Vacanze in Carrozza al “Rifugio Campolongo” tra Malghe e Alpeggi
I riferimenti per “staccare la spina” quando più Vi pare e piace sono i seguenti: www.centrofondocampolongo.it Tel. 0424.66487 info@centrofondocampolongo.it
RIFUGIO CAMPOLONGO – Località CAMPOLONGO 36010 ROTZO (VI) – ALTOPIANO DI ASIAGO
VACANZE IN CARROZZA AL “RIFUGIO CAMPOLONGO” TRA MALGHE E ALPEGGI
Non è stato facile trovarlo, eppure sapevamo che doveva esserci, non credavamo ai nostri occhi quando l’abbiamo visto; il RIFUGIO in Alta Quota CAMPOLONGO.
Eravamo partiti per fare un tranquillo giro in carrozza a 1551 metri d’altezza, sono passati due giorni e siamo ancora qua, colpa delle Fate, degli Gnomi del bosco o delle cavalle dagli occhi dolci?
TURISMO IN CARROZZA “In Alta Quota”
Da qualunque parte si arrivi, ad accoglierci troveremo sempre la bellezza e la serenità dell’Altopiano di Asiago che, grazie ad una bella e comoda strada panoramica, ci conduce senza neppure accorgersene a quota 1551 mt. al cospetto di quella che oltre 100 anni fa era una Casa d’Alpeggio, ad oggi mirabilmente trasformata dalla Famiglia di MOSELE IVANO in una autentica “cittadella” dello svago e del relax all’aria aperta. Qui la parola Sport si sposa perfettamente all’ambiente circostante, capace di mantenere immutate le sue bellezze; la neve di Gennaio ed verdi prati del mese di Agosto.
Ai piedi della panoramica veranda del Rifugio Campolongo ci accoglie LUIGI ROVERSI, sorridente e concentrato a cassetta con in pugno le redini dei due imponenti cavalli “Norici” che di lì a poco condurranno frotte di turisti a scoprire le autentiche bellezze di questo Altopiano. Le passeggiate in carrozza sono modellate (anche loro) secondo natura e possono variare da un “assaggio-natura” di una trentina di minuti fino ad una intera giornata. Ci spiega il Sig. Roversi che per i giri più lunghi è necessaria la prenotazione mentre per il giro standard di 30 minuti con capolinea davanti al Rifugio è necessario solo esibire il biglietto acquistato al Bar del Rifugio. Il più richiesto è Il Giro del bosco (5 euro) una trentina di minuti che, senza annoiare nessuno, permette di immergersi nei boschi limitrofi, circondati solo da macchie di verde dalle mille sfumature, accompagnati da lunghi silenzi, interrotti ogni tanto dai caratteristici campanacci appesi al collo delle mucche al pascolo.
Ultimamente la voglia di mangiare qualcosa di NON modificato geneticamente, ha fatto aumentare le richieste per la Passeggiata delle Malghe che tocca alcune delle più importanti Malghe dei dintorni le quali, tramite il loro “Spaccio Aziendale”, vendono i loro sani e genuini prodotti tipici. Questo secondo Tour della durata di due ore e mezza (su prenotazione), coniuga al meglio la voglia di una gita all’aria aperta con la buona tavola, riconosciuta e apprezzata da tutti i villeggianti. Sempre su prenotazione è possibile visitare il Forte Campolongo che in poco più di due ore unisce la sete di cultura alla voglia di ammirare paesaggi di rara bellezza.
Tanto per mantenere fede alle promesse fatte ai nostri lettori anni or-sono (raccontare la verità), precisiamo che siamo venuti al Rifugio Campolongo il 15 di Agosto 2015 in occasione della Festività dell’Assunta. Per chi non lo sapesse o per i tanti che l’hanno dimenticato, il 15 di Agosto, da tempi memorabili si festeggia l’Assunzione della Vergine Maria al cielo.
www.famigliacristiana.it/articolo/festa-dell-assunta-ecco-le-cose-da-sapere.aspx
A seguire un brano tratto da www.famigliacristiana.it
PERCHÉ IL GIORNO DELL’ASSUNTA È DETTO ANCHE FERRAGOSTO?
