TREKKING IN CARROZZA  IN FRIULI  DAL 17 al 20 Agosto 2017

Percorso ad anello che da Villafredda di Tarcento (UD) toccherà San Tommaso, Majano fino a Forgaria nel Friuli, da lì ultimo strappo fino all’Altopiano di Monte Prat a quota 800 m. Inizierà poi la discesa verso Osoppo fino al ritorno a Villafredda. Nella cartina il percorso di 112 chilometri che le carrozze percorreranno dal 17 al 20 di agosto 2017. Per il benessere dei cavalli e dei guidatori che sono qui tutti riuniti per divertirsi e non per faticare, le tappe giornaliere non superano mai i 30 chilometri

 

 

 

 

 

 

 

 

Aniello Testa con l’amico Giacomo titolare dell’Az.”AL POCJAR” di Villafredda di Tarcento (UD)

 

Tutti pronti, l’avventura inizia.

 

Prima di partire con la cronaca della passeggiata cerchiamo di rimediare ad una nostra svista che spesso accade nel corso di tanti eventi: forse per la fretta, forse per l’abitudine o chissà per qualche altro strano motivo, fatto sta che nomi, razza ed età dei protagonisti principali non vengono mai citati. Non è il massimo del “bon ton!”  A seguire i quattro equipaggi con i loro compagni di avventura:

 

 

William Lanaro & famiglia: sig.ra Elisabetta Peroni ed i figlioli Gregory e Grace, al timone due Cavalli di razza Bardigiana: Jonny (m) 8 anni e Furia (f) di 14

 

Renato Todone e Fausto Grattoni, navigatore, con un Cavallo di razza “Ungherese” di nome Fantom, anni 8

 

Ottone Orzan e sig.ra Bruna, cavallo di razza “Ungherese” di 13 anni, di nome Stella

 

 

Aniello Testa

 

I Cavalli di Aniello Testa: due Haflinger, Mira di anni 9 e Armattam di anni 14

 

Abbiamo accettato l’invito dell’organizzatore, Aniello Testa, a seguire da vicino le fasi di un trekking in carrozza per capire se ai tempi nostri è ancora possibile avventurarsi con mezzi ippotrainati in giro per l’Italia, oppure è meglio vendere tutto ed acquistare una piccola utilitaria. In veste di esperti rassicuriamo subito i probabili e prossimi appassionati di redini lunghe “in libertà” … si, è ancora possibile!

A causa dello sviluppo esasperato oltre ogni limite degli Uffici U.C.A.S (Ufficio Complicazione Affari Semplici) non è più possibile intraprendere viaggi del genere con leggerezza e superficialità. A nulla servono poi locandine illustrate informative intitolate “Il Trekking in Carrozza in 10 lezioni” perché vi ritrovereste a leggere le ultime pagine in un letto del Pronto Soccorso! L’unica ancora di salvezza utilizzata fin dalla notte dei tempi resta quella di affidarsi ad una Guida esperta con grande esperienza (Lo Specialista) che saprà prontamente indirizzarvi sulla buona strada.

 

LA BUONA STRADA

Il problema principale che oggi si pone per i mezzi ippotrainati è proprio la strada da percorrere e le varie tappe per le soste di carrozze, cavalli e guidatori. Fino al 1870 non era un problema, il mondo intero si muoveva via terra con la forza degli animali, fin dal lontano 3000 a.C., pertanto le Stazioni di Posta erano all’ordine del giorno e se per caso sul finire dell’800 qualche Locomobile si azzardava a transitare su strade battute da carri o carrozze era quasi perseguita a termini di legge. Oggi a centotrenta anni di distanza le cose si presentano esattamente all’inverso. Bisogna quindi attivarsi in modo e maniera da scegliere l’itinerario vacanziero con l’amico quadrupede con una bassissima percorrenza di strade asfaltate e che in contemporanea le strade inghiaiate, le capezzagne o stradelli similari, non siano invasi da mezzi agricoli che devono assolutamente lavorare e non possono dare la precedenza a chi viaggia per diletto.

