Un viaggio nel tempo, che piacevole emozione! Chissà a quanti di noi piacerebbe ritrovarsi immersi tra le nebbie del passato nel romantico periodo liberty che fece da spartiacque tra il vecchio mondo della trazione animale, con i suoi sacrifici indicibili, e il nuovo che avanzava prepotentemente a colpi di pedale e cavalli-vapore, per chiudere di lì a poco definitivamente un’epoca. Ai tempi nostri, dopo circa 150 anni, ci siamo trovati immersi in quel lontano mondo e con la “ragion del poi” abbiamo la possibilità di decidere quali cose e abitudini rispolverare e quali altre chiudere nel cassetto dei ricordi.

 

 

Ore 9 del 20 Settembre 2020, si apre la cancellata del Parco Giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio (VR) e per tutti gli intervenuti sta per iniziare un fantastico ed incredibile Viaggio nel Tempo. Unica raccomandazione: tutto ciò che non è inerente o a tema … fuori! Ore e ore passate in coda sull’autostrada con l’intento di appoggiare i piedi sulla spiaggia per 15 minuti, l’ingorgo delle 17.15 con i “gentleman” al volante i quali, piuttosto che darti la precedenza, si amputerebbero un braccio, l’ossido di carbonio misto alle polveri sottili respirato per otto ore giornaliere che ci fa tossire e stare male quando andiamo in montagna oltre i 1500 metri, mentre per il benessere psicologico e mentale troviamo TV e giornali che con una notizia vera e subito dopo una falsa ci mettono in tilt il cervello! Tutto questo oggi, superato il cancello d’entrata del Parco Giardino Sigurtà, svanisce nel nulla, come d’incanto, e un silenzio assordante avvolge tutto e tutti, cessano le frasi urlate e si odono solo le voci dell’essere umano non modificato geneticamente: il chiacchiericcio delle Signore, il brusìo delle signorine, il mormorio dei fidanzati, tutti in egual misura intenti nei preparativi di un romantico pic-nic che di lì a poco trascinerà tutti indietro nel tempo.

 

 

 

 

L’abbiamo notato oggi noi per la prima volta grazie al particolare contesto tutto-natura; le carrozze originali d’epoca, con i loro colori naturali non appariscenti ed i mantelli dei cavalli non “metallizzati” come le auto, si amalgamano perfettamente fino a confondersi con le architetture di madre natura. Un connubio perfetto. Nella foto l’impeccabile e particolare Break convertibile di Giampaolo Taino

 

Ore 10.30 del mattino, sui tappeti erbosi di una bellezza inenarrabile inizia un via-vai di personaggi strani, ufficiali in alta uniforme, cavalli bardati con eleganti e lucidi finimenti, gentiluomini con bastone e cilindro mano nella mano a stupende fanciulle dai vestiti a ruota i quali permettevano già nel secolo scorso il “distanziamento sociale”, bicicli dalle forme stravaganti fianco a fianco a bici con la pedalata assistita, ma … assistita da chi? E come se non bastasse ecco la ciliegina sulla torta che ci appare dopo pochi metri dall’ingresso: Il lustrascarpe. Una foto d’epoca alle spalle, un’apparecchiatura identica salvata forse dall’avidità di un rigattiere senza cuore, ed ecco al lavoro in elegante frac nero il Sig. Lustrascarpe. Pure lui sparito, non si capisce il perché, onesto, professionale nel suo lavoro, distinto nei modi e con un mestiere di cui si sente il bisogno viste le condizioni di tante calzature indossate dai signori uomini che, senza l’intervento di mamma o nonna, sarebbero impresentabili. Peccato che anche questo spezzone del passato sia tramontato. La causa? Chissà, forse ai tempi nostri è umiliante inginocchiarsi a lucidare calzature, mentre pare che non sia umiliante per nulla all’Ill.mo Sig. “indagato per corruzione” mantenere il posto di lavoro statale e salutare tutti egualmente dall’alto al basso con la solita faccia di bronzo … che tempi ragazzi! Ma ora affrettiamoci perché in lontananza attraverso le alberature del Parco Giardino si intravede una lunga fila di carrozze trainate da bellissimi cavalli.