Il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina feriae Augusti (riposo di Augusto) indicante una festività istituita dall’imperatore Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle esistenti e antichissime festività cadenti nello stesso mese, come i Vinalia rustica o i Consualia, per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. L’antico Ferragosto, oltre agli evidenti fini di auto-promozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane per fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti.
www.famigliacristiana.it/articolo/festa-dell-assunta-ecco-le-cose-da-sapere.aspx
Da anni Luigi Roversi, Istruttore Federale di Equitazione F.I.S.E. e FITETREC-A.N.T.E., accompagna gli appassionati di equitazione a sella con i suoi cavalli in giro per l’Altopiano, inoltre fornisce anche preziosi consigli a chi si avvicina le prime volte a questo mondo e offre il suo qualificato servizio di Guida per comitive di cavalieri che con i propri cavalli si fermano al Rifugio per i fine settimana. Presso il Rifugio c’è anche la possibilità di scuderizzazione del proprio cavallo in pascolo con tettoia. In questo ultimo anno Luigi Roversi ha avvertito la necessità di ampliare l’offerta equestre con tre cavalli da tiro e una comoda e leggera carrozza per far fronte alle richieste di sempre più turisti in fuga dalle località balneari. A sentire i commenti dei villeggianti pare che questo 2015 abbia veramente “toccato il fondo”, prezzi di benzina e autostrada inavvicinabili, tamponamenti a catena che fanno arrivare i vacanzieri alle spiagge dopo ore interminabili di code sotto il sole rovente, il bagnasciuga della spiaggia invaso da banchetti di ambulanti, venditori di gianfrusaglie-contraffatte in giro tra lettini e ombrelloni con una cadenza di sei minuti per ogni “classe-merceologica” e come se non bastasse ecco il problema d’attualità di come collocare nel contesto spiaggia le nuove razze di “mini-cani-portatili”. A scanso di equivoci e seguendo antichi rituali che invitano ogni persona a spendere i propri soldi dove meglio credono, i sedili della Carrozza delle Malghe si riempiono sempre di più di comunissime persone che poi alla fine dei conti cosa chiedono? Solo di poter leggere in santa pace un libro o sfogliare un quotidiano leggendo almeno in ferie, cosa c’è scritto in piccolo sotto il titolo a fianco della fotografia!
In queste zone la slitta da sempre è stato un comunissimo mezzo di trasporto e per coloro che fossero interessati a saperne di più, in località Carmignano di Brenta (circa 50 km dal Rifugio) si trova una delle più complete e interessanti collezioni di slitte d’epoca attualmente in Italia. (Collez. Ivo Baldisseri)
Tante delle sculture che troverete in bella mostra dentro e fuori il Rifugio Campolongo sono opera dello Scultore MARCO MARTELLO che vive e lavora a Mezzaselva di Roana (VI) mail: marcomartalar@libero.it
Per quanto riguarda il mondo delle carrozze e le sue antiche regole, ancora oggi tenute in vita dagli appassionati, la figura del “Barbiere” non va per nulla sottovalutata. Oggi chi conduce una carrozza a redini lunghe viene chiamato Guidatore, anticamente poteva essere chiamato Vetturino se conduceva una carrozza pubblica di piazza o Cocchiere se era assunto a libro-paga da una Nobile famiglia. Nello specifico caso del Cocchiere della Nobile famiglia (come oggi l’autista delle auto-blu), erano state dettate e scritte alcune importanti regole di “bon-ton” dal Generale Carlo Volpini che Vi proponiamo e che valuterete Voi stessi se ancora oggi possono avere un “senso-logico”. Il brano che Vi proponiamo è dell’Italia di fine ‘800 …
“” Il Cocchiere ha generalmente capelli corti, ma, qualora fossero un po’ lunghi, dovranno essere diligentemente avviati e senza perdere troppo tempo in toeletta. La barba dovrà essere giornalmente rasa, nell’insieme dovrà avere un aspetto serio, simpatico e autorevole. Un Cocchiere con barba e baffi non è ammissibile. Di una puntualità inappuntabile non deve essere dedito al vino. Il bravo Cocchiere non dovrà prestar orecchio ai discorsi delle persone che trasporta. Va senza dirlo, che egli deve assolutamente astenersi dal fumare, dal parlare con la persona che sedesse a lui di fianco, di rivolgere la parola a conoscenze che venissero a passare a lui vicino. Allorchè va a prendere le persone che saliranno nella carrozza, egli dirige questa in modo da presentare lo sportello sinistro davanti alla porta di casa, affinchè la prima persona che entra, e che è la più ragguardevole, possa subito sedersi a destra. Dovendo deporre a terra la persona che trasporta, dirige la carrozza in modo che lo sportello di destra venga a trovarsi davanti alla porta d’ingresso, e ciò perché la persona che sta a destra, che cioè occupa il posto d’onore, sia la prima a discendere, appena la carrozza è ferma. Mentre le persone scendono egli non deve assolutamente togliersi il cappello per salutare, ma tenere la frusta ferma e diritta verticalmente davanti al corpo.
Durante la Prima Guerra Mondiale (1915-18) nel vicino forte Verena partì il primo colpo di cannone che diede inizio alle ostilità. (24 maggio 1915, ore 2,30 )