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Proprio questo è il nocciolo della trasferta dei nostri 9 Atleti a Schildau, nel nord della Germania, dove dal 22 al 25 settembre si sono svolti i Campionati Europei Giovani Guidatori sotto l’egida della FEI. Un appuntamento importante per il quale gli 82 concorrenti provenienti da 11 nazioni si sono preparati intensamente per anni. Alcuni avevano già fatto esperienza partecipando alla precedente edizione di 2 anni fa in Polonia, altri affrontavano per la prima volta un appuntamento così prestigioso – non senza trepidazione!

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Eccoli i nostri portacolori con i loro groom

LA GARA

Così è stato anche per la compagine italiana. Ray Lunardon questa volta con un cavallo, Jasmine Lunardon sempre con il suo fedele pony Rajà e Mirko Cassotti con un cavallo diverso rispetto all’ultima edizione, erano alla ricerca di un miglioramento delle precedenti prestazioni in terra polacca, miglioramento che si è concretizzato per Jasmine, con un magnifico 4° posto finale nella categoria Juniores, dove ha mancato il terzo gradino del podio per meno di 2 punti. Già 4° nel dressage con un magnifico 48,22, perdeva qualche posizione in maratona per poi conquistare il 5° posto nei coni con un solo abbattimento e rimanendo nel tempo. Una medaglia di legno che brucia un po’ ma l’onore è salvo e la soddisfazione di aver preceduto nomi eccellenti da tempo sulla scena internazionale non ha prezzo!

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Jasmine Lunardon, quarta nella classifica finale, ad un passo dal podio, dopo aver terminato la prova coni al quinto posto, mentre Chiara Usuelli, settima nella stessa prova, corre verso la premiazione

Più altalenanti i risultati sia di Ray Lunardon che di Mirko Cassotti negli Young Driver. Ray metteva a segno un ottimo percorso di maratona, classificandosi 6°, mentre il dressage, gravato di 5 penalità per un errore di percorso dovuto all’agitazione, ed una prova coni con qualche imprecisione, lo relegavano al 9° posto finale. Nulla da fare contro lo strapotere germanico, con 3 concorrenti del gentil sesso sui primi gradini del podio! Mirko Cassotti invece, dopo il miglior risultato degli italiani nel dressage nella sua categoria, affrontava la maratona con padronanza e fluidità nei primi 4 ostacoli, per poi doversela vedere con qualche capriccio del cavallo che si rifiutava di salire sul ponte e di entrare nello specchio d’acqua il cui bordo di cemento aveva creato non poche difficoltà anche ad altri.

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Mirko Cassotti (in alto) e Ray Lunardon

Questo per quanto riguarda i “veterani” della specialità. Per tutti gli altri l’impegno ha significato un approccio con un mondo semi-sconosciuto, dato che in patria se la sono sempre giocata tra di loro e solo l’esperienza di St. Margarethen in Austria lo scorso luglio ha dato una vaga idea di cosa significhi uscire dal proprio guscio. Eppure anche qui le soddisfazioni non sono mancate.

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Un tabellone di penultima generazione, Ray Lunardon sotto l’occhio severo del Presidente di Giuria, Sara Bombelli e, sotto, Jasmine Lunardon in premiazione per il dressage

Partiamo dai Children dove Sara Bombelli, la più esperta del gruppo, ha ottenuto un risultato di tutto rispetto: 7° su 24, persino davanti al primo concorrente tedesco! Buono il suo dressage (6° con 54,00 punti) ed altrettanto positiva la maratona che l’ha vista 6°, incassava però un paio di errori nei coni che le permettevano comunque di mantenere costante il suo standard. I suoi 2 compagni di categoria, giovanissimi e ancora con poca esperienza nell’agonismo di “élite”, tiravano fuori tutta la grinta che li contraddistingue nella prova loro più congeniale, quella dei coni: Francesca Consolini con  un solo errore, felice di aver contribuito al risultato di squadra, ed il piccolo mattatore Andrea Pili che sbaragliava tutti e 24 i concorrenti vincendo la prova con un percorso netto!

