Anche i Cocchieri Soffrono di Reumatismi !
In questa vecchia stampa possiamo notare dai precisi tratti di penna del disegnatore che il cocchiere raffigurato era decisamente in tenuta invernale e sopra i piedi (che non si vedono) pare ci sia una pelliccia di animale sistemata appositamente per riscaldare le estremità.
Oggi si fa in fretta a parlare di reuma dovuti ad un eccesso di “aria-condizionata”, nella foto sopra risalente a fine ‘800 vediamo i Cocchieri o Vetturini stazionare sotto la pioggia e l’ARIA era CONDIZIONATA dalla STAGIONE !
ANCHE I COCCHIERI SOFFRONO DI REUMATISMI!
Anche se a prima vista può parer strano, oggi parleremo della salute dei Cocchieri spaziando con qualche cenno di cronaca dal lontano 1700 fino ai giorni nostri. Sulle più note emittenti televisive e giornali ogni tanto si parla del Cocchiere ma solo in versione “Canaglia che per soldi sfrutta la povera-bestia” (10%), oggi per dovere di cronaca parleremo anche del restante 90% che rispetta il proprio animale e nella stagione fredda sul selciato di una piazza, lui è intirizzito sulla serpa, il cavallo indossa una calda coperta di lana.
L’inverno che si è appena concluso ha visto i Cocchieri impegnati in tante piazze Italiane a trasportare turisti, appassionati ed essere protagonisti in suggestive manifestazioni Storiche. Lo spirito che li ha mossi è senza ombra di dubbio la passione, perché sul fronte economico attualmente le tariffe si sono assestate dai 5 ai 8 euro per giro turistico con piacevoli punte da 15 a 25 euro a persona in Città note come Roma o Firenze. Discorso manifestazioni; tolte le solite rare eccezioni, alla fine di tutto un piatto di minestra con una mezza di acqua è il compenso più diffuso (fino a quando i cocchieri non perderanno la pazienza). La situazione sopra descritta d’altro canto è normale perché il cavallo e la trazione animale negli ultimi 100 anni sono caduti in disuso ed ora per rimettere in sesto tutto il comparto è necessario un po’ di tempo al fine di coordinare le varie attività. Facciamo ora un salto a ritroso nel tempo e andiamo a vedere, riprendendo il discorso salutistico cosa avvenne a Piacenza nel 1742.
IL CONSORZIO DEI COCCHIERI (Tratto dagli studi e dalle ricerche di Stefano Pronti e pubblicato nel libro CARROZZE del Museo Civico delle Carrozze di Piacenza )
I guai per il cocchiere iniziavano quando egli, per inabilità o malattia causati dall’età o da infortuni, veniva licenziato o temporaneamente non retribuito dal padrone. E’ questo il principale movente che induce i cocchieri piacentini a promuovere nel 1742 un Consorzio , una sorta di “Opera Pia”, che doveva provvedere al sostegno dei cocchieri in stato di necessità. Esso si configurava come un Istituto di Mutua Assistenza che non sembra avere precedenti tra le organizzazioni delle categorie professionali rappresentate nel Collegio dei Mercanti e nei Paratici. Il documento, articolato in quattordici punti , si rivolgeva a coloro che in quel momento fossero effettivamente cocchieri e avessero un’età inferiore ai quarant’ anni; la quota associativa doveva essere versata mensilmente ai Ricognitori, incaricati di riscuotere a domicilio la mesata , e doveva essere annotata sull’apposito libretto personale , che alla fine di ogni anno doveva essere vistato dal Tesoriere. Gli associati ed i ricognitori che non versassero sollecitamente le quote al Tesoriere, sarebbero stati cancellati dall’elenco dei consorziati l’anno successivo decadendo dal benefizio degl’infrascritti sussidi. Il Consorzio dei cocchieri, da convocarsi ogni anno il 2 di gennaio, era retto da un Priore (Cancelliere) e da un Vicepriore (Tesoriere); sei Infermieri e quattro Ricoglitori tenevano i contatti diretti con gli assistiti e gli associati. L’assistenza a cocchieri inabili e malati, che non ricevessero la paga, consisteva nel fornire alimenti giornalieri (pane, uova, carne), la cui razione aumentava lievemente durante la convalescenza, riconosciuta per otto giorni. In caso di malattia il Consorzio avrebbe pagato le spese per il medico ed i medicinali procurati dalla Speziera dei Poveri.
