Approfondimenti su conferenza “San Giorgio : il Santo Cavaliere …
Esito convegno promosso dalla sezione di Parma dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria e amici del cavallo dal titolo: “San Giorgio: il Santo cavaliere, uccisore del drago da Patrono della Cavalleria a Patrono della Libertà”.
La figura di San Giorgio è stata al centro del convengo che si è svolto lunedì all’auditorium del Palazzo del Governatore promosso dalla sezione di Parma dell’Associazione nazionale arma di cavalleria e amici del cavallo in collaborazione con l’ordine Costantiniano di San Giorgio ed il Comune di Parma dal titolo: “San Giorgio: il Santo cavaliere, uccisore del drago da Patrono della Cavalleria a Patrono della Libertà”. L’iconografia tradizionale raffigura il Santo a cavallo che si scaglia con una lancia contro un drago, alla presenza di una principessa. Il generale di divisione Paolo Gerometta ha fornito un quadro molto approfondito della vita del Santo patrono della Cavalleria le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Nacque in Cappadocia, attuale Turchia, circa nel 280 da famiglia benestante che lo educò al cristianesimo. “Il suo culto – come ha spiegato il generale – si è diffuso in oriente ed in occidente tanto che le sue spoglie giacciono in una chiesa in Israele mentre il cranio è conservato nella chiesa di San Giorgio al Velabro a Roma”. Un santo trasversale patrono di diverse nazioni e Comuni italiani la cui venerazione crebbe nei secoli fino a raggiungere il suo apogeo nel periodo delle Crociate, quando fu invocato dai cristiani durante l’assedio di Gerusalemme. Particolarmente interessanti anche le immagini proiettate relative a dipinti ed affreschi che raffigurano in Santo in diverse parti del mondo: dall’Etiopi
a attraverso il Kosovo per arrivare all’Europa Occidentale. Ma chi è veramente San Giorgio? “E’ il bene – ha spiegato il generale Paolo Gerometta – è il cristianesimo, è la forza di volontà che è presente in ciascuno di noi e che lotta di volta in volta contro il male, le eresie e i miscredenti, ma che lotta soprattutto per la giustizia”. Da qui si spiega l’ampia diffusione del culto di San Giorgio nei secoli, anche se con la controriforma, in passato, si determinò una caduta del suo culto nei Paesi protestanti. Un Santo che negli ultimi anni ha conosciuto una rinnovata fama collegata alle istanze di libertà e indipendentismo per esempio della Catalogna di cui è patrono o della Georgia. Il Santo guerriero che si pone come icona delle libertà, quindi, accanto ai significati reconditi legati alla sua immagine che rimbalza come in un caleidoscopio nel tempo per arrivare fino a noi e fornirci interpretazioni collegate ai vari periodi storici fino al presente: il Santo martire simbolo della tenacia e di quei valori come la forza interiore e la sapienza che sono giunti fino ad oggi. Il convegno è stato introdotto dal sindaco Federico Pizzarotti che ha rilevato l’importanza di fare sistema fra diverse istituzioni: esercito, Comune ed associazioni locali per dare seguito ad iniziative di pregio. Con lui erano presenti l’assessore alla cultura Laura Maria Ferraris e l’assessore allo sport Giovanni Marani. Due agenti di polizia municipale in uniforme storica hanno presidiato il convegno che si è aperto con le note dell’inno nazionale. Molto apprezzato, a margine del convegno, l’intervento dello scrittore Luigi Orombelli che ha presentato il volume: “In viaggio in oriente 1861/1862”, scritto dal conte Ernesto Balbo Bertone di Sambuy, suo avo, in cui vengono fatti cenni molto interessanti alla storia del cavallo, specie quello arabo. All’iniziativa hanno preso parte Vladimiro Alexitch presidente nazionale Anac e Paola Mattiazzi presidente sezione di Parma dell’Anac. Fra i presenti, il prefetto Luigi Viana, il questore Giuseppe Racca, il generale di corpo di armata Alberto Ficuciello, il generale di brigata Giuseppenicola Tota comandante dell’accademia militare di Modena e anche in rappresentanza del generale di corpo di armata Alessandro Montuori comandante della Scuola di applicazione Torino, il generale Bruno Morace vice comandante dell’accademia militare di Modena, il colonnello Nicola Terzano comandante del reggimento allievi dell’accademia militare di Modena, colonnello Massimiliano Bianchi comandante del Reggimento “Nizza Cavalleria” (I) Pinerolo, colonnello Jean Marie Moyersoen, tenente colonnello Massimiliano Quarto, tenente colonnello Filippo Maria De Martini, tenente colonnello Luca Sestili, colonnello Guido Mario Geremia comandante provinciale guardia di finanza, colonnello Pier Luigi Fedele comandante polizia forestale di Parma, tenente colonnello Salvatore De Carolis vice comandante provinciale dei carabinieri, tenente colonnello Roberto Ruaro comandante rete Pol Nato arma aeronautica di Parma, Giulia Fava commissario della polizia municipale di Parma, colonnello Giacomo Fiume della polizia provinciale, Fabrizio Marchetti sindaco della città di Montebello della Battaglia di Pavia, il capitano Federico Mora, il generale Salvatore Vincenzo Maria Marino, il generale di corpo di armata Giuliano Ferrari e il generale Alberto Pietroni. Erano presenti le sezioni Anac di Bologna, Modena, Caserta, Cesena e la sezione gemellata di Lodi, rappresentanti dei cavalieri dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio, fra cui il presidente Diofebo Meli Lupi di Soragna, ed una rappresentanza di scout di cui San Giorgio è patrono. La giornata si è conclusa con un momento conviviale alla Corale Verdi.