A cura di Don Marino Dalè

 

Salve a tutti, su questa rivista on-line si parla molto di carrozze, cavalli, un po’ meno di noi asini … eppure siamo quadrupedi anche noi, nella storia abbiamo “dato” parecchio anche noi … Io  per esempio, sono l’asino che si trovava  nella capanna di Betlemme tanti secoli fa. Ho avuto la possibilità di non morire mai … A volte penso sia un dono  ma a volte mi pare una condanna. E così da secoli guardo cosa accade  nel mondo. Non sono rimasto a Betlemme, ho servito Maria e Giuseppe con Gesù. Sono andato in Egitto con loro, sono ritornato a Nazareth, poi a Cafarnao, infine, a Gerusalemme, ero vicino a Gesù mentre entrava nella città santa osannato da tutti. Ero confuso tra molti animali  mentre la folla gridava “crocifiggilo”. Ero nei pressi del sepolcro vuoto quando le donne si recarono a cercare il corpo di Gesù ma non lo trovarono. Mi ha adottato Pietro, poi Marco, poi tante altre persone che mi hanno voluto bene nonostante il mio carattere testardo … ma, nonostante tutto, buono d’animo. Ho girato il mondo mentre si diffondeva la Parola di Dio con alterne vicende per i suoi predicatori. Più volte ho rischiato la pelle durante sanguinose persecuzioni. Devo dire la verità … per molto tempo ho lavorato sodo, sono persino ritornato a vedere i miei luoghi di origine con i crociati ma poi sono ritornato in Europa dove, tutto sommato, non mi trovo male. Non lavoro troppo, mangio abbastanza bene, vedo che c’è un ripreso interesse per i miei amici cavalli ma anche per noi poveri asini anche se ci snobbano un po’.

 

 

 

 

Mentre dalla finestra della stalla guardo questa pioggia che assomiglia a neve, il freddo fuori che invita a rimanere in casa al caldo, elaboro  qualche pensiero un po’ sensato per me prima ancora che per  i miei eventuali lettori. Tanto per cominciare penso a quanti prima di me hanno guardato da queste finestre, Sono trascorsi secoli. Le finestre sono le medesime ma il panorama che si osserva  è sempre cangiante … Quando si dice … se i muri potessero parlare …  Quante epoche, quante persone, quanti animali …  La natura ha fatto il suo corso, ora lentamente, ora più velocemente ma sempre guardando avanti. Molto di quello che ho visto nel passato  è inesorabilmente terminato mentre cose nuove sono giunte all’orizzonte. Per amore della cronaca io ci tengo a definirmi un asino cattolico, sperando che non esistano cattolici asini …  Mi piace che si viva il Natale come la Festa che ricorda la nascita del mio primo Padrone …Oggi mi pare che sia un rincorrere regali, cene, viaggi, messe di mezzanotte cercando quella più veloce e comoda, inviti nei ristoranti, rappresentazioni  negli asili e nelle scuole ecc. Il luccichìo delle luminarie natalizie  vuole mostrare un periodo di festa, spesso senza indicare chi  è il festeggiato, creando così una ben strana situazione: si fa festa ma senza sapere il perché … Così  si inneggia  alla Pace, alla luce , all’amicizia, dimenticando che  la fonte di queste realtà risiede in Cristo.

 

 

 

Se guardo bene fuori dalla finestra della mia stalla dotata di ogni confort noto che  tutto sembra rimandare a un Natale felice, gioioso … ma mi pare  che spesso non sia così. Mi piacerebbe che, per qualche attimo, ci potessimo soffermare a pensare al natale infelice, al natale di sofferenza. Una volta mi hanno usato per portare doni in ospedali e case di riposo. In quei luoghi ci si rende conto di una realtà che troppo spesso, non consideriamo. Anche dietro umili porte, tutte uguali, di una palazzina o in una piccola villetta, si possono celare drammi umani che si consumano con lentezza, nel nascondimento ma non senza una forte sofferenza per coloro che vi sono implicati … Si moltiplicano  anche i “natali di solitudine” di persone che sanno che a Natale non avranno nessuno alla propria tavola, non riceveranno nessun regalo e nemmeno una telefonata di auguri … Trascorreranno il Natale come un giorno normale, come tutti gli altri giorni …  Anche la Chiesa, che io osservo da duemila anni, non se la passa troppo bene, succedono cose strane , anche se ne ho viste tante che non mi stupisco. Ho visto Papi, vescovi e cardinali  andare in una direzione opposta a quella di Gesù, ma ho visto anche tanti delinquenti e farabutti cambiare strada … qualcuno l’ho accompagnato anch’io in lunghi e faticosi pellegrinaggi di penitenza.  Ecco forse oggi si vedono tanti scandali, si ascoltano tanti discorsi da parte di papi, vescovi, preti ecc. anche molto belli … ma vedo poca penitenza, quasi nessuno si fa mio compagno su scomode mulattiere per camminare pregando …Quasi tutti preferiscono mezzi più comodi e alberghi lussuosi  in luoghi dove la preghiera, la penitenza e il sacrificio dovrebbero insegnare tante cose, anche come combattere il male che nasce dentro l’uomo. Per fortuna noi animali non avendo il libero arbitrio non commettiamo peccati … se talvolta sembra che facciamo qualcosa di male è perchè agiamo con l’istinto … Gli uomini invece, che hanno il dono della libertà, tante volte, non la usano e fanno come noi … con risultati peggiori …  Adesso sono stanco di guardare dalla finestra e di vaneggiare … ho bisogno di riposo e di fieno … mi farebbe piacere per che il Natale di quest’anno possa  illuminare i momenti oscuri e opachi della vita di bambini e adulti con il vagito di un bambino che, nascendo, ha dato un senso anche al dolore più profondo e radicato. E’ diventando egli stesso dolore estremo sulla croce ma ribaltando, nell’arco di poche ore, il dolore in gioia, la gioia della risurrezione.  Ecco l’augurio che vi faccio io, povero asino: Il Bambino Gesù ci aiuti con la sua grazia, la tenerezza della sua mano benedicente  (che a volte mi ha anche accarezzato la schiena)  a vedere la luce dove qualcuno sarebbe  portato  a vedere buio, a vedere la gioia dove c’è la  sofferenza, a donare un po’ di calore in un mondo che sembra preferire il freddo e la formalità. Io so che “raglio d’asino non giunge in cielo” , per questo prego  che mentre le volute di incenso delle messe solenni di natale saliranno in alto, non ci si  dimentichi di chiedere a questo profumo antico di portare davanti a Dio gioie e dolori, fatiche e speranze del mondo intero, perchè diventi vera una antica preghiera: questo incenso benedetto salga fino a Te e discenda su di noi la tua misericordia.  Buon Natale a Tutti.

L’asino cattolico …