 

 

LA STRADA E’ IL REGNO DELL’AUTO

Considerato che la maggioranza dei turisti in carrozza ama le comodità, i confort, la buona tavola e la compagnia allegra, è quasi obbligatorio recarsi e sostare con i mezzi ippotrainati in alberghi, ristoranti, agriturismi e trattorie che sorgono ai margini di strade a grande traffico con il conseguente rispetto del Codice della Strada che a dire il vero è un po’ macchinoso per i guidatori di carrozze, ma è pur sempre da rispettare. Sacche porta fiande per non lasciare “ricordini” sgraditi davanti ai locali pubblici, segnalatori di cambio direzione, sosta o pericolo, intralcio alla circolazione perché 4 sole carrozze una dietro l’altra occupano 24 metri (circa 6 metri ogni attacco). Nel corso degli ultimi anni la tecnica adottata con più successo (un po’costosa) è risultata la macchina di appoggio o navetta che dir si voglia. L’incaricato dall’organizzatore con il mezzo a motore avrà cura di posizionarsi all’inizio del corteo su ripide e strette stradine o sentieri di montagna per segnalare in tempo l’arrivo di un trattore con rimorchio a caricare legna, mentre si posizionerà poi alla coda del corteo con frecce di stazionamento e paletta rosso/verde per agevolare il più possibile le carrozze e creare il minor disagio al traffico automobilistico. Nel caso poi che qualche carrozza fosse sprovvista di sacche raccogli fiande la vettura di appoggio avrà cura di rimuovere le fiande dal manto stradale altrimenti il verbale per “Imbrattamento di suolo pubblico e sue pertinenze” parla di multe abbastanza salate.

 

 

LO SPECIALISTA

Leggendo le considerazioni fino a qui citate appare chiaro e palese che se ci si vuol divertire e non soffrire, bisogna affidarsi ad un esperto, perché tante delle cose citate come le strette stradine di montagna con i boscaioli e le strade asfaltate piene di auto non hanno poi nessun riscontro se si sceglie come itinerario il Parco Nazionale del Gran Sasso d’Italia in Abruzzo, dove per una infinità di chilometri si vedono solo erba, pianura, cielo, erba ancora, pecore ecc. In parole povere “trekking che fai, usanza che trovi”, e per sapere i diversi usi e costumi di ogni regione ritorniamo punto e a capo, ci serve uno … Specialista.

 

William Lanaro con a fianco la figlia Grace con grandi doti da guidatrice

 

Bella tenuta di redini Grace, complimenti!

 

 

 

 

 Le Stazioni di Posta del 1800 e la Stazione di Posta-mobile del 2017

Inutile fare i nostalgici e sperare che qualche agriturismo o trattoria ospiti per poco o molto tempo un cavallo di passaggio: troppe problematiche; il cavallo distrugge in pochi minuti un lussureggiante prato inglese che la gentildonna o il vivaista hanno creato in tre lunghissimi anni, il vorace quadrupede mangia e distrugge i fiori come friabili grissini e poi … orrore tra gli orrori, fa i suoi bisogni a terra e davanti a tutti! Chi riesce a trovare lungo il percorso centri ippici attrezzati con camere e piccola trattoria per mangiare un boccone è bravo e può considerarsi fortunato, per tutti gli altri restano sul piatto enormi problemi che il più delle volte portano a rinunciare al viaggio. In tante località marine con buon afflusso di turisti per non perdere i clienti tanti alberghi offrono ospitalità a cani e gatti con addirittura spiaggia e piscina privata, ma del cavallo al momento nessuna traccia. Se vogliamo fare una piccolissima e modesta polemica a sfondo equino (poi chiediamo subito scusa) potremmo dire che manca un po’ di coordinamento tra gli amanti dello sport in mezzo alla natura. Per le biciclette tanti sentieri e belle piste ciclabili (finanziate dall’Unione Europea), per i cavalli a sella tante Ippovie, per gli appassionati delle lunghe camminate a piedi c’è l’imbarazzo della scelta: piste ciclabili, sentieri tra i boschi e ippovie. Restano fuori i mezzi ippotrainati per una strana sorte del destino legata ad uno sparuto numero di centimetri! Una carrozza ha una larghezza media di un metro e 50 centimetri all’incirca come una pista ciclabile o una ippovia e purtroppo a nessuno è venuto ancora in mente che per accontentare quattro tipologie di appassionati sportivi della natura si poteva mettere in essere un Percorso Verde di almeno tre metri per acchiappare in un colpo solo “capra & cavoli”.

