Alessandro Cattarin (I), impeccabile con tanto di fiore all’occhiello!

 

 

Passariano di Codroipo (Udine), 10 Giugno 2017 – Ristorante “Nuovo Doge”, serata di Gala organizzata dall’Associazione Friulana Appassionati Carrozze (AFAC).

Il tempo corre veloce, pare ieri l’altro la conclusione dell’edizione del IV CIAT 2016 ed eccoci nuovamente in pista per questa tanto attesa edizione numero cinque del 2017. L’attesa, unita alla naturale tensione del momento, è dovuta all’importanza che riveste questa manifestazione di Attacchi di Tradizione che riesce a fare confluire nella piccola cittadina friulana qualche centinaio di persone provenienti da varie nazioni europee, assumendosi così la responsabilità di dare una bella immagine dell’organizzazione made in Italy. Siamo poi di fronte ad un evento tra i più importanti d’Europa considerando che manifestazioni del genere si organizzano una manciata di volte all’anno in Italia. Come sempre più spesso accade di questi tempi è doveroso fare le giuste proporzioni per restare con i piedi per terra e rendersi conto delle potenzialità del made in Italy. Un concorso simile in Francia registra 90 equipaggi al via, oggi a Villa Manin i partenti per questa edizione sono 30.

Nessuna paura, come gladiatori dentro l’arena la Squadra AFAC si è dimostrata all’altezza della situazione grazie alla sempre preziosa collaborazione tecnica dell’AIAT (Associazione Internazionale Attacchi di Tradizione) e da quest’anno con il valido supporto della FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) presente in loco con il Responsabile del Dipartimento Attacchi Carlo Misasi che con la sua partecipazione ha voluto dare grande rilievo all’evento istituendo per l’occasione un Trofeo FISE (link) vinto nella sua prima edizione dalla cordata Gian Luigi Orsenigo e Fabrizio Canali. Già vincitori in altre occasioni nella loro Categoria, hanno così aggiunto un ennesimo riconoscimento che poi non è altro se non un meritato premio al grande lavoro di tutto l’anno legato a questa difficile specialità equestre.

 

 

Come da copione il sabato è riservato all’accoglienza degli equipaggi e culmina nel tardo pomeriggio con una romantica ed elegante Cena di Gala nei suggestivi locali del Ristorante “Nuovo Doge” www.ristorantedeldoge.it 

E’ oramai tradizione consolidata che nel corso della serata Fabrizio Canali presenti al pubblico l’ultima sua fatica editoriale che tratta della antichissima tradizione delle Redini Lunghe. Il volume di quest’anno è intitolato: “Scuderie, Sellerie e Rimesse da Carrozza” edito dall’AFAC; è possibile acquistarlo prenotandolo a questo indirizzo mail: giulianomaule9@gmail.com    

Un’altra novità che abbiamo avuto il piacere di vedere in anteprima assoluta per l’Italia è stata la Boutonnière , che tradotta con parole a noi più comprensibili significa Porta fiore per giacca da uomo. Nel passato 2016 sui campi di gara italiani in competizioni di attacchi nessuno indossava un oggetto del genere e ogni tanto si vedeva spuntare dall’occhiello di qualche gentiluomo un grazioso fiorellino di “plastica”: peccato! Speriamo che da oggi una ventata di bon ton soffi senza tregua tra gli appassionati di redini lunghe. Di che si tratta? E’ un raffinato ed elegante oggetto di piccole dimensioni, completamente in argento, a forma di ampolla capace di contenere una piccola quantità di acqua in modo che il piccolo ed elegante fiore che il Gentiluomo appoggerà al suo interno con il gambo immerso nell’acqua, resterà per svariate ore fresco e, cosa importantissima, diritto, un bel biglietto da visita per serate mondane popolate da belle signore in cerca di emozioni.

L’oggetto di fattura chiaramente ed esclusivamente artigianale si può acquistare solo su prenotazione e volendo è possibile incidere le iniziali del proprietario. Può rappresentare anche un esclusivo e graditissimo regalo. Per le Vs. prenotazioni: giulianomaule9@gmail.com  e sul nostro sito web di C.& C. un clic su CONTATTI.

 

 

Domenica 11 Giugno 2017 ore 9 : Alzabandiera del  “Lancieri di Novara” (5°) agli ordini del Capitano Antonio Palumbo con un Picchetto da 10 e tre Lancieri in uniforme storica. Nel riquadro sotto, insieme al Capitano Antonio Palumbo, l’Assessore del Comune di Codroipo Graziano Ganzit e il Presidente AFAC Giuliano Maule

 

 

Sempre presente la Direttrice del Museo delle Carrozze Donatella Guarneri

 

A tre chilometri da Villa Manin c’è il Museo Civico delle Carrozze e del Giocattolo situato nella frazione di San Martino di Codroipo in Via San Pietro 6, provincia di Udine.  Attrezzato anche con una ricca e interessante libreria inerente le tematiche del museo, vale veramente una visita. Per saperne di più e prenotare una visita:  museodellecarrozze@comune.codroipo.ud.it    www.comune.codroipo.ud.it 

 

Direttore di Campo Adelio Arreghini con la figlia Giulia a coordinare tutte le schede dei Giudici in sella alla sua fidata “bicicletta”.