Dopo la sintesi sopra descritta, vi propongo alcuni “passaggi” in versione originale, approfondimenti del regolamento che chiaramente era più lungo e complesso.
Settembre 1742
Compiangendo i Cocchieri di questa Città l’infelice stato di alcuni di essi, i quali divenuti, attesa la loro avanzata età, inabili a più servire, sono costretti come d’ordinario succede, a mendicare sulle pubbliche strade il quotidiano sostentamento …
Quarto punto: Nessuno degli aggregati per qualunque caso, durante il primo anno divenisse inabile a servire o s’infermasse, non potrà partecipare degli infrascritti sussidi … La presente Provvidenza servirà sempre in avvenire; e quella per gli inabili in avanzata età, non abbia effetto se non dopo dieci anni avvenire.
Quinto punto: I Ricoglitori avranno l’incombenza di andare ogni mese a ricogliere alla casa di ciascun aggregato la prescritta mesata, dividendo a ciascun d’essi Ricoglitori un Quartiere della presente città, nel cui distretto dovranno fare la questua. Nel fine poi di ogni mese dovranno passare il denaro che avranno riscosso in casa del Sig.e Tesoriere.
Nono punto: Ad effetto di evitare qualunque controversia che potesse insorgere, ciascuno degli aggregati nel fine di ogni anno dovrà presentarsi al detto Sig.e Tesoriere con il proprio libretto dal quale se apparirà il pagamento di tutte le mesate di quell’anno, il suddetto Sig.e Tesoriere di proprio carattere firmerà il saldo per tutto il detto anno.
Undecimo punto: Il Danaro che sarà in Cassa del detto Sig.e Tesoriere sarà erogato primieramente e principalmente per passare in ciascun mese uno staio di frumento macinato, e lire cinque in denaro a chi degli aggregati, o per la troppa avanzata età, o per altro difetto, sarà divenuto inabile, ed impotente a più servire per Cocchiere; il qual sussidio dovrà prestarsi, sinchè continuerà il bisogno della persona inabile.
Il punto di oggi 2015: Sono passati 273 anni da allora … che dire? Inutile negare i miglioramenti del caso, quello che stupisce è come una volta pagamenti, controlli e assistenza erano valutati dall’essere umano, svelto, intelligente e onesto, ai giorni nostri siamo tristemente in mano a dei dati immessi in un PC e se con un clik c’è un errore? … peggio per noi.
IL COCCHIERE “INFREDDOLITO”
E’ inutile lamentarsi, siamo gente di cavalli, si suppone che abbiamo una vertebra in più degli altri nella spina dorsale, è quindi consigliabile; soffrire in silenzio e con dignità, possibilmente con il sorriso sulle labbra!
Rimedi contro il freddo “classici”. Il più antico di tutti e che funziona benissimo è rappresentato dalla classica coperta che a mo’ di grembiule copre le ginocchia e parte delle gambe. Questa usanza non è mai andata giù di moda, nel ‘700 /’800 durante i lunghi viaggi era normale un robusto telo in cuoio addirittura fissato sul parafango anteriore della carrozza (Postale) per riparare dalla pioggia e dal freddo. Sulle carrozze sportive non è mai mancato tra i Gentiluomini del ‘900 un bel panno colorato sulle ginocchia che oltre a riparare dalle intemperie aveva anche l’indispensabile funzione di non sporcare il vestito con le redini di cuoio imbevute di grasso. Ai giorni nostri nei Concorsi d’Eleganza e nelle competizioni sportive è ancora un obbligo. Un altro rimedio, pure questo già usato nel passato, è dato da una calda mantella (Tabarro) in panno di lana che ci avvolge il corpo, tiene caldi e tutto sommato ha una sua eleganza.
