E’ partito anche lui, Mario Girotto, per il suo ultimo viaggio. Quasi nessuno riesce a ricordare da quanto tempo Mario era impegnato a condurre cavalli o muli in giro per il mondo. A me personalmente una volta disse di quando, ancora bambino, stava davanti ai buoi mentre i più grandi erano indaffarati con carri o aratri nei più gravosi lavori dei campi. Da anni gestiva con successo il suo Centro Ippico “Il Criollo” svolgendo con grande abilità e passione diverse “arti” come il maniscalco, il sellaio, la guida equestre, il trasportatore e il distinto cocchiere quando veniva chiamato per matrimoni o cerimonie in carrozza.

 

Mario Girotto con a fianco l’amico e inseparabile aiutante “Cico”

 

Avendo la possibilità di gestire il suo tempo libero in determinati periodi dell’anno, strinse una collaborazione, in seguito trasformatasi in amicizia, con il Dott. Lelio Giusti di Modena, grande appassionato di trottate a redini lunghe esattamente come lui. Entrambi spinti dalla passione iniziarono a non accontentasi più di passeggiate di poche decine di chilometri e decisero una volta all’anno di prendersi un mese di ferie per scoprire il mondo al di fuori del solito abitacolo dell’automobile; nacquero così le “Trottate della Fratellanza”, viaggi di 800/1000 km che Giusti e Mario insieme a pochi altri appassionati intraprendevano con i loro tiri a quattro cavalli. Viaggi per l’Europa che raggiunsero il massimo dell’organizzazione nella 2000 chilometri da Parma a Santiago di Compostela.

 

Mario Girotto alle redini e David Rockefeller comodamente seduto, conversano del più e del meno, d’altronde hanno tante cose in comune (mi confidò Mario) una di quelle era lo stesso cappello “panama” chiaro in testa

 

Andreas Nemitz

 

La notizia di queste “Trottate della Fratellanza” da molti ribattezzate le “1000 Chilometri”, arrivò alle orecchie del noto viaggiatore in carrozza tedesco Andreas Nemitz il quale, arrivato in Italia con un ospite di riguardo, aveva necessità di alcuni esperti guidatori con un curriculum chilometrico nel vero senso della parola. Il gruppo di turisti che volevano visitare la bellissima Toscana in carrozza faceva capo a David Rockefeller ed è inutile precisare che doveva obbligatoriamente … andare tutto bene!  La scelta cadde su Samuele Boaretti e Mario Girotto, i quali, coordinati dall’espertissimo Nemitz, portarono a termine brillantemente l’avventura turistica in Toscana con una delle persone più ricche del pianeta che però seppe appezzare, come uomo di cavalli, alcune cose che da tempi memorabili non sono in vendita: paesaggi unici e la cordialità e simpatia tipiche delle genti made in Italy.

 

Samuele Boaretti alle redini del suo tiro a quattro di cavalli Lipizzani

 

Dopo questo viaggio nacque qualcosa di più in Mario che una semplice amicizia con la sua aiutante di carrozza Alessandra Piras che si manifestò appieno pochi anni dopo davanti al Parroco che li unì in matrimonio. A noi di Carrozze & Cavalli Alessandra in esclusiva ci passò un brillante reportage di viaggio che vi riproponiamo con piacere.

 

Il Viaggio in Italia di David Rockefeller in Carrozza.

 

Naturalmente le attività del Centro Ippico “IL CRIOLLO”  procedevano senza sosta con la sezione del turismo equestre a sella gestito da Alessandra Piras e il reparto a redini lunghe coordinato dall’infaticabile Mario. Come definirlo questo guidatore poliedrico e versatile come un camaleonte che ad ogni manifestazione cambiava abito e costume? Con molta semplicità diremo che era un appassionato di cavalli e che come tanti hanno bisogno di stare insieme a loro per più ore al giorno.

 

Due sole mani alle redini e 1000 costumi per ogni occasione

 

In occasione del solito “Babbo Natale in carrozza”  sulla piazza di Rovigo, Mario Girotto con la sua fede e passione incrollabile stava per cedere inesorabilmente davanti allo strapotere degli animalisti scesi sul piede di guerra contro la carrozza natalizia. Tutti noi amici gli prestammo conforto e assistenza e lo aiutammo a superare tutto il megagalattico iter burocratico necessario per procedere con una carrozza in un centro abitato. Mario non riusciva a capacitarsi di come la cultura equestre a redini lunghe fosse caduta così in basso! Coraggio Mario, riposa in pace. Noi amici vedremo di capire come è avvenuta la trasformazione del pensiero di tanti quarantenni che quando vedono un cavallo attaccato ad una carrozza invece di esclamare: “il mezzo dei miei nonni, per secoli si è viaggiato così” sbottano con cattiveria: “povero cavallo sofferente!”