 

 

 

 

La “Stazione di Posta-mobile” di William Lanaro

In questo viaggio di quattro giorni da Tarcento a Monte Prat e ritorno, Aniello Testa ha utilizzato la scuderia mobile di un altro professionista del settore: William Lanaro. La Scuderia Mobile o Stazione di Posta che dir si voglia, venne inaugurata oltre dieci anni fa per le Trottate della Fratellanza ideate dal Dott. Lelio Giusti. Le Trottate percorrevano circa 1000 chilometri in 50 giorni, e arrivarono a toccare la Spagna, l’Ungheria, il Portogallo, la Francia e in Italia si arrivò fino alla Sicilia. Non potendo i componenti degli equipaggi con le carrozze conoscere centri ippici o trattorie dislocate in così tante nazioni, ecco l’idea di questo van da 12 cavalli, con incorporati due tendoni per il riparo dei cavalli e una piccola cucina da campo incassata nel van stesso. Quando poi in tante occasioni veniva a mancare l’albergo per la notte, ecco estrarre comode brandine e materassini all’interno di altrettante tende canadesi posizionate nei dintorni della Scuderia Mobile. Ad oggi questo van-scuderia di proprietà di William Lanaro è perfettamente efficiente ed è possibile noleggiarlo per il tempo che si desidera contattando il sito web di riferimento www.lannyranch.it

 

Scuderia Mobile che tutti gli equipaggi hanno utilizzato in vari momenti del Trekking.

 

 

 

1° GIORNO Giovedì 17 agosto 2017

Dopo la partenza da Tarcento ecco tutti gli equipaggi arrivare in Loc. San Tommaso (Majano) presso l’Agriturismo “AL CERV” di Eugenio e Anna Alloi. Info alloialcerv@hotmail.it  

 

“AL CERV”  Via Limbiate, 39 – cell. 347.8005028 – Majano – San Tommaso

 

 

2° GIORNO Venerdì 18 agosto 2017

 

La mattina del secondo giorno gli equipaggi si preparano ad affrontare la tappa più lunga di 37 chilometri che li porterà sull’Altopiano del Monte Prat a 800 metri sul livello del mare. Tappa importante a Forgaria nel Friuli dove l’Amministrazione Comunale con il Sindaco ci aspettano per un brindisi di benvenuto.

Il percorso che presenta svariate salite è stato accuratamente pianificato da Aniello Testa che ha predisposto piccole soste in luoghi panoramici con abbeveratoi per i cavalli e zone ombrose per la sosta degli equipaggi. In pratica ad intervalli di una decina di km tutti avevano modo di concedersi una mezz’ora di sosta. 

 

 

Inutile dare del frizzantino ai cavalli, per nostra fortuna loro sono astemi!

 

Ultimi cinque Km poi si farà tappa a Forgaria nel Friuli

 

 

Sulla destra con maglietta blu il Sindaco di Forgaria Pierluigi Molinaro

 

 

Un ringraziamento per l’accoglienza davvero calorosa che ci hanno riservato il Sindaco Pierluigi Molinaro, il Vice Sindaco Luigino Ingrassi, l’Ass. alla Cultura Eleonora De Nardo, l’Assessore Marco Chiapolino ed il Consigliere Andrea Vidoni

 

Interno del Museo con un rinfresco gentilmente offerto a tutti gli equipaggi da parte dell’Amministrazione Comunale.

 

 

Da sin. Aniello Testa con il Vice Sindaco Luigino Ingrassi e l’Ass. alla Cultura Eleonora De Nardo

 

Una piccola deviazione si rende necessaria in centro a Forgaria: gruppi di persone ci stanno aspettando per un saluto di benvenuto!