 

Che personaggio il sig. Lustrascarpe!

 

Fanno il loro ingresso gli Attacchi (foto Giovanni Vitale)

 

 

 

Concorso di Eleganza firmato: Gruppo Italiano Attacchi – GIA

Nonostante la cornice leggermente frivola e godereccia che si respirava in giro, al centro di un apposito spazio recintato si iniziava a fare le cose sul serio. Anche il settore delle carrozze d’epoca ha nel secolo in corso le sue tradizioni ed i suoi eventi sportivi che non sono le diligenze del west al galoppo sfrenato inseguite dai feroci pellerossa; si tratta invece di premiare gli equipaggi che nella maniera e nei modi corretti sono riusciti a proporre al pubblico ed al Giudice esaminatore, carrozza, cavallo ed equipaggio il più vicino possibile alla realtà dei secoli scorsi quando questi mezzi circolavano in grande abbondanza. Figura importantissima, indispensabile oggi in presenza di pubblico numeroso: Emanuela Brumana, speaker collaudatissima, la quale è riuscita ad intrattenere il pubblico presente illustrando le varie fasi del giudizio ed arricchendo il tutto con aneddoti e curiosità quasi sempre sconosciute ai più. Lavoro difficile oggi per il Giudice Internazione AIAT Enzo Calvi che si è ritrovato a valutare carrozze perfette in ogni dettaglio con cavalli che indossavano finimenti di grande pregio. Oggi in particolare gli equipaggi hanno sfoggiato abbigliamenti e cura dei particolari veramente al di sopra delle righe, infatti sappiamo bene che il Giudice incaricato della valutazione tiene conto anche dell’insieme dell’equipaggio e di conseguenza va da sé che se, ad esempio, quattro persone indossano abiti di natura molto diversa avranno un punteggio più basso di chi riesce a ricreare un quadro omogeneo con l’insieme della carrozza.

Speaker del Concorso di Eleganza: Emanuela Brumana e, in veste di Giudice Internazionale AIAT, Enzo Calvi

 

Entriamo nel vivo del Concorso di Tradizione e precisiamo che per chi gradisse informazioni più dettagliate e anche visionare ed acquistare fotografie può rivolgersi a: G.I.A.        https://www.gruppoitalianoattacchi.it/

https://www.gruppoitalianoattacchi.it/dettaglio-news/items/un-meraviglioso-viaggio-nel-tempo-al-parco-sigurta.html

Per le foto: Facebook – Giovanni Vitale (Mede)  Da anni il bravissimo e professionale Giovanni Vitale racconta in maniera mirabile tutti gli eventi GIA a tema carrozze e a fine evento centinaia di belle foto le mette gratuitamente in visione per il pubblico. Per tutti coloro che gradissero però una stampa a colori su carta fotografica possono richiederla e crediamo che per certi scatti come quello sottostante ne valga veramente la pena!

 

Foto d’autore per una pariglia di nobili cavalli con i loro magnifici finimenti

 

L’elegante linea del Cab Francese, alle redini Simone Novelli

 

Grazie all’apposita vetrata anteriore i passeggeri potevano stare riparati in estate e in inverno e godere di una grande riservatezza nelle loro conversazioni private

 

Questo particolare modello di carrozza lo possiamo catalogare con due nomi: Milord Fermé o Cab Francese e porta il nome di un noto costruttore francese; “Labourdette, Paris”. In pratica fu una versione francese a quattro ruote del più famoso Cab inglese a due ruote, che però non ebbe un gran successo come vendite. Venne costruito da diversi noti costruttori in un numero piuttosto limitato a causa delle poche richieste. Attualmente, da ricerche di settore, pare che in Italia attualmente se ne trovino solo due esemplari; uno visto oggi in movimento e perfettamente restaurato di proprietà del sig. Fiorenzo Erri e un’altro facente parte della collezione non visitabile della Fiera di Verona che, da fonti informate, si trova in cattivo stato di conservazione. A livello europeo pare ne siano rimasti circa 20 esemplari soprattutto in Spagna e Francia.

