Signore e Signori, andiamo a incominciare: lo spettacolo di arte inconsueta vi entusiasmerà!

E’ vero, nulla da dire, la prima diretta web sul mondo degli Attacchi di Tradizione ha veramente entusiasmato tutti, e quando diciamo tutti, parliamo di una piccola percentuale di addetti ai lavori e tantissimi altri che non hanno voluto rinunciare a vedere di cosa si tratta; in totale pare che oltre 2000 persone si siano collegate a dare una sbirciatina. Effettivamente il bel giorno si vede dal mattino e quasi un mese fa, in occasione di una diretta web simile ma riservata agli Attacchi Sportivi ed Agonistici, si era notato un certo interessamento da parte del pubblico, pubblico il quale, vuoi per la pandemia in atto, vuoi per la curiosità e il fascino delle redini lunghe, si è trovata ancora più numerosa per questo secondo appuntamento di indirizzo molto particolare. A giochi fatti e a diretta terminata, si è ripetuto il solito copione: “Ma se lo avessi saputo, nessuno mi ha avvisato, ho finito i soldi della ricarica e la TIM mi ha tagliato tutti i fili! ecc.” Non preoccupatevi, ci siamo noi di Carrozze & Cavalli, pronti ad offrirvi questo servizio e con un clik nel link sottostante potrete rivedere in diretta i vostri eroi!

via facebook https://www.facebook.com/199488405427/videos/764802014241590

oppure via youtube https://www.youtube.com/watch?v=YcAdY7MH5YY

 

 

Sotto l’egida di Cavallo Magazine hanno provveduto ad una sapiente e vivace conduzione le giornaliste Maria Cristina Magri e Nicole Fouqué, che hanno dato la parola innanzitutto all’organizzatore e coordinatore dell’Evento, Avv. Carlo Misasi, al quale abbiamo chiesto qualche informazione in più riguardo ad una nuova Associazione da lui fondata, che si affaccia sul panorama culturale italiano:

L’associazione culturale: “PATRIMONI INVISIBILI”

Carlo Misasi – “Nell’ambito della salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico artistico nel suo complesso, di cui il territorio italiano è disseminato, l’associazione si propone di individuare nei “beni invisibili” l’area d’interesse sulla quale focalizzare i propri interventi. L’espressione “bene invisibile” è intesa come consistenza di una o più opere d’arte, testimonianze storiche, culturali, sociali, che, allo stato, non godono di adeguata visibilità e fruizione, perché nascoste, non adeguatamente conosciute e valorizzate.
L’espressione si può declinare in vari modi, partendo dall’arte invisibile che giace nei depositi dei musei italiani, un patrimonio artistico di cui difficilmente il pubblico può fruire. Ma può anche riguardare un cosiddetto “bene minore” non sufficientemente visibile all’interno della dimensione locale di riferimento e che invece potrebbe diventare, con un opportuno progetto di rilancio e valorizzazione, un elemento attrattivo per l’economia e il turismo locale, anche in ambito rurale. Pensiamo ai vecchi forni a legna, ai mulini ad acqua, ai manufatti rurali abbandonati, ai borghi disabitati, ai vecchi telai a pedale e a tanto altro. Un’altra possibile declinazione riguarda la “visibilità” come capacità del bene di essere fruito dalla cittadinanza, al fine di trasformare la risorsa artistica in un fattore di reale conoscenza ed educazione interculturale, soprattutto a favore delle fasce più giovani della popolazione.
L’obiettivo è sostenere i progetti di valorizzazione di un “bene invisibile” che – nell’assoluto rispetto del contesto (museale, territoriale, paesaggistico ecc.) in cui il bene è inserito – possano diventare un elemento propulsore di conoscenza e valorizzazione del bene e, nel tempo, rafforzare l’integrazione con la comunità locale attraverso nuove forme di coinvolgimento turistico legate alla cultura e alla dimensione economica del territorio, promuovendo percorsi di educazione. In tale direzione, in un’epoca sempre più proiettata e organizzata attorno all’economia digitale, l’utilizzo interattivo della rete internet potrà essere un driver vincente per raccordare le informazioni e i beni residenti in differenti territori e destinarli ad un’ampia platea generalizzata.
Annoverando le carrozze d’epoca tra i beni invisibili di interesse culturale, l’associazione ritiene che i seminari de “Le carrozze raccontano”, veicolati sul web da cultori, collezionisti e appassionati, rappresentino un tentativo di accrescere la conoscenza presso un pubblico variegato ed uno stimolo per avvicinare anche i giovani ad un mondo fascinoso ed intrigante.”