 

 

“Sono state attivate importanti scelte programmatiche con strategie di settore volte alla riqualificazione di un settore Turistico che … bla, bla, ecc. ”  ARIA FRITTA & CHIACCHIERE IN PADELLA

Nell’ottica di una futura collaborazione Comune+Museo+Villa Manin, la novità di questa edizione 2017 è stata l’elezione ad Assessore Comunale di Graziano Ganzit, uomo di cavalli e Socio AFAC che indubbiamente rappresenta la carta in più da giocare a favore del mondo dei cavalli e delle carrozze. Da nostre rapide consultazioni basate su colpi d’occhio, sussurri, grida e tanto fiuto, abbiamo percepito che al momento tutto è fermo e le probabilità di un rilancio a breve-medio termine per il CIAT di Villa Manin sono molto scarse. Si è ripetuto il solito copione degli anni precedenti con un discreto silenzio stampa sull’evento, forse per paura che qualcuno si innamori di un cavallo invece di acquistare un cane o un gatto. Qualche anno fa una carrozza un po’ “maldestra” infilò un fosso con cavallo al traino e per tutti fu un momento di successo: foto a colori della tragedia su giornali e giornaloni con impennata di clic sul mitico FB! Ahimè, quest’anno è andata male (per qualcuno), non è successo nulla di grave, tutto si è svolto nel migliore dei modi con grande soddisfazione di tutti gli equipaggi arrivati da Germania, Slovenia e Svizzera. 

 

 

Giudici della manifestazione (da sin. in senso orario): Hartmuth Huber (D), Reinhold Trapp (F), Giuseppe Del Grande (I)

 

Secondo posto Cat. Singoli per un affezionato di Villa Manin: Heiner Staub (CH)

 

Denis Foltran (I)

 

Il Rally-Car da Pony di Matteo Cuccu (CH) – Costruito da Kocher-Norges nel 1920 circa, il suo primo proprietario fu il famoso generale svizzero Henri Guisan.

 

In senso orario dall’alto: Heiner Staub (CH), Charlotte Vogel (CH),  Renzo Pezzutto (I), Andrea Cazzin (I).

 

Il più giovane dei concorrenti, Carlo Battiston, ci riserverà una sorpresa!

 

Dall’alto in senso orario; Hubert Kohler (D), Matteo Cuccu (CH), Gianluigi Orsenigo (I), Carlo Battiston (I).

 

 

Katrin Wunderlich (D) con un “Deutscher Buggy” di Zimmermann, Berlin

 

In alto a sin. Albert Sporrädli (CH), in basso a sin. Renato Bolzon (I), al centro Alessandro Cattarin (I) e a destra Katrin Wunderlich (D)

 

Albert Sporrädli (CH) con un “American Buggy” di H.A. Moyer (Syracuse, New York)

 

Un meritato 3° posto per Renato Bolzon nella Cat. Singoli

 

 

Dall’alto in senso orario: Guido Bernasconi (CH), Paola Pedrazzini (I), Bruno Cotic (I), Angelo Colussi (I)

 

Edgardo Goldoni (I)

 

Dall’alto in senso orario: Edgardo Goldoni (I), Bozidar Mrsic (SLO) e Giammarco Mrsic (SLO)

 

Christoph Holenstein (D)

 

Dall’alto in senso orario: Fiorenzo Erri (I), Matteo Pellizzer (I), Luca Savio (I), Christoph Holenstein (D)

 

Il vincitore della Cat. Pariglie: Christian Mettler (CH)

 

Gli equipaggi delle Pariglie si esibiscono nel percorso coni dove un testa a testa tutto elvetico sul filo dei secondi ha visto prevalere Christian Mettler su Guido Bernasconi.

 

Da sin. Enzo Calabrese (I) e Christian Mettler (CH), vincitore della Cat. Pariglie.

 

Matteo Pellizzer (I), vincitore della Cat. Tiri a quattro.

 

Roberto Marasco (I)

 

Fiorenzo Erri (I) con il suo “poderoso” attacco

 

 

 

Al termine del percorso di campagna era presente un quanto mai gradito punto ristoro con tante freschissime bollicine!

 

Bicchiere della staffa “In Carrozza”

 

 

 

Pillole di conoscenza di Elvezia Ferrari

Come ogni concorso di un buon livello, anche quello di Villa Manin offre lo spunto per qualche riflessione sulla portata della parola “tradizione” ed oggi vogliamo occuparci un po’ dei groom di un attacco padronale, spesso negletti eppure così importanti, dato che sono parte integrante dell’equipaggio.