Carrozza di una estrema eleganza che richiede assolutamente il servitore di carrozza per fare salire o scendere gli occupanti

 

Fiorenzo Erri e Signora osservano le evoluzioni del Cab Francese di loro proprietà guidato accuratamente da Simone Novelli


Simone Gabrieli con a fianco la figlia controlla i movimenti dei cavalli che come al solito sono impeccabili!

 

Da notare il bel finimento arricchito dalle collane in paglia realizzate dalla Selleria F.lli Moirano

 

E a proposito dei finimenti a collana di paglia

 

Nelle foto in senso orario dall’alto: due ombrellini parasole particolarissimi, la tapezzeria interna, l’orologio con lente, lo stemma del casato “Litta Modignani” e il fanale anteriore

 

Il signor Simone Gabrieli ci ha inviato una descrizione più dettagliata della sua carrozza, che ad occhio avevamo visto molto ben accessoriata.

Simone Gabrieli: ” Essermi trovato in questo mondo delle carrozze mi ha portato ad inoltrarmi nella raccolta di vari oggetti riguardanti i lunghi viaggi in carrozza: l’acquisizione più recente sono due ombrellini parasole illustrati nelle soprastanti foto.
L’orologio come si può vedere ha una lente per ingrandire l’ora riflessa dell’orologio che è comunque un orologio grande, con circa 6 cm di diametro.
Il fanale che ho messo davanti nell’orfanella è a candela e serve, se lasciato in quella posizione. per farsi vedere; se invece viene tenuto in mano tramite le due manigliette serve come punto luce da indirizzare dove occorre.
La carrozza è una Cesare Sala restaurata da Enrico Guanziroli nel 2016; sulle portiere sono dipinti gli stemmi della famiglia Litta Modignani, importante famiglia milanese con origini addirittura fin dal 1250 circa; la carrozza invece è presumibilmente della fine dell’Ottocento.
I finimenti di color nero con iniziali sono stati abbinati per l’occasione con delle collane di paglia, il tutto fatto dalla famosa selleria F.lli Moirano di Strambino.

 

Particolari che fanno la differenza: fanale anteriore, custodia in cuoio per tromba, cesta porta-bastoni, frusta di rispetto, orologio da cruscotto

 

Il Break da Caccia di Simone Gabrieli appartenuto un tempo alla famiglia milanese Litta Modignani

 

Matteo Pellizzer con un Break in legno naturale e un tiro a quattro di muli

 

Grande colpo d’occhio e tanta curiosità del pubblico per questo attacco diverso dal solito

 

Giuliano Barni

 

Giuliano Barni con la sua carrozza modello Break Tabacchiera con la particolarità di essere trasformabile. Nella foto in alto a destra vediamo il Break nella sua parte posteriore chiuso e a fianco lo vediamo in posizione aperta, pronto ad ospitare due passeggeri

 

Simone Bertagna alle redini del suo Rally Car con un illustre ospite al fianco: Marco Zane

 

Igino Soldi e Signora

 

Ermete Dognini e Signora

 

Elegantissima la “Dottorina” di Antonio Mottin

 

Antonio Mottin e Signora

 

Valentino Pozzer e Signora

 

Potremmo definirlo un equipaggio “camaleonte” perchè si amalgama perfettamente al paesaggio circostante fino a confondersi con la vegetazione; invece si tratta di una carrozza modello “Rally car” con Valentino Pozzer alle redini

 

Edgardo Goldoni con l’elegantissimo Break firmato da Cesale Bulli

 

Edgardo Goldoni e Signora

 

Giampaolo Taino e Caterina Cay

 

Il conviviale momento per scambiare due parole in compagnia, qualche commento tra esperti o semplici appassionati, il tutto vissuto con piccole prelibatezze casalinghe stese ordinatamente sopra una tovaglietta adagiata su di un verde prato”: traduzione odierna modificata geneticamente e letteralmente: picnic … ma che tristezza!

