Il nostro mondo degli Attacchi è legato a filo doppio (come le redini) al mondo del CAVALLO.  Cavallo che da poco più di un’anno ha ricominciato a lavorare a “redini-lunghe” piccoli appezzamenti di terreno a testimoniare che, nelle dovute proporzioni ed in determinati contesti, è ancora utilizzabile al pari, ed in alcuni casi, più efficacemente, della trazione meccanica.

Grazie alla dott.ssa  BEATRICE  TESSARIN, riceviamo e pubblichiamo un evento che oltre a farci piacere, ci riempie il cuore di gioia e soddisfazione.

VENETO e TRENTINO ALTO ADIGE

Associazione Regionale Giornalisti, Agricoltura,

Alimentazione, Ambiente, Foreste, Pesca, Energie Rinnovabili

Nella foto in basso, la premiazione: da sx Alessandra Sgarbossa (giornalista segretaria dell’Ordine dei giornalisti del Veneto), Fabrizio Stelluto, giornalista  presidente Argav, Osvaldo Caniato e Beatrice Tessarin, giornalista vice presidente vicario Argav.

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COMUNICATO STAMPA

Selvazzano Dentro (Padova), 12 dicembre 2015

 

PREMIO ARGAV 2015 AL “GIONA SHOW”

 

LA FAMIGLIA DI ARTISTI EQUESTRI POLESANI RICEVE ONORE DALLA STAMPA AGRICOLA VENETA

 

SELVAZZANO DENTRO (Padova) – “Ero piccolo ed il mio primo cavallo è stato un bastone con due cordini come redini e andavo come un fulmine sentendomi come Zorro. E’ li che comincia la storia della mia famiglia e che comincia la storia di ogni giovane che vuole intraprendere una qualsiasi attività, in particolare in agricoltura: cioè deve avere passione e cuore. Questo mi sento di lanciare come messaggio: ragazzi, guardatevi attorno, agite con coraggio, seguite la passione e abbiate orgoglio di essere agricoltori e di essere italiani, perché all’estero invidiano la nostra italianità”.

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E’ un fiume esondante di esperienze, aneddoti, idee, Osvaldo Caniato, capostipite della famiglia di artisti equestri di Castelgugliemo, in Polesine, intervenuto stamane (12 dicembre) a Selvazzano Dentro (Padova), per ritirare il premio Argav 2015, il riconoscimento che l’associazione triveneta dei giornalisti agricoli, agroalimentari ed ambientali (Argav) attribuisce ogni anno a personalità, aziende od enti che hanno dato lustro al territorio veneto con la loro attività. Quest’anno, la stampa di settore ha deciso di il “Giona show”, ossia la società di spettacoli equestri che la famiglia Caniato, in arte Giona, gestisce ormai da tre generazioni, portando i suoi numeri spettacolari in giro per il mondo.

La motivazione ufficiale del premio incisa su una pergamena recita: “al Giona Show per aver innovato l’arte equestre, valorizzando il rapporto diretto tra uomo e cavallo, improntandolo al reciproco rispetto, alla passione, all’umiltà com’era originariamente nella tradizione rurale”; mentre una penna creata appositamente dall’Argav per i premiati simboleggia la divulgazione giornalistica.

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Davanti all’assemblea dell’associazione il presidente Argav Fabrizio Stelluto ha introdotto la candidatura della famiglia Caniato parlando di “ammaestramento dolce”. “Quello che colpisce nel lavoro dei Giona – ha spiegato – è il legame di complicità tra uomo e cavallo, dove non ci sono fruste e si percepisce che gli animali si esibiscono senza forzature, soltanto al richiamo del domatore che li nomina tutti per nome e che li coordina col solo suono della sua voce. La cosa incredibile – ha aggiunto – è che il Giona Show che si esibisce nei palazzetti dello sport di mezzo mondo, ha vinto il Clown d’argento al Festival Internazionale del circo di Montecarlo nel 2009, ha sede in Polesine, ma qui in nei nostri territori è poco conosciuto. Con questo premio ci auguriamo anche di dare la giusta visibilità al lavoro di questi artisti”.

 

“Noi non siamo originari da una famiglia circense – ha spiegato Osvaldo Caniato – siamo agricoltori di Coldiretti, partiti da un’azienda agricola di 15 ettari, che abbiamo ancora a Castelguglielmo, da cui, con tre figli piccoli, rischiavo di non portare a casa la pagnotta. Avevamo un agriturismo con maneggio e da qui, un poco alla volta, dalla necessità e dalla passione per i nostri animali siamo cresciuti, con tanto sacrificio e cercando di mantenerci sempre umili per poterci confrontare con chi era più grande di noi”.

 

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Attualmente la famiglia Caniato si esibisce con i due figli di Osvaldo, Alex che ha rivoluzionato la tecnica del domare i cavalli, senza uso di frustini e finimenti, ma solo sfruttandone la psicologia ed il carattere; e Pierre che è uno dei più spericolati e spettacolari volteggiatori su cavalli in corsa d’Europa; poi c’è la terza generazione, Giulia (18 anni) e Diego (16 anni), acrobata alle fasce elastiche la prima, cavaliere con posta in piedi il secondo, ed il piccolo Lorenzo (8 anni) che volteggia col suo pony. Osvaldo fa lo speaker, ma dietro le quinte c’è suo figlio minore Gianluca che cura la regia e il montaggio delle musiche, tutte originali. Ovviamente i protagonisti sono una quarantina di splendidi cavalli spagnoli: lusitani, andalusi e frisoni, sauri, grigi e bai.

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In questo periodo la maggioranza dei componenti della famiglia è impegnata nel galà Apassionata, il più famoso show equestre d’Europa, che sarà in tour per tutto l’inverno in una trentina di città fra Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Svezia e Finlandia.

Se si volesse ricercare il “segreto del successo” per il Giona Show bisognerebbe ritornare proprio alle sue radici agricole, al legame con la terra, al valore dell’animale che è importante per la vita della famiglia rurale, al senso del conquistarsi gli obiettivi con costanza uno per volta; al lavoro continuo nella stalla perché i cavalli vanno ferrati, puliti e alimentati anche nei giorni festivi; lo stesso nome d’arte “Giona”, non è altro che la denominazione di quel fondo agricolo dove la famiglia ancora abita e ritorna dopo le tournée, in quel paesino adagiato sotto il Canalbianco che è Castelguglielmo. Questo è quello che li contraddistingue dal circo tradizionale e ne fa artisti con un’anima.

 

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dr.ssa Beatrice Tessarin
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