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Un bravo va anche aI fidati pony dei nostri concorrenti nella categoria Children: “Barani van de Wittehoeve” con Francesca Consolini, “Babalui” con Andrea Pili e (a destra) “The Bandit” con Sara Bombelli

Nella categoria Juniores, a parte Jasmine Lunardon, l’Italia era ai nastri di partenza con Chiara Usuelli e Pernilla Hökdahl. Chiara, partita decisa a fare del suo meglio con la poca esperienza di cui poteva avvalersi, ha condotto tre prove pulite, senza risultati eclatanti ma anche senza grossi errori, sempre con un buon feeling nei confronti del suo pony. Infatti, trovatolo nervoso prima della prova coni, ha preferito non spingerlo e fare percorso netto ben sapendo che sarebbe uscita dal tempo. Terminava comunque al 7° posto nei coni su 27 concorrenti: un buon risultato a tutti gli effetti. Pernilla partiva un po’ svantaggiata in quanto, provenendo dalla Sicilia e dovendo avvalersi di un pony messole a disposizione nel nord Italia dove si svolgevano sia gli stage di preparazione che i concorsi di qualificazione, aveva minori possibilità di trovare un affiatamento con un pony di per sé difficile. Ciononostante riusciva a portare a termine il concorso, con l’approvazione del trainer per la gestione, date le premesse, di tutte e tre le prove.

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I pony che si sono distinti con i nostri concorrenti Juniores: “Rajà” con Jasmine Lunardon, il sauro “Spirit” con Pernilla Hökdahl e “Luna” con Chiara Usuelli

Infine il terzo concorrente italiano per la categoria Young Driver scontava un po’ le stesse sorti di Pernilla. Anche Gabriele Grasso infatti risiede in Sicilia mentre il suo cavallo, già di una certa età, era stazionato in Lombardia sempre per ragioni di stage, concorsi e perché qui opera il tecnico che lo segue. Purtroppo l’attività agonistica nel sud è piuttosto scarsa ed i costi di trasferta incidono pesantemente sul budget di chi non può contare su alcun aiuto da parte di sponsor o delle istituzioni.

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Per i nostri Young Driver tre cavalli di tutto rispetto: “Indo 18” con Gabriele Grasso, “Dancing Diamond” con Ray Lunardon e “Disastro” con Mirko Cassotti

 

I COMMENTI

Sentiamo ora, a bocce ferme, il commento di alcuni personaggi strettamente legati a questa manifestazione, iniziando dal Capo Dipartimento Attacchi, dott. Francesco Ajosa.

“Se mi si chiede se sono soddisfatto dei risultati delle nostre giovani speranze di Guidatori al Campionato Europeo, non posso rispondere che sì a prescindere dalla Classifica a Squadre che poteva essere migliore di qualche posizione, se non ci fossero state delle “sbavature” in maratona e nella prova coni.

Quando abbiamo deciso come Dipartimento di partecipare, abbiamo anche tracciato un programma che presupponeva una preparazione con un Tecnico di esperienza quale era Johann Weitlaner ed un programma di allenamenti e gare su cui visionare questi e queste Giovani.

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Eccoli tutti e nove con il Capo Equipe Emilio Gamba, il trainer Johann Weitlaner e la veterinaria dott.ssa Tatjana Falconi

I risultati si sono visti dopo la prova di dressage, prova sempre ostica per noi Italiani e nella quale abbiamo ben figurato mandando in premiazione Sara Bombelli e Jasmine Lunardon.

Nella prova di maratona ancora bene Sara e i fratelli Ray e Jasmine Lunardon, per gli altri pur con il massimo impegno si sono dimostrati dei limiti derivanti soprattutto dalla poca esperienza maturata in questo tipo di prova. Certamente non è sufficiente fare una o due maratone all’anno, né tanto meno una trasferta all’estero per un Completo, vedi St. Margarethen.

Nella prova Coni categoria Children, Andrea Pili ha messo in riga tutti i suoi avversari vincendo la prova, decorose le altre performance nelle diverse categorie.

L’obiettivo che il Dipartimento si era prefissato era quello di far fare esperienza e di far crescere nuove leve investendo sul futuro di questo sport per non trovarsi poi affidati sempre ai soliti “noti” verso i quali abbiamo il massimo rispetto ma consci che purtroppo l’orologio gira per tutti!