L’avevamo detto all’inizio dell’articolo, alcune cose del passato bisogna rispolverarle, alcune altre vanno adattate, altre ancora, ahimè, vanno archiviate nel cassetto dei ricordi. Sia chiaro, non intendiamo abolire le parole pic nic, snack o pausa-caffè, vogliamo solo fare chiarezza sul luogo ove si svolgono: se siete in una grande città con l’auto in doppia fila fuori da un bar con la Polizia Municipale che vi dà la caccia con laser e videocamere è giustissimo urlare al barista: “Vai Giorgio col tramezzino solito e mezza naturale!”. Oggi invece al Parco Giardino Sigurtà è più a tema sedersi sul prato in buona compagnia e descrivere un bel porta-frusta a “pipa” appena acquistato masticando una saporita torta di carote fatta dalla nonna o una fragrante “sbrisolona” mantovana, mentre i cavalli sono indaffarati con il muso sul fieno senza pericolo che un “autovelox” prenda nota della lunghezza della sua coda!

Un Concorso a premi per il più bell’allestimento e la migliore scenografia

Consapevoli che erano presenti nel Parco professionisti del settore (in maggioranza donne) anche i guidatori delle carrozze non sono voluti essere da meno e ai 12 rintocchi del campanile quasi tutti hanno estratto dai cestini in vimini posizionati sulle carrozze, mettendole in bella vista, le specialità culinarie del paese o regione di appartenenza per una gradita sosta. Il Gruppo Italiano Attacchi, forte della sua esperienza, non ha voluto stare indietro in questo elegantissimo contesto e ha esordito tra i partecipanti con un tocco di classe graditissimo!

 

Massimo Castrini “Sponsor benemerito”: grazie a nome di tutti!

 

Nella foto in alto il produttore stesso, Massimo Castrini in compagnia di una graziosa Signora, omaggia tutti i partecipanti con una bottiglia di spumante di sua produzione servita in una elegante “boule” di cristallo con ghiaccio. – www.luganacastrini.com

Maschere, costumi e tradizioni locali

Come si vede dalle significative immagini, in queste zone del veronese è molto sentita la tradizione dei costumi e delle maschere carnevalesche che trovano riscontro in antichissime tradizioni popolari: questo crediamo sia il volano che ha fatto arrivare oggi al Parco Giardino Sigurtà oltre 600 figuranti, un numero davvero impressionante, ma che si adattava meravigliosamente agli ampi spazi verdi e fioriti presenti. Tra le tante motivazioni di queste passioni, avvalorate da leggende e tradizioni legate a fatti realmente avvenuti, ci pare opportuno citarne una, la più credibile perché in considerazione della situazione socio-politico-economica degli ultimi anni  si è ripresentata ai tempi nostri sotto altra veste (Reddito di Cittadinanza).