 

 

Il Vice Sindaco Luigino Ingrassi (1°a dest.) con l’Ass. alla Cultura Eleonora De Nardo e Aniello Testa tutti al centro della Piazza di Forgaria nel Friuli

 

 

Abbiamo sostato con i cavalli e le carrozze davanti a questa “Casa della Manualità Rurale” che fa parte di una Associazione Museo Casa Clautana che ingloba tanti piccoli Musei disseminati sul territorio. All’interno, dove ci ha ospitato gran parte dell’Amministrazione Comunale Sindaco incluso, abbiamo trovato una interessantissima locandina che illustrava chiaramente gli usi ed i costumi di queste genti di montagna negli anni passati. Non vi leggeremo tutto il contenuto perchè avremmo piacere che voi arrivaste di persona da queste parti a scoprire tante cose nuove e insolite, citeremo solo tre piccoli scritti che ci sono parsi curiosi. Il primo è la presentazione della locandina a cura di David Maria Turoldo : ” I giovani devono sapere, i vecchi non devono dimenticare, altrimenti gli uni e gli altri rimarranno senza radici.”

A noi abituati alle patatine fritte decongelate, al pane decongelato e alle uova fresche di giornata che ci arrivano in tavola dopo migliaia di chilometri, ci ha colpito una ricetta dei tempi andati: “Polenta e pestith”

POLENTA e PESTITH

Il “pestith” è un pesto di rape macinate. La macerazione richiede due-tre mesi. Si prepara uno strato di granoturco in fondo al mastello e vi si adagiano le rape con le loro foglie, dopo averle ben lavate. Si mette un coperchio di legno con sopra dei pesi così diventano molli e acide. In una casseruola si prepara un soffritto di burro o olio con cipolla tritata. Quindi si mettono le rape pestate finemente. Si sparge un po’ di sale, poco pepe e si fa cuocere il “pestith” con qualche salciccia o con della costa o del cotechino. Si fa bollire il tutto per oltre un’ora. A fine cottura si aggiunge un mestolo di “suf” (polenta ancora liquida) per amalgamare il tutto. Si mangia caldo con la polenta.

Ai tempi che furono, non c’erano le Farmacie che vendevano gli “integratori” e l’acqua minerale medicamentosa e curativa, dunque tanti rimedi per la salute erano il frutto di esperienze tramandate oralmente da generazioni; ecco per voi due di questi rimedi a puro scopo di “gossip” :

Olio di scorpione.

Si metteva uno scorpione sott’olio in un vasetto e si usava tale olio a gocce nell’orecchio per curare le otiti.

“Rasa”

La resina dell’abete, detta “rasa” veniva impastata con olio e usata come impiastro cheratolitico, ammorbidente della pelle, per facilitare l’estrazione di piccole schegge di legno, spine di piante, calli.

 

La più giovane guidatrice di tutto il gruppo: Grace di anni nove

 

FORGARIA NEL FRIULI

(Tratto da:   www.turismofvg.it/localita/Forgaria-nel-Friuli )

 

Forgaria nel Friuli è la porta d’ingresso al Monte Prat, un altopiano posto ad un’altitudine media di 800 metri sul livello del mare. I numerosi sentieri segnalati tra i boschi e i grandi prati in quota rendono l’area particolamente interessante per le escursioni sulle tracce delle mulattiere, gli antichi sentieri utilizzati un tempo per condurre il bestiame in alpeggio durante i mesi estivi.

Meta ideale per una vacanza di relax, Forgaria nel Friuli ospita l’albergo diffuso Forgaria Monte Prat: le antiche case della transumanza sono state ristrutturate per fornire agli ospiti ogni comfort in un ambiente suggestivo.

Per gli amanti delle due ruote è possibile percorrere diversi anelli in mtb e bici da strada, guidati direttamente dal bicampione mondiale di ciclocross Daniele Pontoni, che sull’altopiano ha fondato la prima scuola di ciclismo fuoristrada della Regione, riconosciuta dal Coni.