Un ringraziamento poi va al team degli accompagnatori ed in particolare alla Vet. Tatjana Falconi ed al Capo Equipe Emilio Gamba ed uno particolare ai familiari delle Atlete ed Atleti che li hanno sostenuti in questa avventura.”

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Il trainer “Hannes” prova correndo le migliori traiettorie di un ostacolo fisso

Il Trainer, Johann Weitlaner – per tutti Hannes – che ha seguito i portacolori italiani durante tutta la stagione, ha espresso grande soddisfazione per gli enormi progressi ottenuti nel corso della preparazione, tenendo conto ovviamente sia della loro scarsa esperienza, che della talvolta modesta qualità di cavalli e pony a loro disposizione. “Non avevo mai lavorato con un’intera squadra di giovani: mi è piaciuto molto e mi pare di capire che anche dall’altra parte, quella dei ragazzi, ci sia stata la stessa soddisfazione. E’ stata un’esperienza molto positiva che non disdegnerei di ripetere” ci svela Hannes. Nell’ultimo stage all’inizio di settembre era molto evidente il grande e costante lavoro di cui tutti si erano fatti carico per ottenere dei miglioramenti e, viste in questa ottica, le prestazioni di questo Campionato, dove comunque l’agitazione la fa da padrone, indicano che il cammino intrapreso è nella direzione giusta. “Sicuramente grazie a questo Campionato i ragazzi hanno acquisito in un solo colpo un’esperienza paragonabile a 10 anni di agonismo. L’entusiasmo di tutti e la serenità di questi giovani concorrenti possono veramente essere oggetto di ammirazione da parte di più di un concorrente Senior!” Il suo commento è stato che, se i ragazzi continuano ad essere seguiti ed incentivati a migliorare, se saranno sempre così agli ordini e ricettivi come in questa occasione, se si riuscirà in qualche caso ad acquisire pony/cavalli più performanti e se la Federazione non li abbandonerà a loro stessi, tra un paio d’anni potremmo avere un’ottima squadra da mettere in campo.

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Il Capo Equipe Emilio Gamba impartisce sul campo le ultime direttive ai suoi Children

Ecco il breve resoconto del Capo Equipe, Emilio Gamba, ingaggiato all’ultimo momento per difficoltà burocratiche, che si è reso disponibile pur essendo già il trainer personale di una delle concorrenti.

“Sono orgoglioso dei ragazzi per i bellissimi risultati ottenuti nelle singole prove, che sono frutto di mesi di lavoro con i loro tecnici e con il trainer Weitlaner. In più come Italia abbiamo avuto i complimenti di giuria e di tutti i responsabili FEI presenti per ciò che abbiamo mostrato sul campo e lo spirito di squadra ed allegria che abbiamo dimostrato dentro e fuori i campi gara. Bravi ragazzi Siamo in Germania?siamo una “SQUADRA FORTISSIMA” di atleti, groom, genitori e supporter… Abbiamo ben cominciato e dobbiamo portare avanti così il futuro dell’Italia a redini lunghe!”

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Tatjana Falconi, instancabile, pedala allegramente da un concorrente all’altro durante la maratona per accertarsi che tutto sia sotto controllo

Alla veterinaria dott.ssa Tatjana Falconi, super impegnata con 9 equidi da controllare giornalmente e da mantenere in piena forma, soprattutto considerando la lunga maratona con tanti ostacoli non proprio all’acqua di rose per dei ragazzini, chiediamo di rilasciare un breve commento alla seconda edizione di Campionati Giovanili FEI di Attacchi da lei vissuta in prima persona.

Alla fine di questo bellissimo Campionato Europeo Attacchi per Giovani  Guidatori vorrei fare alcune considerazioni dal punto di vista veterinario.

Tutti gli 82 cavalli che hanno partecipato a questo Campionato erano assolutamente perfetti per quanto riguarda le andature: l’unico cavallo leggermente irregolare è stato escluso dalla competizione già alla prima visita. Questa “tolleranza zero” deve fare riflettere sulla condizione a cui oggi si devono presentare i cavalli, non si può sperare che le Commissioni Veterinarie accettino anche una minima incertezza dell’andatura.