Oggigiorno, salvo poche eccezioni, i groom non sono più i dipendenti stipendiati al servizio del maître e questo ruolo viene sempre più spesso assunto da familiari o amici. Se moglie e figli rimangono gli stessi nel corso degli anni – o almeno si spera – e quindi l’abbigliamento gode di una certa continuità, per quanto riguarda gli “avventizi” è impensabile che siano vestiti di tutto punto ad ogni nuovo evento: ci vorrebbe un intero guardaroba con tutte le possibili taglie. Per questo motivo l’AIAT, organo che sovraintende alla regolamentazione dei concorsi di tradizione, ha deciso di accettare dei compromessi che spesso si allontanano da quella che vorrebbe essere la Tradizione con l’iniziale maiuscola.

 

 

Semplificando molto, la tenuta del groom con una carrozza elegante da città verniciata con colori scuri e guidata dal maître, dove la collana sarebbe un must, prevede idealmente cilindro nero alto, livrea nera o con rifiniture nei colori del casato lunga fino poco sopra al ginocchio, plastron bianco, stivali di cuoio nero con risvolto in cuoio naturale (fulvo), guanti di pelle color cuoio naturale. Esistono poi varie interpretazioni se il plastron vada fissato con una spilla o meno, se il cilindro debba essere provvisto di coccarda o meno, se il risvolto in pelle dello stivale debba essere preferibilmente in color avorio ad imitazione dei trombini di celluloide in uso nell’Ottocento, se debba essere presente o meno il gilet, vero o finto che sia – ma qui ci addentreremmo in interminabili disquisizioni. In mancanza di una linea univoca sarebbe opportuno che questi dettagli non dessero luogo a penalizzazioni.

 

Da notare al centro il tiro a quattro con la perfetta posizione dei groom: il “più anziano” sulla destra all’altezza dei timonieri e il “giovane” sulla sinistra di fianco ai cavalli di volata

 

Con la carrozza da campagna in legno naturale e finimento a pettorale, l’abbigliamento sarà preferibilmente più sportivo con un abbinamento dei colori più consono all’insieme: bene il berretto all’inglese, la giacca sportiva con plastron, i pantaloni da equitazione beige chiari e gli stivali senza risvolto oppure pantaloni e stivaletti jodhpur. In ogni caso da evitare gli stivali di gomma e gli stivali da equitazione con cerniera posteriore e/o rialzo laterale esterno.

Sorge infine il dilemma dell’amico facente funzioni di groom per il quale un abito borghese appare corretto. Ma come la mettiamo se invece dell’amico si trattasse di un’amica e sulla carrozza non ci fosse posto per il groom come per esempio con una vettura a due ruote? O l’amica assume un atteggiamento decisamente sportivo di taglio “mascolino”, oppure dovrà forzatamente essere considerata come passeggera. In questo caso potrà vestire come previsto per il suo ruolo. La passeggera in abito elegante (senza eccessi, né travestimenti) NON dovrebbe scendere a terra quando la carrozza si ferma, ad esempio davanti al giudice, a meno che non sia quest’ultimo che la invita a farlo; avrà quindi l’accortezza, qualunque sia la sua mise, di evitare i tacchi alti, gli abiti fluttuanti e i cappelli voluminosi. Il cavallo DEVE essere addestrato a rimanere immobile in qualsiasi circostanza e senza alcun aiuto. Vi immaginate il signorotto che nell’Ottocento passeggiava con la sua dama nel Bois de Boulogne e si fermava per scambiare qualche parola con un amico o, forse, per far meglio ammirare la sua accompagnatrice? Sicuramente questa continuava a pavoneggiarsi sul sedile, sventolando il ventaglio e ammiccando e non le sarebbe mai venuto in mente di “abbassarsi” a scendere per un’incombenza che non competeva al suo rango.

 

 

Sulla base di questi semplici consigli, il lettore sarà in grado di giudicare autonomamente la correttezza dei dettagli nella carrellata di foto proposte. Nel dubbio perché non approfondire l’argomento leggendo uno dei tanti libri che si occupano di tradizione? Oltre che un dovere è soprattutto un piacere.

 

Tutti schierati in attesa dei verdetti.

 

 

 

TUTTI PRONTI PER LE PREMIAZIONI.

 

Plurivincitori il Team di “Tradizione Attacchi” con Gianluigi Orsenigo e Fabrizio Canali

 

Esordio del 1° Trofeo FISE con il Responsabile del Dipartimento Attacchi Carlo Misasi che premia l’equipaggio vincitore

 

In alto a sin. lo Speaker dell’evento Mario Fenocchio con l’Assessore Graziano Ganzit e Battista Battiston, Delegato Tecnico AIAT per il CIAT di Villa Manin, mentre premiano i vincitori.

 

Successo meritatissimo per il Trofeo “Best in Show” ai F.lli Battiston

 

Unico concorrente nella sua Categoria: Fiorenzo Erri con un attacco “A l’évèque”. La carrozza un “Corning Buggy” firmato Brewster

 

Vi siete divertiti? Vi aspettiamo il prossimo anno! Ciao.

 

Tanto per non annoiarvi troppo, vogliamo proporvi qualcosa di seducente!

 

 

 

ERO MANTOVANI presente come ogni anno a Villa Manin con i suoi rari e introvabili oggetti d’antiquariato. 

 

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