“Forse non molti sanno che il Carnevale Veronese è uno dei più antichi d’Italia. Esso risale infatti al 1531. Secondo la leggenda, in quell’anno, a causa di una grave carestia, il prezzo della farina crebbe così tanto che la povera gente, in particolare nel popolare quartiere di San Zeno, rischiava la morte per fame. Fu allora che Tommaso Da Vico, un nobile e facoltoso veronese, alla guida di un comitato cittadino, riuscì a raccogliere una somma che per quell’anno avrebbe garantito ai diseredati la farina necessaria per gli gnocchi, il semplice piatto che allora era la base dell’alimentazione popolana. Nel suo testamento, il Da Vico, lasciò un’ingente somma affinché, ogni anno, nel venerdì grasso, in dialetto venerdì gnocolar, venissero distribuiti agli abitanti di San Zeno, gnocchi e vino in quantità. In ricordo dell’episodio nacque Papà de’ gnoco, la figura che guida la sfilata delle maschere cittadine, un panciuto e barbuto re che, al posto dello scettro, tiene un’immensa forchetta sormontata da un’altrettanto grosso gnocco. Vestire la maschera di Papà de’ gnoco è un privilegio e un onore, tant’è che la prima domenica del mese che precede la sfilata, in piazza San Zeno, si tengono pubbliche elezioni per decidere chi sarà il prescelto. I candidati, nelle settimane precedenti l’elezione, si danno un gran da fare a offrire cene e bevute nella speranza di “comprare il voto” dei sanzenati.

La sfilata, detta il Bacanal’ de’ gnoco, che comprende numerose altre maschere storiche veronesi, partendo da Porta Nuova, percorre le vie cittadine per terminare in piazza San Zeno.”

 

 

 

 

 

In un simile contesto poteva mancare l’unico commerciante di vero e autentico antiquariato artistico con oggettistica a tema carrozze? Assolutamente no! Ero Mantovani e il suo “Banco delle Meraviglie”. E se non ci fosse stato? Dovevamo inventarlo!

 

Ero Mantovani con la sua consorte Rosaria Zerbini davanti al “Banco delle Meraviglie”

 

Roberto Marasco, oggi il più “Richiesto & Desiderato” da tutte le Gentildonne presenti! (Foto Giovanni Vitale)

 

Come vediamo dalle immagini in tantissimi hanno voluto provare l’emozione di un viaggio in carrozza, a dimostrazione che per avere il successo che uno si merita, bisogna essere “Nel posto giusto al momento giusto!”

 

Uomini in uniforme e dolci fanciulle, in carrozza c’è spazio per tutti!

 

Roberto Marasco, da anni cocchiere professionista, viene da Udine e all’interno della sua tenuta dispone di una rimessa con svariati modelli di carrozze per tutte le occasioni che spaziano dall’elegantissimo “Landau a 5 vetri” per i matrimoni di prestigio fino ai Break per passeggiate in campagna o ricorrenze dei 25/50 anni di matrimonio. Non è una vergogna ma rappresenta una reale necessità, comunicare che è anche disponibile un grazioso Carro Funebre per l’ultimo viaggio in serenità al lento passo dei fidati cavalli. Davanti alle carrozze Roberto propone un tiro a quattro di cavalli grigi (bianchi per i meno informati) per le occasioni di gran gala, mentre per le cerimonie eleganti standard dispone di due pariglie con due carrozze che, grazie al suo staff di collaboratori esperti, si possono muovere in contemporanea. Per info:  www.realfriuli.it

 

Il tiro a quattro di cavalli da Gran Gala di Roberto Marasco

 

Inutile dire che un evento del genere è stata un’occasione unica per tantissimi fotografi sul posto che hanno scattato foto di tutti i generi anche a sfondo “Artistico”. Per chi gradisse visionare alcuni scatti-artistici e ben fatti: facebook: stephotoart Salvioli

Per contatti: stephotoart@virgilio.it

 

Foto di gruppo del “Battaglione Estense” (Foto StephotoArt)

 

La stagione con la temperatura mite ed il sole coperto a tratti ha favorito al massimo la riuscita di questa manifestazione; tante volte la fortuna aiuta e non poco!