 I 9 cavalli della squadra che hanno partecipato a Schildau mi hanno lasciata con il fiato sospeso fino all’ultimo perché, nonostante la  buona forma fisica, un paio di loro pochi giorni prima della partenza hanno presentato una zoppia che avrebbe potuto comprometterne la partecipazione. Le cure assidue e tempestive hanno fatto sì che tutti si fossero presentati alla visita di mercoledì perfetti per iniziare la competizione.

Nella maratona  hanno dato prova di una buona preparazione tecnica ed atletica anche se è stata una prova pesante per i nostri cavalli che non hanno a disposizione in Italia molti completi né ostacoli così lunghi per prepararsi fisicamente come i concorrenti di altre squadre. Da sottolineare che la Giuria aveva dato enorme peso al fatto che non avrebbe tollerato alcun uso eccessivo della frusta, quindi i cavalli che arrivavano stanchi negli ostacoli potevano essere incitati quasi esclusivamente con la voce.  Il costante monitoraggio della loro condizione, dell’andatura  e delle eventuali rigidità muscolari durante tutti i giorni di gara ha permesso di risolvere qualche difficoltà e i nostri nove cavalli si sono presentati tutti alla visita veterinaria prima della prova coni in perfetta forma.

In generale la qualità degli 82 pony e cavalli iscritti a questo Campionato era molto alta, la preparazione tecnica, fisica e l’addestramento pure. I controlli veterinari e l’attenzione per il benessere animale, il controllo antidoping assolutamente efficienti. I ragazzi hanno potuto rendersi conto con i loro occhi che ormai più nulla può essere lasciato al caso se si vuole partecipare in modo competitivo ad un Campionato così selettivo e l’aspetto veterinario riveste un peso significativo sia all’interno di tutta questa preparazione come anche durante i giorni di gara.”

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Corrado Cotti nelle vesti di groom, oltre che prezioso collaboratore a 360° dell’intera compagine

Chiediamo ora a Corrado Cotti quali sono le sue sensazioni all’indomani della gara, lui che di campionati del mondo ne ha fatti tanti e che in questa occasione si è prestato ad aiutare dovunque fosse necessario, calandosi persino nelle vesti di groom in maratona. (Che abbia il dono dell’ubiquità? lui c’era sempre, dovunque, discreto, incoraggiante, positivo, un tutor catalizzatore per piccoli e grandi)

“Innanzitutto va detto che il posto è FANTASTICO! Tutto quello che un guidatore può desiderare da una location per le gare. Tutto a breve distanza, tanto da rendere persino inutile l’uso della bicicletta: dai box dei cavalli al parcheggio van, dai campi di gara e di prova agli ostacoli della maratona che si vedevano tutti da un’unica tribuna, dalla tenda per la mensa ad un secondo posto ristoro proprio a ridosso di cavalli e van. Da ultimo persino i bagni, sempre punto nevralgico degli assembramenti legati ad un concorso, erano quanto di più pulito ed efficiente si potesse immaginare.

Ottima la segreteria, con pubblicazione live dei risultati su internet, tanto che questi erano visionabili in rete prima ancora che fossero riportati sull’apposita lavagna predisposta in loco.

Molto coreografica l’illuminazione notturna degli ostacoli, con colori in costante cambiamento, che rendevano l’ambiente quasi surreale.

Il tempo è stato ideale, con notti fresche ma non fredde e temperature diurne intorno ai 20°-21°, sotto un sole splendido in grado di eliminare in breve tempo la rugiada mattutina per lasciar il campo ad un clima con poca umidità – e per essere in Germania a fine settembre non si può che gridare al miracolo!

In merito specificatamente alle gare, il livello dei concorrenti in generale, a detta di tutti, è salito vertiginosamente dall’ultimo Campionato Giovanile ed i giudici sono stati molto più severi che in passato. Ciononostante i risultati in dressage della categoria Young Driver hanno evidenziato attraverso punteggi da Campionati del Mondo Seniores la qualità eccelsa sia dei guidatori che dei cavalli/pony.

