partecipò a numerosi concorsi, anche se, per sua ammissione e innata modestia, agli inizi con risultati non proprio eclatanti. Il Principe Filippo partecipò a tre Campionati Europei e a sei Campionati del Mondo, vincendo con i colori britannici la medaglia d’oro a squadre nel 1980 e quella di bronzo nel 1978, 1982 e 1984. Il suo migliore risultato a titolo individuale lo vide sesto nel mondiale del 1982 ad Apeldoorn in Olanda. Vero appassionato dei cavalli e degli attacchi in particolare, la sua presenza sulla scena era un evento assai frequente ed è innegabile che un testimonial così importante non potesse non essere determinante nel successivo sviluppo in particolare degli attacchi, senza tuttavia dimenticare il suo sostegno nella nascita della Coppa del Mondo di salto ostacoli e nell’istituzione nel 1990 dei World Equestrian Games.

Il Principe Filippo prima di affrontare la gara; è ben noto il suo coinvolgimento a 360°, tanto che amava attaccare personalmente i cavalli

Stiamo parlando evidentemente di tempi pionieristici, in cui venivano ancora impiegate per le gare le carrozze che facevano parte del patrimonio familiare. Il Principe Filippo amava soprattutto il “Balmoral Dogcart” che dopo ogni partecipazione, come era prevedibile, tornava a casa con qualche pezzo rotto da ricostruire. Stanco di questa situazione fu egli stesso, insieme al suo stretto collaboratore David Saunders, per oltre vent’anni capo cocchiere delle scuderia reali e oggi ancora attivo negli Stati Uniti presso Gloria Austin, a progettare la prima carrozza destinata specificatamente alla prova di maratona, robusta, con molte parti in ferro, e con la predella posteriore per i groom aperta, come la conosciamo noi oggi: una lungimiranza da vero precursore dei tempi.

Con David Saunders come navigatore, ai tempi in cui era ancora prevista la presenza dell’arbitro di carrozza a bordo in maratona

E’ vero, riguardando i vecchi filmati, reperibili in gran numero su YouTube, ci si rende conto che ne è passata tanta di acqua sotto i ponti: i cavalli di oggi sono dei superatleti, non certo paragonabili a quelli che venivano adibiti anche al tiro del cocchio di gala della regina in occasione dell’apertura annuale del Parlamento. Nel frattempo termini allora pressoché sconosciuti come flessione, decontrazione, impulso sono diventati l’obiettivo a cui tutti tendono e gli ostacoli fissi che allora venivano affrontati spesso al passo, ora vedono sfrecciare cavalli al galoppo lanciato, in stile Ben Hur. Ma perché ci sia un’evoluzione, deve prima di tutto esserci un inizio, con un chiaro progetto in mente e questo lo si deve proprio al Principe Filippo.

In gara con il tiro a quattro di cavalli Cleveland Bay

 

In gara con il tiro a quattro di pony Fell

Visto comunque che la passione per i cavalli è notoriamente una malattia, una volta dismessi gli abiti di gara con i quali ha partecipato al suo ultimo concorso a Windsor nel 2005 nella categoria tiri a quattro con un attacco di pony Fell, l’instancabile 84enne così esprimeva i suoi progetti per il futuro: “Sto diventando vecchio, le mie reazioni diventano più lente e la mia memoria è inaffidabile. Io ho avuto la fortuna di poter essere attivo più a lungo della maggior parte degli altri – e non ho intenzione di smettere finché avrò dei bravi pony e degli aiutanti che si impegnano”.

Il Principe Filippo nel 2016, all’età di 94 anni, si rilassa durante una delle sue amate passeggiate nel parco

Due sono state le circostanze che  hanno avvicinato la figura del Principe Filippo al nostro mondo italiano. La prima, indimenticabile, ebbe luogo a Gladstone negli Stati Uniti, in occasione dei Campionati del Mondo di Pariglie del 1993, alla quale parteciparono in rappresentanza dell’Italia Francesco Mattavelli e Carlo Mascheroni, con la squadra capitanata da Francesco Ajosa. Fu proprio in quell’occasione, ospiti nella tenuta di un altro italiano che aveva portato alto il nome del suo paese oltre oceano, quel Louis Piancone che poteva fregiarsi di essere uno dei più noti ed assidui praticanti del Coaching in America, la macchina fotografica colse l’inquadratura che ha fatto la storia – almeno per noi: alla cena di gala il Principe Filippo seduto al tavolo accanto a Francesco Mattavelli e poi Carlo Mascheroni omaggiato durante le premiazioni.

Gladstone/USA, 1993: a sinistra il Principe Filippo con Francesco Mattavelli alla cena dei guidatori organizzata per i Campionati del Mondo di Pariglie, a sinistra durante le premiazioni regala un’amichevole stretta di mano a Carlo Mascheroni

Il secondo fatto degno di essere menzionato riguarda Carlo Gnecchi Ruscone a cui va, non solo tutto il merito se oggi il Gruppo Italiano Attacchi si può fregiare della Presidenza Onoraria di Sua Altezza Reale, ma anche il riconoscimento firmato dal Principe Filippo sui tre volumi scritti dallo stesso dott. Gnecchi Ruscone.  

In occasione del suo 99° compleanno, il 10 giugno del 2020, abbiamo scritto un lungo articolo sull’indimenticabile figura del Principe Filippo, famoso per essere stato un grande appassionato di cavalli, ma anche per la simpatia che lo caratterizzava e per l’affetto che ha saputo conquistare. Ve lo riproponiamo (vedi link a fondo pagina), sicuri che saprà ancor meglio inquadrare ciò che ha rappresentato per tutti noi, amici degli attacchi.

Con lo stesso accattivante sorriso con cui ha affrontato quasi un secolo di vita, il Principe Filippo saluta lasciando in eredità agli altri la sua inarrestabile passione per gli attacchi e i cavalli in generale

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