Alla Ricerca Della Livrea da Cocchiere … Color Panna

IN alto a ds. DIONIGI RUGGERI
ALLA RICERCA DELLA LIVREA DA COCCHIERE … COLOR PANNA
Pochi giorni fa abbiamo pubblicato la recensione di un interessante libro dove vi erano inserite alcune immagini riguardanti l’abbigliamento dei Cocchieri della Real Casa Sabauda datati 1890 circa. Abbiamo chiesto lumi all’autore del libro, il Sig. Dionigi Ruggeri ma non siamo riusciti ad individuare un vero perché. Il gent. mo Sig. Dionigi ci ha però voluto fare vedere presso la sua biblioteca privata un interessantissimo volume che ci ha erudito al massimo sulle livree della Real Casa. Ora, passo passo, iniziamo la nostra ricerca … insieme a Voi.
Quella che vedete in alto è la prima illustrazione a penna dove si notano sui sedili delle livree accuratamente piegate apparentemente dello stesso colore di quelle indossate.
Questa immagine fotografica è più chiara della precedente, raffigura l’inaugurazione dell’Istituto Rizzoli di Bologna nel giugno del 1896 dalle L.L. M.M. Umberto I e Margherita di Savoia. Su quattro dei cocchieri in vista, due hanno livree “color-panna” e probabilmente la “parrucca”, tutti hanno un “cambio” di livrea dietro la seduta.
I due particolari “insoliti” che al momento non riusciamo a spiegarci, rappresentano probabili usi e abitudini “riservati” alla Casa Reale, in tutti casi ora andiamo a consultare l’inventario preciso e dettagliato delle livree conservate ad oggi presso il Quirinale.
Ringraziamo il Dott. Dionigi Ruggeri che ci ha fatto fotografare l’interessantissimo libro e allo stesso tempo un elogio agli Autori del libro : ELISABETTA CARNELLI, ELISA COPPOLA, con il coordinamento di KIRSTEN ASCHENGREEN PIACENTI, Editoriale Lavoro del Gruppo BNL. Stampato nel 1992

CORTEO DI GALA IN USCITA DAL QUIRINALE Roma 1920

LIVREA DI GALA DA COCCHIERE e SOTTOCOCCHIERE

PARTICOLARE DELLA LIVREA
A questo punto abbiamo visto le Livree di Gran Gala che non corrispondono ai modelli delle prime due immagini . Chiaramente inaugurazioni e cerimonie varie non richiedevano eccessivi “apparati”. Nelle prossime immagini scendiamo di “livello” e vediamo sempre delle livree da cocchieri e impariamo eventualmente anche i nomi perchè stiamo parlando di TRADIZIONI ITALIANE tenute in vita per oltre otto secoli dalla dinastia dei SAVOIA che è la più antica d’Europa.
Le due divise sopra raffigurate vengono chiamate : Soprabitone-corto e Soprabitone-lungo. Leggiamo quanto scritto nella dettagliata e minuziosa stesura dei testi al riguardo: “La tenuta blu veniva usata per accompagnare durante la stagione estiva il “Phaeteon” per le L.L.M.M., la “Mylord” e il normale servizio di carrozza di S.M. il re, dei reali principi e dei dignitari di corte.
Il vestiario di livrea per il normale servizio di “Landau piccolo” di S.M. la regina prevedeva l’impiego di calzoni di felpa blu a piccola patta, abbinati a calze di seta blu e scarpini. Il Soprabitone corto veniva indossato per effettuare il servizio di “Phaeton” per le L.L.M.M., e il normale servizio di carrozza di S.M. il re. Il Soprabitone lungo era più indicato per il normale servizio di carrozza di S.M. la regina e per i dignitari di corte.
Purtroppo di livree “color panna” non c’è nessuna citazione, possiamo fare un piccola supposizione; considerato che le due prime immagini risalgono a mesi estivi (Maggio e Giugno) e che il servizio estivo fatto sulle Mylord e Landau piccolo (nelle due immagini) comprendeva l’uso di un Soprabitone corto (nelle immagini con le due file di bottoni), c’è da supporre che la livrea color panna magari di un leggero “gabardine di lana” fosse uno “strappo alla regola”. Dobbiamo tenere presente che tutte le livree descritte minuziosamente anche nei tessuti, erano di lana, e durante i mesi caldi non rappresentavano il massimo della “freschezza”.
Questo foglio con le “Nuove disposizioni …” datato 1912, indica le principali regole su come e quando indossare le livree nella Casa Reale. Se me lo permettete, io andrei avanti a sfogliare questo interessantissimo libro per approfondire meglio il discorso dell’abbigliamento “Da Carrozza” e magari trarre qualche spunto di riflessione per eventuali stesure di nuovi e più aggiornati Regolamenti di Tradizione. In materia di Tradizione fortunatamente ad oggi in Italia abbiamo diverse persone molto valide e capaci, il solo problema (piccolo al momento) che si pone è la “differenza di valutazione”. Per semplificare potremmo dire che dal’alto del loro “piedistallo del sapere” e davanti ad un bicchiere vuoto, tre Giudici possono “vedere” un bicchiere pieno, uno a metà e uno non lo vede addirittura. L’eterno problema della “uniformità di giudizio” potrebbe forse essere dovuta alla mancanza di “Riferimenti Precisi” . Per questo motivo vi invito a proseguire la visione delle prossime immagini, riferite ad altri personaggi, un po’ “scaduti” nel loro ruolo ai tempi nostri ma che ci possono essere d’esempio e da “guida” qualora ci venisse voglia di imitarli anche solo per poche ore.
Nella foto, Berlina di Gala al Quirinale con tiro a sei . Due “Battistrada” a cavallo, un “Postiglione” sul primo cavallo di sinistra (volata) del tiro a sei, il “Cocchiere” con le redini ai quattro cavalli e dietro la carrozza i tre “Postiglioni”.