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Punto di ritrovo l’enorme e confortevole tendone di “Nonno Tameni” che pensa al vettovagliamento, a posare orgoglioso con il nipotino Andrea vincitore della prova coni e mette a disposizione di chi ha problemi meccanici la sua consolidata professionalità

A questo punto vorrei lanciare un plauso – ed è troppo poco! – nei confronti di nonno (di Andrea) Tameni  per la sua disponibilità, cordialità, generosità, senza ostentazione, sempre con modestia e semplicità, sempre cercando di smussare gli spigoli, trovare un’intesa, conservare l’armonia – e ci è riuscito, eccome se ci è riuscito! A parte l’allestimento, appositamente per l’occasione, di un tendone megagalattico capace di offrire riparo a tutta la numerosa compagine italiana – e non solo – per i lauti banchetti per i quali aveva provveduto prima di partire e provvedeva giornalmente sul posto agli approvvigionamenti, era sempre pronto a prestare la sua opera, sia professionale che non. C’è da rimettere in sesto una carrozza messa a dura prova dalle gare? Ci pensa nonno Tameni. C’è da aiutare ad attaccare i cavalli? Ci pensa nonno Tameni. C’è da consolare chi è un po’ scoraggiato da un risultato non all’altezza delle aspettative? C’è nonno Tameni. Gran parte del successo della spedizione è anche merito suo! Grazie nonno Tameni!”

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Valeria Nicolis (seconda da sinistra) gestisce magnificamente il settore Pubbliche Relazioni: qui è riuscita ad attirare presso il Team Italia il Delegato Tecnico ed il Veterinario FEI

Un altro punto di vista, quello di Valeria Nicolis, che tanto impegno ha profuso fin dall’inizio della stagione nell’aiutare tutti a superare le difficoltà organizzative di una trasferta molto complicata e le piccole contrarietà interne a quella che sarebbe poi diventata soprattutto per merito suo e di Roland Morat una vera squadra coesa. Alla fine non se l’è proprio sentita di abbandonare al loro destino i suoi “cuccioli” e ha deciso di andare a sostenerli sul posto, come si conviene ad una fan emotivamente coinvolta, scattando anche le bellissime immagini di questo articolo, per le quali la ringraziamo. Ecco quanto ci ha raccontato.

“Un’esperienza che rifarei immediatamente. Ho visto i ragazzi durante tutta la stagione agonista 2016 e durante l’ultimo stage svoltosi a Vigodarzere prima della partenza per gli Europei. La crescita tecnica degli atleti e dei loro cavalli/pony è indiscutibile. La presenza dell’apprezzato Tecnico Weitlaner e l’impegno dei loro trainer nel lavoro a casa hanno permesso di creare “esperienza” nelle nuove giovani leve.

La trasferta tedesca ha dato la possibilità a tutti e 9 di essere presenti, di vivere un‘esperienza internazionale come un Campionato d’Europa e di potersi confrontare con ragazzi della loro età sia umanamente che a livello tecnico e sportivo.

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Si scatenano nelle danze gli adolescenti, ma i ragazzini non sono da meno: a sinistra Ray, a destra Andrea

Il confronto, l’osservazione, lo studio degli altri atleti stranieri, dei loro staff al seguito, di strutture di supporto di trainer e aiuti costanti hanno fatto notare come l’organizzazione equestre nel driving d’Oltralpe sia paragonata a tutti gli effetti a disciplina olimpica, e non come “minore”.

La location del concorso svoltosi a Schildau è funzionale alle esigenze e alle necessità di questa disciplina. Pulizia, ordine, sicurezza, gentilezza, collaborazione, calore verso i giovani atleti e i loro accompagnatori, puntualità sono state le parole d’ordine!

Vincente nel giorno della maratona la disposizione degli ostacoli fissi: dalle tribune del pubblico si vedevano tutti gli ostacoli. Inoltre il comitato organizzatore aveva disposto sentieri e camminamenti tra ogni ostacolo in modo da poter essere a pochi metri dai driver.

Certo il meteo ha fatto la sua parte: sempre sole!

L’impegno fisico, economico e logistico delle 8 famiglie dei ragazzi deve essere doverosamente sottolineato (in parte la Fise ha supportato economicamente la trasferta con un incentivo e con il pagamento di box, iscrizioni e staff tecnico). Ogni driver oltre al suo pony/cavallo ha dovuto avere al seguito 1 o 2 carrozze e tutti i numerosi finimenti necessari per affrontare questo sport dai regolamenti molto “impegnativi”!

