L’ultima “Lunga-Trottata” del Dott. Lelio Giusti di Modena

Il Dott. Lelio Giusti di Modena
Ancora una decina di giorni dopodichè il 3 Aprile 2020 saranno trascorsi due anni esatti dalla scomparsa dell’amico e compagno di tante trottate: Lelio Giusti. Questa corposa appendice che segue il modesto comunicato dell’anno scorso lo ritengo un dovere nei confronti di colui che con una passione ed una tenacia fuori dal comune, spalancò la finestra delle passeggiate in carrozza per tutti ed il conseguente sviluppo su grande scala del Turismo Equestre a redini lunghe. Il periodo di riferimento dal quale partiamo con la nostra cronaca è datato 1985 circa ed era il periodo dove i grandi maestri delle redini lunghe e le scarse attività agonistiche del mondo degli attacchi erano riservati più o meno ad una élite di appassionati con discrete possibilità economiche. Quale il tassello mancante? Il ricambio generazionale che andava sviluppato coinvolgendo in questo mondo anche l’appassionato (come me) che faceva il commerciante 10 ore al giorno.
Appassionati da tre Regioni si organizzano, nasce A.V.E.L.A. (Associazione Veneto Emilia-Romagna Lombardia Attacchi)
Nel giro di pochi mesi gli appassionati ed i curiosi iniziarono a moltiplicarsi e non solo dalla zona Modena / Bologna ma anche dalle altre Regioni confinanti, fino a quando si rese necessario coordinare tutte le forze a disposizione per migliorare l’organizzazione e conseguentemente … il divertimento. La foto sottostante è emblematica e ritrae il manipolo di appassionati che (visti i tempi attuali) contagiò con il virus-redini-lunghe centinaia di persone.
Inizialmente nel 1979 si chiamava A.V.E.A. (Amatori Veneti Emiliani Attacchi) poi con l’arrivo di tanti appassionati dalla Lombardia, nel 1988 i Signori sotto fotografati, stilarono il nuovo statuto e aggiungendo la Lombardia nacque l’A.V.E.L.A.

In basso da sin. Prof. Giacinto Giacomazzo, fondatore AVELA, Dott. Lelio Giusti e Geom. Sergio Mozzo. In alto da sin. Enrico Tortella, Silvana Fasoli e Dario Caneva.
Iniziò così la Grande Avventura che vide il dott. Lelio Giusti sempre in prima fila ad organizzare e promuovere manifestazioni ed eventi che vedessero gli attacchi come protagonisti. Il segreto o se preferite uno dei segreti di questo successo di partecipanti? Io c’ero e posso rivelarlo. Tante trottate erano spalmate su due giorni e richiedevano due pernottamenti in albergo, scuderie per i cavalli e le carrozze guardate a vista anche di notte, oltre ai normali pranzi, spuntini e cene serali con tanta baldoria e musiche “scozzesi”. Una delle tante mattine dell’ultimo giorno prima del rientro, tutti i 20/30 equipaggi salutavano a gran voce con un “Ciao e grazie, ritorneremo!”; solo Lelio Giusti e Sergio Mozzo si fermavano 10 minuti in più davanti al bancone dell’albergatore con entrambi i blocchetti degli assegni + penna alla mano!

Lelio Giusti a passeggio con l’ Ing. Silvio Baronchelli presso Cascina Farisengo, sede della Redazione della rivista Carrozze&Cavalli con cui si tentò in tutti i modi di coinvolgere appassionati di trottate a lunga distanza – purtroppo con scarsi risultati
Lelio Giusti l’incontentabile!
Con il passare degli anni al dott. Lelio iniziarono a diventare strette le passeggiate di 30/50 km. le quali, per forza di cose, a causa del crescente traffico automobilistico, si svolgevano quasi sempre nei soliti territori; iniziò così a maturare l’idea di nuovi orizzonti. L’idea prese forma con il nome “Lunghe Trottate della Fratellanza”. Da Modena fino alla Sicilia, poi in Polonia, Francia, Spagna e Portogallo, ogni trottata era di circa 1.000 km e comportava 25/30 giorni di viaggio, tutti naturalmente di andata perché al ritorno mezzi e cavalli venivano caricati su automezzi e in 10 ore si arrivava alla porta di casa. La considerazione iniziale del dott. Lelio era semplice ma al tempo stesso celava un grosso problema: “Anticamente si viaggiava solo con cavalli, carri e carrozze, oggigiorno con i mezzi a disposizione e le moderne tecnologie è semplicemente una bella passeggiata”. Purtroppo la realtà celava una trasformazione avvenuta nel corso di 200 anni che non era di poco conto: le stazioni di posta con alloggio per persone e cavalli erano sparite ed al loro posto c’erano, in tutta Italia ed Europa Alberghi con garage per auto! Fortunatamente i partecipanti a queste trottate – che mai superarono i 5 equipaggi – erano tutti animati da grande passione e “mestieranti” di antica data con grande esperienza i quali, con intuito e volontà risolvevano sempre tutte le problematiche che via-via si presentavano. A questo proposito va detto che i partecipanti erano scarsi perché erano indispensabili i seguenti requisiti: 4 cavalli ben addestrati (40 km al mattino per la 1° pariglia e altri 30/40 al pomeriggio per la 2° pariglia), con 30 e più giorni disponibili. A questo proposito mi viene alla mente un simpatico aneddoto, di quando a poche settimane dalla partenza di una di queste 1000 km mi rimproverò telefonicamente perché io, in una città come Bologna e dintorni, con l’antica tradizione equestre esistente, non ero riuscito a trovare neppure 1 partecipante! Sinceramente non seppi cosa rispondere e cambiai discorso; tra me e me passai in rassegna la situazione degli attacchi della zona di Bologna (anno 2000) ma mi trovai avvolto in una nebbia confusionale da farmi subito staccare la spina per evitare emicranie.