INDISPENSABILI i consigli della Naturopata Sig.ra MARINELLA
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RIMEDI TERAPEUTICI E SALUTARI
Per questo genere di rimedi, che esula dalle nostre competenze, ci siamo rivolti alla Sig.ra Marinella, Naturopata e titolare dell’Erboristeria, Ortopedia e Sanitaria “Cipria”.
Uno dei primi rimedi utilissimo per tutti è rappresentato dalle “pancere” in lana, cavigliere e tutta una gamma di fasciature elastiche in caldo e morbido tessuto di lana, indicato per coloro che essendo a contatto diretto con i cavalli possono (alle volte) avere anche qualche “ossicino rotto”. Non dimentichiamo tutti i prodotti per il mal di gola utilissimi nelle stagioni fredde o come ora, nei cambi di stagione, Timo, infusi di miele e limone, La Propoli (l’antibiotico naturale) e un benefico integratore di vitamine del gruppo B + erbe, che assicura un relax anche in condizioni di emergenza (una cartella Equitalia). Indispensabile per il cocchiere di oggi “I FIORI DI BACH”. Questo antico rimedio venne proposto dal Dott.Bach il quale sapeva che la buona salute dipende dall’armonia tra i fattori spirituali, mentali ed emotivi, come già prima di lui Ippocrate, Paracelso e Hahnemann avevano scoperto. Ringraziamo la Sig.ra Marinella che ci invita a provare i suoi prodotti nel negozio di Via L. Einaudi 4/a Casteldebole (BO) o nel sito web: www.erboristeriacipria.it I prodotti vi possono essere spediti anche al vostro domicilio telefonando al 051.6198818
PRODOTTI E RELATIVA POSOLOGIA PER I COCCHIERI
Abbiamo sentito dalle parole di Marinella quanto bene ci possano fare queste varietà di tisane che arricchite con un cucchiaio di miele sono dei veri toccasana. Non sarebbe male avere sempre a portata di mano un Thermos in carrozza, magari accanto alla coperta di lana del cavallo, e nell’attesa che i clienti salgano dare una sorsata-benefica di tanto in tanto. Non lasciamoci ingannare dall’ “effimero e ingannevole” bicchier di vino o piccolo Cognac preso velocemente all’angolo di una piazza! 1°- Dovendo lavorare in pubblico e con tanti amici nei paraggi, un bicchiere non basta mai! Senza accorgersene si può arrivare tranquillamente a cinque o sei e se per combinazione dovete pagarli voi, con l’attuale congiuntura-economica in corso (un bicchierino di Cognac euro 6, un giro in carrozza euro 4 o gratis) … vi conviene stare a casa. 2°- Il via-vai continuo, BAR carrozza e viceversa è in netto contrasto con le norme vigenti del Codice della Strada, in nessun modo si devono lasciare incustoditi gli animali, in particolare nei luoghi molto affollati. 3°- Al quarto bicchiere si può verificare l’effetto “caldaia”, il troppo alcool produce uno scompenso tra la temperatura corporea e l’ambiente esterno che nel 1850 veniva aggiustato dal buon cavallo che vi riportava a casa, oggi i Tutori dell’Ordine Costituito dopo la prova palloncino vi potrebbero portare “a casa loro”. (dietro le sbarre)
L’azione dell’Estratto Universale “I FIORI DI BACH”
Alcuni Cocchieri già li usano con successo, noi di C.& C. siamo andati “dentro la notizia” per capire meglio. Quali erbe sono contenute nei Fiori di Bach e che effetti curano; Impatiens: impazienza, irritabilità, agitazione e tensione. Cherry Plum: per il timore di perdere il controllo sia fisico che mentale. Sono presenti altre tre erbe, indispensabili come le due citate, ma che non toccano dal vivo il Cocchiere nelle emergenze. Uso e dosi consigliate: Siamo di fronte a Integratori naturali testati con successo ed è consigliabile seguire sempre le avvertenze. Attenersi al dosaggio regolare consigliato dagli esperti che è di 4 gocce al massimo 3 o 4 volte al dì. Gli esperti consigliano di diluire con l’acqua se si è allergici all’alcool, ma non è il nostro caso, dei Cocchieri astemi parleremo un’altra volta. (Se li troviamo)
Abbiamo intervistato quattro Cocchieri che ci hanno raccontato altrettanti casi nei quali hanno fatto uso, “con successo” dei Fiori di Bach.