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Anche il look ha la sua importanza! I lustrini sulle maniche della giacca per Francesca, retina per capelli con elegante fiocco per Sara, lalunga treccia bionda di Pernilla che non passa certo inosservata, per Ray e il suo cavallo tricolore a tutto campo. Ma la giacca? Europa Unita, nonostante la Brexit!

Inoltre fondamentale il ruolo dei “groom”. Alcuni guidatori come Paolo Stecca, Corrado Cotti e Rita Onofrio,  che generalmente vediamo gareggiare nei concorsi, hanno ricoperto il ruolo di “groom” apportando la loro esperienza e supportando alcuni giovani atleti, creando sinergie che hanno ottimizzato le prestazioni di ogni equipaggio. Nelle vesti di “groom” si sono cimentati anche alcuni genitori, vivendo così con i loro figli quest’esperienza di stretta collaborazione agonistica. Debutto internazionale come Groom anche di Justine, fidanzata di Mirko Cassotti.

Un’emozione per me grandissima, vissuta questa volta dietro ad una macchina fotografica per poter cogliere emozioni, sentimenti silenziosi e momenti di azione in gara. Ogni foto un significato, un valore che rimarrà come ricordo di un’esperienza positiva di crescita ed evoluzione diversa per ognuno di essi.

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Bravo pony, ti meriti proprio una carezza, parola di Jasmine e di Andrea!

Auspico che la nostra Federazione valuti la costante programmazione sportiva di “mantenimento” e supporto durante l’anno dei ragazzi, dei loro cavalli e dei loro tecnici affinché quest’esperienza non sia l’arrivo ma l’inizio come un seme che va innaffiato. Spero che si valuti fin da subito la possibilità del lungo termine per dare continuità e punti di riferimento validi e solidi.

Programmazione, sostegno, professionisti – dai veterinari ai fisioterapisti sia per cavalli che guidatori -, mental coach prima e durante le gare, aumento del numero di completi in Italia e, ove questo non fosse possibile, delle trasferte all’estero degli equipaggi, valorizzazione delle persone e delle professionalità con determinate capacità … un sogno realizzabile? O forse uno spunto di riflessione, con l’auspicio di un supporto dagli alti vertici affinché le loro visite ai “nostri concorsi” e ai “concorsi dei Nostri guidatori Italiani” siano conseguenza di comprensione di cosa lo sport degli Attacchi necessiti realmente. Questa disciplina, per capirla, va vissuta intensamente in loco, entrando a far parte di questo mondo, parlando con gli atleti che devono essere trattati al pari di quelli di qualsiasi altra disciplina equestre, facendo sentire in modo tangibile il sostegno a qualsiasi livello, la vicinanza, l’attenzione per tutto quanto permetta ai giovani di progredire: è sul campo che si formano gli atleti e i campioni di domani e anche una stretta di mano, un incitamento, un orecchio che ascolta, una voce che dà sicurezza possono fare molto!

Ringrazio i guidatori come Giulio Tronca, Cristiano Cividini, Luca Cassottana, Carlo Mascheroni, il giudice Roland Morat che come molti altri hanno supportato quotidianamente da casa questi atleti con parole e azioni di incoraggiamento.

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Molto apprezzato il vino dello sponsor, la “Cantina Forniz”, almeno a giudicare dalle dimostrazioni di alto gradimento da parte di tutti i presenti alle feste

Un ringraziamento anche agli sponsor che hanno sostenuto il team, nello specifico “la cantina Forniz” che con ottimi vini ha dato lustro alla serata della Festa delle Nazioni (dove il team Italia si è veramente, per diverse situazioni, distinto!!!).

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Salumi made in Italy, pasta fatta in casa, vino del Veneto e tutta l’allegra brigata con “Miss Mestolo d’Oro” al secolo Mariangela

Torno a casa soddisfatta di questa trasferta e di aver vissuto con ogni atleta piccoli momenti agonistici e umani di confronto. Tutti tornano in patria con un bagaglio diverso, fatto di obbiettivi nuovi o di cambiamenti da attuare o situazioni da migliorare. Comunque nessuno è più come quando era partito (sia i piccoli che i grandi)!”