Da sin. Marina Furian, Antonio Broglia e Lelio Giusti tutti riuniti al “Cinghio Equitazione” per programmare viaggi avventurosi

Marina Furian anni addietro partì da Venezia in solitario con cane e cavallo a bordo di una piccola ma tecnologica carrozza e arrivò fino a Santiago di Compostela. Il dott. Lelio cercò di coinvolgerla in una nuova avventura insieme ad Antonio Broglia, purtroppo senza successo.
Trascinatore e mente organizzativa delle “Trottate della Fratellanza” Lelio Giusti non conosceva confini: i km da percorrere erano come biscotti da inzuppare nel latte. Tutto iniziò con la Cesena-Martina Franca, poi Napoli-Bari, Padova-Budapest e Milano-Parigi. Lui ed i suoi quattro cavalli Murgesi si preparavano ad entrare nella leggenda.
Risolviamo il problema del ricovero dei cavalli: la “Scuderia Mobile”
Chi non l’ha conosciuto non può immaginare la capacità di risolvere i problemi di quell’uomo! Come ho più volte detto in tanti articoli, ai giorni nostri abbiamo una popolazione immensa di persone che per loro convenienza, soprattutto economica, appartengono alla categoria dei “sollevatori di problemi”, mentre una piccolissima parte di popolazione appartiene alla categoria opposta, i “risolvitori di problemi”. Lelio Giusti era uno di questi ultimi, un prodigioso “risolvitore” ed io che l’ho visto in azione devo tener presente anche l’arma segreta importantissima che utilizzava: “inizialmente la Lira per poi passare all’Euro”. Le stazioni di posta non esistono più? Bene, e io ne costruisco una mia personale … su ruote! Detto e fatto, dalle idee passò ai fatti e affiancato da un uomo dalla grande esperienza in vari settori che spaziavano dalla passione equestre alla capacità manuale da artigiano (William Lanaro), mise in strada la sua straordinaria creazione. Chiaramente fu un notevole salto di qualità che venne apprezzato da tutti.

Mario Girotto, uno dei partecipanti più assidui di queste lunghe trottate e valido maniscalco, mostra i ferri utilizzati per queste percorrenze: piccola soletta in cuoio tra ferro e fettone, con 4 punte al vidiam nei ferri posteriori e in quelli anteriori.
Preparativi per un’impresa unica: Italia-Francia-Spagna fino a Santiago di Compostela per un totale di 2000 chilometri. L’impresa venne spalmata su due anni in questi termini: nel maggio del 2011 partì la prima tappa da Parma “Città Europea dello Sport” che si sarebbe conclusa a Lourdes. L’anno successivo il 3 Giugno 2012 nella piazzetta di Lourdes, Padre Jollo benedì uomini, cavalli e mezzi che avrebbero puntato su Santiago di Compostela. Quattro gli equipaggi al via: Lelio Giusti, capo-carovana, Aniello Testa e Aldo Ariis, dal Friuli, Mario Girotto da Padova, Mario Mascheretti da Bergamo.

Preparativi alla vigilia della partenza da Modena diretti a Santiago di Compostela; un’organizzazione esemplare coordinata da Lelio Giusti, inclusa la cena della vigilia a lume di candela presso le sue scuderie a Baggiovara (MO)

Vedute della Sierra Castigliana
NO LIMITS! Anche l’AVELA era diventata stretta, nasce FEDERED
Considerato che la disciplina degli attacchi piaceva e tramite alcuni organi di informazione (Gruppo Italiano Attacchi e Carrozze&Cavalli) iniziava ad essere conosciuta in Italia e in Europa, presso la Cascina Farisengo alla presenza di un gruppo di esperti di settore venne fondata la FEDERED, una Federazione che raggruppava molti appassionati di settore in Italia e non più come in precedenza da sole tre regioni. L’impegno fu grande anche da parte mia, ma tutto si fermò a tante belle parole, molta buona volontà ma sul lato pratico portare a ritrovarsi per un evento amici con cavalli e carrozze al seguito, in una località X con equipaggi che arrivavano da Veneto e Lombardia e altri da Sicilia e Calabria creava problemi insormontabili. L’idea più fattibile pensata a suo tempo fu di creare un grande evento a redini lunghe in quel di Roma, città a metà strada tra gli appassionati del nord e del sud: purtroppo ancora una volta l’idea naufragò in un mare di chiacchere!
Chi c’è c’è, avanti si attacca!
Come detto in precedenza, nulla e nessuno poteva impensierire minimamente uno come Giusti! Caparbiamente, proseguì imperterrito per la sua strada, organizzando le sue “Trottate della Fratellanza” con la sola modifica del chilometraggio, che per invogliare più persone possibile venne ristretto a soli … 500 km.