1° Cocchiere “ Un bambino si avvicina al cavallo, per 15 minuti di fila senza interruzione gli accarezza il muso, gli tira i peli del mento e gli infila a ripetizione le dita nelle narici chiedendo con insistenza perché sono così grandi (?). Allo scoccare del 16° minuto il povero cavallo muove la testa, il bimbo si prende paura e la mamma urlando racconta a tutti che il cavallo si è “imbizzarrito” e ha spaventato la sua piccola “creatura”.
Caso quasi di routine 4 gocce e tutto passa.
2° Cocchiere “ Con passo cadenzato, l’aria da Salvatore dell’Umanità e un abito nocciola-scuro che ricorda il saio di San Francesco d’Assisi protettore degli animali del Creato, ecco presentarsi l’Animalista di turno che ci guarda e poi con voce sprezzante pronuncia la solita frase già sentita un milione di volte “perché a tirare la carrozza non ci va’ lei ?!? “
Se non ci offende e sta’ nei limiti, anche qui 4 gocce possono bastare.
3° Cocchiere “ Questa sera è un freddo “birichino”, solo otto persone hanno fatto un giro in carrozza, 5 euro per otto fa 40 eurini, non male, tolti 10 euro per gasolio e autostrada, 10 euro per un panino e una birretta, 3 euro per le carote dei cavalli riesco a portare a casa 17 euro, poteva andare peggio. Mi è andata bene anche dopo il controllo delle ricevute da parte della Guardia di Finanza, mi hanno trovato in regola, tutti e 40 gli euro “dichiarati”. Adesso mi bevo un caffè e mi leggo qualche notizia interessante sul mio quotidiano preferito:
Per un attimo volevo arruolarmi nella Legione Straniera, poi ho deglutito le solite 4 gocce di Fiori di Bach al volo e mi sono messo a contare il numero preciso dei crini della coda del mio cavallo, dopo 18 minuti tutto è passato!
4° Cocchiere “ Ho 45 anni, oltre al Cocchiere faccio anche il maniscalco, ho studiato un po’ in gioventù e al momento ho 20 anni di contributi versati, ancora una ventina di anni di lavoro e a 65 anni, 800 eurini al mese non me li toglie nessuno! Non sarebbe male qualche soldo in più ma tutto sommato dopo una vita trascorsa a lavorare onestamente dovrò accontentarmi, peggio sarà per i disonesti e quelli che non hanno mai lavorato! Prima di svestire i cavalli controllo le ultime notizie sul quotidiano che trovo sopra il tavolo di un bar, chissà se parlano dei lavori “usuranti” come il Maniscalco, andiamo a vedere:
Fortunatamente passava nei paraggi un’ infermiera che mi ha attaccato al braccio una flebo con le classiche 4 gocce di Fiori di Bach perchè da solo non ce la facevo, dopo un’ora sono riuscito ad andare a casa come se nulla fosse.
Ringraziamo per le notizie di attualità a sfondo “terapeutico” tratte da: www.ilfattoquotidiano.it e www.tzetze.it