Infine le sensazioni di un’instancabile ippo-mamma, Mariangela Forasacco, che ha preso in mano la situazione vettovagliamento, Festa delle Nazioni (tutto il bianco/rosso/verde in mille forme che ha inondato la scena è opera del suo estro), regia del campo “Team Italia” (alias “Ristorante Italia”) magnanimamente allestito da Costanzo Tameni, nonno di Andrea Pili. Qui si sfornavano piatti prelibati 24 ore su 24, grazie a quantità incredibili di squisiti affettati e gustose carni generosamente forniti da Giacomo Consolini, papà di Francesca. Pur sempre presente anche a bordo campo, mamma Mariangela ha saputo astenersi dal “soffiare sul collo” alla figliola Chiara Usuelli che se l’è cavata egregiamente da sola: un “secondo piano” che non sempre riesce ai parenti stretti! Ecco le sue parole.

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Mariangela Forasacco, mamma di Chiara, portavoce di chi c’era, anche se a bordo campo e forse più impegnato degli atleti, con i suoi compagni di avventura: papà Bombelli, Giacomo Consolini, Costanzo Tameni e Valeria Nicolis

“Ma quanti chili di pasta abbiamo cucinato? Quanta carne alla griglia abbiamo mangiato? Piatti, bicchieri, tovaglioli … lacrime, sorrisi, urla di gioia, passi felpati per andare a consolare, abbracci per condividere.

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Tante emozioni, tanti sentimenti, tante espressioni: il raro sorriso di felicità di Sara, la complicità tra fratelli di Jasmine e Ray, la perplessità di Chiara davanti ad un impegnativo ostacolo fisso, la delusione di Jasmine per quell’1,99 che le impedisce di salire sul podio, l’intraprendenza di Andrea e il ringraziamento al pony che la coccarda se l’è proprio meritata

˝Silenzio˝ parla Hannes e anche Emilio. ˝Costanzo ho bisogno˝ … e Costanzo arriva a sistemare carrozze e cavalli.

Questo è stato il nostro campo dove ognuno ha messo il meglio e la parte più intima di sé.

Tutti voi mi mancate già, la vostra spontaneità mi ha incantato come i vostri cavalli. Un abbraccio e a presto … altrimenti per chi cucino?!”

 

DIETRO LE QUINTE

Potremmo fare un elenco di cose successe in una settimana sul terreno di Schildau ma forse un articolo non sarebbe sufficiente.

Il divertimento è stato motore di un buon umore che si è tradotto in visite internazionali di Signorine invitate o interessate ai nostri Boys! Inglese o italiano nessun problema: in qualche modo le conversazioni sono sempre state sostenute a tutte le ore del giorno (e della notte) senza che mai nessuno si “vergognasse”. “Vergogna”” e chi conosce questa parola? Nessuno del Team!

Durante la Festa delle Nazioni il team si è distinto per la cucina fresca e sana, per il buon vino, per la famigerata Nutella, per le danze (tra cui limbo e trenini), per i “latin-lover”, per palloncini e bandiere tricolori.

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Gemellaggio Italia-Gran Bretagna, con limbo dei boys italiani sotto il vessillo inglese e sventolio di bandiere a suggellare l’intesa

Come dire: un gemellaggio internazionale senza confini. A fine serata il tendone che ha ospitato la Festa di apertura era colorato di palloncini e bandiere italiane e i nostri amici stranieri sono stati coinvolti in modo naturale. Welcome to Italy!

Senza fare nomi … qualcuno è stato più seducente o con “patti segreti” (che non sveleremo mai) ha quasi pensato di diventare “Mr. British”… Ma dall’altro lato della Manica qualcuno si è fatto un baffo della Brexit per apparire molto “Italian”!

I ragazzi hanno all’unanimità deciso un “Inno (serissimo) per il Campionato” di cui vi lasciamo immaginare chi fosse il porta bandiera e grande ideatore… riconoscibile probabilmente (ma non sveliamo troppo), che vi potrebbe intrattenere con qualche chiacchiera spontanea!