 

Vi proponiamo alcuni allestimenti di picnic dei guidatori presenti oggi nel Concorso di Eleganza del Gruppo Italiano Attacchi

 

Grazie alla preziosa e indispensabile presenza della Sig.ra Caterina Cay, l’equipaggio di Giampaolo Taino ha potuto usufruire di quel tocco artistico tipicamente femminile che ha trasformato una piccola merenda sul prato in una cena dall’Ambasciatore. Nota divina e unica nel suo genere, gli uccelletti plastificati che si appoggiano sul manico del cestino del pane in attesa che una mano amica li sfiori mentre acchiappa lo sfilatino

 

Allestimento picnic in “tandem” con Ermete Dognini e Igino Soldi al fianco delle rispettive consorti. Un vecchio grammofono funzionante accompagnava con le sue note le leggiadre fette di salame che una a una si infilavano con delicatezza negli stomaci dei presenti

 

Allestimento del picnic dell’equipaggio di Valentino Pozzer

 

Giampaolo Taino nella sua postazione picnic attende la “boccia” di frizzantino fresco che gli sta per offrire Massimo Castrini

 

 

 

Istantanee dal Parco Sigurtà

 

www.sigurta.it            http://www.sigurta.it/abbonamenti/vantaggi-abbonati 

http://www.sigurta.it/tutti-gli-eventi           facebook: tulipanomania

 

 A giochi fatti e incamerato con successo anche questo evento, abbiamo voluto saperne di più o, come si dice in gergo, “andare dentro la notizia” e per farlo abbiamo raggiunto telefonicamente la Dott.ssa Roberta Gueli, responsabile delle Pubbliche Relazioni del Parco Giardino Sigurtà, a sole 24 ore dalla fine della manifestazione “Viaggio nel Tempo” e abbiamo raccolto alcune sue impressioni a caldo accompagnate dai numeri:

Dott.ssa Roberta Gueli: “ Chiaramente sono molto soddisfatta di questo risultato che ci sprona a proseguire sulla strada intrapresa e allo stesso tempo corona gli sforzi organizzativi non solo miei ma di tutto lo staff dei nostri collaboratori. Abbiamo più volte citato la nascita di questo Parco Giardino avvenuta curiosamente tanti anni fa quando il Dottor Carlo Sigurtà si recò nel 1941 a Valeggio sul Mincio per acquistare un calessino e ritornò a casa dopo aver acquistato una immensa tenuta invenduta da anni, quella che poi nel tempo divenne uno dei Parchi più belli d’Europa. Ancora oggi all’interno del Parco Giardino Sigurtà sono visibili le due antiche carrozze appartenute alla Famiglia Sigurtà e forse per uno strano gioco del destino o chissà cos’altro, lentamente si è voluto dare continuità a questi romantici mezzi a trazione animale. Mezzi che per chi non lo sapesse, hanno trasportato e aiutato gli esseri umani dal 6000 a.C. fino ai primi anni del ‘900. Nel 1850 il Parco venne visitato anche da Francesco Giuseppe d’Austria. Ad oggi si può ancora percorrere la “Via delle Rose” dove i visitatori possono ammirare oltre 30.000 rose e centinaia di ninfee in fiore. Uno spettacolo della natura che oggi oltre 5.000 visitatori hanno potuto ammirare dal vivo anche grazie alla presenza di oltre 600 figuranti con i loro costumi d’epoca. Grande richiamo con viva partecipazione ha ottenuto il picnic d’altri tempi dove la fantasia degli addetti ai lavori, unita alla passione storica degli allestimenti, ha creato un evento applauditissimo dal pubblico. Per questo motivo sono state predisposte apposite Giurie specializzate che hanno premiato i più meritevoli, anche se a dire il vero sono stati tutti bravissimi! Di seguito i premiati:

Per il miglior abito femminile: Consuelo Zanaga

Per il miglior abito maschile: Stefano da Venezia

Per la miglior coppia: Camilla Piscopo e consorte (Sig. Di Cristina + bambino)

Per il miglior allestimento/gruppo: il “Battaglione Estense” con premio alla presidentessa.

Elogio alle Giurie che hanno svolto egregiamente il loro lavoro, reso difficile dalla bravura e abilità dei partecipanti, tutti veramente impeccabili.