LIVREA DI GALA DA BATTISTRADA CON MANTELLA

PARTICOLARE DELLA DIVISA DEL BATTISTRADA
Passiamo ora ad un altra divisa e naturalmente un’altra tipologia di Livrea riferita ad un attacco molto difficile nella sua conduzione, ai giorni nostri quasi mai visto sfilare : IL POSTIGLIONE DI DAUMONT.

PARTICOLARE DELLA DIVISA
Parlavamo in precedenza di “spunti” per Giudici di Tradizione, ebbene non sarebbe male (nel caso nessuno ci avesse pensato) prendere come punto di riferimento nell’abbigliamento da Carrozze di Tradizione modelli e disegni della Casa Reale Italiana, magari con qualche “ridimensionamento” più “democratico” ma lasciando invariati come cardini altri particolari grazie ai quali noi ITALIANI abbiamo dettato legge per anni in tutto il mondo.
CHIUDIAMO QUESTA CARRELLATA DI MODELLI che come al solito rappresentano il fiore all’occhiello degli Artigiani Italiani di tutte le epoche, e parliamo di un personaggio “Scomparso”: IL GRANDE SCUDIERE.

PARTICOLARE DELLA DIVISA
Ho voluto terminare con questo personaggio, il Grande Scudiere, perchè nel mio sub-conscio mi affascina. Questa persona anticamente aveva l’incarico di sovraintendere a tutto ciò che riguardava le Scuderie Reali, il personale, gli acquisti ecc. Per chi volesse cimentarsi in paragoni con il presente, non c’è che da scegliere, sempre nello stesso posto di allora (il Quirinale e dintorni) ci sono tantissime persone che ricoprono cariche importanti e che di conseguenza guadagnano grandi stipendi, l’unica piccola differenza che possiamo rilevare è la regola del “Bilancione” (vedi nota a fondo pagina) che con il passare degli anni non ha registrato grossi successi, anzi, per molti versi è anche odiata. Vediamo ora in dettaglio come “lavorava” nell’esercizio delle sue funzioni, il proprietario della divisa sopra raffigurata FEDERIGO FRICHIGNONO di CASTELLENGO , Grande Scudiere dal 1868 al 1882.
Un fabbricante Vicentino di carrozze, certo Domenico Sandri, propone un “Brougham” di sua costruzione al vaglio del G. Scudiere, ed ecco scritta di suo pugno, con un’eleganza ed una classe inimmaginabile oggi, la risposta e relativa valutazione “” Il Brougham da Lei costruito, mi affretto con compiacenza a dichiararlo, è commendevole sotto gli ultimi due rapporti, solidità e finitezza del lavoro, ed è prova evidente della cura e delle attenzioni ch’ella vi pose. La sua solidità, oltrechè si manifesta di per sè ai primi sguardi del conoscitore, fu anche da me fatta comprovare nei modi suggeriti dall’esperienza. Della finitezza del lavoro attestano la bontà della stoffa, la bellezza delle guarnizioni e la qualità della verniciatura. Ma ai pregi della solidità e della finitezza non corrispondono il disegno e le proporzioni. La sala di dietro è troppo inginocchiata e le due zampe della cassa troppo piegate, cosicchè questa rimane troppo bassa al confronto de’ disegni moderni e priva di sveltezza, e per conto la parte davanti, su cui riposa il seggiolo del cocchiere, è troppo grave e troppo alta in contraddizione alla posizione della cassa. Le ruote inoltre sono troppo diritte e pesanti nei quarti, e l’interno della cassa che è comodo per larghezza, lascia un po’ a desiderare per l’altezza. Tali difetti furono riscontrati non soltanto da me, ma eziandio da altre persone perite, e ci spiacque davvero, perchè ripeto, la solidità e la finitezza del lavoro avrebbero fatto del di lei legno un bel servizio di città. Com’ella vede ho manifestato con schiettezza il mio giudizio, imperciocchè così ravviso che si debba fare con artisti come lei che, appassionati per l’arte, tendono a perfezionarvisi … “”
Semplicemente, fantastico!
P.S. La regola del “BILANCIONE” ( L’antichissima regola del “Bilancione” trae le sue origini fin dai tempi degli antichi romani ed il conseguente sviluppo del “Mercato del Lavoro”. La persona “prescelta” viene posizionata nel “piatto-sinistro” di una grande bilancia (Bilancione), e si valuta “Quello che sa fare” in strettissima relazione con le “sue capacità-operative”, nell’altro piatto del “bilancione” vengono assegnati “l’incarico da svolgere e la PAGA”.

IL MISTERO O “PERCHE'” DELLA LIVREA-REALE COLOR PANNA