Carlo Misasi al Museo del Quirinale a Roma accanto alla Berlina di gala “Telemaco” in occasione della sua iniziativa: “Le Carrozze Raccontano” del Giugno 2018

Ivo Baldisseri primo da destra, a seguire Cesare Martignoni, Carlo Misasi e Lorenzo Gatti

 

Ad aprire il dibattito web, Ivo Baldisseri, punta di diamante dei Giudici di Tradizione oggi in Italia che ci ha rilasciato il suo breve commento al termine della diretta.
Ivo Baldisseri – “La pandemia ci ha tolto la gioia di poter trascorrere qualche ora con amici appassionati di carrozze e di attacchi. Grazie alla tecnologia abbiamo scoperto l’antidoto per continuare il nostro rapporto di amicizia, scambio di opinioni e approfondimenti sul nostro meraviglioso mondo. Sono certo che i programmati incontri sul web contribuiranno ad accrescere la conoscenza e le regole dei maestri della tradizione del passato. Intanto se cerchiamo di sognare un bel viaggio su un Coach, affidato all’abilità del guidatore in sintonia con l’intelligenza ed il carattere di un buon cavallo, allora si tratta di puro godimento dello spirito”

Sentirsi principessa per un giorno

Oberdan Valli viene premiato durante la serata di gala della manifestazione di attacchi di tradizione all’Ippodromo Sesana di Montecatini Terme

Non tutte le persone che contano potevano essere presenti: in tanti hanno seguito il dibattito da casa, comodamente adagiati sulla poltrona, e ad alcuni di loro abbiamo chiesto un commento. Ecco le considerazioni di:
Oberdan Valli – “Sono rimasto piacevolmente soddisfatto di questa iniziativa che è riuscita in modo egregio a colmare l’enorme vuoto cultural-sportivo che si è venuto a creare da oltre un anno nel settore Attacchi a causa della terribile pandemia di Covid-19. Con i cavalli fermi nelle scuderie e gli eventi annullati è stato un vero sollievo ascoltare gli interventi dei più rappresentativi esperti italiani del settore della tradizione a redini lunghe. Io personalmente come ex-agonista, Tecnico Fise Attacchi, titolare della Scuderia “La Torre” e dal 2016 uno degli organizzatori di Incanto Liberty a Montecatini Terme, ho potuto constatare, ascoltando gli interventi, che non erano rivolti solo agli addetti ai lavori, ma lasciavano trasparire una grande apertura ad un pubblico più vasto fatto di giovani e meno giovani appassionati dell’ultima ora. Nuova linfa per un settore  che non si può improvvisare in poche settimane con il fai da te o il sentito dire. Indispensabile nella tradizione in carrozza, la formazione di base ed un’appropriata cultura generale perché quando carrozze con cavalli attaccati si presentano al pubblico, il pubblico stesso non deve vedere dei semplici mezzi in movimento, ma deve ammirare dei pezzi di storia che si mettono in mostra, per dirla in due parole (riprese da Carlo Misasi) “Patrimoni Invisibili.”
Nel video sottostante l’edizione 2016 di “Incanto Liberty” a Montecatini Terme che annoverava tra i tanti organizzatori: Oberdan Valli, Antonio Lippi, l’Associazione “Il Cavallo e l’Uomo” e tanti altri rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e dell’Ippodromo Sesana che si resero partecipi del successo.

 

 

Enrico Tortella 1° Class. Cat. Singoli C.I.A.T. (Concorso Internazionale Attacchi di Tradizione) di “Villa Manin”

Spettatore interessato e qualificato, Enrico Tortella, Responsabile Fise-Attacchi del Veneto, driver di grande notorietà e Tecnico di Attacchi che nel suo medagliere annovera un primo posto al Concorso di Tradizione di Villa Manin 2016.  Anche se dopo tale “esploit” è ritornato a gestire gli eventi sportivi e agonistici nel Veneto, abbiamo voluto sentire un suo commento.