A tenere alta l’attenzione è stata usata come richiamo durante la lunga settimana a Schildau una soave trombetta che ha allietato le orecchie di tutti i componenti italiani in trasferta!

Braccialetto supplementare giallo in vista? Ebbene sappiate che pochi eletti lo possedevano e al secondo giorno di gare è stato scoperto che era sinonimo di “BIRRE GRATIS”!!! Gli umori si sono alzati ed è stata occasione di qualche brindisi in più!

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Siamo in Germania? Il gioco consiste nel far scivolare il boccale di birra sul tavolone conquistando il punteggio segnato sulla linea di arrivo: i nostri 3 boys ci provano, mentre fuori li aspetta il trainer che, grazie al misterioso braccialetto giallo, usufruisce di “birre gratis”!

Portafortuna o scaramanzie: è avvenuto uno scambio/patto. La cravatta rossa di Paolo Stecca – sempre collaborativo con tutti messa al collo di Andrea all’ultimo momento prima di entrare in campo, è stata sequestrata da quest’ultimo dopo la vittoria nella prova coni. Sembrava quasi un baratto: Andrea ha ceduto dei buonissimi e pregiatissimi salumi tedeschi a Paolo in cambio della sua cravatta portafortuna … Rimane il dubbio ora di chi sarà più fortunato in futuro!

 

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PER LA CRONACA: LE MEDAGLIE

Children Singoli Pony:

1° Chloe Ubeda/Fra, 2° Elise Strauss/Swe, 3° Colette Holdsworth/Gbr

Junior Singoli Pony:

1° Andrea Schöftner/Aut, Mikkel Johansen/Den, 3° Emily Viller/Gbr

Junior Pariglie Pony:

1° Valentine Lenormand/Fra

Young Driver Singoli Pony:

1° Marlene Brenner/Ger, 2° David Palkovics/Hun, 3° Linnea Kristianseen/Swe

Young Driver Pariglie Pony:

1° Szofia Kovacs/Hun

Young Driver Singoli Cavalli:

1° Anika Geiger/Ger, 2° Marie Tischer/Ger, 3° Jovanka Kessler/Ger

Classifica a squadre:

1° Germania, 2° Francia, 3° Svezia

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Il mattatore del Campionato, Andrea: urlo di gioia all’annuncio della vittoria nella prova coni. Merito della cravatta portafortuna prestata all’ultimo momento da Paolo Stecca? Alto sventoli il tricolore italiano, poi giro d’onore (a piedi) e la soddisfazione del trainer

Una riflessione

Scorrendo le classifiche ci si sorprende nel notare quanti dei concorrenti stranieri portino dei cognomi famosi nel mondo degli attacchi. Numerosi sono i figli e le figlie – o nipoti – di grandi campioni che probabilmente sono saliti a cassetta ancor prima di avere imparato a camminare. Certo, in braccio a papà, alla mamma, al nonno … ma la voglia di provare a prendere in mano le redini non si farà attendere tanto e da lì ad avere un pony proprio, scelto da quel papà famoso e di grande esperienza il passo è breve. Ed eccoli, i papà, le mamme e i nonni, i professionisti delle redini lunghe, che registrano i cavalli ed i pony dei loro rampolli fino al momento di entrare in campo o di partire per la maratona, cedendo le redini solo all’ultimo istante. Fino ad una quindicina di anni fa il regolamento FEI permetteva che una persona diversa dal concorrente prendesse in mano le redini nel campo prova solo a patto che procedesse a redini lunghe al passo. L’abolizione di tale articolo stride contro le pari opportunità per tutti i concorrenti, soprattutto in ambito giovanile, siano essi figli d’arte o provengano invece da famiglie che con questo sport non hanno mai avuto nulla a che fare ma che non per questo mancano di talento personale.

Comunque quello che conta è che i nostri portacolori, con tutti i limiti sopra evidenziati, hanno retto il confronto e sanno ora che, continuando sulla strada intrapresa, tra un paio d’anni potranno far parlare di sé. Bravi ragazzi! Alla prossima!

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Il team Italia – atleti, groom, tecnici, staff, parenti, sostenitori – con l’inevitabile sorriso a conclusione di un’esperienza insostituibile

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