Giuria Singoli/Coppie: Veronica Guerra, Rossella Croce e Katia Peope

Giuria Allestimenti/gruppo: Bianca Cori, Carlotta Clo ed Emanuela Barbiero

 

Esposizione dell’Associazione Velocipedistica Italiana

 

Associazione Crocerossine d’Italia

 

Concludo con un grande ringraziamento a tutte le persone e le Associazioni che hanno reso unico e importante questo evento: il Gruppo Italiano Attacchi con 15 favolose carrozze d’epoca che hanno dato vita ad un emozionante Concorso di Tradizione e messo a disposizione del pubblico una carrozza con cocchiere in livrea per il “Battesimo della Carrozza”, lo staff del Centro Ippico con i piccoli Pony per il battesimo della sella riservato ai più piccini, l’Associazione Venezia Ottocento impegnata nel recupero delle danze dell’Ottocento che per l’occasione era accompagnata dall’Orchestra Sinfonica dei Colli Morenici diretta dal maestro Nicola Ferraresi, l’Associazione Velocipedistica Italiana con un’esposizione di 50 biciclette d’altri tempi, e graditissima, la partecipazione di una delegazione della Croce Rossa con l’Associazione Crocerossine d’Italia in abbigliamento d’epoca, ente che ha l’obbiettivo di supportare il Corpo delle Infermiere Volontarie nello svolgimento delle proprie attività. Spero di non essermi dimenticata di nessuno e a tutti un grazie con un arrivederci al 26 Settembre 2021. “

 

L’Associazione Venezia Ottocento impegnata al centro nelle danze e sulla destra l’Orchestra dei Colli Morenici diretta dal maestro Nicola Ferraresi

 

Per noi della Redazione di Carrozze&Cavalli è stata la prima partecipazione, dopo essere stati per anni sempre presi da decine di eventi in tutta l’Italia. Nonostante questo, negli anni passati il report della manifestazione c’è sempre stato, puntuale, preciso e dettagliato a firma di un nostro prezioso collaboratore e inviato speciale sul territorio, Massimiliano Berchioni Bassani. Massimiliano anche oggi era presente nella doppia veste di “rievocatore” con il suo gruppo del Battaglione Estense e ci ha fornito anche quest’anno il suo contributo giornalistico sull’evento.

 

Nella foto Massimiliano Berchioni Bassani accanto alla pariglia di Roberto Marasco

 

Testo a cura di Max Berchioni Bassani con le foto di Daniele Negrophoto

Anche quest’anno si rinnova l’evento”Viaggio nel tempo” al Parco Giardino Sigurtà.

La storia del “Parco Giardino Sigurtà” nasce nel 1407 con la nobile famiglia Contarini passando ai conti Guarienti, ai Marchesi Maffei, ai conti Nuvoloni, fino ad arrivare nel 1941 al dott. Giuseppe Carlo Sigurtà, industriale farmaceutico, quando questi si reca a Valeggio per acquistare un calesse e gli propongono anche un affare immobiliare: 22 ettari con villa. L’acquisto è fatto d’impulso come se il destino fosse lì ad attendere. Tutto quello che vediamo ora nasce da un calesse. Ecco il bellissimo legame fra l’evento “Viaggio nel tempo” con la presenza dei cavalli e delle carrozze.

Ma sarebbe troppo bello se non vi fosse stato l’intoppo. L’estensione non aveva acqua per essere irrigata, infatti era da anni un appezzamento arido. Ed ecco che arriva una multa di 15 lire per un antico diritto a prelevare acqua dal fiume Mincio, diritto ormai dimenticato dai precedenti proprietari. Inizia così la rinascita del parco e la ristrutturazione dei vari fabbricati quali il castelletto, l’eremo e la grotta votiva. Col tempo vengono acquistati altri appezzamenti che, aggiunti ai 22 ettari originari, portano la superficie odierna a 60 ettari cioè 600.000 mq. Nel 1978 il parco viene aperto al pubblico e la visita è solo in vettura con apposito circuito (io ricordo da piccolo, all’inizio degli anni 80, la visita domenicale in auto con mio padre, ndr).