Nella riserva naturale del Lago di Cornino è possibile ammirare allo stato libero i grifoni e partecipare a una spedizione di birdwatching per avvistare i rapaci e gli uccelli ospiti della riserva, quali il gufo reale, l’allocco degli urali, l’avvoltoio monaco ed il capovaccaio. Dal centro visite della Riserva partono diversi percorsi che conducono fino alle sponde del lago di Cornino o al greto del fiume Tagliamento, luoghi suggestivi per una piacevole passeggiata con tutta la famiglia.

 

Sul territorio comunale si trovano altri luoghi di interesse culturale e storico come il Parco archeologico culturale di Castelraimondo, i resti di Castel San Giovanni, la Borgata di Somp Cornino e la casa della manualità rurale Geis e Riscjei.

Un itinerario particolare è quello proposto dal museo all’aperto “I luoghi della Grande Guerra nel Friuli collinare“, che va a scoprire le tracce e le testimonianze sia delle fortificazioni militari italiane che della battaglia dei primi giorni di novembre 1917 per contenere l’avanzata austro-germanica. L’itinerario tocca diverse zone del Comune ed è consigliabile disporre di un mezzo di trasporto perché si snoda su circa 40 km.

Appuntamento da non perdere: la notte del 24 dicembre la acque cristalline del lago di Cornino permettono ai sub di creare un pittoresco presepe subacqueo.

 

 

La salita continua ma uomini e cavalli non indietreggiano

 

 

Mancano pochi chilometri al Monte Prat dove si sosterà per la notte. Aniello Testa con molta esperienza e tanto mestiere ha programmato una sosta in un luogo “a sorpresa”. La sorpresa è data da un amico di lunga data residente in zona, Alceo Vidoni, pure lui proprietario di cavalli di razza Haflinger, che ha curato insieme ai due figli la parte centrale del viaggio che prevede il pranzo al sacco odierno, il pernottamento dei cavalli presso le strutture di casa sua e la discesa verso Osoppo attraverso un sentiero di una bellezza unica.

 

Arrivo alla Chiesetta di San Rocco per uno spuntino

 

I due Chef intenti al taglio di formaggio e salame

 

Il poliedrico Aniello Testa non finirà mai di stupirci; è infatti anche un piccolo produttore di cibi biologici che coltiva presso la propria azienda familiare e oggi ci ha fatto assaggiare delle melanzane sott’olio che fanno parlare i muti e vedere i ciechi! Non è poi mancata la frutta di stagione (meloni e cocomeri) con bottiglia rara di vino Fragolino che Alceo Vidoni con i figli Alessandro e Cristian ci hanno fatto trovare in tavola, anzi a dire il vero sul muretto della Chiesa adibito a tavola.

 

Sosta alla Chiesetta di San Rocco e in basso a sin. Aniello Testa con Alceo Vidoni e i figli Alessandro e Cristian

 

PROPORZIONI DELL’ATTACCO  E ISTRUZIONI

I cavalli dovranno essere sempre allenati ed i perfetta forma, vale comunque come riferimento indicativo la regola che un cavallo in piano può trainare tre volte il suo peso. Detto questo abbiamo poi tutte le varianti che sono dettate dall’esperienza e che variano da zona a zona. In linea di massima c’è da tenere in conto se si viaggia maggiormente in salita o in discesa. In caso di discese prolungate montare sempre le apposite “brache” ai cavalli. E’ già capitato di una vite che ha ceduto con fuoriuscita immediata dell’olio dei freni: con i freni fuori uso, il freno di “stazionamento” supportato dalla “braca” vi salverà dalla sicura disgrazia. Considerate anche se montare ruote pneumatiche o quelle standard strette con gomma piena. In presenza di sterrati o sentieri poco battuti le ruote strette affondano e fanno fare tanta fatica al cavallo, quelle pneumatiche e battistrada con una più larga superficie di aderenza oggi sono le più diffuse. In estate è facile trovare insetti fastidiosi ed il cavallo a questo modo “imbragato” alla carrozza non si può difendere: è perciò consigliabile uno spruzzino da fiori ripieno di liquido anti-insetti sempre a portata di mano in carrozza. In una apposita borsa non dovrà mai mancare un impermeabile per la pioggia, sia per il guidatore che per il cavallo, insieme ad una “scarpetta” in gomma in caso di perdita di un ferro.

