Sempre più bella! – 2017 – V Edizione del C.I.A.T. “Villa Manin”
Passariano di Codroipo (Udine), 10 Giugno 2017 – Ristorante “Nuovo Doge”, serata di Gala organizzata dall’Associazione Friulana Appassionati Carrozze (AFAC).
Il tempo corre veloce, pare ieri l’altro la conclusione dell’edizione del IV CIAT 2016 ed eccoci nuovamente in pista per questa tanto attesa edizione numero cinque del 2017. L’attesa, unita alla naturale tensione del momento, è dovuta all’importanza che riveste questa manifestazione di Attacchi di Tradizione che riesce a fare confluire nella piccola cittadina friulana qualche centinaio di persone provenienti da varie nazioni europee, assumendosi così la responsabilità di dare una bella immagine dell’organizzazione made in Italy. Siamo poi di fronte ad un evento tra i più importanti d’Europa considerando che manifestazioni del genere si organizzano una manciata di volte all’anno in Italia. Come sempre più spesso accade di questi tempi è doveroso fare le giuste proporzioni per restare con i piedi per terra e rendersi conto delle potenzialità del made in Italy. Un concorso simile in Francia registra 90 equipaggi al via, oggi a Villa Manin i partenti per questa edizione sono 30.
Nessuna paura, come gladiatori dentro l’arena la Squadra AFAC si è dimostrata all’altezza della situazione grazie alla sempre preziosa collaborazione tecnica dell’AIAT (Associazione Internazionale Attacchi di Tradizione) e da quest’anno con il valido supporto della FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) presente in loco con il Responsabile del Dipartimento Attacchi Carlo Misasi che con la sua partecipazione ha voluto dare grande rilievo all’evento istituendo per l’occasione un Trofeo FISE (link) vinto nella sua prima edizione dalla cordata Gian Luigi Orsenigo e Fabrizio Canali. Già vincitori in altre occasioni nella loro Categoria, hanno così aggiunto un ennesimo riconoscimento che poi non è altro se non un meritato premio al grande lavoro di tutto l’anno legato a questa difficile specialità equestre.
Come da copione il sabato è riservato all’accoglienza degli equipaggi e culmina nel tardo pomeriggio con una romantica ed elegante Cena di Gala nei suggestivi locali del Ristorante “Nuovo Doge” www.ristorantedeldoge.it
E’ oramai tradizione consolidata che nel corso della serata Fabrizio Canali presenti al pubblico l’ultima sua fatica editoriale che tratta della antichissima tradizione delle Redini Lunghe. Il volume di quest’anno è intitolato: “Scuderie, Sellerie e Rimesse da Carrozza” edito dall’AFAC; è possibile acquistarlo prenotandolo a questo indirizzo mail: giulianomaule9@gmail.com
Un’altra novità che abbiamo avuto il piacere di vedere in anteprima assoluta per l’Italia è stata la Boutonnière , che tradotta con parole a noi più comprensibili significa Porta fiore per giacca da uomo. Nel passato 2016 sui campi di gara italiani in competizioni di attacchi nessuno indossava un oggetto del genere e ogni tanto si vedeva spuntare dall’occhiello di qualche gentiluomo un grazioso fiorellino di “plastica”: peccato! Speriamo che da oggi una ventata di bon ton soffi senza tregua tra gli appassionati di redini lunghe. Di che si tratta? E’ un raffinato ed elegante oggetto di piccole dimensioni, completamente in argento, a forma di ampolla capace di contenere una piccola quantità di acqua in modo che il piccolo ed elegante fiore che il Gentiluomo appoggerà al suo interno con il gambo immerso nell’acqua, resterà per svariate ore fresco e, cosa importantissima, diritto, un bel biglietto da visita per serate mondane popolate da belle signore in cerca di emozioni.