Ma non posso raccontarvi tutto, prendetevi una giornata e fate un giro al parco, perché, per visitarlo ed apprezzarlo appieno, serve una giornata intera.   www.sigurta.it

 

Massimiliano Berchioni Bassani … beato tra le Donne!

 

Il Battaglione Estense al completo durante il picnic

 

Ma torniamo all’evento “ Viaggio nel tempo”.

In questo 2020 con tutti i problemi di cui ormai siamo a conoscenza, moltissimi rievocatori e figuranti aspettavano con ansia l’evento per potersi rivedere in un posto magico, ritrovarsi e stare insieme, con le dovute precauzioni e norme legate al momento particolare. La giornata inizia presto con l’arrivo delle carrozze, cavalli ed equipaggi che si mettono all’opera con spazzole e finimenti per preparare le passeggiate e sfilate. Figuranti e rievocatori si apprestano per trovare uno spazio per il picnic. Tutti si impegnano per far sì che l’allestimento sia il più bello e “filostorico” possibile e vincere il premio della miglior scenografia. La giornata prosegue fra chiacchiere, foto, qualche ballo con musica suonata dall’Orchestra Sinfonica dei Colli Morenici. I figuranti e rievocatori convenuti all’evento si dice siano circa 600 e 5.000 i visitatori della giornata. Si trova qualche componente dell’associazione “Rosa Antico” da Padova. Altre associazioni dal Trentino, da Modena, Bologna, Treviso ecc.

Il premio per il miglior allestimento in questa edizione va al gruppo di rievocazione storica “Battaglione Estense di Modena”. Questo gruppo nasce nel 2003, il periodo storico ricoperto va dal 1814 al 1863 anno dello scioglimento del Ducato di Modena su cui regnava la casa d’Austria con gli Asburgo – Este. Questi ultimi tenevano il Ducato dal 1598 quando passarono da Ferrara a Modena.

 

Una bella foto di gruppo insieme ad altre Associazioni di settore

 

Vari allestimenti curati dalle Signore del “Battaglione Estense che vediamo nella foto

 

Le rievocazioni del battaglione sono prettamente militari, ricostruendo battaglie storiche come San Martino e Solferino, Magenta e altre di epoca napoleonica. Il gruppo è forse il più numeroso di epoca risorgimentale in Italia. Altra componente del gruppo è il “ Balletto del Battaglione Estense” che ripropone balli ottocenteschi; ormai hanno all’attivo rappresentazioni in quasi tutte le piazze d’Italia e dirigono una scuola di ballo dedicata nel modenese.

https://www.battaglioneestense.it/

Massimiliano Berchioni Bassani

 

 

 

 

PS. Doveroso per rispetto. Tutto l’articolo che vi apprestate a leggere è avvolto dall’atmosfera allegra e spensierata di un fine settimana diverso dal solito e reso più sereno e tranquillo dagli ampi spazi di cui gode l’immenso Parco Giardino Sigurtà. Proprio in virtù di questi spazi per tutta la giornata odierna i visitatori sono riusciti a dimenticare le problematiche del “distanziamento sociale” che ci attanagliano durante la settimana lavorativa. Anche il comportamento di tutti gli equipaggi delle carrozze è stato veramente corretto e da elogiare, anche in considerazione delle linee-guida nel nostro Governo che stanno ottenendo grandi risultati. Il mondo delle carrozze e dei cavalli deve andare avanti, e oggi più che mai, è di dovere ripetere la frase che Ben Hur nell’omonimo film sussurrava al cavallo più nervoso dei quattro: “La corsa non si vince al primo giro, la si vince all’ultimo!”