GUIA RISARI

GUIA RISARI

 

POESIA  DELLA  SCRITTRICE  GUIA  RISARI      ”  FERRI  DI  CAVALLO “

Ferri di cavallo (Racconto d’autrice)         www.guiarisari.com    

Faceva il maniscalco da parecchio, ormai. Era un lavoro dove
c’erano poche donne e lei era una di quelle. Le piacevano i
cavalli. Avevano un buon odore.
Procedeva sempre allo stesso modo, come faceva suo padre e
gli altri maniscalchi prima di lui. Come sarebbe stato in futuro
non lo sapeva, ma per il momento si faceva così. Per prima cosa,
esaminava gli zoccoli del cavallo e procedeva ad asportare i
vecchi chiodi e i ferri. Quindi ripuliva gli zoccoli e li rifilava con
un coltello ricurvo. Poi con una lima, eliminava la crescita in
eccesso dell’unghia e pareggiava la superficie dello zoccolo. Poi
forgiava il ferro e gli dava l’esatta misura degli zoccoli con degli
appositi punzoni. Il martello saltava sull’incudine e si sentivano
solo i colpi del ferro pieno, un gong ultraterreno. Piazzava il
ferro caldo sullo zoccolo per controllare che l’aderenza fosse
buona. In quel momento, sembrava di essere all’inferno: si
alzavano nuvole di vapore grigio in cui brillava il rosso del
metallo incandescente. Ma lei doveva ignorare le fantasie e
continuare col lavoro. Tenere lo zoccolo fermo tra le ginocchia e
ribattere il ferro coi chiodi per fissarlo. Qui doveva essere
decisa, ma attenta a colpire le parti insensibili dello zoccolo e
non creare pericolose fenditure, che avrebbero potuto
immobilizzare il cavallo per mesi. Per finire, pareggiava l’orlo
dello zoccolo e spianava la testa dei chiodi. Di solito, davanti
metteva dei ferri completi; dietro, dei ferri con i bordi smussati.
I ferri vecchi, invece, se li portava via. Li appendeva sui muri
esterni di casa sua. Ce ne saranno stati centinaia.
Poi, prima di andarsene, salutava il cavallo.