Gli Haflinger e la “Transumanza”  – Testi e foto di Francesco Ramella

Sono onorato di essere stato coinvolto in questa importante iniziativa, grazie al vecchio amico Dott. Giuseppe Invernizzi, al Prof. Michele Carli, dell’Università di Agraria di MILANO e al Dott. Antonio Gamba mio collega e responsabile dell’organizzazione sanitaria dell’evento. Gli Haflinger sono storicamente legati al territorio e alle attività zootecniche, soprattutto nelle zone di montagna. Hanno da sempre (150 anni di storia) seguito ed aiutato l’uomo di campagna anche nei suoi spostamenti. I “Bergamini” erano in costante movimento con le loro mandrie, da un pascolo all’altro, da un paese all’altro, dai monti alla pianura. Forse grazie anche a loro gli Haflinger si sono diffusi in tutto il territorio nazionale.

 

 

 

Mi sono stati chiesti due esemplari per trainare i carri della tradizione e volentieri ho prestato la mia Tanja, cavalla di 7 anni dalle grandi qualità sportive, per l’occasione affidata alla bellissima e bravissima Veronica, importante Amazzone nel completo, al navigato Francesco Toscani, frisonista, ma entusiasta di poter partecipare all’evento; Nico, invece, castrone di circa dieci anni di origine austriaca, era accompagnato dal nostro bravo allevatore Roberto Legramandi, di Misano Gera d’Adda, suo proprietario, al debutto sulla scena della partecipazione ad un evento pubblico. Tanja apriva il corteo e Nico lo chiudeva, con i loro rustici ma importanti carri. Entrambi hanno svolto benissimo il compito affidatogli, creando curiosità e interesse tra le migliaia di persone incontrate nei circa 40 km percorsi in 4 giorni.

Grande successo dell’iniziativa e grande soddisfazione per noi, anche per il sottoscritto, contentissimo di poter guidare in costume d’epoca la mia cavalla nell’ultima tappa, la Inzago – Gorgonzola lungo le sponde di quel naviglio Martesana che in passato furono calpestate da quei cavalli che il lavoro lo praticavano veramente…

Francesco Ramella

 

 

Francesco Ramella alle redini

 

https://primalamartesana.it/cultura/mucche-da-bergamo-a-gorgonzola-e-la-transumanza-dei-bergamini/

Mucche da Bergamo a Gorgonzola: è la transumanza dei bergamini

(questa l’anteprima)

La rievocazione storica partirà il 30 settembre da via Baioni. Tappe a Dalmine, Canonica, Cassano, Brembate, Groppello, Inzago e Gorgonzola.

Era una vera e propria festa per i bergamini, oltre che un rito di passaggio. Quando però vi era un lutto in famiglia la transumanza perdeva questo aspetto e alle vacche venivano tolti i campanacci, sostituiti da alcune bronzine dal suono argentino. E così sarà anche nella rievocazione che, dopo la benedizione degli animali, attraverserà in silenzio le vie della città bassa. Le “bronzine” delle vacche batidure saranno la sola colonna sonora per ricordare le vittime della pandemia.

Partirà mercoledì 30 settembre 2020 alle 10 da Bergamo (in via Baioni) la rievocazione della transumanza delle mandrie di bovini che percorrevano a piedi dalla val Brembana e dalla bassa pianura lombarda alla Martesana, un’importante area di sosta e di svernamento. Le tappe di questa rievocazione storica saranno Dalmine, Canonica, Cassano, Brembate, Groppello, Inzago e infine Gorgonzola, meta finale che si raggiungerà il 3 ottobre.

 

 

 

 

 

La transumanza

Il fenomeno della transumanza bovina si è sviluppato tra il XVI secolo e la seconda metà del secolo scorso e ha interessato moltissime località, ma la val Brembana e la Martesana sono emblematiche come aree di origine e di svernamento dei bergamì. Durante lo svernamento, i bergamini si dedicavano prettamente alla produzione casearia, che ha portato al successo lo “stracchino di Gorgonzola”, frutto della loro arte e della

che ha portato al successo lo “stracchino di Gorgonzola”, frutto della loro arte e della capacità imprenditoriali dei Serbelloni. Nella Martesana, infatti, nacque nei primi del Novecento l’industria casearia italiana.
La partenza da Bergamo vuole richiamare quello che è stato l’uso, fino agli anni ‘60, di passare in città da parte di chi si recava in val Brembana. La mandria sarà composta da venticinque bovini da latte, un asino maschio, un cavallo someggiato e infine vi saranno due tipici carri a due ruote telonati trainati da cavalli.

L’abbigliamento del personale sarà ispirato alle immagini storiche di un secolo fa. Per l’occasione è stato realizzato l’originale “Ol capèl di bergamì”, ispirato a modelli che per secoli hanno portato i bergamini, che potrà essere acquistato nei mercatini che verranno allestiti a ogni tappa. Tra il tardo pomeriggio e il dopocena sono programmate diverse attività, come la proiezione del film “Carlino l’ultimo bergamino” prodotto dal Centro Studi Valle Imagna e l’allestimento della mostra Bergamini 600 anni di storia e presentata in forma teatralizzata (interpretata dal Giopì e dalla Margì e da Marino Zerbin). Presso ogni tappa vi sarà la distribuzione di polenta di mais antichi bergamaschi, stracchino artigianale all’antica, casoncelli di sant’Alessandro, scarpinocc di Parre. Il tutto accompagnato da Valcalepio doc.

https://www.valseriananews.it/2020/09/30/transumanza-da-bergamo-a-gorgonzola-sulle-tracce-dei-bergamini/

https://www.comune.gorgonzola.mi.it/Articoli/Redazione-Stampa/Focus/106-7583%5EArrivano-le-mucche—Transumanza-3-ottobre-2020.asp?ID_Macromenu=1&ID=7583