SEMPLICITA’  E  RIGORE  IN  ASSOLUTA  LIBERTA’

“Liberi di galoppare sopra il proprio cavallo, insieme ad altri cavalieri ed alla muta dei cani, vivere una giornata all’aria aperta tra amici con la stessa passione”

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Riunione di caccia a Villa Maniago di Trivignano Udinese (UD).  L’aria è di quel frizzante tipico che solo qui in Trentino Alto Adige si respira, come pure sono uniche le parole del proprietario dell’antico Castello che ci ospita; il Barone Sergio Penner Von Sarnthein che ci  arringa “ il senso della caccia, lo stare insieme con il proprio cavallo, la muta dei cani, specie tra le specie, ma senza mai dimenticare la necessaria “ ritualità” che contraddistingue tutti gli sport come il rigore, ovvero il rispetto delle regole”.  Tanto per citarne alcune, non si supera mai il Master (è lui che conosce i sentieri), si galoppa “ordinatamente”, si indossa sempre il Plastron (in caso di ferita avremmo una benda a portata di mano), per il pranzo, a tavola ci toglieremo sempre gli speroni.

UNA  CORNICE D’ALTRI  TEMPI

Quale migliore cornice di Villa Maniago per rivivere una giornata d’altri tempi con cavalli, cavalieri, muta dei cani e carrozze al seguito?  Questi percorsi di caccia si prestano bene per cavalli sellati ma presentano grosse difficoltà per gli equipaggi delle carrozze, difficoltà brillantemente superate dal Sig. Alberto Cudicio socio dell’Associazione Friulana Appassionati Carrozze (A.F.A.C.) che alla guida di una moderna carrozza da maratona trainata da un poderoso trottatore non ha perso di vista neppure per un momento le evoluzioni dei cavalieri con la muta dei cani.

IL  PARERE DI :  CATERINA  PENNER  oggi  WHIPPER-IN

Come hanno lavorato oggi i cani del “pack” ?    C.Penner “ i nostri cani sono tutti di razza foxhound, dispongono durante l’anno del proprio “ sguinzagliatoio” in erba e vengono addestrati da me e da papà Penner due volte la settimana circa.  Le nostre sono “cacce simulate” (senza la volpe) ma nonostante tutto ci teniamo a renderle il più verosimili possibile, per questo l’addestramento della muta consiste nel riuscire a fare stare insieme tutti i cani ( il Pack).   Domanda:   Voi della Società Mitteleuropea Caccia a Cavallo e la Società Milanese Caccia a Cavallo siete gli unici che praticano la caccia con il supporto dei cani, come funziona ?

C. Penner “ un cavaliere (drag-man) ha l’incarico di fare la  traccia della volpe trascinando dietro di sé un salcicciotto di paglia imbevuto di un mix che sostituisce l’odore della volpe vera (strusa), a quel punto i cani che fino a quel momento sono tutti raggruppati insieme nel pack, iniziano a sentire l’odore della “finta volpe” e si lanciano all’inseguimento.  I cavalieri, Master in testa, partono subito dietro i cani i quali seguendo un percorso stabilito finiranno la loro corsa dopo una decina di minuti in una radura dove avverrà il “check-point”.   Piccola pausa per cavalli, cani e cavalieri poi diligentemente i Whipper-in e l’ Huntsman  raggruppano nuovamente  la muta nel pack e seguendo il Master  al passo ci si dirige in un’altra località dove viene nuovamente messa a terra la traccia della volpe (strusa) e poi … la caccia continua.

COME  E’  NATO  IL  RISVOLTO  DEGLI  STIVALI ?

Alcuni si chiederanno il perché del risvolto color cuoio negli stivali dei Cavalieri in Giacca Rossa, è presto detto:  quando nel secolo scorso si “cacciava” nel vero senso della parola, i cavalieri dovevano infilarsi con i propri cavalli attraverso sterpaglie e rovi spesso pieni di spini e per ripararsi le ginocchia portavano alti stivali neri in cuoio che fungevano da riparo. Al ritorno dalla caccia (anche per un tocco di eleganza) , la parte superiore dello stivale che era servita a riparare le ginocchia veniva rivoltata  verso il basso mettendo a nudo l’interno dello stivale che era in cuoio naturale marrone. Ecco che lo stivale con il passar degli anni prese l’attuale forma.