Enrico Tortella – “Una lodevole iniziativa che è arrivata (purtroppo) al momento giusto: con la terribile pandemia di Covid-19 per gli umani più la Rino-polmonite equina in atto da pochi giorni, non abbiamo avuto alternative se non quella di incollarci davanti al video a vedere i nostri beniamini a redini lunghe. Poter ascoltare i pareri qualificati di esperti in tanti settori, provenienti da ogni angolo d’Italia e riuniti magicamente in un piccolo schermo, è stato davvero emozionante. Chi come noi è abituato a fare centinaia di km per frequentare stage, convegni o riunioni simili, poter sentire comodamente seduti in poltrona una platea di relatori di così alto livello, ha rappresentato una grande soddisfazione. Ribadisco il mio concetto di fondo, che poi è il pensiero di migliaia di persone: oggi più che mai è necessario difendere a spada tratta le tradizioni ed i costumi che ci arrivano dal passato. Senza il ricordo delle proprie radici è impossibile ben programmare qualsiasi strategia o progetto futuro! In particolare nel nostro mondo equestre a redini lunghe, dove fior-fiore di esperti hanno da tempo sentenziato che sul cavallo tutto è già stato inventato, resta solo da applicare gli insegnamenti nel modo e nei tempi giusti.”

 

Un’inesprimibile sensazione di bellezza, potenza, classe, appagamento

 

 

PAROLA D’ORDINE: COMPARTECIPAZIONE ATTIVA (un invito di Elvezia Ferrari)

Un programma molto ambizioso quello offerto durante la presentazione del progetto,  che consiste in una serie di dissertazioni che vanno da argomenti adatti ad un pubblico di semplici curiosi ad uno zoccolo duro di persone perdutamente innamorate di un mondo inesauribile di conoscenze legate alle nostre radici – sì, alle radici di TUTTI NOI. Tra i primi, presumibilmente amici dei cavalli in ambiti diversi ma dotati di un’apertura mentale che considera avvincente la possibilità di un avvicinamento al mondo affascinante delle carrozze d’epoca, sconosciuto ai più ma capace di alimentare un’inestinguibile curiosità sugli infiniti risvolti socio-culturali che il nostro passato è capace di regalare.

Ecco quindi che i seminari hanno come obiettivo non solo la “chiacchierata tra vecchi amici” che solitamente, in tempi normali e sobbarcandosi a cuor contento impiego di tempo e denaro, si ritrovano intorno ad una tavola e, davanti ad un buon bicchiere di vino rigorosamente d’annata, si addentrano in interminabili disquisizioni che danno a quel nettare una inspiegabile sublimazione. Grazie ai potenti mezzi moderni l’obiettivo – a km zero – è quello di ampliare il panorama degli adepti, sicuri di riuscire ad entusiasmare e diffondere un altro tipo di virus, ben più piacevole del Covid, che non semina morte ma anzi fa rivivere. E chissà che nei prossimi anni, digerito un primo approccio squisitamente culturale, i meeting di tradizione con carrozze e cavalli al seguito, non subiscano un revival  con numeri da grande evento degno delle prime pagine dei giornali.

A questo punto sorge un problema importante, che solo i partecipanti potranno risolvere a vantaggio di tutti: la compartecipazione attiva. E’ solo ponendo domande, chiedendo delucidazioni, facendo capire quale anello manca nella catena dell’informazione, quale è l’audience presente, che si può aggiustare il tiro e procedere senza lasciare indietro nessuno e dando a ciascuno la soddisfazione che si aspetta. Quindi l’imperativo è: non siate passivi! Oltre a rendere l’incontro più vivace per chi ascolta e più stimolante per il relatore stesso, è normale che da cosa nasca cosa e ben presto ci si renderà conto di quanto negli attacchi di tradizione ogni dettaglio, per piccolo o grande che sia, abbia un suo perché.

 

L’eccellenza della qualità a qualsiasi livello

 

La morale è: “Chi è tanto ottuso da rifiutare una possibilità unica nel suo genere?” A RISENTIRCI quindi al primo incontro di mercoledì 24 marzo.

 

Questi i PROSSIMI APPUNTAMENTI SUL WEB

 

 

 

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