 

William Lanaro titolare del “Lanny Ranch” è un professionista del settore e trasporta anche turisti; per non avere sorprese ha montato sotto la carrozza una ruota di scorta … non si sa mai

 

 

 

Aniello Testa

 

Renato Todone

 

Nelle immagini dei partecipanti mentre affrontano gli ultimi tornanti, abbiamo fissato gli scatti ai cavalli che dopo aver percorso trenta chilometri si preparavano allo strappo finale degli ultimi tre. Non si vede traccia di sudore o affaticamento, ma si nota una grinta e determinazione tipica del cavallo carrozziere in piena forma. Possiamo anche notare i due modelli di ruote più usati che montano le leggerissime carrozze da “maratona” che difficilmente superano i 250 kg. di peso.

 

Ottone Orzan

 

 

Ultimo strappo di pochi km. Alle spalle la vallata del Tagliamento, siamo a quota 750 metri

 

 

 

 

Siamo alle solite, il “sesso forte” dietro che riflette, le donne a fare tutto il resto!

 

 

Tutti gli equipaggi si preparano a trascorrere la notte presso l’Albergo Ristorante “Monte Prat” da Biagina, mentre i cavalli e le carrozze troveranno riparo a poche centinaia di metri presso l’abitazione di Alceo Vidoni che insieme ai figli Alessandro e Cristian accudiranno i cavalli per la notte. Per le vostre vacanze o un semplice fine settimana questo è il numero a cui telefonare: Tel. 0427.808050  – Albergo-Ristorante “Monte Prat” da Biagina.

 

 

Possiamo affermare con certezza che il servizio offerto dalla Sig.ra Biagina presso il suo locale è quanto di meglio si possa sperare

 

 

La proprietaria dell’Albergo sig.ra Biagina con il cane “Fufi” saluta gli equipaggi che senz’altro ritorneranno

 

Ore 9 del mattino, tutti pronti per la partenza

 

3° GIORNO  Sabato 19 Agosto 2017, si scende a valle.

 

 

 

A fianco di Aniello Testa Alessandro Vidoni, esperto cavaliere e conoscitore di questi sentieri, accompagna il gruppo nei primi chilometri dando le opportune istruzioni

 

 

 

 

 

3° GIORNO  Sabato 19 Agosto 2017

Gli equipaggi in fila indiana scendono le pendici meridionali del Monte Covria lungo una piccola strada panoramica consigliata da Alessandro Vidoni che evita la strada asfaltata, molto trafficata, facendo risparmiare oltre dieci chilometri di strada ed offrendo ai guidatori un panorama di una bellezza unica. Nella foto sopra, il panorama della valle del Tagliamento vista dagli equipaggi lungo la discesa.

 

 

 

 

 

Per info: www.riservacornino.it    

Come da programma, era prevista una interessante visita alla Riserva Naturale del Lago del Cornino, ma purtroppo il classico temporale estivo ha sorpreso tutti gli equipaggi che hanno trovato rifugio presso il Ristorante Albergo “I Glicini” dove era stata fissata la sosta per il pranzo. www.aiglicini.com     

 

 

Albergo Ristorante “I Glicini”

 

La pioggia non ha colto nessuno di sorpresa perchè tutti erano attrezzati di tutto punto. Dopo un’ora splendeva nuovamente il sole che accompagnava gli equipaggi verso il suggestivo Castello di Susans

 

Aniello Testa varca per primo la cancellata del Castello di Susans

 

Foto di gruppo con il Castello alle spalle

 

IL CASTELLO DI SUSANS – Majano

Il castello di Susans si presenta nella forma e nella struttura architettonica voluta nel 1636 dal Conte Fabrizio di Colloredo il quale decise di costruire sopra precedenti rovine medioevali una splendida residenza di tipo mediceo. Questa imponente “Villa Toscana” venne abitata dalla Famiglia dei Colloredo per oltre tre secoli fino alla fine della prima guerra mondiale. Restaurato e portato al suo antico splendore, oggi ospita al suo interno nei grandi saloni affrescati spazi adatti per matrimoni, cerimonie, congressi e convegni. Nei tre enormi saloni possono trovare posto comodamente 500 persone. Per info: www.castellodisusans.com  e  info@castellodisusans.com  