L’oggetto di fattura chiaramente ed esclusivamente artigianale si può acquistare solo su prenotazione e volendo è possibile incidere le iniziali del proprietario. Può rappresentare anche un esclusivo e graditissimo regalo. Per le Vs. prenotazioni: giulianomaule9@gmail.com e sul nostro sito web di C.& C. un clic su CONTATTI.
Domenica 11 Giugno 2017 ore 9 : Alzabandiera del “Lancieri di Novara” (5°) agli ordini del Capitano Antonio Palumbo con un Picchetto da 10 e tre Lancieri in uniforme storica. Nel riquadro sotto, insieme al Capitano Antonio Palumbo, l’Assessore del Comune di Codroipo Graziano Ganzit e il Presidente AFAC Giuliano Maule
A tre chilometri da Villa Manin c’è il Museo Civico delle Carrozze e del Giocattolo situato nella frazione di San Martino di Codroipo in Via San Pietro 6, provincia di Udine. Attrezzato anche con una ricca e interessante libreria inerente le tematiche del museo, vale veramente una visita. Per saperne di più e prenotare una visita: museodellecarrozze@comune.codroipo.ud.it www.comune.codroipo.ud.it
“Sono state attivate importanti scelte programmatiche con strategie di settore volte alla riqualificazione di un settore Turistico che … bla, bla, ecc. ” ARIA FRITTA & CHIACCHIERE IN PADELLA
Nell’ottica di una futura collaborazione Comune+Museo+Villa Manin, la novità di questa edizione 2017 è stata l’elezione ad Assessore Comunale di Graziano Ganzit, uomo di cavalli e Socio AFAC che indubbiamente rappresenta la carta in più da giocare a favore del mondo dei cavalli e delle carrozze. Da nostre rapide consultazioni basate su colpi d’occhio, sussurri, grida e tanto fiuto, abbiamo percepito che al momento tutto è fermo e le probabilità di un rilancio a breve-medio termine per il CIAT di Villa Manin sono molto scarse. Si è ripetuto il solito copione degli anni precedenti con un discreto silenzio stampa sull’evento, forse per paura che qualcuno si innamori di un cavallo invece di acquistare un cane o un gatto. Qualche anno fa una carrozza un po’ “maldestra” infilò un fosso con cavallo al traino e per tutti fu un momento di successo: foto a colori della tragedia su giornali e giornaloni con impennata di clic sul mitico FB! Ahimè, quest’anno è andata male (per qualcuno), non è successo nulla di grave, tutto si è svolto nel migliore dei modi con grande soddisfazione di tutti gli equipaggi arrivati da Germania, Slovenia e Svizzera.
Al termine del percorso di campagna era presente un quanto mai gradito punto ristoro con tante freschissime bollicine!
Pillole di conoscenza di Elvezia Ferrari
Come ogni concorso di un buon livello, anche quello di Villa Manin offre lo spunto per qualche riflessione sulla portata della parola “tradizione” ed oggi vogliamo occuparci un po’ dei groom di un attacco padronale, spesso negletti eppure così importanti, dato che sono parte integrante dell’equipaggio.
Oggigiorno, salvo poche eccezioni, i groom non sono più i dipendenti stipendiati al servizio del maître e questo ruolo viene sempre più spesso assunto da familiari o amici. Se moglie e figli rimangono gli stessi nel corso degli anni – o almeno si spera – e quindi l’abbigliamento gode di una certa continuità, per quanto riguarda gli “avventizi” è impensabile che siano vestiti di tutto punto ad ogni nuovo evento: ci vorrebbe un intero guardaroba con tutte le possibili taglie. Per questo motivo l’AIAT, organo che sovraintende alla regolamentazione dei concorsi di tradizione, ha deciso di accettare dei compromessi che spesso si allontanano da quella che vorrebbe essere la Tradizione con l’iniziale maiuscola.