Queste due immagini documentano un tentativo di “tiro a 6 cavalli” riuscito solo al 50% Perchè? Purtroppo il restante 50% che creava enormi problemi, era trasportare sei cavalli in giro e almeno quattro persone “svelte e pratiche” al seguito.
Tutti uniti, bicchieri alla mano, nel segno della Cultura: 26 Novembre 2011 ore 17 viene stilata la versione definitiva dello statuto della FEDERED (Federazione Italiana Delle Redini Lunghe) ideata e coccolata da tempo dal Dott. Lelio Giusti.

Un brindisi di “Buona Fortuna” per tutti i convenuti presso Cascina Farisengo: i proprietari Silvio Baronchelli e consorte, Renato Bruzzone e consorte, Giuseppe Angiulli, Mario Venegoni, Carlo Gnecchi Ruscone e Lelio Giusti.
Due nostri articoli li potete leggere nei due Link che seguono, altri Link li troverete nel finale dell’articolo.
La “Trottata della Fratellanza -2015” nel Ricordo di Uomini e … Animali 1915/18
Arriviamo all’epilogo finale: l’ultima trottata.
Arriviamo al 2015 e Lelio Giusti insieme a tante associazioni si riunirono per creare un evento-passeggiata a ricordo di tutte le vittime del Primo Conflitto Mondiale. L’organizzazione fu perfetta anche perché i territori interessati in larga parte erano quelli del Friuli e a dare manforte a Giusti arrivarono gli uomini dell’AFAC (Associazione Friulana Appassionati Carrozze) i quali con il supporto del loro esperto di settore (Aniello Testa) pianificarono la trottata nei minimi particolari.
Purtroppo le condizioni meteo non furono tra le più favorevoli per i partecipanti che avevano tutti superato i 40 anni, tanto per usare un eufemismo. Anche in questa occasione ero presente io personalmente nella mia terza trasformazione (1° partecipante con attacco 40 anni fa; 2° assistente di carrozza 20 anni fa; 3° fotoreporter per Carrozze&Cavalli oggi). Arrivai in uno spiazzo nei pressi di Villa Maser dove si erano radunati tutti gli equipaggi con cavalli e carrozze; nella lunga tavolata imbandita ognuno tirava fuori da uno zaino la specialità di casa sua, tanti cin-cin e tanta allegria, poi, dopo il caffè caldo, tutti gli sguardi al cielo: qualche nuvolone minaccioso, tutto nella norma – e si procede con l’ammazza-caffè! I nuvoloni si fanno sempre più minacciosi e neri, i guidatori come detto in precedenza non giovanissimi, iniziano ad accelerare le operazioni di vestizione dei cavalli e qualcuno accenna all’ipotesi di caricare il tutto e arrivare velocemente in albergo per una doccia calda. Non l’avesse mai detto! Fulminato con lo sguardo dal Condottiero-Giusti si zittì immediatamente. Nuvoloni sempre più neri e più vicini, i guidatori tirano al massimo le cappottine della carrozza e indossano impermeabili con cappelli a larghe tese modello “Conquista del West”, Lelio Giusti, primo della fila si erge in piedi sopra la carrozza e con lo sguardo identico a quello di Giulio Cesare davanti alle orde inferocite dei “Galli Boj” ordina a tutti “Si parte!”. Il corteo delle carrozze si mosse quando iniziavano a cadere i primi goccioloni, davanti a loro 15 km di strada per un totale di due ore circa. Io aprii la portiera dell’auto e lentamente mi avviai verso casa; dopo pochi minuti un violento acquazzone si trasformò in una bufera. Misi i miei tergicristalli alla massima velocità e risolsi brillantemente il problema. Il mio pensiero era fisso su quegli equipaggi, sprovvisti di tergicristalli, e pensavo agli 80 anni compiuti dell’amico Lelio e del mio consiglio non seguito. Si, ero io quello fulminato dal suo sguardo che aveva consigliato di caricare tutto e pensare alla salute perché domani è un’altro giorno!
Dopo qualche settimana, ad evento concluso, ci sentimmo telefonicamente e con il tono della voce più mesta mi disse che aveva preso una bella botta e che forse non sarebbe più riuscito a fare 500 km in carrozza, ma qualcuno in meno sì. Passò più di un anno e faceva fatica a tornare con le redini in pugno. Lo andai a trovare di persona nel Natale 2017 per consegnargli il Calendario-Almanacco di Carrozze&Cavalli con la sua immagine in copertina: fu molto contento, parlammo di tutti gli amici comuni poi ci salutammo – per l’ultima volta. Tre mesi dopo, il 3 Aprile 2018 se ne andò per sempre.
Termina a Gorizia con Successo la “Trottata della Fratellanza-2015”
La “Trottata della Fratellanza” si ferma a Redipuglia per … Ricordare