 

 

Al termine della veloce ma interessante visita gli equipaggi ripartono. Nella foto Ottone e Bruna Orzan

 

Renato Todone e Fausto Grattoni

 

William Lanaro con Grace alle redini

 

 

 

 

 

L’allegra comitiva di carrozze e guidatori baciata dal sole si rimette in cammino ma, vista la particolarità dei mezzi ippotrainati e la gente del posto particolarmente socievole ed amante dei cavalli, si fanno sempre più frequenti le soste con scambio di convenevoli, stuzzichini e frizzantini!

 

 

 

 

 

 

Un piccolo guado rinfresca i cavalli

 

 

 

Come previsto, tutto questo movimento aveva stuzzicato l’appetito dei guidatori. Approfittando del bellissimo sentiero a disposizione, tutti al riparo e bicchieri alla mano

 

 

 

Picnic sotto le verdi frasche

 

La visita di cortesia del Presidente AFAC, Giuliano Maule

L’organizzatore e capo carovana Aniello Testa è da tanti anni socio dell’Associazione Friulana Appassionati Carrozze –AFAC come testimonia la vistosa bandiera azzurra con il logo AFAC sempre in bella evidenza sulla carrozza. Come da tradizione che si ripete da anni, un Presidente che sa fare il mestiere del Presidente, segue e partecipa a tantissime manifestazioni che vedono impegnati i quasi 100 Soci AFAC, non solo in Friuli ma anche in altre regioni italiane. Ricordiamo che l’AFAC è oggi una delle più importanti associazioni in Italia che si occupa di mantenere in vita la tradizione della guida del cavallo a redini lunghe e lo fa in tre diversi settori ben distinti, approfittando del grande numero di iscritti. Sfilate e Concorsi di Eleganza e Tradizione, gare agonistiche Sport-Attacchi-AFAC e Trottate di uno o più giorni, rappresentano il fiore all’occhiello di questa Associazione che ha in Aniello Testa il suo più qualificato referente per i viaggi a lunga percorrenza. Fatica, ma con tante soddisfazioni per tutti i soci organizzatori! E per il Presidente Giuliano Maule? A lui la faticaccia più ardua e stressante … mettere tutti quanti d’accordo!

 

 

 

In maglietta blu con distintivo dell’Ass. AFAC Giuliano Maule è sempre presente alle manifestazioni che vedono impegnati in prima persona i Soci. Tra un bicchiere di “Taj” e l’altro è veramente una persona da compagnia.

 

 

Fabiani Roberto e famiglia titolari dell’Antica Trattoria “Le Betulle”

 

Locale da tutti noi “Gente di Cavalli” conosciuto e apprezzato, è uno dei pochi cui fa piacere che i cavalli e relativi guidatori facciano sosta presso i suoi ampi spazi verdi. Per i cavalli alberi ombrosi ed erba a volontà, per i guidatori vini e cucina da … applausi!   Per prenotazioni:  anticalebetulle@icloud.com   Indirizzo: Loc. Casali Leoncini – Buia (UD)

 

 

 

Ottone Orzan

 

 

 

William Lanaro

 

Spuntano dai boschi gli equipaggi per l’ultimo chilometro

 

GRAZIE  (è andato tutto bene)

 

 

Speriamo che nessuno si sia annoiato nel seguire la cronaca dei fatti ma trattandosi di un argomento interessante che coinvolge aspetti turistici di grande importanza, come è nostra abitudine non ci siamo fermati a sollevare il problema, ma abbiamo voluto spendere due parole su come risolverlo!  Per quanto riguarda questo trekking di quattro giorni organizzato da Aniello Testa era scontato che tutto filasse nel migliore dei modi, e il commento dell’organizzatore e “Specialista” è sempre lo stesso di anno in anno … “Basta! Questa è proprio l’ultima volta! ”