Semplificando molto, la tenuta del groom con una carrozza elegante da città verniciata con colori scuri e guidata dal maître, dove la collana sarebbe un must, prevede idealmente cilindro nero alto, livrea nera o con rifiniture nei colori del casato lunga fino poco sopra al ginocchio, plastron bianco, stivali di cuoio nero con risvolto in cuoio naturale (fulvo), guanti di pelle color cuoio naturale. Esistono poi varie interpretazioni se il plastron vada fissato con una spilla o meno, se il cilindro debba essere provvisto di coccarda o meno, se il risvolto in pelle dello stivale debba essere preferibilmente in color avorio ad imitazione dei trombini di celluloide in uso nell’Ottocento, se debba essere presente o meno il gilet, vero o finto che sia – ma qui ci addentreremmo in interminabili disquisizioni. In mancanza di una linea univoca sarebbe opportuno che questi dettagli non dessero luogo a penalizzazioni.
Con la carrozza da campagna in legno naturale e finimento a pettorale, l’abbigliamento sarà preferibilmente più sportivo con un abbinamento dei colori più consono all’insieme: bene il berretto all’inglese, la giacca sportiva con plastron, i pantaloni da equitazione beige chiari e gli stivali senza risvolto oppure pantaloni e stivaletti jodhpur. In ogni caso da evitare gli stivali di gomma e gli stivali da equitazione con cerniera posteriore e/o rialzo laterale esterno.
Sorge infine il dilemma dell’amico facente funzioni di groom per il quale un abito borghese appare corretto. Ma come la mettiamo se invece dell’amico si trattasse di un’amica e sulla carrozza non ci fosse posto per il groom come per esempio con una vettura a due ruote? O l’amica assume un atteggiamento decisamente sportivo di taglio “mascolino”, oppure dovrà forzatamente essere considerata come passeggera. In questo caso potrà vestire come previsto per il suo ruolo. La passeggera in abito elegante (senza eccessi, né travestimenti) NON dovrebbe scendere a terra quando la carrozza si ferma, ad esempio davanti al giudice, a meno che non sia quest’ultimo che la invita a farlo; avrà quindi l’accortezza, qualunque sia la sua mise, di evitare i tacchi alti, gli abiti fluttuanti e i cappelli voluminosi. Il cavallo DEVE essere addestrato a rimanere immobile in qualsiasi circostanza e senza alcun aiuto. Vi immaginate il signorotto che nell’Ottocento passeggiava con la sua dama nel Bois de Boulogne e si fermava per scambiare qualche parola con un amico o, forse, per far meglio ammirare la sua accompagnatrice? Sicuramente questa continuava a pavoneggiarsi sul sedile, sventolando il ventaglio e ammiccando e non le sarebbe mai venuto in mente di “abbassarsi” a scendere per un’incombenza che non competeva al suo rango.
Sulla base di questi semplici consigli, il lettore sarà in grado di giudicare autonomamente la correttezza dei dettagli nella carrellata di foto proposte. Nel dubbio perché non approfondire l’argomento leggendo uno dei tanti libri che si occupano di tradizione? Oltre che un dovere è soprattutto un piacere.
TUTTI PRONTI PER LE PREMIAZIONI.
Tanto per non annoiarvi troppo, vogliamo proporvi qualcosa di seducente!
ERO MANTOVANI presente come ogni anno a Villa Manin con i suoi rari e introvabili oggetti d’antiquariato.
Interessanti novità presso lo Stand di Ero Mantovani dove facevano bella mostra di sè alcune rarissime lampade da carrozza firmate da noti costruttori dell’epoca. Sappiamo benissimo che una carrozza con fanali e telaio dello stesso costruttore, aumenta notevolmente di valore, dunque non lasciamoci sfuggire questa unica e rara occasione. I fanali sono di grandi dimensioni adatti a legni di una certa importanza, e portano le seguenti firme: Locati e Torretta (Torino), Bottazzi (Napoli), e Pieri di Firenze.
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